I voti del bodhisattva, l’addestramento e il ricevere l’iniziazione tantrica

I voti del bodhisattva

Dobbiamo prendere i voti del bodhisattva per praticare bodhicitta d’aspirazione ed essere in grado di praticare al meglio i sei atteggiamenti di vasta portata; ciò implica astenersi dal commettere le 18 cadute radice e le 46 azioni errate che trasgrediscono questi voti. Atisha afferma:

(19) Se non attraverso i voti che sono la natura stessa della bodhicitta dell’impegno, la tua pura aspirazione non aumenterà mai. Pertanto, con il desiderio di progredire verso l’ambita illuminazione piena, adottali con decisione, energicamente, per questo scopo.

Per esempio, una delle 18 azioni che costituiscono una caduta fondamentale dai voti del bodhisattva consiste nel lodare noi stessi e criticare o sminuire gli altri; non lo dovremmo fare, i bodhisattva non lodano mai se stessi e mai parlano male degli altri. 

Per avere una caduta completa di questi voti, la trasgressione deve essere completa dei “quattro fattori vincolanti” che completano la rottura e fanno perdere i voti. Se prendiamo come esempio il lodare noi stessi e criticare gli altri, i fattori vincolanti sono: 

  • farlo costantemente e continuamente
  • non considerarlo un errore
  • essere felici di farlo e non pensare di smettere di ripeterlo
  • non avere alcun senso di rispetto per se stessi o preoccupazione di come le nostre azioni si riflettono sugli altri.

Ci sono vari ulteriori dettagli e, ancora una volta, potete apprenderli dai ghesce.  

La seconda caduta radice che trasgredisce i voti consiste nel non essere disposti, per avarizia, a condividere, dare o insegnare il Dharma ad altri, o non essere disposti a condividere ricchezze e possedimenti. Non farlo per rabbia o ostilità rappresenta una delle 46 azioni errate, se invece non lo si fa per avarizia è una caduta radicale. 

Un’altra caduta radice: qualcuno fa qualcosa di sbagliato e noi ci arrabbiamo, poi si scusa e noi non lo perdoniamo ma continuiamo a portare rancore e ad essere arrabbiati. In altre parole, la caduta radice consiste nel non perdonare qualcuno quando si scusa. 

Un’altra caduta è dire che gli insegnamenti mahayana non sono gli insegnamenti del Buddha e rifiutarsi di praticarli. Ancora un'altra caduta radice consiste nel seguire insegnamenti distorti e considerarli come il Dharma corretto. 

Ci sono 18 cadute radice come queste. Dovreste in futuro richiedere insegnamenti al riguardo in modo da esserne consapevoli e riconoscere quali sono i vari voti per poterli effettivamente mantenere puramente. 

Per quanto riguarda i prerequisiti per ricevere i voti del bodhisattva, Atisha afferma:

(20) Coloro che mantengono in ogni momento altri voti di una qualunque delle sette classi [di voti] della liberazione individuale hanno il contributo appropriato per i voti del bodhisattva; gli altri non ce l’hanno.

Ciò si riferisce all'avere come base per lo sviluppo dei voti del bodhisattva uno dei sette gruppi di voti di liberazione individuale, i voti pratimoksha. Atisha afferma che, tra i sette, i voti completi di un monaco celibe sono supremi:

(21) Quanto alle sette classi [di voti] della liberazione individuale, il Così Andato ha affermato nelle sue spiegazioni che quelli del glorioso celibato sono supremi; e questi sono i voti per monaci pienamente ordinati.

Un modo per ricevere i voti del bodhisattva è attraverso una cerimonia rituale con un maestro spirituale pienamente qualificato. Atisha spiega:

(22) Tramite il rituale ben espresso nel “Capitolo sulla disciplina etica” de Gli stadi del bodhisattva, prendi i voti (del bodhisattva) da un guru eccellente, pienamente qualificato.

La cerimonia rituale menzionata da Atisha è tratta dal “Capitolo sulla disciplina etica” de Gli stadi del bodhisattva (Byang-sa, srt. Bodhisattvabhumi) di Asanga. 

Rispetto al guru eccellente e pienamente qualificato, Atisha dice: 

(23) Sappi che un guru eccellente è qualcuno che è competente nella cerimonia dei voti, che per natura vive secondo i voti, che ha la fiducia di conferire i voti e che possiede compassione.

