Sfruttare al meglio la preziosa rinascita umana

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La rarità della preziosa vita umana

Abbiamo parlato di come questa preziosa rinascita umana che tutti noi abbiamo sia una base di lavoro perfetta per la nostra pratica del Dharma, in quanto è completa di tutte le diciotto qualità: le libertà e le ricchezze. Possiamo meditare con grande felicità e gioia per il fatto di avere una tale base di lavoro. Normalmente, non pensiamo molto a questa preziosa rinascita umana, né ci rallegriamo della nostra buona sorte. D'altra parte, ci rallegriamo e ci sentiamo molto felici se accumuliamo una grande quantità di denaro, oro o beni. Anche se molto più grande di questi traguardi è il raggiungimento di un prezioso corpo umano, tuttavia non ne traiamo grande gioia o piacere.

Un prezioso corpo umano è il risultato di molte azioni positive e costruttive che abbiamo compiuto in passato. In parole povere, il nostro corpo non deriva da qualsiasi cosa. Dobbiamo considerare che ora abbiamo ottenuto una rinascita umana dotata di un corpo, una parola e una mente senza difetti o disabilità. In particolare, abbiamo la capacità di realizzare grandi scopi e risultati. Questa preziosa rinascita umana è molto difficile da ottenere ed è il risultato di tutte le difficoltà che abbiamo attraversato in passato. Non dovremmo semplicemente supporre che saremo in grado di ottenerla ancora in futuro. 

Le cause per ottenerla sono estremamente difficili da trovare. Tra queste rientrano il rispetto di un'etica rigorosa per un lungo periodo e il non danneggiare altri esseri. Per rinascere come esseri umani, dobbiamo aver praticato generosità e carità verso gli altri e offerto molte preghiere, cause non sono facili da avere. Se vogliamo accumulare una grande quantità di ricchezza materiale in questa vita dobbiamo lavorare molto duramente. Allo stesso modo, in passato è stato necessario molto lavoro e difficoltà per raccogliere tutte le cause che hanno portato alla nostra attuale preziosa rinascita umana.

Il Buddha ha fatto il famoso esempio di una tartaruga marina e di un giogo d'oro che galleggiano sulla superficie dell'oceano per illustrare la difficoltà di ottenere tale rinascita, che è rara come una tartaruga marina cieca che, quando riemerge una volta ogni cento anni, capita che emerga con la testa attraverso il giogo dorato. L'oceano simboleggia il samsara, l’esistenza che si ripete incontrollabilmente, e noi siamo come la tartaruga marina. Per innumerevoli volte, la tartaruga marina è stata nell'oceano principalmente sul fondo dell'esistenza che si ripete incontrollabilmente nei regni inferiori. Anche noi siamo stati nell'esistenza che si ripete incontrollabilmente sul fondo dell'oceano del samsara a causa di tutte le azioni distruttive che abbiamo compiuto. 

La cecità della tartaruga simboleggia il fatto che in passato siamo stati per lo più ignoranti dei vari metodi del Dharma. Occasionalmente, come risultato di potenziali positivi che abbiamo creato, saliamo in superficie nell'oceano del samsara con la forza del nostro precedente potenziale positivo e rinasciamo come esseri umani. Il giogo dorato che galleggia in cima all'oceano rappresenta gli insegnamenti del Buddha, non facilmente reperibili e piuttosto rari. Il fatto di risalire attraverso l'unico e solo giogo dorato che galleggia sulla superficie di questo immenso oceano rappresenta la rarità dell'incontro con il Dharma . Anche se nasciamo umani dove il giogo è sulla superficie dell'oceano e gli insegnamenti del Buddha sono presenti, non sempre nutriamo fede e interesse. Il fatto che la tartaruga emerga con la testa esattamente attraverso il foro nel giogo simboleggia la fede nella verità degli insegnamenti e l'effettivo studio e pratica. 

Tutte le parti di questa analogia simboleggiano il nostro attuale conseguimento di un prezioso corpo umano. Osservando questo esempio, possiamo capire quanto sia difficile ottenere questa rara opportunità e che non sarà facile ottenerla di nuovo. 

