Le basi per comprendere la vacuità

Il vuoto o vacuità si riferisce al fatto che le nostre proiezioni di modi impossibili di esistere su noi stessi, sugli altri e su tutto ciò che incontriamo non corrispondono alla realtà. Non c’è mai stata e non potrà mai esserci una vera realtà corrispondente ad essi. Comprendere e meditare sulla vacuità, quindi, è la chiave per dissipare i problemi che creiamo a noi stessi se non siamo in contatto con la realtà.

Perché c’è l’ignoranza?

Le persone spesso chiedono “Perché c’è ignoranza nel mondo? Qualcuno l’ha creata? C’è perché Adamo ed Eva hanno mangiato una mela proibita da un albero o... da dove viene?”.

Nel Buddhismo diciamo che l’inconsapevolezza non ha inizio. Il motivo per cui siamo inconsapevoli e non sappiamo come esistono realmente le cose è perché il modo in cui le cose appaiono non è il modo in cui esistono. Si riferisce a cose ordinarie e convenzionali. A me, ad esempio, sembra di essere il centro dell’universo e a tutti gli altri anche sembra di essere il centro. Quando chiudi gli occhi per andare a dormire, sembra che il resto dell’universo non esista e che esisti solo tu, non è vero? Ma non è così che esiste il mondo. Tuttavia, quando crediamo che il mondo esista effettivamente in quel modo sbagliato creiamo tutti i nostri problemi, sia per noi che per gli altri.

Questo è un esempio molto semplice, ma è vero per tutto ciò che normalmente sperimentiamo. Le nostre menti fanno apparire le cose in modi molto confusi e strani e noi crediamo che siano vere. Non capiamo come esiste la realtà. Anche per gli animali è così, anche a loro sembra di essere il centro dell’universo. Non stiamo parlando di qualche errore intellettuale. Il modo in cui le cose appaiono nella nostra esperienza quotidiana non è corretto, anche per gli animali.

È possibile, però, liberarsi della confusione e dell’ignoranza che sono la causa dei nostri problemi, se ci si pensa. Non sapere come esistono le cose, o averne una comprensione errata, non può esistere nella nostra mente contemporaneamente a una comprensione totalmente corretta. Nel mezzo abbiamo l’indecisione, quando non siamo sicuri e pensiamo “Forse è così, forse è così”. Ma se siamo totalmente convinti del modo corretto in cui noi, gli altri e tutto esiste, non possiamo avere allo stesso tempo una comprensione errata e un’ignoranza. Se sai che la terra è rotonda, non penserai più che sia piatta: sai che è rotonda. Poiché la comprensione corretta può sostituire totalmente la comprensione errata fino al punto in cui non si ripresenterà mai più – perché siamo pienamente convinti che quella corretta sia giusta – allora ci siamo sbarazzati delle cause dei problemi, che non sorgeranno più. Quando pensiamo in questo modo, ci convinciamo che sia possibile liberarci effettivamente dei nostri problemi. In realtà è piuttosto importante nel Buddhismo convincersi di poter raggiungere questo obiettivo. Altrimenti perché ci stiamo provando?

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