Questo è il modo in cui prendiamo i voti di bodhicitta quando è presente un lama tuttavia, se non è presente, esiste un altro metodo: 

(24) Tuttavia, se ti sei sforzato in questo e non sei stato in grado di trovare un guru del genere, per ricevere i voti c’è un altro rituale oltre a questo, che spiegherò per intero.

Atisha fornisce la fonte di questo punto: 

(25) In merito a questo, scriverò qui molto chiaramente come Manjushri generò la bodhicitta in tempi precedenti, quando era il re Ambaraja, proprio come è spiegato nel Sutra di un ornamento per il campo di buddha di Manjushri.

Atisha poi descrive la cerimonia vera e propria e le parole che si recitano durante essa: 

(26) “Sotto gli occhi dei miei Guardiani, io genero la bodhicitta e, invitando tutti gli esseri erranti come miei ospiti, li libererò dalla rinascita incontrollabile.
(27) Da ora fino al mio conseguimento di un supremo stato purificato, non agirò mai con intenzioni nocive, con una mente arrabbiata, con avarizia o gelosia.
(28) Vivrò seguendo un comportamento casto; mi sbarazzerò delle negatività e dell’attaccamento/avidità. Provando gioia nei voti della disciplina etica, mi addestrerò continuamente, proprio come hanno fatto i Buddha.
(29) Non proverò alcuna gioia nell’ottenere l’illuminazione con metodi rapidi per me stesso, ma rimarrò fino alla fine del futuro, se questo fosse una causa per (aiutare) un essere limitato.
(30) Pulirò ogni cosa in regni inconcepibili, incommensurabili e rimarrò dovunque nelle dieci direzioni per coloro che hanno chiamato il mio nome.
(31) Purificherò tutte le azioni del mio corpo e della mia parola e inoltre purificherò le azioni della mia mente: non commetterò mai nessun atto distruttivo”.

Addestrarsi nella condotta del bodhisattva

Autodisciplina etica superiore

Dopo aver ricevuto i voti del bodhisattva ci impegnamo nei tre addestramenti superiori di cui abbiamo parlato prima. Il primo di questi, quello all’autodisciplina etica, presenta tre aspetti: 

  • l’autodisciplina etica dell’astenersi da azioni negative
  • l’autodisciplina etica del seguire le regole di condotta dei voti
  • l’autodisciplina etica del lavorare a beneficio di tutti gli esseri viventi. 

Atisha afferma:  

(32) Se ti addestri per bene nei tre addestramenti della disciplina etica vivendo secondo i voti che sono la natura stessa della bodhichitta dell’impegno e che sono una causa per purificare completamente il tuo corpo, parola e mente, il tuo rispetto per i tre addestramenti nella disciplina etica crescerà.

Poi elenca le qualità preminenti della pratica di questo addestramento superiore: 

(33) In questo modo lo stato pieno, completamente purificato, dell’illuminazione (arriverà); poiché, sforzandoti nei voti del bodhisattva, completerai interamente le reti necessarie per l’illuminazione totale.

Per quanto riguarda le qualità preminenti dello sviluppo di una motivazione illuminante, Atisha afferma che se sviluppiamo questo stato mentale nel nostro continuum, saremo rapidamente in grado di ottenere l'illuminazione.

Per continuare nella nostra pratica, dobbiamo mettere in pratica tutti e sei gli atteggiamenti di vasta portata, le sei perfezioni: 

  • praticare la generosità, donando agli altri
  • mantenere l’autodisciplina, l’autocontrollo e l’etica pura
  • praticare la pazienza, che è il principale rimedio per contrastare la rabbia. La rabbia è estremamente negativa perché ci fa distruggere tutto il potenziale positivo e la forza che abbiamo accumulato in passato. Pertanto, è estremamente importante perfezionare la pratica della pazienza. 
  • praticare la perseveranza, che ci consente di provare piacere in ogni azione costruttiva che intraprendiamo e lavorare con grande impegno ed entusiasmo per portarla a termine. 