Per la natura di tutte le numerose forme di vita esistenti, possiamo vedere quanto sia raro nascere come esseri umani. Se consideriamo solo il numero di animali, o quanti insetti e piccole creature ci sono in questo piccolo posto qui, ci rendiamo conto che gli animali superano di gran lunga gli esseri umani. Più numerosi degli animali sono gli spiriti famelici, e ancora più numerose sono le creature infernali. Se guardiamo dentro noi stessi, non solo il numero di queste creature è maggiore del numero totale di esseri umani, ma la quantità di potenziale karmico che abbiamo per nascere come uno qualsiasi di questi diversi tipi di creature dei regni inferiori è allo stesso modo maggiore della quantità di potenziale karmico che abbiamo per nascere come esseri umani. 

Pertanto, possiamo meditare su quanto sia difficile ottenere una preziosa rinascita umana in termini di cause, la rarità dell'evento stesso come nell'esempio della tartaruga marina e la natura della forma di vita e del potenziale karmico coinvolto. Dobbiamo pensare che sarà estremamente difficile ottenere di nuovo la quantità di forza e condizioni karmiche positive. Possiamo quindi meditare ulteriormente, sulla base di questa preziosa vita umana, sul non sprecare l'opportunità che offre per realizzare grandissimi scopi. 

I tre scopi che possono essere realizzati

Ci sono tre scopi che possiamo realizzare con la base operativa di una preziosa rinascita umana. Primo, possiamo assicurarci di non dover mai più rinascere in uno dei regni inferiori: questo è il primo scopo su cui possiamo concentrarci in questa preziosa vita umana. Secondo, possiamo assicurarci di non dover mai più rinascere in un'esistenza incontrollabilmente ricorrente. Terzo, possiamo diventare un Buddha in modo da poter lavorare noi stessi per il beneficio di tutti gli esseri limitati. Questi sono i tre grandi scopi che possono essere realizzati su questa base operativa. 

Per realizzare grandi obiettivi e propositi, dobbiamo pensare a come farlo sulla base della rinascita umana che abbiamo. Dobbiamo fare grandi sforzi e pregare di ottenere una rinascita in futuro per essere in grado di ottenerli. Se non siamo in grado di realizzare nessuna di queste cose in questa vita, non dovremmo riporre tutte le nostre speranze nel raggiungimento di una preziosa vita umana in futuro. In altre parole, dobbiamo pensare in termini di cercare di farlo adesso. Ad esempio, sarebbe leggermente ridicolo se gettassimo centomila euro in un fiume e poi scegliessimo di pregare di averne altri centomila. Ciò che abbiamo deve essere utilizzato, non sprecato. 

Le attività banali non dovrebbero essere la nostra preoccupazione principale

Dobbiamo meditare, pensare molto attentamente e convincerci della preziosità di questo corpo umano, della difficoltà di ottenerlo e della necessità di usarlo per grandi scopi e realizzazioni. Le nostre vite non dovrebbero essere totalmente occupate da affari mondani. Piuttosto, il nostro obiettivo principale dovrebbe essere quello di realizzare uno dei tre grandi scopi, considerando secondarie le varie attività mondane. Il livello più alto e avanzato di pensiero e pratica è esemplificato da Jetsun Milarepa, che distolse completamente la sua mente dalle preoccupazioni per cibo, vestiti e morte e praticò intensamente il Dharma. Questo è il modo più avanzato di praticare. Anche se non possiamo allontanare la nostra mente e rinunciare a tutte le cose mondane o dedicarci al cento per cento alla pratica, dobbiamo cercare di non avere molto attaccamento mondano. In questo stato distaccato, lascia che le attività mondane diventino secondarie alla pratica del Dharma. 

Se pensiamo molto attentamente alla preziosità e alla difficoltà di ottenere un corpo umano, allora, piuttosto che sprecare tempo, parole o pensieri, li useremo in modi costruttivi come recitare mantra e studiare il Dharma; allora, questi obiettivi si realizzeranno. Ad esempio, una madre il cui figlio muore, anche se va a un picnic o a una festa e mangia cibo molto buono, dentro di sé in modo indiretto è triste per la morte del figlio. Allo stesso modo, se abbiamo pensato alla preziosità del corpo umano, non importa in quale attività siamo coinvolti, internamente avremo questa sensazione di non sprecare il nostro tempo e la nostra rinascita. Pertanto, cercheremo di usare la nostra parola e i nostri pensieri in modo costruttivo. 

