Separarsi dall’attaccamento a questa vita o alla rinascita samsarica

Quando ti sei separato dall’attaccamento a questa vita, la tua mente è andata verso il Dharma 

Di questi quattro punti principali, il primo [quando ti sei separato dall’aggrapparti a questa vita, hai fatto sì che la tua mente andasse verso il Dharma] ha come oggetto di meditazione tre argomenti: (1) in primo luogo, come preliminare, la difficoltà di trovare [una preziosa rinascita umana con] tregue e arricchimenti; (2) come parte fondamentale effettiva, la morte e l’impermanenza; (3) come ausiliario del cammino, la causa e l’effetto karmico.  

L’essere o meno un praticante di Dharma dipende dalla pratica di queste tre meditazioni.

La difficoltà di trovare una preziosa rinascita umana con libertà e ricchezze

In primo luogo, per meditare sulla difficoltà di trovare [una preziosa rinascita umana con] tregue e arricchimenti, seduto su un comodo cuscino, ripetere molte volte la presa di direzione sicura del rifugio nei guru e nelle Gemme Preziose. 

Per questo il verso “Prendo una direzione sicura, fino al mio stato purificato, nel Buddha, nel Dharma e nella Suprema Assemblea. Per la forza positiva del mio donare e così via, possa io realizzare lo stato di Buddha per aiutare coloro che vagano”, composto dall’impareggiabile Atisha, è diverso da tutti gli altri. Le prime due righe sono per prendere una direzione sicura, rifugio, e le seconde due per migliorare il proprio obiettivo di bodhicitta. Questo modo di mettere insieme direzione sicura e bodhicitta si è diffuso ampiamente. Pertanto, per prendere una direzione sicura, lo si reciti molte volte.

Quindi fare richieste con i quattro versi “Possa la mia mente andare verso il Dharma”, e cosí via.

Fai richieste recitando “Ispirami a dirigere la mia mente verso il Dharma, ispirami a far funzionare il Dharma come un sentiero della mente, ispirami a far sì che le mie menti-sentiero eliminino la confusione, ispirami a far sorgere la mia confusione come profonda consapevolezza”.

Poi, dopo aver rafforzato il proprio scopo di bodhicitta, pensando: “Raggiungerò la Buddità per il bene di tutti gli esseri limitati”, contemplare nel modo seguente:

Recita “Raggiungerò il massimo risultato diventando un Buddha completamente illuminato e per questo praticherò il sentiero”. Quando entri nel sentiero del Mahayana, dare alla tua vita la direzione sicura di prendere rifugio e sviluppare un obiettivo di bodhicitta sono le eccellenti radici per la pratica. Se le hai è sufficiente ma, se ti mancano, il metodo non funzionerà. Quindi contempla questo:

“Questo corpo [umano prezioso] con tregue e arricchimenti, per quanto riguarda la sua natura essenziale, è difficile da trovare completo delle otto tregue e dei dieci arricchimenti. In termini di cause, è difficile da trovare perché è necessario aver attualizzato [una grande riserva di] [potenziale karmico] costruttivo ed è molto raro avere qualcosa di costruttivo su questo continuum mentale”.

Ci sono due tipi di rinascite con un corpo umano: una con libertà e ricchezze e una con un semplice corpo umano. In questo mondo molti hanno un semplice corpo umano e sono privi di libertà e ricchezze difficili da trovare. Ciò che è difficile da trovare è una base corporea completa di tutte le diciotto caratteristiche, priva degli otto stati di mancanze di libertà e avente le circostanze favorevoli delle cinque situazioni di ricchezza personale e delle cinque di ricchezza sociale. Un tale corpo è difficile da trovare, in termini della sua natura essenziale, completa delle otto libertà e delle dieci ricchezze.

È difficile ottenerlo dal punto di vista di cause, numeri ed esempi. In termini di cause, bisogna aver realizzato una grande riserva di potenziale karmico costruttivo; riguardo a ciò, per ottenere una rinascita con un corpo umano con libertà e ricchezze, è necessario aver mantenuto nelle vite precedenti un’autodisciplina etica totalmente pura e averla unita a preghiere pure per questo. Considerando quali sono le cause per ottenere la rinascita con un tale corpo umano per persone comuni come noi, poiché abbiamo molto poco potenziale costruttivo nei nostri continuum mentali, in termini di cause, è davvero difficile da ottenere.  

“In termini numerici, in generale tra le sei classi di esseri erranti, quanto più bassa è la classe, tanto più numerosi sono [gli esseri] rispetto a quelle più alte e più elevate.

