Il contesto per la comprensione di bodhicitta

Le due verità

Per sviluppare uno scopo di bodhicitta per prima cosa dovremmo conoscere e avere un'idea di cosa sia bodhicitta. Vi sono due aspetti di bodhicitta che sono in accordo alle due verità. Le due verità rispetto a qualsiasi cosa sono l'apparenza relativa delle cose, quindi “verità relativa” o “verità convenzionale” o, più letteralmente, “verità superficiale”, cioè come superficialmente appaiono le cose, come ci appaiono. Poi c’è la verità più profonda, come effettivamente esistono, in altre parole la vacuità dei vari fenomeni dell’esistere in modi impossibili. Entrambe sono vere; non è che una sia la verità assoluta o ultima e l'altra sia meno vera. Non si tratta di una verità trascendentale totalmente estranea al nostro mondo ordinario, anche se a volte i termini utilizzati nelle lingue europee lo suggeriscono; non è questo il vero significato.

Nel Mahayana le due verità si riferiscono a qualsiasi fenomeno, sono fatti veri sui fenomeni. Quando parliamo della verità relativa o convenzionale parliamo, come ho detto, dell'apparenza delle cose, quindi dell'apparenza di ciò che sono. Le cose non hanno apparenza semplicemente di per sè, l'apparenza è per la mente. Ci appare adesso l'apparenza del lavello in cucina?  L'unico modo in cui possiamo parlare dell'aspetto del lavello in cucina è entrare in cucina e guardarlo; poi ci appare. Non appare da solo lì senza nessuno in cucina e così il tipo di apparenza che sperimentiamo, che la nostra mente sperimenta, dipende molto dallo stato, dalla condizione di quella mente.

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