La causa per ottenere una preziosa rinascita umana comporta l'abbandono di tutti i tipi di dieci azioni distruttive e negative. In particolare, dobbiamo provare un grande rammarico per tutto ciò che di negativo abbiamo commesso in passato e risolverci con fermezza a non ripeterlo in futuro. Questo è molto importante. 

Oltre a considerare la difficoltà di ottenere una preziosa rinascita umana, dobbiamo pensare all'impermanenza. Questa vita non durerà molto a lungo e ora sono tutti morti anche gli esseri che vissero durante il primo eone in cui la durata di vita era di innumerevoli anni. Se sono morti loro, sicuramente moriremo anche noi che abbiamo una durata di vita molto più breve. Dovremmo sapere che chiunque nasce morirà. 

Le sofferenze della vecchiaia, della malattia e della morte

Oggigiorno, cerchiamo di trovare vari metodi per diminuire la sofferenza della vecchiaia. Accumuliamo cose e le organizziamo in modo che, quando saremo vecchi, avremo cibo da mangiare e un posto dove stare. Con questo tipo di previdenza sociale possiamo diminuire le difficoltà che potremmo avere quando invecchiamo, ma non possiamo fare nulla per prevenire la vecchiaia e la morte.

La sofferenza è il risultato delle negatività. Anche se non possiamo eliminare o cambiare il fatto che invecchieremo e moriremo, possiamo liberarci della sofferenza dell'invecchiamento e della morte non accumulando una grande quantità di potenziale negativo. Se non abbiamo commesso azioni distruttive, non ci sarà paura nell'invecchiamento e nella morte. Ci rendiamo conto che nella prossima vita otterremo un tipo di rinascita molto fortunato perché non abbiamo posto cause negative per uno sfortunato. Liberandoci di tutti i tipi di comportamento distruttivo, ci liberiamo della sofferenza che ne risulterebbe, così come della causa di una grande quantità di paura e infelicità al momento della vecchiaia e della morte. 

Un criminale ha molta paura di essere preso dalla polizia ma, se non abbiamo mai commesso alcun crimine o fatto nulla di sbagliato, non abbiamo paura di essere presi. In questo modo, possiamo capire che, se abbiamo commesso azioni distruttive c'è paura, e se non l'abbiamo fatto non c'è paura. 

È un dato di fatto che tutti invecchiamo e moriamo, è una cosa certa e il momento della nostra morte è solo una questione di tempo e prima o poi accadrà. Tutti coloro che sono nati sono anche morti. Per il nostro bene, il Buddha ha manifestato la sua illuminazione e la sua dipartita in modo che, in apparenza convenzionale, possiamo vedere il luogo in cui il suo corpo è stato cremato, dimostrando in questo modo che tutti coloro che sono nati devono morire. 

La maggior parte delle persone si deprime molto e non ama ascoltare o parlare della morte, ma c'è un grande scopo nel farlo. Pensare alla preziosa nascita umana, al fatto che è impermanente e che moriremo tutti, ci motiva a fare qualcosa ora con la nostra vita. I praticanti tantrici hanno diversi strumenti fatti di ossa e scheletri umani, come la coppa cranica di un teschio umano, una tromba di femore umano, rosari fatti di pezzi di ossa e pelli di animali. Tutti questi hanno una grande importanza come promemoria dell'impermanenza e del fatto che la morte può arrivare in qualsiasi momento, per motivarci a praticare di più e a non perdere tempo. 

L’impermanenza 

La prima cosa che il Buddha insegnò fu l'impermanenza. Allo stesso modo, appena prima di morire, indicò se stesso e insegnò alle persone il fatto dell'impermanenza. Quindi, questa è una cosa molto importante. Non c'è nulla che eliminerà la sofferenza che arriva al momento della morte, se non aver compiuto molte azioni positive. Pertanto, è molto importante per noi esercitare un grande sforzo in azioni positive e costruttive. 