In generale, le sei classi di esseri erranti sono gli esseri intrappolati nei regni infernali, gli spiriti famelici, animali, umani, divinità e semi divinità. Il maestro conquistatore, Bhagavan Buddha, ha affermato nei suoi sutra immacolati che il numero di esseri intrappolati nei regni infernali è come il numero di granelli di polvere nel grande mondo, il numero di spiriti famelici è come il numero di granelli di sabbia lungo il fiume Gange e il numero di animali come il numero di granelli in un barile di birra - rispetto a ciò, una rinascita umana di stato superiore è estremamente difficile da trovare. Stando così le cose, più basso è lo stato di rinascita tra le sei classi di esseri erranti, maggiore è il numero di esseri in esso rispetto a quello immediatamente superiore. 

A parte il fatto che è stato affermato, sulla base di una citazione valida del Buddha, che ci sono così tanti esseri intrappolati nei regni infernali e così tanti spiriti famelici, noi esseri comuni non li possiamo vedere con la nostra percezione. Tuttavia, non abbiamo bisogno di basarci su una citazione del Buddha riguardo al numero di umani e animali, ma possiamo stabilirlo con la nostra percezione valida nuda. 

Ma possiamo vedere con la semplice percezione il numero di insetti che vivono in una palude e in una catasta di legna durante il monsone estivo. Non ci sono tante persone in tutto il mondo. Quindi, [una preziosa rinascita umana] è difficile da trovare.

Una palude è un’area che si allaga durante il monsone estivo.

“Dal punto di vista degli esempi, se si lanciano dei piselli contro un muro, è difficile che qualcuno si attacchi. 

Se si lancia una manciata di piselli crudi sulla superficie liscia di un muro, neanche un pisello riuscirà ad attaccarsi al muro. È così.

O è più difficile che una tartaruga riesca a infilare il collo nel buco di un giogo sballottolato dal vento sul vasto mare”.

Come dice Acharya Shantideva in Impegnarsi nella condotta del bodhisattva (IV.20), “La rinascita come umano è difficile da ottenere, proprio come è difficile per una tartaruga infilare il collo nel buco di un giogo alla deriva nel vasto mare”. Dopo aver visto esempi come questo,

Perciò, senza sprecare in alcun modo questa [rinascita umana] con tregue e arricchimenti, trovata solo una volta, medita, pensando. “Praticherò [il Dharma puro] per il bene della mia vita futura e oltre”.

Con ciò Gorampa ha parlato in modo breve e condensato della difficoltà di trovare una rinascita umana con libertà e ricchezze. 

Morte e impermanenza

In secondo luogo, per quanto riguarda la meditazione sulla morte e l’impermanenza, dopo aver una presa direzione sicura e aver rafforzato l’obiettivo di bodhicitta come prima, medita pensando: “Morirò sicuramente, poiché essendo nato, non c’è nessuno che sia rimasto in vita per sempre senza morire.

Questo significa che, quando questo tempo di nascita è giunto al termine, il finale è la morte. Come ha detto Ashvaghosha in Strofe speciali che dissipano il dolore (Mya-ngan bsal-ba, sanscr. Shokavinodana) “Se ci sono stati alcuni che sono nati sulla terra o nei regni superiori, non sono mai morti e tu non hai mai visto o sentito parlare di nessuno, dovresti avere dei dubbi”. Non c’è stato nessuno che, essendo nato, abbia vissuto eternamente. Moriranno sicuramente.

Non solo, ma non c’è nemmeno la certezza di quando morirò o non morirò. Poiché le circostanze per morire sono molte e quelle per rimanere in vita sono poche, morirò sicuramente.

Ci sono moltissime circostanze per morire o che possono sconvolgere la durata della vita, come malattie e infortuni.

Quando arriva il momento della morte, niente può farla tornare indietro, come le medicine o i rituali di guarigione. Nessuna di queste cose mi aiuterà quando morirò e, dopo la morte

Se qualcuno viene aiutato dopo la morte, viene aiutato dal Dharma. Se qualcuno viene danneggiato, viene danneggiato dai suoi potenziali karmici negativi.

tranne il Dharma, nessuno della mia cerchia e nessuno dei miei beni mi seguirà”. Medita pensando a questo e decidi di abbandonare il tuo attaccamento a questa vita.

Medita pensando “Ora, con tutto il tempo che mi resta, praticherò ciò che è costruttivo e accumulerò una riserva di potenziale karmico positivo”. 

