Il contesto e la fonte di “Separarsi dai quattro attaccamenti”

Versi di omaggio e promessa di comporre

Il nome di questo testo è Un testo per il discorso sull’addestramento mentale “Separarsi dai quattro attaccamenti”: la chiave dei punti essenziali profondi (Blo-sbyong zhen-pa bzhi-bral-gyi khrid-yig zab-don gnad-kyi lde’u-mig) che fu composto dal grande maestro sakya Gorampa (Go-ram-pa bSod-nams Seng-ge) (1429–1489). Inizia così:

A te, rivolgo le mie richieste, o Protettore Incomparabile, Leone del Clan Sakya. Come il sentiero degli dèi, la tua suprema onniscienza pervade ogni cosa validamente conosciuta. Come raggi di luna, la tua compassione abbellisce le corone delle teste degli esseri erranti. Come una gemma che esaudisce i desideri, la tua influenza illuminante è un tesoro che fornisce tutto ciò che si desidera. Che tutto sia costruttivo ed eccellente per ogni essere errante.

Con questo verso Gorampa rende omaggio a Buddha Shakyamuni, capo dei saggi abili.

Mi prostro rispettosamente a te, o Sakyapa, difficile da chiamare per nome. Tu sei Manjushri, che incorpora la profonda consapevolezza di tutti i Vittoriosi dei tre tempi. Tu sei Avalokiteshvara, che si è impegnato a proteggere tutti gli esseri erranti dei tre piani di esistenza samsarica. Hai assunto una forma umana per guidare gli esseri erranti in quest’epoca di degenerazioni.

Qui, Gorampa rende omaggio all’estremamente gentile Sacen Kunga Nyingpo (Sa-chen Kun-dga’snying-po), al nobilitante e impeccabile Jetsun Sakyapa, inseparabile da Jetsun Manjushri e dal grande compassionevole, l’altamente realizzato arya Avalokiteshvara.

Qui, esporrò le linee guida non comuni per i punti essenziali del Mahayana in risposta alle ripetute richieste fatte da te, o brillantemente virtuoso di mente. Con la forza del potenziale positivo che hai costruito in passato, hai ottenuto una base corporea umana per realizzare il sacro Dharma, e con la tua ricchezza spontaneamente realizzata, hai fatto offerte agli insegnamenti e a coloro che li sostengono.

Questa è la promessa di comporre. Il brillantemente virtuoso di mente si riferisce al patrono di Gorampa, Ralö Dorje (Ra Lod rdo-rje).

Per portare beneficio al mondo intero, anche se non richiesto, il Buddha pienamente illuminato ha esposto una quantità enorme di Dharma, in accordo con le disposizioni, i desideri e le potenzialità latenti di coloro che hanno bisogno di essere domati. L’intera portata di tutto questo è stata raccolta nel Veicolo della Perfezione di Vasta Portata [Paramitayana] e nel Veicolo Forte come un Diamante [Vajrayana].

 Non esiste insegnamento che non possa essere incluso nel veicolo del sutra o nel veicolo del tantra.

I principali punti principali del sutra spiegati dai testi classici

Il primo di questi [Paramitayana] ha due aspetti: (1) Le grandi pratiche principali spiegate dai testi classici.                                                                         
Le pratiche di questi ultimi attraverso i punti essenziali degli insegnamenti quintessenziali. Di questi due, per quanto riguarda i grandi punti principali spiegati nei testi classici, Guardiano Gonpo Maitreya, In Una Filigrana di Realizzazioni, ha parlato di stadi graduali del sentiero in termini di otto serie di realizzazioni che sono il significato dei Sutra sulla Consapevolezza Discriminante di Vasta Portata [i Sutra Prajnaparamita].

Gli otto insiemi di realizzazioni (mngon-rtogs brgyad) sono i tre insiemi di consapevolezza realizzata dei fenomeni conoscibili (shes-bya mkhyen-gsum), i quattro insiemi di realizzazioni applicate della pratica (nyams-len sbyor-ba bzhi) e il dharmakaya risultante (’bras-bu chos-sku).

