Uttaratantra: la natura di Buddha

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La naturale purezza della mente

Il tratto familiare che consente l’ottenimento dei Corpus di un Buddha è un fenomeno statico, non influenzato; è il tratto familiare dimorante, quello che persiste come la nostra natura. I tratti familiari che diventano i Corpus di un Buddha sono fenomeni non statici, influenzati. Sono i tratti in evoluzione, quelli che evolvono in questi Corpus.

La mente è coperta da macchie, ma la natura della mente è naturalmente pura perché è immacolata e incontaminata. La natura della mente, che si riferisce alla sua vacuità o natura vuota, è naturalmente pura, totalmente priva di un’esistenza che si stabilisca da sé. Le macchie non contaminano la mente stessa. Qui stiamo differenziando la mente dalla natura vuota della mente. La natura vuota è naturalmente pura, e la mente stessa, sebbene la sua essenza sia incontaminata, tuttavia, è coperta da macchie passeggere.

Siccome ogni essere senziente, ogni essere che possiede una mente limitata, ha il tratto familiare di avere la vacuità come la natura della sua mente, essi hanno il tratto familiare dimorante che consentirà loro di raggiungere il set completo di Corpus di un Buddha, compreso un Corpus di Emanazioni Supreme con i chiari e completi segni maggiori e minori di un Buddha.

Tutti allora possiedono questo tratto familiare – la natura essenziale – o fonte come base che consente di diventare un Buddha pienamente evoluto e lucido. Questi tre termini sono tutti sinonimi per la natura di Buddha e si riferiscono alla natura vuota della mente. Questo è qualcosa di naturalmente puro. Come abbiamo già detto, le macchie non possono contaminare la mente stessa, ma macchie passeggere offuscano la mente. Siccome tutti possiedono la natura essenziale della vacuità della loro mente, tutti hanno la base che consente di ottenere l’illuminazione. Sebbene questo sia molto difficile da realizzare, quando otteniamo la realizzazione della vacuità, eliminiamo tutte le macchie che stanno coprendo la mente. In questo modo, giungiamo alla natura pura della mente che era sempre lì, tutto il tempo.

Il fatto che la natura essenziale sia dentro e sia difficile da comprendere verrà spiegato da vari esempi nel testo. Il resto del primo capitolo discute questa fonte, questa natura di Buddha che permette l’illuminazione.

Questi sono i punti essenziali del testo. Tuttavia, se dovessi spiegare parola per parola il resto del capitolo, ci vorrebbe molto tempo; quindi, darò semplicemente la trasmissione orale del testo. Il punto principale da tenere a mente è che tutti possiedono al loro interno la base per diventare illuminati. Si tratta solo di applicare il duro lavoro e lo sforzo per realizzarla.

E teniamo presente una distinzione qui. Diciamo che la natura della mente è qualcosa che non può essere macchiata, ma non possiamo dire che possiede macchie passeggere. Dobbiamo essere molto precisi e dire che le macchie passeggere oscurano la mente. La mente non possiede macchie passeggere perché, per sua natura, non può essere contaminata. Pertanto, dobbiamo essere molto cauti nella nostra scelta del linguaggio.

Il Capitolo sulla Purificazione e la Crescita, il Bodhi

Il resto del primo capitolo, dunque, è sulla natura di Buddha, la fonte o causa che ci consente di diventare illuminati. Esso spiega che siccome tutti possiedono questa natura essenziale, è possibile raggiungere l’illuminazione gradualmente per fasi, ad esempio tramite i dieci livelli bhumi del bodhisattva. Il capitolo presenta la causa che consentirà l’ottenimento della purificazione e le circostanze che favoriscono tale purificazione.

Il capitolo successivo si concentra sullo stato della crescita purificata stessa, chiamata bodhi in sanscrito. Ci sono due aspetti di uno stato di purificazione e crescita. C’è lo stato di purificazione e crescita che si riferisce effettivamente a un luogo. Questo è il Sedile Vajra di Bodhgaya, il luogo effettivo dove furono ottenuti gli stati di purificazione, crescita e illuminazione. Poi c’è lo stato di purificazione e crescita che è una realizzazione. Questo si riferisce allo stato dell’illuminazione perfetta con la sua doppia purezza – la purezza naturale e la purezza ottenuta dalla rimozione delle macchie. La doppia purezza è la natura di tale stato di purificazione e crescita, la natura dello stato dell’illuminazione.

Lo stato che può essere raggiunto si riferisce agli stati meditativi dell’assorbimento totale e della realizzazione successiva. Il risultato è che siamo liberi dagli oscuramenti. La realizzazione dei nostri scopi e di quelli degli altri è l’azione. La base per questa azione consiste nel possedere buone qualità.