Addestramento superiore alla concentrazione 

Per poter essere di beneficio agli altri e lavorare per il loro bene è molto importante avere una consapevolezza avanzata, un ESP. Senza questa è molto difficile essere davvero di beneficio. Una volta un pesce saltò fuori da un fiume, qualcuno arrivò e lo rimise nell’acqua. Sebbene questa persona avesse un cuore gentile e un'ottima motivazione nel voler fare del bene a questo pesce, non avendo una consapevolezza avanzata non potè vedere cosa c'era nell'acqua così, quando rimise il pesce nell'acqua, esso fu rapidamente divorato da alcuni pesci più grandi. Se desideriamo davvero aiutare gli altri con compassione è molto importante avere una consapevolezza avanzata perché altrimenti potremmo commettere molti errori disastrosi come questo.  

Il metodo per sviluppare una consapevolezza avanzata è sviluppare la mente calma e stabile di shamatha. Questo è ciò che dobbiamo coltivare per primo. Atisha afferma:  

(34) Quanto alla causa che completerà pienamente queste reti aventi la natura della forza positiva e della consapevolezza profonda, tutti i Buddha hanno affermato che è lo sviluppo della consapevolezza avanzata.
(35) Proprio come un uccello senz’ali pienamente sviluppate non può volare nel cielo, similmente, senza la forza della consapevolezza avanzata, non sarai in grado di soddisfare gli obiettivi degli esseri limitati.
(36) Qualunque forza positiva ottenuta in un giorno e una notte da qualcuno che possiede consapevolezza avanzata non può essere ottenuta nemmeno in cento vite da qualcuno senza consapevolezza avanzata.

Pertanto, se desideriamo completare pienamente e rapidamente la nostra rete di potenziale positivo per l’illuminazione completa, dovremmo impegnarci per ottenere una consapevolezza avanzata, che non può essere acquisita dai pigri. Atisha afferma:  

(37) Pertanto, se desideri completare per intero, rapidamente, le reti per l’illuminazione totale, sforzati e ottieni dunque la consapevolezza avanzata. Non sarà ottenuta dagli indolenti.
(38) Colui che non ha ottenuto una mente calma e posata [lo shamatha] non raggiungerà la consapevolezza avanzata. Pertanto sforzati ripetutamente per conseguire una mente calma e posata [lo shamatha].

È necessario uno stato calmo e stabile di shamatha per acquisire una consapevolezza avanzata e, in generale, è assolutamente necessario avere questo stato di concentrazione assorbita, samadhi, per ottenere lo stato di Buddha. Non va trascurato.

Se non conosciamo i metodi per raggiungere la concentrazione assorbita univoca, anche se pratichiamo per mille anni, non saremo in grado di ottenerla. Pertanto, è estremamente importante conoscere i metodi corretti e così sarà possibile raggiungere questo stato entro sei mesi. 

I metodi per ottenere una mente calma e stabile di shamatha includono molti oggetti diversi che possiamo usare come focus; tuttavia, indipendentemente da ciò che utilizziamo, esistono metodi e tecniche specifici per raggiungere questo stato. In futuro, dovreste chiedere ai dei ghesce preparati le istruzioni complete su come ottenerlo. I praticanti possono commettere molti errori ed essere molto confusi senza i metodi adeguati. Atisha dice:

(39) Tuttavia, se i fattori per una mente calma e posata [lo shamatha] sono deboli, allora persino se avrai meditato diligentemente e per migliaia di anni, non otterrai la concentrazione esclusiva [il samadhi].
(40) Pertanto mantieni per bene i fattori citati nel capitolo su Una rete per la concentrazione esclusiva. Allora piazza la tua mente su qualcosa di costruttivo: vale a dire uno degli oggetti appropriati di concentrazione.

Se sviluppiamo la concentrazione assorbita sarà facile sviluppare una consapevolezza avanzata. Atisha dice:  

(41) Quando uno yogi realizza una mente calma e posata [lo shamatha], lui o lei consegue pure la consapevolezza avanzata.

Addestramento superiore alla consapevolezza discriminante 

Non è sufficiente sviluppare solo la concentrazione assorbita: abbiamo anche bisogno dello stato mentale eccezionalmente percettivo di vipashyana con il quale realizziamo la vacuità.  

(42) Pertanto, per sbarazzarti di tutti le oscurazioni senza eccezione, per quanto riguarda le emozioni disturbanti e i fenomeni conoscibili, medita sempre sullo yoga della consapevolezza discriminante di vasta portata assieme ai metodi.