In Una Filigrana per i Sutra Mahayana (Theg-pa chen-po mdo-sde rgyan, sanscr. Mahayanasutralamkara), [Maitreya] parlò anche di stadi graduali del sentiero, ma qui, in termini di punti previsti dei vari sutra Mahayana – tratti familiari [natura di Buddha], aspirazioni per il Dharma, e così via.
In Una Preziosa Ghirlanda (Rin-chen ’phreng-ba, sanscr. Ratnavali), il sommo arya Nagarjuna parlò di (1) stato superiore e bontà definitiva, come ciò che deve essere attualizzato, (2) coloro che hanno fede nei fatti e consapevolezza discriminante, come coloro che li attualizzano, (3) gli stadi graduali del sentiero, come ciò che che li fa realizzare.

Lo stato superiore (mngon-mtho) si riferisce alla rinascita in uno dei tre stati migliori. La bontà definitiva (nges-legs) si riferisce alla liberazione e all’illuminazione.

Il maestro esperto, Acharya Aryadeva, parlò di stadi graduali del sentiero in termini di (1) avendo preso la Buddhità come oggetto di attenzione, abbandonare le quattro [considerazioni] inverse, (2) eliminare le emozioni disturbanti, insieme alle loro cause, che sono gli ostacoli che impediscono il comportamento del bodhisattva completamente perfezionato e poi, (3) dopo aver reso se stesso un recipiente adatto alla natura stessa della realtà, [attualizzare] gli insegnamenti sul nettare della natura stessa della realtà come punto principale.

Aryadeva li espose nel Trattato delle quattrocento strofe (bZhi-brgya-pa’i bstan-bcos kyi tshig-le’ur byas-pa, sanscr. Catuhshataka-shastra-karika). Le quattro considerazioni inverse (phyin ci-log bzhi) sono considerare (1) ciò che è impuro come puro, (2) ciò che è sofferenza come felicità, (3) ciò che è impermanente come permanente e (4) ciò che non ha un “sé” impossibile come avente un “sé” impossibile.

Acharya Shantideva, in Impegnarsi nel Comportamento del Bodhisattva, parlò di stadi graduali del sentiero per l’attuazione della Buddità in termini di (1) avere una base corporea con pause e arricchimenti, (2) su questa base praticare le sei attitudini di vasta portata - la natura essenziale della condotta del bodhisattva e (3) unirle a preghiere pure.
Il Venerabile Atisha parlò di stadi graduali del sentiero in termini di (1) persone di livello iniziale che, abbandonato l’attaccamento a questa vita, lavorano per realizzare solo i propri obiettivi nelle vite future, (2) persone di livello intermedio che, avendo abbandonato i piaceri delle rinascite samsariche, lavorano per realizzare solo la propria liberazione, (3) persone di livello avanzato che lavorano per realizzare la Buddità per il bene di tutti gli esseri limitati.

Atisha lo spiegò in Lampada per il sentiero verso l’illuminazione (Byang-chub lam-gyi sgron-ma, sanscr. Bodhipathapradipa).

L’Illustre Shri Chandrakirti parlò di stadi graduali del sentiero in termini di (1) addestrarsi, pur essendo un essere ordinario, nelle tre menti di compassione, bodhicitta e non dualità; e poi, (2) dopo aver raggiunto lo stato di arya, un essere altamente realizzato, progredire attraverso i dieci stadi mentali di livello- bhumi per mezzo delle dieci attitudini di vasta portata e (3) attualizzare i Tre Corpus dei Corpi di un Buddha. 

Chandrakirti li espose in Impegnarsi nella Via di mezzo (dBu-ma-la ’jug-pa, sanscr.  Madhyamakavatara). I tre corpus dei corpi di un Buddha sono (1) dharmakaya, un corpus che comprende ogni cosa, (2) sambhogakaya, un corpus di corpi di pieno godimento, e (3) nirmanakaya, un corpus di corpi di emanazione.