Il profondo Dharmakaya, il vasto Sambhogakaya e il Nirmanakaya di Grande Natura sono modi per differenziare gli stati dell’illuminazione in termini di un sistema di tre aspetti. Questo argomento è molto profondo, e ci vorrebbe molto tempo per spiegarlo dettagliatamente. Questo stato di purificazione e crescita o illuminazione viene discusso in otto punti nel testo.

Un Dharmakaya può essere conosciuto come un oggetto solo da altri Buddha; pertanto, noi lo consideriamo inconcepibile, oltre qualunque pensiero. La condizione dominante o base per produrre un Corpus di Emanazioni supreme è il Sambhogakaya, un Corpus di Pieno Uso. Affinché sia in grado di beneficiare gli altri e apparire in una forma visibile agli esseri comuni, abbiamo bisogno di sorgere nelle forme di un Corpus di Emanazioni Supreme. Pertanto, un Nirmanakaya proviene da un Sambhogakaya. Tale corpo di Emanazione Suprema lavora per il beneficio degli altri tramite le dodici azioni illuminanti. Una volta raggiunto lo stato illuminato di un Buddha, non ci distaccheremo mai dall’assorbimento totale sulla vacuità.

Le dodici azioni illuminanti

  • Nella prima delle dodici azioni illuminanti, Buddha nasce nella rinascita celestiale più elevata nel regno di Tushita, che è l’ultimo luogo [in cui rinasce] prima di manifestarsi sulla Terra. Prima che il Buddha discenda da questo regno di Tushita o Ganden, passa la responsabilità di insegnare lì a Maitreya, che sarà il suo sostituto a Tushita. Quando Buddha diede a Maitreya l’iniziazione piena, la depressione degli dèi a Tushita – dispiaciuti che il Buddha se ne stava andando – svanì. Di conseguenza, Maitreya si chiama “colui che spazza via la depressione”.
  • La seconda azione consiste nel discendere dal regno di Tushita.
  • La terza azione consiste nell’entrare nel grembo regale di sua madre.
  • La quarta azione consiste nel nascere a Lumbini.
  • La quinta azione consiste nel diventare esperto in tutte le arti e i campi della conoscenza.
  • La sesta azione consiste nel godersi la vita con sua moglie e il suo entourage.
  • La settima azione consiste nel vedere, al di fuori del palazzo, la vecchiaia, la malattia, la morte e un monaco che indossava la tonaca.
  • Dopo aver visto queste cose, il Buddha comprese che la vita che stava conducendo non aveva nessuna essenza duratura, e pertanto l’ottava azione consiste nel lasciare il palazzo e la vita da principe.
  • Viaggiò con il suo cavaliere fino a uno stupa, e lì compì la nona azione di tagliare il suo nobile codino, diventando un rinunciatario. In questo modo, esibì la rinuncia del mondo e la determinazione ad essere libero.
  • La decima azione consiste nel seguire rigorose pratiche ascetiche per sei anni.
  • L’undicesima azione è di andare in un luogo essenziale per ottenere la crescita purificata, che si riferisce al Sedile Vajra di Bodhgaya. In seguito, sconfisse o superò le orde dei Mara, le forze demoniache. Poi, all’alba, dimostrò la piena illuminazione seguita dal giro della Ruota del Dharma – ovvero attivò il flusso delle fasi della trasmissione degli insegnamenti.
  • Infine, dimostrò di morire nel parinirvana.

Se consideriamo che il Buddha entrò nel piano degli oggetti sensoriali del desiderio – il regno del desiderio – ne abbiamo tredici, e questo include la prima azione, rinascere nel regno di Tushita. Se consideriamo l’entrata nel grembo di sua madre e la nascita insieme come un’azione, allora ne abbiamo dodici. Nella tradizione di un altro commentario, si cita un’altra azione del Buddha, il fatto che i suoi insegnamenti tramontino come il sole. Ciononostante, il Buddha continua ad agire per il beneficio degli esseri in regni impuri, senza nessuna interruzione nella continuità.

Non possiamo mai dire dove rinasceremo. Ora abbiamo l’opportunità di incontrare gli insegnamenti, ma potremmo rinascere in un regno dove non ce ne sono. Gli esseri infernali, gli animali, e i fantasmi famelici si trovano in regni dove non possono incontrare gli insegnamenti. Non possiamo mai dire dove rinasceranno questi esseri. Potrebbe essere in un luogo dove potranno incontrare gli insegnamenti.