In altre parole, dobbiamo avere sia metodo che consapevolezza discriminante, o saggezza, per poter eliminare tutte le diverse macchie e gli ostacoli dalla nostra mente. Atisha spiega:  

(43) Questo perché si dice che la consapevolezza discriminante senza i metodi, così come i metodi senza consapevolezza discriminante, siano ancora schiavitù. Pertanto non abbandonare mai l’averli entrambi.

In altre parole, dobbiamo sempre avere sia la consapevolezza discriminante che il lato del metodo della pratica e pertanto dobbiamo sapere esattamente cosa sono la consapevolezza e i metodi discriminanti. Atisha spiega:  

(44) Per liberarti dai dubbi riguardanti ciò che è consapevolezza discriminante e ciò che sono i metodi, chiarirò l’effettiva divisione tra i metodi e la consapevolezza discriminante.

Qual è la divisione effettiva? I sei atteggiamenti di vasta portata. I primi cinque di questi, lasciando da parte la consapevolezza discriminante di vasta portata, la “perfezione della saggezza”, sono i metodi, mentre la consapevolezza discriminante di vasta portata è il lato della saggezza. Atisha dice in riferimento a queste prime cinque perfezioni: 

(45) Il Trionfante ha spiegato che escludendo la consapevolezza discriminante di vasta portata, tutte le reti di fattori costruttivi, come la generosità di vasta portata e così via, sono i metodi.

Continua:

(46) È grazie al potere dell’aver meditato sui metodi che, meditando profondamente e con consapevolezza discriminante su un oggetto, qualcuno con una natura (di bodhichitta) può ottenere rapidamente l’illuminazione. Questo non avverrà avendo meditato soltanto sulla mancanza di identità (stabilite in modo autonomo).

Afferma inoltre che non è sufficiente sviluppare soltanto il lato della consapevolezza discriminante, dobbiamo anche avere i metodi per raggiungere l'illuminazione.

Comprendere la vacuità dell’esistenza autostabilita

Fino a questo punto il testo ha discusso l’addestramento superiora all'autodisciplina etica e alla concentrazione più elevata. Ora inizia a parlare dell’addestramento superiore alla consapevolezza discriminante. 

Per ottenere una comprensione della vacuità dobbiamo comprendere le varie basi della vacuità, che sono oggetti privi di esistenza autostabilita, “esistenza intrinseca”. Tali basi comprendono i cinque aggregati, le diciotto fonti cognitive e i dodici stimolatori cognitivi. Atisha spiega: 

(47) La consapevolezza della vacuità di nature che si stabiliscono autonomamente, la quale è arrivata a realizzare che gli aggregati, le fonti cognitive e gli stimolatori cognitivi sono privi di un sorgere (stabilito in modo autonomo), è stata pienamente spiegata come consapevolezza discriminante.

I ragionamenti

Inoltre, per sviluppare la consapevolezza discriminante che realizza la vacuità dobbiamo utilizzare la logica e vari ragionamenti. 

  • Il primo di questi è noto come “il ragionamento che confuta le quattro possibilità del sorgere” ed analizza il sorgere dei risultati. 
  • Un altro ragionamento è “schegge vajra” che analizza le cause. 
  • Il terzo ragionamento, “essere uno o molteplice”, analizza la natura dei fenomeni come esistenti con una o più entità. 
  • Le persone mondane dicono che le cose nascono sulla base dell'esistenza autostabilita perché possiamo vederle con i nostri occhi. Per queste persone bisogna applicare il quarto ragionamento, “confutare il sorgere di qualcosa che esiste già o che non esiste”.

 Atisha spiega il primo ragionamento analizzando i risultati in questa strofe:  

(48) Se (le cose avessero) un’esistenza (stabilita in modo autonomo), sarebbe illogico che esse debbano sorgere. Inoltre, se (fossero stabilite in modo autonomo come) non-esistenti (al momento della loro causa, non potrebbero essere fatte sorgere), come un fiore dallo spazio. In più, poiché sussisterebbero le conclusioni assurde di entrambi questi difetti, le cose non avvengono nemmeno dall’avere entrambe (un’esistenza e una non-esistenza stabilite in modo autonomo).

Menziona nella strofe seguente il secondo ragionamento che analizza le cause, schegge vajra:  

(49) Le cose fenomeniche non sorgono (stabilite da sole) in modo autonomo, né da qualcosa di differente, né da entrambe. E nemmeno (sorgono) affatto da nessuna causa. Grazie a questo, per via della loro natura essenziale, (tutte le cose) sono prive di una natura che si stabilisca autonomamente.