Questa tradizione, delucitata senza [spiegazioni] inverse da questi espositori [di stadi graduali del sentiero], che hanno una maestosa padronanza di ciò che è stabilito come significato del Canestro Mahayana [dei Sutra], è davvero notevole. Tuttavia, sebbene possa essere compreso da coloro che hanno studiato la [vasta] tradizione dei testi classici e allenato le loro menti con essa, non può essere compreso solo da queste poche [parole] qui.

Gorampa sta dicendo che i significati completi della vasta letteratura classica non possono essere compresi senza uno studio approfondito. Quindi se ti chiedi “Se non è possibile mettere in pratica i significati completi di questi testi classici, allora come possono essere messi in pratica i significati dei testi classici attraverso gli insegnamenti della quintessenza?”. Gorampa continua:

Le pratiche dei testi classici del sutra attraverso i punti essenziali degli insegnamenti della quintessenza

In secondo luogo, per quanto riguarda la pratica dei significati attraverso i punti essenziali degli insegnamenti quintessenziali, in generale esistono moltissimi [manuali], ma quelli che sono diventati i principali sono quello dato ad Atisha da Lama Serlingpa e quello dato a Lama Sakyapa da Gonpo Manjushri.   

Gli insegnamenti della quintessenza dati ad Atisha da Lama Serlingpa

Il gran numero di manuali di insegnamenti sulla quintessenza qui menzionati si riferisce a quelli che sono stati propagati nella terra delle nevi, in Tibet. L’insegnamento quintessenziale che Lama Serlingpa impartì ad Atisha riguarda l’addestramento mentale in sette punti. Lama sakyapa fa riferimento a Sacen Kunga Nyingpo e l’insegnamento della quintessenza che Manjushri gli impartì riguardava l’addestramento mentale “Separarsi dai quattro attaccamenti”. 

Di questi due, il primo presenta [sette punti per l’addestramento mentale]: come base per sviluppare un obiettivo di bodhicitta – [1] attualizzare [gli insegnamenti su] i quattro argomenti: [a] la difficoltà di trovare una rinascita umana con [tregue e arricchimenti], [b] la morte e l’impermanenza, [c] la causa e l’effetto karmico, e [d] gli svantaggi della rinascita samsarica incontrollabilmente ricorrente. Come pratiche preliminari [per lo sviluppo di un obiettivo di bodhicitta] –allenarsi, a lungo, all’amore e alla compassione e poi, come [metodo] principale, [2] meditare principalmente sulla bodhicitta, attraverso lo scambio di sé con gli altri, e al momento appropriato, meditare sulla bodhicitta più profonda. Come ausiliari di questo sentiero – [3] trasformare le circostanze avverse in un percorso verso l’illuminazione, [4] condensare la pratica in una sola vita, [5] la misura di aver addestrato la mente, [6] le pratiche di stretto legame per l’addestramento della mente e [7] i punti in cui allenarsi per l’addestramento della mente. Queste pratiche sono un percorso eccezionale, non appariscente ma molto efficace.
In Tibet, Atisha non lo impartì a nessun altro oltre all’amico spirituale Ghesce Dromtonpa. Il Ghesce, a sua volta, non lo trasmise a nessun altro oltre ai Tre Preziosi Fratelli Spirituali. Da loro si diffuse ampiamente. 

I tre preziosi fratelli spirituali (sku-mched rin-po-che rnam-pa gsum) ai quali Ghesce Drontonpa (’Brom-ston-pa rgyal-ba’i ’byung-gnas) impartì questi insegnamenti furono i bodhisattva Ghesce Potowa (dGe-bshes Po-to-ba Rin-chen gsal), Ghesce Cengawa (dGe-bshes sPyan-snga-ba Tshul-khrims ’bar) e Ghesce Phuchungwa (dGe-bshes Phu-chung-ba gZhon-nu rgyal-mtshan).

Il suo discorso tibetano è un grande sentiero [di pratica] rinomato come il sole e la luna.

Il discorso tibetano fa riferimento all’Addestramento mentale in sette punti (Blo-sbyong don-bdun-ma) di Ghesce Chekawa (dGe-bshes ’Chad-kha-ba). 

Per la sua pratica, si vedano i testi del Bodhisattva Chodzongwa e del suo figlio spirituale, e del Grande Essere, il Mahasattva Zhonnu Gyalchog.