Sentiamo insegnamenti come questo ma non li mettiamo subito in pratica, pensando che lo faremo in seguito. Ma non funzionerà perché il momento della morte è completamente incerto e può arrivare all'improvviso in qualsiasi istante, inaspettatamente. Questo ci mostra che questa vita che abbiamo, questa preziosa rinascita umana, è qualcosa su cui non si può contare. Non è qualcosa di definito e certo. 

Pensiamo all'interno del nostro corpo: il nostro cuore, i polmoni, gli intestini e il sistema nervoso non sono forti, ma molto fragili e qualsiasi cosa può causare complicazioni che portano alla morte. Dovremmo anche pensare a quante possibili malattie ci sono. Possiamo morire per qualsiasi piccola cosa, anche per una scheggia o una spina nel dito. Ci sono molti esempi che possiamo vedere dalle esperienze in Tibet o dalle nostre. Dovremmo convincerci a mettere in pratica gli insegnamenti proprio ora, immediatamente, senza rimandare. Inoltre, dovremmo pensare molto attentamente che, quando moriamo, a parte le impronte di varie azioni karmiche, non siamo in grado di portare con noi nemmeno un piccolo pezzo di ricchezza materiale o beni, non importa quanta ne abbiamo.

Non dovremmo comprendere la morte e l'impermanenza solo dai libri, ma possiamo vederla direttamente con i nostri occhi guardando il mondo, i film e la televisione. Potremmo vedere un funerale in televisione e un cadavere trasportato in una bara. Dovremmo pensare che è solo questione di tempo prima che ciò accada anche a noi. Anche se essere consapevoli dell'impermanenza è uno dei punti più cruciali in termini di Dharma, ci sono molte persone che non vogliono nemmeno sentirne parlare. Tuttavia, se guardano la televisione, lo vedranno.  

Pertanto, comprendere questi punti è molto positivo e un segno di comprensione del Dharma. Se pensiamo a queste due cose insieme, la preziosità e la difficoltà di ottenere questa rinascita umana, e il fatto dell'impermanenza e che questa vita non durerà per sempre, possiamo comprendere questi punti e diventare consapevoli in ogni momento del fare buon uso di questo corpo e rinascita praticando il Dharma. 

La sofferenza dei regni inferiori

Se dovessimo morire ora avendo accumulato una grande quantità di energia negativa da azioni distruttive, il risultato sarebbe la rinascita in uno degli stati sfortunati o regni inferiori. La sofferenza delle creature nei regni infernali e di coloro che nascono come spiriti famelici non è molto facile da raccontare. Non possiamo vederli e quindi è difficile credere che esistano davvero. Tuttavia, questa è una ragione insufficiente per dire con certezza che non esistono, solo perché non possiamo vederle. Il fatto che qualcosa non possa essere visto con gli occhi non è una ragione sufficiente per dimostrare che una cosa non esiste.

Possiamo vedere direttamente con i nostri occhi gli animali e il tipo di sofferenza che sperimentano. Dovremmo pensare all’accumulo di potenziale karmico per rinascere come animali e come sarebbe per noi se fossimo effettivamente nati come tali. 

Il Buddha affermò che il risultato di azioni distruttive o negative è la rinascita in uno dei tre regni inferiori. Se abbiamo fiducia e crediamo nel Buddha e in ciò che ha detto, allora, sulla base della nostra fiducia vi crediamo. È molto difficile stabilirlo con prove logiche. Se chiediamo, c'è una ragione per cui dovremmo avere fede in ciò che ha detto il Buddha? Sì, e possiamo considerare, ad esempio, ciò che il Buddha ha detto sulla vacuità e come questa comprensione può liberarci dalla sofferenza. Allo stesso modo, il Buddha ha insegnato quattro diversi livelli di vacuità con quattro diversi sistemi filosofici, per adattarsi ai livelli di intelligenza e comprensione dei vari discepoli. Se meditiamo secondo questi livelli, è del tutto possibile ottenerne una comprensione. Quando pensiamo a questi insegnamenti con logica e analisi, possiamo vedere che sono totalmente logici e i risultati sono raggiungibili.