Atisha fornisce il terzo ragionamento, se un fenomeno è uno o molteplice, nella strofe successiva: 

(50) Inoltre, quando analizzi tutte le cose [per vedere] se siano (stabilite in modo autonomo come) una o molte, allora, siccome la loro natura essenziale è la mancanza di qualunque cosa che possa venire indicata, puoi acquisire certezza della totale non-esistenza di nature che si stabiliscono in modo autonomo.

Queste tre strofe presentano come stabilire la validità della vacuità per mezzo di questi ragionamenti, validità che può essere stabilita ulteriormente grazie all’autorità scritturale. Ci sono molti testi che contengono gli insegnamenti sulla vacuità come per esempio: 

(51) Inoltre, anche le linee di ragionamento nelle 70 strofe sulla vacuità e dal Testo radice sulla via di mezzo e così via spiegano come la natura intrinseca delle cose fenomeniche sia stabilita come vacuità.
(52) Tuttavia, poiché questo testo sarebbe diventato troppo lungo, non ho quindi aggiunto particolari qui. Quello che ho spiegato è finalizzato alla meditazione semplicemente su un comprovato sistema di principi filosofici.

Come meditare sulla vacuità

Indipendentemente dallo stabilire la vacuità mediante la logica e il ragionamento o attraverso l'autorità scritturale, il modo effettivo per meditare su di essa quando ne siamo convinti è descritto da Atisha:  

(53) Così, siccome non puoi essere indirizzato verso la natura autonomamente stabilita di alcuna cosa, senza eccezioni, la meditazione sulla mancanza di identità (stabilite in modo autonomo) è la meditazione sulla consapevolezza discriminante.

Non dovremmo mai afferrarci alla consapevolezza discriminante, o saggezza, come se avesse un’esistenza veramente auto-stabilita. Atisha chiarisce questo punto:  

(54) Con la consapevolezza discriminante, non viene mai vista una natura che si stabilisca in modo autonomo di alcun fenomeno; ed è spiegato che lo stesso è vero riguardo alla realtà della stessa consapevolezza discriminante. In questo (modo) medita (sulla vacuità) in maniera non concettuale.

Per meditare adeguatamente, dobbiamo comprendere che i pensieri concettuali di un’esistenza autostabilita ci legano all’esistenza samsarica ricorrente e incontrollabile. Dobbiamo liberarci di tali pensieri concettuali per ottenere la liberazione, il nirvana, lo stato oltre il dolore. Atisha dice:  

(55) Questa esistenza compulsiva che proviene da pensieri concettuali (che si afferrano all’esistenza stabilita in modo autonomo) ha la natura di identità (meramente architettata) dal pensiero concettuale. Pertanto, lo stato di libertà da tutti i concetti, senza alcuna esclusione, è il supremo Nirvana Stato Oltre il Dolore.

La consapevolezza discriminante della vacuità è l'opposto e respinge tutti i pensieri concettuali dell'esistenza autostabilita. Atisha afferma:

(56) Così allo stesso modo, il Maestro Conquistatore che Sorpassa Tutti ha detto, “Il pensiero concettuale (l’afferrarsi all’esistenza stabilita in modo autonomo) è la grande inconsapevolezza, ciò che ti fa cadere nell’oceano dell’esistenza che ricorre in modo incontrollabile. Dimorando nella concentrazione assorta priva di tali concetti, renderai chiaro, come lo spazio, uno stato non concettuale”.
(57) Inoltre, dalla Formula Dharani per impegnarsi nel non concettuale, Egli disse, “Se la Progenie del Trionfante impegnata in questa pura pratica di Dharma dovesse contemplare questo stato [in cui non c’è] alcun pensiero concettuale (l’afferrarsi all’esistenza stabilita in modo autonomo), allora essi trascenderebbero questi concetti che sono difficili da oltrepassare e otterrebbero gradualmente uno stato non concettuale”.

Quindi riassume: 

(58) Quando avrai acquisito la certezza, grazie a queste citazioni e queste linee di ragionamento, che tutte le cose sono prive di un’esistenza stabilita in modo autonomo e senza un sorgere (che si stabilisca autonomamente), medita in uno stato [in cui non c’è] alcun pensiero concettuale (di esistenza stabilita autonomamente).