Poiché questo è il metodo principale per far sì che la tua mente si diriga verso il Dharma, ogni qualvolta che hai del buon cibo da mangiare, dei bei vestiti da indossare e sei circondato da una vasta cerchia di amici, medita pensando: “Ora ho questo e quello, così, ma un giorno dovrò separarmi da loro e andare avanti da solo; non hanno alcuna essenza”, e decidi di abbandonare il tuo attaccamento agli affari di questa vita.

Il maestro vincitore, Bhagavan Buddha, disse “O monaci, qualcuno che contempla l’impermanenza sta facendo un’offerta ai Buddha. Qualcuno che contempla l’impermanenza sta ricevendo una previsione per la sua futura illuminazione dai Buddha. Qualcuno che contempla l’impermanenza sta ricevendo l’ispirazione dei Buddha. O monaci, tra le orme, quella suprema è l’orma di un elefante. Tra le cose da distinguere, quella suprema è l’impermanenza”. Poiché Buddha ha parlato delle ragioni qui per cui è necessario realizzare l’impermanenza esclusivamente nella propria mente in ogni momento, decidi che anche tu stesso farai lo stesso. 

Quando hai del buon cibo da mangiare, dei bei vestiti da indossare, sei circondato da una grande cerchia di amici e, per questo motivo, sei spensierato e felice, in quel momento, senza lasciarti andare alla distrazione, dovresti meditare pensando “Ora sono felice ma, a un certo punto, essendomi separato da amici e beni, dovrò andare da solo in qualche posto sconosciuto, come un capello strappato dal burro, pertanto queste cose non hanno essenza”. Così Gorampa disse “Decidi di separarti dal tuo attaccamento agli affari di questa vita”.

Per vedere se sei o meno un praticante del Dharma, devi guardare se ti sei o meno liberato dall’attaccamento a questa vita. Come è stato detto, se non te ne sei separato non sei un praticante del Dharma, in caso contrario lo sei. Se, essendo entrato nel sentiero Mahayana, nutri delle speranze chiedendoti se puoi generare delle realizzazioni del sentiero nel tuo continuum mentale, anche in piccola misura, allora devi sicuramente eliminare l’attaccamento a questa vita. 

Ad esempio, quando vivevo in Tibet, mi sono affidato per i miei studi a molti insegnanti spirituali, lama di tutte le tradizioni in modo non settario. Ho avuto lama della tradizione Sakya, Kagyu, Nyingma e Ghelug. C’era un ghesce particolarmente illustre, un lama ghelug, Losang Chokyi Gaua (Blo-bzang Chos-kyi dga’-ba), da cui ho ricevuto insegnamenti. Con l’autodisciplina etica totalmente pura basata sull’essere un monaco completamente ordinato ha vissuto tutta la sua vita mantenendo esclusivamente il ritiro di digiuno (smyung-gnas), completando oltre 4.000 ritiri di digiuno e ripetendo oltre 200 milioni di volte il mantra di sei sillabe del grande compassionevole Avalokiteshvara.   

Ho ricevuto, da questo gentile ghesce, discorsi sui testi di grammatica tibetana di Tonmi Sambhota (Thon-mi Sambhota) – Le trenta (strofe sulle consonanti) (Sum-bcu-pa) e Impegnarsi con i segni (rTags-’jug) di (Prefissi e Suffissi) – così come sulla poesia (snyan-ngag) e sul guru yoga Centinaia divinità di Tushita (dGa’-ldan lha-brgya-ma), e così via. Ho anche sperimentato di sedermi nel ritiro di digiuno con lui alcune volte. 

Una volta chiesi a questo prezioso maestro di impartirmi uno speciale insegnamento della quintessenza che mi avrebbe condotto più avanti sul sentiero, al che lui rispose “Ci sono molti insegnamenti di Dharma che ti conducono sul sentiero: quelli delle pratiche preparatorie sui quattro pensieri che rivolgono la mente verso il Dharma (blo-ldog rnam-bzhi) nelle tradizioni Nyingma, Kagyu e così via; separarsi dai quattro attaccamenti negli insegnamenti delle Tre apparenze (sNang-gsum) e così via dei sakyapa, e le Presentazioni estese e condensate degli stadi graduali del sentiero e così via dei ghelugpa. Tuttavia, ciò che è in realtà più importante ed efficace è il verso “Se ti aggrappi a questa vita, non sei un praticante del Dharma” tratto da “Separarsi dai quattro attaccamenti” dei sakyapa. Si dice che Sakya, Ghelug, Kagyu e Nyingma non abbiano una pratica preparatoria migliore di questa.