Allo stesso modo, il Buddha insegnò come raggiungere shamatha, uno stato mentale calmo e stabile di concentrazione assorbita. Se meditiamo secondo tutti i metodi e le istruzioni fornite dal Buddha, possiamo realizzarla in sei mesi. 

Il Buddha parlò anche degli svantaggi e dei danni della rabbia e insegnò metodi per diminuirla e porvi fine. Allo stesso modo, come descritto da lui, se sviluppiamo un cuore gentile e caldo verso gli altri e seguiamo tutti i metodi per aumentare e rafforzare questa qualità, possiamo sviluppare nel nostro continuum mentale una motivazione illuminante di bodhicitta. Tutti questi tipi di realizzazione sono raggiungibili, tutto può essere compreso e sperimentato se mettiamo in pratica ciò che il Buddha ha descritto.

Se abbiamo fiducia e convinzione nella validità di questi temi insegnati dal Buddha che possiamo comprendere e applicare, allora possiamo anche riporre la nostra fiducia in ciò che ha detto sul fatto che, se commettiamo varie azioni distruttive, il risultato sarà la rinascita in uno dei regni inferiori. Il Buddha osservò che se commettiamo azioni distruttive rinasciamo in uno dei tre regni inferiori. L’ha insegnato perché si prendeva così tanto cura di tutti noi e non poteva sopportare la quantità di sofferenza causata da ciò. 

Tuttavia, se esaminiamo noi stessi e cosa abbiamo fatto finora, vediamo che per lo più abbiamo accumulato azioni e potenziali distruttivi. Proprio come abbiamo accumulato una grande quantità di denaro e beni, abbiamo anche un grande conto in banca di negatività. Pertanto, ciò a cui dovremmo pensare è: "Se dovessi morire con questa enorme riserva di negatività, rinascerò sicuramente in un regno inferiore con una tremenda quantità di sofferenza". 

Pensando a questa possibilità, dovremmo sviluppare timore perché non vogliamo che ciò accada. Dovremmo esserne terrorizzati. È molto importante pensare ora al tipo di sofferenza che potremmo avere al momento della nostra morte e dopo. Se non ci pensiamo ora, allora, quando la affronteremo effettivamente sarà troppo tardi perché moriremo e basta. Allo stesso modo, se aspettiamo di essere rinati in uno dei regni inferiori come creature infernali o animali, sarà troppo tardi per avere paura di tutte le negatività che abbiamo commesso in passato perché sono tutte finite. Siamo già morti e siamo lì in un regno inferiore. Pertanto, è molto meglio pensare a queste sofferenze e avere paura ora piuttosto che al momento della morte. 

Il rifugio

Se non ci fosse modo di liberarsi di questa paura e sofferenza, allora sarebbe molto meglio non pensarci. Tuttavia, c'è un modo per farlo, c'è una sorta di rifugio o protezione possibile in queste circostanze, una direzione sicura in cui andare per eliminare la sofferenza e la paura. Questa protezione è offerta dai Buddha, dagli insegnamenti del Dharma e dal Sangha, la comunità di coloro che sono altamente realizzati. 

Il rifugio dovrebbe essere preso in qualcosa o qualcuno che ha la capacità di proteggerci realmente dalla caduta nei regni inferiori, nel senso di essere in grado di fornirci i mezzi per proteggerci da ciò. Non dovremmo rifugiarci in niente o nessuno senza questa capacità. Per riflettere sulle qualifiche dei Buddha e su come sono in grado di darci protezione e rifugio, dovremmo considerare il fatto che il Buddha ha raccolto forza positiva da azioni costruttive per molti, molti eoni. Ha realizzato tutte le possibili qualità positive ed eliminato tutti gli ostacoli e le negatività. In questo modo ha raggiunto l'illuminazione per il nostro bene e si è completamente liberato da tutte le paure. Non solo il Buddha è libero da tutte le paure, ma è anche molto abile nei metodi per aiutarci a liberarcene. 

