Ogni momento della nostra esperienza è costituito da una moltitudine di variabili. I cinque fattori aggregati dell'esperienza (phung-po, sct. skandha, aggregati) costituiscono uno schema di classificazione di queste variabili – in altre parole, dei componenti non-statici (impermanenti).
La parola aggregato indica una collezione, quindi ogni aggregato è una collezione di molti componenti. I componenti di un aggregato possono essere diversi tipi di fenomeni, come l'amore e la rabbia, oppure possono essere diverse possibilità relative ad un fenomeno, come la sensazione di diversi livelli di felicità. Quando è parte dell'esperienza, ogni componente variabile cambia da un momento all'altro ed ha una diversa lunghezza di continuità.
Poiché la definizione di ciò che esiste è ciò che è conoscibile in maniera valida e poiché qualsiasi cosa che sia conoscibile in maniera valida può essere un oggetto della nostra esperienza, qualsiasi cosa esiste può essere un oggetto della nostra esperienza. Questo significa che tutti i fenomeni non-statici possono essere classificati tra i cinque aggregati. Alcuni sono connessi con il nostro continuum mentale (sems-rgyud, flusso mentale), come la nostra felicità, e altri sono connessi con il continuum mentale di altri esseri senzienti, come la felicità di qualcun altro. Altri non sono connessi con alcun continuum mentale, per esempio una roccia. Fenomeni statici, come lo spazio, possono far parte della nostra esperienza, ma non sono inclusi nello schema di classificazione dei cinque fattori aggregati.
Dunque, i cinque fattori aggregati somigliano a cinque borse. Ogni istante della nostra esperienza contiene uno o più componenti provenienti da ciascuna delle cinque borse e ogni variabile che costituisce la nostra esperienza si trova in una o l'altra delle borse. D'altronde, le borse sono pure astrazioni designate sulla base degli insiemi di componenti. Le borse e i loro componenti non esistono per conto proprio da nessuna parte, né fuori né dentro di noi. Quando un fattore aggregato, come per esempio la felicità o la rabbia, non è parte della nostra esperienza del momento, non esiste come qualcosa effettivamente trovabile da qualche altra parte.
L'aggregato di forme di fenomeni fisici
Ogni momento della nostra esperienza ha una o più forme di fenomeni fisici come parti di esso. Esse ricadono negli undici raggruppamenti degli aggregati delle forme dei fenomeni fisici (gzugs-kyi phung-po, aggregato delle forme).
I cinque oggetti sensoriali:
- vista,
- suoni,
- odori,
- sapori,
- sensazioni fisiche.
I cinque sensori cognitivi fisici (dbang-po, potere sensoriale):
- cellule fotosensibili degli occhi,
- cellule audio-sensibili delle orecchie,
- cellule sensibili all'olfatto del naso,
- cellule sensibili al gusto della lingua,
- cellule sensibili alle sensazioni fisiche del corpo.
L'undicesima categoria è costituita da tutte le forme di fenomeni fisici conoscibili solo attraverso la cognizione mentale. Tecnicamente, queste sono:
- Forme di fenomeni fisici inclusi soltanto tra gli stimolatori cognitivi che sono (tutti) i fenomeni (chos-kyi skye-mched-kyi gzugs). Questi includono le forme dei fenomeni fisici che sono impercettibili ai nostri sensori cognitivi fisici, come per esempio le immagini e i suoni che sperimentiamo durante i sogni. I dieci precedenti componenti di questo aggregato comprendono i cinque stimolatori cognitivi esterni e i cinque interni, per esempio gli stimolatori cognitivi che sono vedute (gzugs-kyi skye-mched), gli stimolatori cognitivi che sono (le cellule fotosensibili degli) occhi (mig-gi skye-mched), e così via.
In senso molto ampio, anche quando siamo in uno stato di sonno profondo senza sogni, continuiamo ad avere un corpo come base della nostra esperienza del sonno. Quindi, ogni momento del nostro sonno ha un aggregato delle forme di fenomeni fisici.