Se riesci a liberarti veramente dall’attaccamento a questa vita, da quel momento in poi sulla base di ciò sarai in grado di generare la rinuncia, la determinazione a liberarti dalla rinascita samsarica. E così riuscirai a sviluppare amore e compassione. Ma se non ti liberi veramente dall’attaccamento a questa vita, non svilupperai la determinazione a liberarti dalla rinascita samsarica. E anche se la sviluppi, non arriverai a sviluppare amore e compassione. Inoltre, senza di essa, come realizzerai l’impermanenza? Geshe Losang Chokyi Gaua sapeva che separarsi dall’attaccamento a questa vita è l’insegnamento più importante ed efficace. È veramente così. 

I metodi per liberarsi dall’attaccamento a questa vita sono meditare sulla difficoltà del trovare una preziosa rinascita umana dotata di libertà e ricchezze, su morte e impermanenza e su causa ed effetto karmici.

Causa ed effetto karmici

In terzo luogo, per quanto riguarda la meditazione sulla causa e l’effetto karmico, dopo aver preso una direzione sicura e aver rafforzato il tuo obiettivo di bodhicitta come prima, contempla: “Avendo ottenuto una preziosa rinascita umana con tregue e arricchimenti, difficile da trovare come questa, allora, dal momento che è impermanente, prima di morire, devo abbandonare ogni tipo di comportamento distruttivo e praticare il maggior numero possibile di azioni costruttive. Il motivo è che il risultato di maturazione dei dieci tipi di comportamento distruttivo è la rinascita in uno degli stati di rinascita peggiori.

Ci sono tre azioni distruttive del corpo: (1) togliere la vita agli altri, (2) prendere ciò che non ci è stato dato, (3) impegnarsi in comportamenti sessuali inappropriati; quattro azioni distruttive della parola: (4) mentire, (5) parlare in modo divisivo, (6) parlare duramente, (7) chiacchierare senza senso; tre azioni distruttive della mente: (8) pensare con cupidigia, (9) pensare con malizia e (10) pensare in modo distorto. I dieci tipi di comportamento distruttivo sono queste azioni. Hanno tre tipi di risultati: (1) risultati di maturazione, (2) risultati che corrispondono alle loro cause e (3) risultati dominanti.

Per quanto riguarda il risultato di maturazione, se commetti queste dieci azioni distruttive molte volte e con grande forza, motivato da pensieri di desiderio, ostilità o ingenuità, si dice che rinascerai nello stato peggiore, i regni infernali. Se l’azione è intermedia si rinascerà come spiriti famelici e se è molto debole e non così frequente, come un animale.

“Per quanto riguarda i risultati che corrispondono alle loro cause, per quelli che corrispondono alle loro cause nella mia esperienza, è spiegato che questi si verificheranno: togliendo la vita agli altri, avrò una vita breve, prendendo ciò che non è stato dato, sarò privato della mia ricchezza, e così via. Per quanto riguarda i risultati che corrispondono alle loro cause nel mio comportamento, mi capiterà di voler ripetere di nuovo le azioni distruttive a cui mi ero abituato e, di conseguenza, cadrò in una rinascita peggiore e così via, senza possibilità di scampo. E per quanto riguarda i risultati delle azioni di persone, rinascerò in un luogo maleodorante e con tempeste di polvere”. 
Perciò, contempla, pensando “Abbandonerò sicuramente [il comportamento distruttivo]”

I risultati delle azioni delle persone (skyes-bu byed-pa’i ’bras-bu) riguardano l’ambiente in cui nascono, anche chiamati risultati dominanti (dbang-gi ’bras-bu) o risultati globali (bdag-’bras). 

Nagarjuna dice in Preziosa ghirlanda (Rin-chen ’phreng-ba, sanscr. Ratnamala) (I.20): “Il desiderio ardente, l’ostilità, l’ingenuità e gli impulsi karmici compulsivi che questi tre generano sono distruttivi. Il distacco, la non ostilità, la mancanza di ingenuità e gli impulsi karmici compulsivi che questi generano sono costruttivi”. Come indicato, non importa quale tipo di impulso karmico compulsivo si accumuli mescolato a una delle tre emozioni disturbanti velenose, è distruttivo. Ad esempio, se la radice di un albero è velenosa, non c’è possibilità che le sue foglie e i suoi frutti non siano velenosi. D’altro canto, se generi una motivazione costruttiva per le tue azioni di corpo, parola e mente attraverso l’avere, come emozione motivante, distacco, non ostilità, non rabbia o mancanza di ingenuità, e lo costruisci il più possibile, allora poiché la radice è medicinale, anche le foglie, il tronco e il frutto diventeranno medicinali. Sulla base di ciò avrai rinascite migliori.