Possiamo capirlo più chiaramente attraverso degli esempi. Al tempo del Buddha c'era un capofamiglia che diede alla luce un bambino dall’aspetto grottesco, nano, con grandi escrescenze di gozzi e deformi protuberanze su tutto il corpo. La famiglia lo abbandonò nella foresta per il suo aspetto. Il bambino divenne estremamente depresso "Che orrore, sono stato abbandonato nella foresta. Nessuno mi vuole perché ho un aspetto così orribile. Non c'è nessuno al mondo più brutto di me". Attraverso la sua onniscienza, il Buddha lo vide soffrire e si manifestò nella foresta con un aspetto ancora più brutto. Quando il bambino lo vide, qualcuno ancora più brutto di lui, si sentì un po' felice "Beh, almeno non sono così brutto!". Poiché non era brutto come la manifestazione del Buddha, si ritenne migliore e prese il Buddha come suo servitore che, mentre lo serviva, iniziò a insegnargli il Dharma. Alla fine, il bambino ottenne delle realizzazioni, gradualmente diventò più bello e i suoi difetti e le sue deformità scomparvero. 

In un altro caso, tra il seguito shravaka del Buddha - coloro che si riunivano per ascoltare i suoi insegnamenti - c'era una persona molto famosa di nome Maudgalyayana a cui morì la madre. Proprio come esiste questo mondo in cui viviamo, allo stesso modo, poiché esiste un numero infinito di esseri limitati, ci sono molti altri sistemi di mondi abitati e pianeti molto, molto lontani. La madre di Maudgalyayana era rinata in un inferno su un pianeta in un'altra parte dell'universo. Anche se gli shravaka hanno molti poteri extrafisici e percezioni extrasensoriali, Maudgalyayana non era in grado di vedere quel pianeta. Chiese al Buddha dove fosse sua madre, e il Buddha rispose che era in un mondo molto lontano. 

Maudgalyayana aveva certi poteri extrafisici ed era in grado di trasportarsi nel regno infernale di questo sistema di mondi. Arrivò e vide sua madre dentro una casa in un inferno caldo. C'erano tre case di ferro senza porte o finestre, una dentro l'altra, che bruciavano roventi. Non c'era niente che potesse fare per salvarla. Tornò dal Buddha e gli chiese cosa fare. Il Buddha rispose: "Prendi questo bastone", porgendogli una lunga asta di ferro usata dai monaci a quel tempo. "Pestalo tre volte sul terreno di fronte alla casa, questo farà sì che tua madre sia liberata". Maudgalyayana lo fece, la casa crollò e lui fu in grado di salvare sua madre. 

Da questi esempi, possiamo comprendere i diversi tipi di poteri e abilità del Buddha per proteggere gli altri dalla paura. Ci sono molti racconti simili a questo. Non solo il Buddha ha molte abilità, ma anche enon fa favoritismi aiutando coloro che gli sono vicini e dimenticandosi degli altri. 

Uno dei cugini del Buddha, Devadatta, cercò persino di ucciderlo lanciandogli delle pietre. Devadatta era molto competitivo e credeva di essere altrettanto talentuoso. Una volta, quando il Buddha era malato, un dottore gli diede una medicina estremamente forte e potente. Poiché il Buddha aveva una forte costituzione fisica, il suo corpo poteva sopportarla. Devadatta disse "Beh, il mio corpo è forte come quello del Buddha e posso assumere la stessa medicina". Il dottore rispose "No, la tua costituzione non è abbastanza forte per una medicina così potente; non sei forte come il Buddha". Devadatta non ne volle sapere e continuò a disturbare il dottore e a insistere nell’avere la stessa medicina. Il dottore tagliò una pillola in tre e gliene diede solo un terzo, ma era ancora troppo potente e Devadatta divenne completamente delirante e quasi morì. 

Più tardi, il Buddha andò a trovare Devadatta. Prima che il Buddha diventasse monaco, si era sposato e aveva avuto un figlio di nome Rahula. Il Buddha disse: "Ecco mio figlio Rahula, e tu se Devadatta e cerchi sempre di uccidermi tirandomi delle pietre. Tuttavia, per me non c'è differenza tra te e mio figlio. Per il potere di questo, possa tu essere guarito". Posò la mano sulla testa di Devadatta e con il potere delle sue parole di verità, Devadatta fu guarito. Quando Devadatta si riprese, urlò al Buddha: "Perché hai messo le tue mani sporche sulla mia testa?"