L'aggregato della sensazione di un livello di felicità
La parola inglese sensazioni spazia attraverso una grande varietà di significati. Include il sentire livelli felicità o infelicità; il provare sensazioni tattili, come morbido o ruvido; e il provare sensazioni fisiche, come caldo o freddo, piacere o dolore, o movimento. Il termine sensazioni può anche riferirsi ad emozioni, come il sentirsi arrabbiato, o a intuizioni, come il sentire che pioverà domani. Può anche indicare una sensibilità estetica, come una sensazione artistica, oppure una sensibilità emotiva, come il sentirsi feriti.
L'aggregato delle sensazioni di un livello di felicità (tshor-ba'i phung-po, aggregato delle sensazioni) include solo il primo tipo di sensazioni appena elencati. Ogni momento della nostra esperienza, sia che avvenga tramite cognizione sensoriale o mentale, ha tra i suoi componenti la sensazione di qualche livello di felicità all'interno dello spettro che va dalla felicità totale a neutro fino alla totale infelicità o sofferenza.
L'aggregato distinguente
Ogni momento della nostra esperienza include anche un fattore appartenente all'aggregato distinguente ('du-shes-kyi phung-po, aggregato del riconoscere). La distinzione è una consapevolezza ausiliaria (sems-byung, fattore mentale) che fa parte della cognizione sensoriale o mentale di qualsiasi cosa. Essa distingue la speciale caratteristica peculiare di un oggetto dell'attenzione dalle speciali caratteristiche peculiari di ciò che non è un oggetto dell'attenzione. Per esempio, vedendo il volto di qualcuno, essa riconosce la forma e il colore di quel volto dalle forme e dai colori di qualsiasi cosa che non sia quel volto. In altre parole, da qualsiasi cosa che venga in quel momento vista all'interno del campo cognitivo della visione.
Dunque, riconoscere non è una traduzione accurata per questo tipo di consapevolezza ausiliaria. Il riconoscere implica l'aver sperimentato in precedenza qualcosa di simile a ciò che stiamo sperimentando adesso, il confronto tra i due oggetti dell'esperienza e la cognizione di essi come appartenenti alla stessa categoria. Dunque, anche se il processo del riconoscere include la distinzione, esso implica anche una profonda consapevolezza dell'uguaglianza (mnyam-nyid-kyi ye-shes), che non è un componente di questo fattore aggregato.
L'aggregato delle altre variabili incidenti
L'aggregato delle altre variabili incidenti ('du-byed-kyi phung-po, aggregato delle volizioni, aggregato delle formazioni karmiche) comprende tutte le variabili, le quali influenzano l'esperienza, che non sono incluse in nessun altro dei quattro restanti aggregati.
Alcune delle variabili incidenti sono congruenti (ldan-pa'i 'du-byed) con la coscienza primaria (rnam-shes) dell'esperienza, come per esempio le emozioni positive e negative, l'attenzione e l'interesse. Altre sono variabili incidenti incongruenti (ldan-min 'du-byed), come per esempio le abitudini. Congruenti significa che hanno cinque caratteristiche in comune, come per esempio lo stesso oggetto focale. Ogni momento dell'esperienza contiene molti oggetti appartenenti a questo fattore aggregato.
L'aggregato della coscienza primaria
L'aggregato della coscienza primaria (rnam-shes-kyi phung-po, aggregato della coscienza) comprende i sei tipi di coscienza primaria:
- Coscienza visiva,
- Coscienza uditiva,
- Coscienza olfattiva,
- Coscienza del gusto,
- Coscienza del corpo,
- Coscienza mentale.
La maggior parte delle teorie occidentali della cognizione discute la coscienza come un singolo fattore che può conoscere tutte le categorie degli oggetti cognitivi – viste, suoni, odori, gusti, sensazioni fisiche ed oggetti puramente mentali come per esempio mentre si sta pensando. Al contrario, lo schema dei cinque fattori aggregati indica diversi tipi di coscienza primaria in termini del sensore cognitivo sul quale fa affidamento per poter sorgere.
La coscienza primaria conosce solamente la natura essenziale o categoria di un fenomeno (ngo-bo) che sia qualche cosa. Per esempio, la coscienza visiva conosce una vista solamente come una vista.