Il Bodhisattva Chodzongwa (rGyal-sras Chos-rdzong-ba) è Ngulchu Togme Zangpo (dNgul-chu Thogs-me bzang-po) e il suo breve testo di discorso è Le trentasette pratiche del bodhisattva (rGyal-sras lad-len so-bdun-ma). Il suo figlio spirituale è Palden Yeshe (dPal-ldan ye-shes), che scrisse l’eccellente testo La grande trasmissione da orecchio a orecchio dell’addestramento mentale (Blo-sbyong snyan-rgyud chen-po). Zhonnu Gyalchog (gZhon-nu rgyal-mchog) fu l’autore di Addestramento mentale: un compendio di consigli ben espressi (Blo-sbyong legs-bshad kun-btus).

Gli insegnamenti della quintessenza dati a Lama Sakyapa da Gonpo Manjushri

Ora, in questa occasione, [presenterò] ciò che Gonpo Manjushri conferì a Lama Sakyapa. Sebbene i punti principali della pratica siano simili a quelli di cui sopra,

I punti principali della pratica fanno riferimento a quelli dell’Addestramento mentale in sette punti, spiegato sopra.

le divisioni della materia e la disposizione degli argomenti sono più particolarmente rilevanti rispetto agli altri.

I cinque patriarchi Jetsun sakya (Sa-skya rje-btsun gong-ma lnga) sono come le sorgenti degli insegnamenti sakyapa. Sono chiamati i “tre maestri bianchi (dkar-po rnam-gsum) e i due maestri rossi (dmar-po rnam-gnyis)”. Il motivo per cui sono chiamati i tre maestri bianchi è che, essendo laici celibi che osservavano i voti laici completi, indossavano vesti bianche. Di questi, il principale era il lama sakyapa Kunga Nyingpo. Anche i suoi figli biologici, così come i suoi inequivocabili figli spirituali, Sonam Tsemo (bSod-nams rtse-mo) e il prezioso Jetsun Dragpa Gyaltsen (Grags-pa rgyal-mtshan), indossavano le vesti bianche dei laici celibi. Erano studiosi eruditi e praticanti affermati con una maestosa padronanza delle attualizzazioni, chiamati i “tre maestri bianchi”.

Manjushri Sakya Pandita Kunga Gyaltsen (’Jam-dbyang Sa-skya Pandi-ta Kun-dga’ rgyal-mtshan) nacque dal quarto figlio di Sacen Kunga Nyingpo, Palchen Öpo (dPal-chen ’od-po). Suo fratello era Zangtsa Sonam Gyaltsen (Zangs-tsha bSod-nams rgyal-mtshan). Il guru degli esseri erranti dei tre piani, Chogyal Phagpa (Chos-rgyal ’phags-pa) così come il guardiano degli esseri erranti, Drogon Chana Dorje (’Gro-mgon Phyag-na rdo-rje) e così via nacquero da Zangtsa Sonam Gyaltsen. Sia Manjushri Sakya Pandita che Drogon Chogyal Phagpa erano monaci vajradhara completamente ordinati e quindi chiamati i “due maestri rossi”. Questi erano i cinque patriarchi sakya. Il lama sakyapa Kunga Nyingpo era come la fonte profonda da cui tutti loro derivavano.

Sacen Kunga Nyingpo era, in primo luogo, un discendente degli dèi della chiara luce e, in secondo luogo, un discendente dell’inossidabile clan Kon (’Khon) e, infine, il figlio di Sakyapa Kon Konchog Gyalpo (Sa-skya-pa ’Khon dKon-mchog rgyal-po). Tutti i precedenti antenati del clan sakyapa fino a suo padre, Kon Konchog Gyalpo, erano stati esclusivamente maestri realizzati che si erano affidati al percorso dei tantra nyingma del periodo della vecchia traduzione. Ma Kon Konchog Gyaltsen seguì i tantra sarma del periodo della nuova traduzione, ascoltò e meditò sugli estesi insegnamenti che ricevette dal traduttore Drogmi Lotsawa (’Brog-mi Lo-tsa-ba) e altri guru dei tantra della nuova traduzione.