[Poi continua], “Allo stesso modo, il risultato di maturazione delle dieci azioni costruttive è la rinascita negli stati di rinascita migliori. Per quanto riguarda i risultati che corrispondono alle loro cause, per quelli che corrispondono alle loro cause nella mia esperienza, rinunciando a togliere la vita agli altri, avrò una vita lunga e così via. Per quanto riguarda quelli che corrispondono alle loro cause nel mio comportamento, vorrò agire in questo o quel modo costruttivo. Per quanto riguarda i risultati delle azioni delle persone, nascerò in un luogo dall’odore gradevole, e così via”.
Quindi, contempla, pensando “Poiché si verificano questi risultati, devo assolutamente mettere in pratica [un comportamento costruttivo]”.

La cosa più importante ed efficace qui è abbandonare le dieci azioni negative e distruttive e mettere in pratica le dieci costruttive. In generale, quando si entra negli insegnamenti del Buddha, ci sono tre tipi di voti: quelli di pratimoksha, di liberazione individuale; quelli per l’addestramento del bodhisattva e quelli tantrici di legame stretto: queste tre serie di voti che devono ancora essere presi. C’è molto da dire su ciascuno di essi. Tuttavia, quando hai acquisito una buona motivazione per abbandonare queste dieci azioni distruttive, con un buon riconoscimento di cosa siano queste dieci, allora quando lo fai è quasi come se stessi salvaguardando la maggior parte dei voti di pratimoksha, bodhisattva e tantra, tranne alcuni speciali. Pertanto, come è detto, è importante abbandonare le dieci azioni distruttive e mettere in pratica le costruttive. 

Con questo eccellente commento che ne condensa il significato, Gorampa ha spiegato “Se ti aggrappi a questa vita, non sei un praticante del Dharma”.

Quando ti sei separato dall’attaccamento alla rinascita samsarica, fai sì che il Dharma funzioni come un sentiero della mente

Per quanto riguarda la seconda (separazione) “Quando ti sei separato dall’attaccamento alla rinascita samsarica, fai sì che il Dharma funzion come un sentiero mentale”, rifletti sugli svantaggi della rinascita samsarica ricorrente in modo incontrollabile.

Gli svantaggi della rinascita samsarica

Il verso “Se ti aggrappi alla rinascita samsarica non hai rinuncia, la determinazione ad essere libero, indica che devi conoscere gli svantaggi della rinascita samsarica.

Dopo aver preso una direzione sicura e aver rafforzato il tuo obiettivo di bodhicitta come prima, [contempla questo]: “Questa esistenza samsarica con i suoi tre piani non va oltre il fatto di avere la sofferenza come propria natura. Negli inferni caldi, ci sono le sofferenze del corpo bruciato dal fuoco, tagliato dalle armi, e così via. Negli inferni freddi, ci sono le sofferenze del freddo estremo, e la carne e le ossa si frantumano in pezzi. Negli inferni vicini le sofferenze sono quelle di essere bloccati in una fossa di lava fusa e fiammeggiante. 

Negli inferni vicini c’è anche la sofferenza di dover salire e scendere dagli alberi per seguire i propri cari in un boschetto di alberi dalle foglie affilate come rasoi. 

Se questo tipo di sofferenza dovesse colpire il mio corpo, non sarei in grado di sopportarne nemmeno una frazione.
“Per quanto riguarda gli spiriti affamati, hanno le terribili sofferenze della fame, della sete, del caldo, del freddo, della stanchezza, e della paura.

Per non parlare del fatto che non mangiano né bevono liquidi da centinaia di migliaia di secoli: non sentono nemmeno la parola “cibo” o “bevande”.

Gli animali hanno molte sofferenze. Quelli che vivono nelle profondità si divorano l’un l’altro, mentre quelli che sono sparsi in giro vengono usati per il lavoro o sfruttati.

Ci sono due tipi di animali: quelli che vivono nelle profondità e quelli che sono sparsi in giro. I primi vivono negli oceani profondi e si divorano a vicenda. Quelli con corpi grandi, come mostri marini e così via, che sono lunghi molti metri vengono mangiati da molti piccoli animali. Quelli più grandi ingoiano quelli più piccoli in un sol boccone.