Questi esempi dimostrano che il Buddha non ha favoritismi e non si sente vicino ad alcuni e lontano da altri. Non sono solo storielle ma resoconti storici.

La fede di convinzione

Anche se il Buddha ha molte capacità e può offrirci protezione e rifugio, è come un "uncino e un occhiello" usati nel cucito per afferrare qualcosa. Se non abbiamo questo piccolo anello, questo occhiello, allora anche se il Buddha è come un uncino non c'è modo per lui di afferrarci realmente. Abbiamo bisogno di una fede di convinzione nei poteri del rifugio per ricevere tale rifugio. 

Una volta in Nepal e a Kalimpong ho visto due anziane che recitavano sempre mantra e avevano una fede enorme in Avalokiteshvara. Al momento della morte entrambe hanno avuto visioni di Avalokiteshvara in uno stato mentale molto pacifico e felice. L’ho visto due volte di persona. Pertanto, avere una fede di convinzione è estremamente importante. Tuttavia, non dovremmo pensare in termini di "quanto sono bravo", avere molto orgoglio o arroganza. Al contrario, dovremmo sempre pensare in termini di quanto siano buone le altre persone. 

C'è l'esempio in Tibet di una madre il cui figlio stava andando in India. Lei gli chiese di riportare un dente del Buddha, una reliquia da tenere sul suo altare. Ma il figlio, che voleva fare giro turistico e divertirsi, dimenticò completamente la richiesta della madre. Se ne ricordò solo quando tornò e vide la casa della madre, "Oh no! Devo prendere un dente per mia madre!"

Si guardò intorno e vide che un cane era morto sul ciglio della strada. Prese un dente dalla sua bocca, lo avvolse molto bene e lo portò alla madre che, completamente sopraffatta dalla fede e dalla devozione, fece offerte al dente sul suo altare e in qualche modo, dal dente, uscì una pillola reliquia. Ci sono piccole pillole reliquia che provengono da oggetti molto preziosi e una uscì dal dente. Questo è dovuto al potere della fede e della devozione della madre; se non avesse avuto fede, allora anche se ci fosse stato un vero dente del Buddha sull'altare, nessuna pillola reliquia sarebbe uscita da esso. 

Pertanto, quando prendiamo rifugio, dovremmo essere molto consapevoli delle buone qualità del Buddha, del Dharma e del Sangha. Tutte queste qualità possono essere apprese studiando e leggendo i testi.

Il rifugio mahayana

Ci sono tre cause o fattori motivanti per prendere il rifugio mahayana. La prima è nutrire timore per la sofferenza; la seconda è la ferma convinzione che i tre gioielli del rifugio, in particolare il Buddha, hanno il potere di proteggerci da ogni paura e sofferenza. Abbiamo bisogno di affidarci alla loro protezione. In altre parole, mettiamo la nostra mente e tutto nelle loro mani con la piena intenzione di mettere in pratica tutto ciò che ci insegnano. Questo atteggiamento mentale di fiducia completa in essi come nostra guida è l'effettiva presa di rifugio. Inoltre, abbiamo bisogno come terza causa di una grande compassione con cui pensiamo non solo a noi stessi, ma a tutti gli esseri limitati e desideriamo per loro rifugio e una direzione sicura come protezione dalla sofferenza. 

Supponiamo di avere una casa piena di ricchezze e beni materiali di valore. Innanzitutto, se ci fossero molti ladri in giro, avremmo paura che possano derubarci. Se tutti ci raccontassero quanti ladri e banditi ci sono nel quartiere, temeremmo di essere derubati e vorremmo trovare qualcuno o qualcosa che protegga e custodisca la nostra casa. Ovviamente, non assumeremmo un bambino piccolo dalla strada come custode ma qualcuno che abbia effettivamente la capacità di aiutarci. Se trovassimo una guardia forte e riponessimo tutta la nostra fiducia in lei e in ciò che ci dice di fare per stare al sicuro, allora la nostra mente sarebbe tranquilla. Dobbiamo solo seguire il consiglio e poi rilassarci.  

