La Quarta Nobile Verità: Il vero sentiero

Il vero sentiero che comporta l’ottenimento di una vera cessazione delle vere cause della vera sofferenza è la cognizione non concettuale della vacuità. La vacuità (il vuoto) è la totale assenza di qualunque cosa che corrisponda a ciò che falsamente immaginiamo sia vero su come noi, gli altri, e tutti i fenomeni esistono. La cognizione non concettuale della vacuità è un vero sentiero mentale nel senso che funziona come via che porta alla vera cessazione.

Le prime tre nobili verità

Il Buddha insegnò che la vera sofferenza che noi tutti affrontiamo consiste nel perpetuare l’esperienza degli alti e bassi di felicità insoddisfacente e infelicità, nonché l’avere ripetutamente i corpi e le menti limitate con cui li sperimentiamo. Le vere cause di ciò sono la nostra inconsapevolezza (ignoranza) su come noi e questi sentimenti esistono. Noi proiettiamo che esistano in modi impossibili – ad esempio come entità concrete e autonome – e crediamo che questo modo ingannevole in cui appaiono a noi corrisponda a come effettivamente esistono. Questa idea sbagliata innesca emozioni disturbanti, che a loro volta innescano impulsi karmici irresistibili per affermare o difendere ciò che immaginiamo siano i nostri “sé”, i quali sono però delle mere illusioni. Questa idea sbagliata, all’ora della nostra morte, innesca anche la rinascita – con una mente e un corpo limitato – che si ripete incontrollabilmente (samsara).

Tuttavia il Buddha realizzò e insegnò che è possibile eliminare queste vere cause e, pertanto, queste vere sofferenze affinché non sorgano mai più. La quarta nobile verità riguarda il vero antidoto che attuerà tale vera cessazione.

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