Quelli sparsi in giro vivono nel mondo umano. Cavalli, pecore, buoi, yak maschi e femmine, capre e tigri: poiché sono necessari alle persone per i loro corpi, vengono macellati per la loro carne per la loro pelliccia o vengono sfruttati per il loro latte, e così via. 

Rispetto a queste rinascite quella umana è più elevata, è la migliore alternativa e la base fisica superiore. Ma anche gli umani sopportano le peggiori sofferenze: nascita, vecchiaia, malattia e morte. Inoltre,

Gli esseri umani soffrono nel passare da uno status elevato a uno basso, nel non trovare ciò che desiderano, nell’incontrare ciò che non desiderano, nel separarsi dai propri cari e così via. Tutto ciò si può vedere con percezione diretta.

Tra le rinascite in stati superiori – divinità, semi divinità e umani – le divinità del regno del desiderio sensoriali sono quelle più elevate e felici. Ognuna di loro ha la felicità del godimento spensierato dei cinque oggetti sensoriali del desiderio per un tempo molto lungo. Tuttavia, arriva un momento in cui il loro tempo finisce.

“Anche gli esseri celesti, gli dèi sul piano dei desideri sensoriali, quando ricevono i presagi di morte e i presagi di essere vicini alla morte, la loro sofferenza mentale è peggiore delle sofferenze fisiche degli esseri negli inferni. 

Meditando con uno degli stati di costanza mentale (dhyana) o di assorbimento come causa, rinascerai nella prossima vita come un essere celeste sul piano degli oggetti eterei o come un essere celeste sul piano degli esseri senza forma. Quindi per molti eoni, godrai della beatitudine della stabilità mentale.

“Anche gli esseri celesti, gli dèi sul piano dei desideri sensoriali, quando ricevono i presagi di morte e i presagi di essere vicini alla morte, la loro sofferenza mentale è peggiore delle sofferenze fisiche degli esseri negli inferni. Le divinità sui piani degli oggetti eterei e degli esseri senza forma – sebbene non abbiano alcuna sofferenza manifesta, tuttavia, poiché a un certo punto, cadranno in una rinascita inferiore e avranno l’esperienza di tutte le varie sofferenze degli stati di rinascita peggiori, la rinascita samsarica ricorrente in modo incontrollato sui tre piani dell’esistenza compulsiva non va al di là dell’avere una natura propria di sofferenza”.
Perciò contempla, pensando: “Dopo aver abbandonato tutti i vari stati di rinascita, devo raggiungere la massima realizzazione della liberazione”.

Gorampa lo ripete più e più volte: se riesci a fare questo, abbandonerai anche il tuo attaccamento a questa vita e riuscirai a sviluppare il pensiero che anche la rinascita samsarica non ha essenza. Se lo sviluppi, allora è facile. Sulla base di questo, sorgerà lo stato mentale che desidera realizzare la liberazione e seguirà la meditazione sul significato dell’altruismo, così come l’amore e la compassione.

Fino a qui, se correlato con gli stadi graduali del percorso delle persone dei tre livelli, questo completa i percorsi delle persone di livello iniziale e intermedio.

In testi come la Presentazione estesa degli stadi graduali del sentiero di Tsongkhapa (Lam-rim chen-mo), l’insegnamento per sviluppare interesse nel migliorare le proprie rinascite mondane è per qualcuno di scopo iniziale; quello per sviluppare, sulla base di ciò, interesse nella liberazione per la propria pace e felicità come il massimo risultato, è per qualcuno di scopo intermedio. Gorampa afferma che ogni cosa di quei sentieri è completa qui quando si è in grado di contemplare bene la difficoltà di trovare (una rinascita umana con) libertà e ricchezze, morte e impermanenza, causa ed effetto karmici e gli svantaggi della rinascita samsarica incontrollabilmente ricorrente.

E poi, come nell’approccio del grande maestro Serlingpa, anche i quattro insegnamenti fondamentali del Dharma come preliminari sono completi.

I quattro insegnamenti fondamentali del Dharma (rten-gyi chos-bzhi), che sono il primo punto, i preliminari, nell’addestramento mentale in sette punti impartito da Serlingpa sono, ancora una volta, (1) la difficoltà di trovare (una rinascita umana con) libertà e ricchezze, (2) la morte e l’impermanenza, (3) la causa ed effetto karmici e (4) gli svantaggi della rinascita samsarica ricorrente in modo incontrollabile.

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