L’equanimità per i modi in cui ci siamo trattati

Riassunto

Abbiamo iniziato la nostra discussione su come riequilibrare gli atteggiamenti verso noi stessi, per aiutarci a superare le emozioni disturbanti rivolte verso di noi. L’emozione disturbante più forte, per molti di noi, è una sensazione di bassa autostima e un atteggiamento negativo verso di noi. Può manifestarsi nel non piacersi o, ancora più intensamente, nell’odiarsi. Tuttavia non è l’unico atteggiamento disturbante che possiamo avere verso noi stessi. Possiamo esagerare di essere splendidi (ossessionati da noi stessi), possiamo essere completamente ingenui nei nostri confronti (ignorare i nostri bisogni e, in un certo senso, negarli). Abbiamo parlato di come possiamo adottare qualche metodo buddhista nella tecnica conosciuta come “riequilibrare e scambiare sé stessi con gli altri” per affrontare questo problema, sulla base della strofa che si trova nell’Addestramento mentale in sette punti, che dice: “rispetto alla pratica del dare e prendere, inizia con te stesso”.

Uno dei punti che abbiamo discusso in relazione allo sviluppo di un senso di equanimità verso noi stessi ha a che vedere con una distinzione tra l’“io” convenzionale e il falso “io”. Ricorda che quello che stiamo cercando di sviluppare qui è un atteggiamento equo e tranquillo verso noi stessi. Questo è il significato di “equanimità” in tale contesto. Significa considerare noi stessi senza un atteggiamento negativo, senza uno positivo come “Quanto sono fantastico!” e senza ignorarci: dunque senza avversione, rigetto o repulsione, senza attrazione e senza l’ingenuità di ignorare noi stessi.

Abbiamo considerato quello che abbiamo compiuto nelle nostre vite: quando abbiamo commesso errori o sperimentato fallimenti, quando abbiamo avuto successo in qualcosa e quando nulla di significativo è accaduto nelle nostre vite, solo l’ordinaria routine quotidiana. Abbiamo visto che tutti commettono errori. Tutti riescono in qualcosa, senza dover essere drammatici: solo preparare un buon pasto è un successo. Non c’è motivo per cui la vita debba essere drammatica quando accadono eventi veramente fantastici o veramente terribili. Il fatto è che per la maggior parte di noi la vita è molto normale.

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