Il risultato ottenuto dalla meditazione sulla vacuità

Il risultato che deriva da tutto ciò è che progrediamo attraverso le cinque menti-sentiero e i dieci livelli mentali - bhumi - del bodhisattva finché non raggiungiamo lo stato illuminato di un Buddha. Atisha affronta questo punto: 

(59) Quando avrai meditato in questo modo sui fatti della realtà e avrai ottenuto gradualmente lo (stadio) del calore e così via, allora otterrai (lo stadio di) un essere estremamente gioioso e così via, e l’illuminazione della Buddhità non sarà lontana.

Perché l'illuminazione non è lontana se abbiamo meditato adeguatamente sulla vacuità? Perché abbiamo progredito correttamente attraverso gli stadi graduali del sentiero. Innanzitutto, prendiamo rifugio negli insegnamenti di una persona di scopo iniziale e poi continuiamo attraverso le varie meditazioni e stadi finché non sviluppiamo un motivo illuminante di bodhicitta, dal quale non torneremo indietro. Abbiamo anche imparato le varie pratiche per ottenere la concentrazione assorbita univoca di shamatha e vipashyana che hanno come oggetto la vacuità. Tutti questi addestramenti, insieme alle varie altre pratiche, ci portano all'illuminazione. 

Se ci alleniamo molto bene in tutti gli insegnamenti degli scopi iniziale, intermedio e avanzato, saremo in grado di raggiungere il primo dei tre stadi - iniziale, intermedio e avanzato - della prima delle cinque menti-sentiero, la mente-sentiero dell’accumulazione. Successivamente, raggiungiamo i quattro stadi della mente-sentiero della preparazione: calore, picco, pazienza e Dharma supremo. Dopodiché otteniamo una mente-sentiero della visione. Gli stadi tra una mente-sentiero della visione e lo stadio finale di una mente-sentiero della meditazione sono divisi nei dieci livelli delle menti-bhumi del bodhisattva, estremamente gioioso e così via. Questi sono gli stadi e i livelli delle menti-bhumi a cui Atisha si riferisce nella strofe. 

Seguendo questo percorso graduale raggiungiamo lo stato illuminato di un Buddha in cui vi sono tre corpi: il Dharmakaya o corpo che pervade ogni cosa, il Sambhogakaya o corpi di piena fruizione e il Nirmanakaya o corpi di emanazione. Il Dharmakaya comprende i cinque tipi di consapevolezza profonda (ye-she), le cosiddette “cinque saggezze di Buddha”.  

Il sentiero tantrico

Per raggiungere effettivamente lo stato illuminato di un Buddha, tuttavia, dobbiamo intraprendere il sentiero del tantra: non c'è raggiungimento della Buddità senza l’ottenimento delle menti-sentiero del tantra. Praticando il tantra saremo in grado di raggiungere i reali risultati comuni e straordinari, siddhi in sanscrito. Ma per praticare il tantra dobbiamo trovare un guru qualificato e ricevere le iniziazioni adeguate, i potenziamenti adeguati. Atisha dice: 

(60) Se tuttavia, attraverso azioni come il pacificare, lo stimolare, e così via, ottenute dalla forza dei mantra, nonché attraverso il potere degli otto grandi ottenimenti effettivi e così via, quali l’attuazione di un vaso eccellente ecc.,
(61) E attraverso una consapevolezza beata, desideri completare integralmente le reti che costruiscono l’illuminazione, e se inoltre desideri praticare le azioni dei mantra segreti discusse nelle classi del tantra kriya, charya e così via,
(62) Allora, per ricevere il potenziamento del maestro (vajra), soddisfa il tuo venerabile guru in ogni modo, come il rispettoso servizio, il donargli sostanze preziose e così via, e fare ciò che dice.

Qual è lo scopo di ricevere un’iniziazione? Uno scopo è purificare i nostri potenziali karmici negativi. Atisha afferma: 

(63) Avendo ricevuto il potenziamento completo del maestro (vajra) grazie all’aver soddisfatto il tuo guru, ti purificherai completamente da tutte le forze negative e, di [tua] natura, diventerai dotato del contributo appropriato per ottenere i conseguimenti effettivi.