Kon Konchog Gyalpo ebbe un figlio, Sacen Kunga Nyingpo. Fino a quando Sacen Kunga Nyingpo non ebbe undici anni il padre gli impartì tutte le iniziazioni e le linee guida tantriche che possedeva. Quando aveva solo undici anni il padre morì e la madre, Macig Zhangmo (Ma-gcig zhang-mo), che era una venerabile dakini di profonda consapevolezza, chiese agli astrologi di calcolare il suo grafico astrologico. Il risultato dei calcoli fu che se, in un solo giorno, all’ora di una stella propizia, fossero riusciti a gettare le basi per la costruzione di uno stupa per custodire i testi delle opere complete di Kon Konchog Gyaltsen, intronizzare Kunga Nyingpo come reggente del monastero e poi a fare una grande offerta commemorativa a un grande raduno di monaci per celebrare l’anniversario della morte di Kon Konchog Gyalpo, sarebbe stato un segno di buon auspicio e, da quel momento in poi, il potere politico e gli insegnamenti spirituali dei Sakya si sarebbero espansi come la luna crescente. 

Affidandosi alla forza della compassione di sua madre, la profonda consapevolezza dakini Makye Jomo (Ma-skyes jo-mo), e a quella predizione misero insieme e crearono le opere raccolte, gettarono le basi per la costruzione di uno stupa e fecero le offerte per l’anniversario della morte, tutto in un solo giorno. Invitarono quindi al monastero il grande guru di nome Bari Lotsawa Rinchen Drag (Ba-ri Lo-tsa-ba Rin-chen grags), un erudito e un praticante realizzato che era sempre stato accudito dal grande compassionevole Arya (Avalokiteshvara) e dal Guardiano Jetsun (Jetsun Manjushri). Dopo di ciò, Bari Lotsawa, agendo sia come padre che come insegnante, nutrì Kunga Nyingpo come se fosse suo figlio. Fu Bari Lotsawa che rese Sacen Kunga Nyingpo un grande insegnante spirituale.  

Una volta, Bari Lotsawa disse a Sacen Kunga Nyingpo “Sei il figlio di un padre illustre e la tua discendenza familiare, a differenza di altri, è particolarmente eccezionale. Per questo motivo, devi avere grandi qualità. Per acquisirle, devi avere una grande consapevolezza discriminante, una grande saggezza che non otterrai se non ti affidi a una speciale divinità della consapevolezza discriminante. Poiché colui con cui hai una connessione da molte vite precedenti è Jetsun Manjushri, dovresti recitare la sadhana per realizzare Jetsun Arapacana Manjushri. Dopo di che, gli impartì il permesso susseguente e gli insegnamenti della quintessenza di Jetsun Arapacana Manjushri.

A Sakya c’è una grotta per la pratica della meditazione, oggi famosa, chiamata “Grotta per realizzare Manjushri”. Sacen Kunga Nyingpo vi rimase per sei mesi in un ritiro di meditazione. Nella prima parte del ritiro, ebbe incubi in cui accadevano cose orribili, come un grande leone bianco che cercava di fargli del male. Quando li riferì al suo guru, gli disse che questa era l’emanazione di un’illusione di Gonpo Pehar. Gli disse che, se si fosse affidato al re dei forti, Trogyal Achala, e a Jetsun Tara come sua divinità di meditazione yidam e avesse fatto loro delle richieste, gli incubi sarebbero stati finiti. Quindi gli impartì il permesso susseguente e gli insegnamenti della quintessenza di Jetsun Tara e il permesso susseguente di Trogyal Achala come suo protettore del Dharma.

Dopo di che, come pratica quotidiana, eseguiva la sadhana di Manjushri al mattino e, nel pomeriggio, meditava e recitava il mantra di Trogyal Achala, facendo richieste a Jetsun Tara. Trogyal Achala evita tutte le interferenze alla durata della vita mentre Jetsun Tara evita quelle interiori. 