Questo illustra il significato del rifugio. Prima c'è la paura di qualcosa, poi cerchiamo qualcuno di cui siamo certi abbia la capacità di proteggerci. Poi, riponiamo tutta la nostra fiducia in quella persona, affidandoci a lei e alle sue istruzioni. Con questo esempio, possiamo iniziare a capire cosa significhi avere l'atteggiamento mentale del rifugiarsi. 

Il modo di meditare quando prendiamo rifugio è visualizzare davanti a noi gli oggetti del rifugio e recitare, "Prendo rifugio nei guru, prendo rifugio nei Buddha", e immaginare che i nettari arrivino e ci riempiano di ogni sorta di visualizzazioni. Questa è la meditazione del prendere rifugio. Sulla base delle tre cause, il rifugio effettivo è volgere la nostra mente e affidarci a Buddha, Dharma e Sangha, perché l'aspetto principale del prendere rifugio è l'atteggiamento della mente. Recitare semplicemente "Prendo rifugio" è secondario.

La meditazione sul rifugio

Il modo per visualizzare il rifugio è immaginare una piccola figura di un Buddha di fronte a noi all'altezza della nostra fronte, a circa una spanna di distanza. Questo Buddha rappresenta e incorpora tutti i gioielli del rifugio. Non dovrebbe essere un dipinto piatto bidimensionale o qualcosa del genere piuttosto, dovrebbe essere tridimensionale, vivo, radioso e fatto di luce, come un arcobaleno. 

Innanzitutto, dovremmo affidare completamente la nostra mente con la ferma convinzione che ciò rappresenta i tre gioielli. Quindi prendiamo rifugio in questa rappresentazione visualizzata e recitiamo OM MANI PADME HUM o "Prendo rifugio nei guru, nei Buddha, nel Dharma e nel Sangha", e così via. Immagina che il nettare sgorghi da questo oggetto e ti purifichi.

Questi sono i tipi di visualizzazioni del prendere rifugio. Un modo per ottenere una sensazione di come appare questa immagine se fosse molto vivida è con due specchi. Se guardiamo solo il riflesso di un Buddha, ad esempio il dipinto dietro di noi, in uno specchio l'immagine otterremmo un'immagine al contrario. Tuttavia, se abbiamo anche un altro specchio, rifletterà da una certa angolazione, assumerà una qualità più tridimensionale e non sarà più al contrario o invertita. Se queste visualizzazioni sono difficili da immaginare subito, usando gli specchi possiamo almeno avere un'idea visiva di come apparirebbe più tridimensionale e viva. 

Quando facciamo questa visualizzazione, dovremmo ricordare che non va fatta con gli occhi o con la coscienza visiva ma è solo un processo di immaginazione mentale. Lo stiamo immaginando nella nostra mente e non guardando con gli occhi. Dovremmo pensare che questa immagine del Buddha ha la natura di tutti gli oggetti di rifugio. Inoltre, quando prendiamo rifugio, dovremmo visualizzare sul nostro lato destro tutti gli esseri maschili rappresentati prima da nostro padre, e sulla sinistra quelli femminili rappresentati prima da nostra madre. Dietro di noi, dovremmo immaginare tutti i nostri amici e parenti e, di fronte, tutti i nostri nemici e le persone con cui abbiamo difficoltà. 

In questo modo, dovremmo immaginare che la superficie della terra sia completamente riempita da una folla enorme di esseri provenienti da diversi regni e, anche se sono creature infernali, li immaginiamo in forma umana ma con la sofferenza dei loro regni. Dovremmo immaginare che tutti prendano rifugio insieme e che noi guidiamo il canto, la persona che inizia e guida tutti nel prendere rifugio. Quindi, dovremmo visualizzare il Buddha di fronte a noi, con nettari che riempiono e purificano ogni essere dalle sue negatività e forze karmiche negative. Questo è il modo di meditare sul rifugio.

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