"Contributo" significa contributo di forza positiva. In merito alla persona che riceverà effettivamente i potenziamenti tantrici:

(64) Poiché è stato categoricamente proibito dal Grande Tantra del Buddha primordiale, il potenziamento della consapevolezza discriminante e [il potenziamento] segreto non devono essere (conferiti o) ricevuti (in senso letterale) da coloro che sono celibi.
(65) Se dovessi prendere questi potenziamenti così conferiti pur vivendo secondo la pratica ascetica del celibato, commetteresti delle azioni proibite e per via di questo, i tuoi voti dell’ascetismo degenererebbero.
(66) In altre parole, come praticante del comportamento sottomesso, contrarresti le cadute di sconfitte totali e siccome cadresti certamente in uno degli stati peggiori di rinascita, non avresti mai nessun conseguimento.

Poi afferma: 

(67) Tuttavia, se hai ricevuto (non in senso letterale) il conferimento del potenziamento del maestro (vajra) e se sei consapevole della realtà, non c’è nessun difetto nelle tue azioni di ascoltare tutti i tantra, di spiegarli, di compiere puja del fuoco, di fare puja di offerta, e così via.

Se una persona come quella descritta nelle strofe precedenti riceve i potenziamenti appropriati nel modo corretto da un maestro tantrico qualificato e segue le pratiche in modo rigoroso, mantenendo tutti i voti e così via, allora può eseguirle tutte. 

Non dovremmo pensare che solo perché abbiamo ricevuto un potenziamento possiamo impegnarci in tutte le varie pratiche tantriche avanzate. Solo se abbiamo le realizzazioni più elevate siamo in grado di agire nei diversi modi descritti nei testi tantrici. In questo contesto, Atisha parla in termini di qualcuno avanzato che segue tutte le pratiche secondo tutte le procedure e i voti appropriati. 

La conclusione del testo

Il testo è stato composto da Atisha che conclude dicendo di aver utilizzato come fonte tutti i vari sutra e tantra. Questo testo fu richiesto del re Jangchub Ö:  

Io, l’Anziano Shri Dipamkara, avendo visto (come ogni cosa sia) com’è spiegata dagli insegnamenti di Dharma dei sutra e così via, e su richiesta di Jangciub Wo, ho composto questa abbreviazione della spiegazione del sentiero per l’illuminazione.

Questo testo è molto esteso e comprende molti diversi punti, ma non c'è stato il tempo di spiegarli tutti in grande dettaglio. Tuttavia, in futuro, dovreste richiedere a vari ghesce preparati di spiegarli in modo più approfondito. 

Non si pensi che non possiamo realizzare i contenuti di questo testo: se pratichiamo in modo continuo, senza alcuna interruzione e lentamente, certamente saremo in grado di ottenere tutte le realizzazioni descritte.  

Un consiglio finale

Ho ricevuto il lignaggio orale di questi insegnamenti e quindi ora ve l’ho trasmesso, in modo che abbiate l’ispirazione dei guru del lignaggio di questo specifico testo: ciò farà una grande differenza in termini di comprensione e realizzazioni future quando studierete il testo.

Esistono molti modi diversi per spiegare e insegnare i testi: alcuni spiegano ogni singola parola in modo molto complesso e preciso, altri semplicemente leggono il testo a un gruppo di discepoli e poi se ne vanno. Con entrambi i metodi le persone scoprono che in futuro, quando leggeranno il testo da sole, saranno in grado di capirlo. 

Ci sono altri metodi di insegnamento in cui il maestro dà il testo allo studente che lo legge ad alta voce con lui o lei, e poi lo studente se ne va. Grazie all'ispirazione di questa esperienza, quando lo studente lo rilegge a casa, è in grado di capirlo abbastanza bene. 

In breve, se riponiamo un’adeguata fiducia nel potere di tale trasmissione orale, allora riceviamo l’ispirazione e ciò rende più facile la comprensione dei testi. Naturalmente sarà molto difficile se non abbiamo fiducia in questo. 

Abbiate ferma fiducia nei due lama che insegnano qui, considerateli come dei Buddha e allora sarete in grado di ottenere grandi realizzazioni e benefici dai loro insegnamenti. Se immaginate che tutti i Buddha siano presenti agli insegnamenti e vi credete fermamente, riceverete ispirazione da tutti loro anche se non ci sono Buddha effettivamente presenti. Questo perché tutti i Buddha sono consapevoli, sono onniscienti; conoscono le nostre aspirazioni e così possiamo ricevere la loro ispirazione per portarle a compimento.  

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