Dopo sei mesi della pratica principale di Gonpo Manjushri, nello spazio davanti a lui, non come un sogno o una pura esperienza lampo ma con nuda cognizione, vide in un cerchio di arcobaleni nello spazio (davanti a lui) Jetsun Manjushri, con un corpo color oro zecchino, con bellissimi ornamenti e spada in mano, seduto su un prezioso trono nella postura del trionfante, Gyalwa Maitreya. Insieme ai bodhisattva Akshayamati (Blo-gros mi-zad-pa) e Pratibhanakuta (sPobs-pa brtsegs-pa) e a un’assemblea di altri bodhisattva, andò nello spazio davanti a lui in una pura visione che vide con nuda cognizione. Dal cuore di Jetsun Manjushri una spada di consapevolezza discriminante, come una freccia fiammeggiante scoccata, si diresse e scomparve nel cuore di Sacen Kunga Nyingpo. Sulla base dell’origine interdipendente derivante da questo segno di buon auspicio, emanazioni di Manjushri apparvero sette volte di seguito ai discendenti di Sacen Kunga Nyingpo. Si dice che questo sorse in dipendenza da quello.

Dopo questo segno, Manjushri impartì a Sacen queste poche righe: “Se ti afferri a questa vita non sei un praticante del Dharma. Se ti afferri alla rinascita samsarica non hai rinuncia, la determinazione di essere libero. Se ti afferri al tuo beneficio non hai un obiettivo di bodhicitta. Se sorge l’attaccamento non hai la visione”. Si dice che in quel momento il continuum mentale di Sacen fu elevato dall’ispirazione, come se fosse rinato in uno stato di inconcepibile consapevolezza discriminante, fiducia in se stesso e profonda concentrazione assorta. 

Questi versi sono chiamati “Separarsi dai quattro attaccamenti” e il suo lignaggio è vicino (proviene da Manjushri e non risale con un lignaggio ininterrotto al Buddha Shakyamuni). Come (indicato quando) recitiamo quando facciamo richieste al lignaggio di Jetsun Sakyapa “Al grande insegnante, il Buddha completamente illuminato, guru per gli esseri erranti, al suo principale figlio bodhisattva, Gonpo Manjushri, a Jetsun Sakyapa da lui accudito, facciamo richieste ai tuoi piedi, nostro supremo rifugio senza pari”. Quindi, il lignaggio tramandato attraverso Chogyal Phagpa, signore supremo con piena padronanza sia degli insegnamenti del Dharma che dei cinque campi completi della conoscenza secolare e così via, è un lignaggio vicino molto recente. 

Inoltre, si dice che quando il Grande Lama Sakyapa, Kunga Nyingpo, aveva dodici anni, intraprese un ritiro per attualizzare Manjushri e, nel giro di sei mesi, ebbe una visione in cui Manjushri gli parlò, dicendo: “Se ti aggrappi a questa vita, non sei un praticante di Dharma. Se ti aggrappi alla rinascita samsarica, non hai la rinuncia, la determinazione a essere libero. Se ci si aggrappa al proprio beneficio, non si ha l’obiettivo di bodhicitta. Se sorge l’attaccamento, non si ha la visione”. In queste righe sono contenute le pratiche complete della Paramita [Veicolo] di Vasta Portata.

Ciò significa che in esso sono condensati tutti i punti essenziali delle pratiche dei sutra Mahayana.

Per quanto riguarda i significati di questi versi (1) quando ti sei separato dall’aggrapparti a questa vita, la tua mente è andata verso il Dharma; (2) quando ti sei separato dall’aggrapparti alla rinascita samsarica, hai fatto in modo che il Dharma funzioni come un percorso della mente; (3) quando ti sei separato dall’aggrapparti al tuo personale beneficio, hai fatto in modo che il sentiero della mente elimini la confusione; (4) quando ti sei separato dall’aggrapparti ai quattro estremi, hai fatto sorgere la confusione come profonda consapevolezza.          

Questi sono i quattro punti principali dello schema che Gorampa correla con i “quattro temi di Gampopa” (dvags-po chos-bzhi). I quattro estremi sono esistenza, non esistenza, entrambi e nessuno.

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