Pellegrinaggi sacri

Possiamo visitare i luoghi sacri del subcontinente indiano dove visse il Buddha, ovvero Lumbini dove nacque, Bodhgaya, Sarnath, Varanasi dove insegnò per la prima volta, e Kushinagar dove esibì la sua morte. È importante visitare questi luoghi, e specialmente offrire preghiere pure una volta che ci troviamo lì. Ad esempio, se andiamo a Sarnath, troveremo molti mendicanti e persone in circostanze molto difficili; tuttavia, ci sono anche molte persone che hanno realizzazioni. Se andiamo lì, dovremmo fare offerte, dare la carità ai mendicanti e circumambulare lo stupa. Questo accumulerà una quantità enorme di forza positiva.

È questo il momento in cui dobbiamo accumulare i nostri potenziali positivi, e non è il momento di sederci e di goderci i risultati delle nostre precedenti azioni positive. Se ci sediamo sconsideratamente e ci godiamo i risultati delle precedenti azioni positive, le esauriremo tutte in breve tempo, finendole. Questo è il momento di accumulare tutto il potenziale positivo che possiamo.

Possiamo farlo molto bene nei luoghi sacri di pellegrinaggio facendo offerte e anche avendo molta fiducia e rispetto di fronte alle varie statue e dipinti del Buddha. Incontrare statue e dipinti del Buddha può essere di grande aiuto per accumulare potenziale positivo. Ad esempio, è molto raro incontrare un Buddha vero e proprio, e potremmo incontrarlo solo una volta. Tuttavia, possiamo vedere le statue e i dipinti tutto il tempo. Se dovessimo vedere un Buddha, potremmo pensare che sia semplicemente una persona comune con tutti i difetti di una persona comune. Se abbiamo una statua o un dipinto di un Buddha e lo trattiamo con grande rispetto e devozione, allora non lo tratteremo come qualcosa di falso. Il potenziale positivo che si accumula grazie al contatto costante con immagini del Buddha ci aiuterà a sviluppare un forte desiderio di incontrare effettivamente i Buddha. Osservare statue e dipinti del Buddha, unito all’atteggiamento appropriato verso di essi, è un’opportunità di accumulare una grande quantità di potenziale positivo.

Se incontriamo qualunque rappresentazione di un Buddha, da un piccolo disegno in su, e lo trattiamo con l’atteggiamento appropriato, possiamo accumulare una grande quantità di potenziale positivo. Possiamo purificarci da tutti gli oscuramenti. Da quel momento è possibile, se abbiamo l’atteggiamento appropriato, purificare tutte le macchie che stanno offuscando il tratto familiare che consente l’illuminazione. In effetti, saremo in grado di incontrare dei veri Buddha con i loro Dharmakaya immacolati e i loro pieni Corpus di Forma con tutti i segni maggiori e minori. Questa è la ragione per cui ho affermato che è più vantaggioso incontrarsi con dipinti e altre rappresentazioni dei Buddha che incontrare i Buddha stessi.

Questo conclude il secondo capitolo, ovvero il capitolo sullo stato di purificazione e crescita o illuminazione. Ho ricevuto il lignaggio e la trasmissione sia del testo radice che del suo commentario esplicativo. State ricevendo la piena trasmissione orale e questo farà una grande differenza in futuro quando studierete questo testo. I grandi pandita, maestri, e traduttori del passato sono stati estremamente gentili e i pandita, i maestri, e i traduttori di oggi sono anch’essi molto gentili.

L’importanza di un Lotsawa, un traduttore che apre gli occhi

C’è una differenza tra un lotsawa, un traduttore che apre gli occhi, e semplicemente un traduttore. Un traduttore è semplicemente qualcuno che cambia le cose da una lingua all’altra. Tuttavia, se un traduttore possiede la capacità di comprendere i punti essenziali degli insegnamenti di Dharma e ha una forte intenzione di lavorare per le vite future e oltre, questo fa una differenza enorme. Un traduttore del genere è molto raro come possiamo vedere; ci sono migliaia di persone che conoscono le lingue, ma un vero traduttore di Dharma è proprio un’eccezione.

I traduttori del passato che aprivano gli occhi erano coloro che si sforzavano molto di studiare l’essenza di tutti i grandi testi, raccogliendoli nelle vocali e consonanti dell’alfabeto. Grazie a questo, composero traduzioni che sono state di grande beneficio per gli altri. Questo è come un grande dottore che riunisce insieme l’essenza di tutti i tipi differenti di piante medicinali e li condensa in una piccola pillola che è l’essenza di tutte queste piante. Queste pillole, in seguito, possono essere di grande aiuto agli altri. Essere un traduttore comune è semplice, ma essere davvero un traduttore che apre gli occhi è estremamente difficile.

Abbiamo grandi maestri. Se studiamo e lavoriamo bene con tutti i testi, potremo ottenere grandi qualità e realizzazioni basate sulla fonte interna che ci consente di ottenere l’illuminazione.

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