Una lampada per il sentiero verso l’illuminazione

12:35

Mi prostro al Bodhisattva il Giovane Manjushri.

La promessa di comporre

(1) Essendomi prostrato nel modo più rispettoso a tutti i Trionfanti dei tre tempi, al loro Dharma e alla comunità del Sangha, accenderò una lampada per il sentiero verso l’illuminazione, essendo stato esortato dal mio eccellente discepolo, Jangciub Wo.

(2) Siccome (i praticanti) si trovano ad avere (capacità) piccole, intermedie, e supreme, essi sono noti come le tre tipologie di persone spirituali. Quindi descriverò queste divisioni specifiche, chiarificandone le caratteristiche distintive.

Capacità iniziale

(3) Chiunque abbia un interesse intenso a (raggiungere), in qualche modo, semplicemente la felicità del samsara che ricorre in modo incontrollabile è noto come una persona dalla minima capacità spirituale.

Capacità intermedia

(4) Chiunque [abbia] la natura di voltare le spalle ai piaceri dell’esistenza compulsiva e di respingere gli impulsi negativi del karma, interessandosi intensamente soltanto al suo stato di pace, è noto come una persona dalla capacità spirituale intermedia.

La bodhicitta come l’ingresso alla capacità avanzata

(5) Chiunque desideri pienamente eliminare in toto tutte le sofferenze degli altri proprio come farebbe per le sofferenze incluse nel proprio continuum mentale è qualcuno [che possiede] la motivazione suprema.

(6) Per questi esseri venerati che sono giunti a desiderare l’illuminazione suprema, io spiegherò i metodi perfetti che sono stati mostrati dai guru.

Il rituale per la bodhicitta dell’aspirazione, assieme alle istruzioni

(7) Di fronte a dipinti, statue e così via di Buddha pienamente illuminati, nonché a stupa e venerati (testi di Dharma), offri fiori, incenso e qualunque cosa materiale tu abbia.

(8) Inoltre, con l’offerta in sette rami citata nella (Preghiera della) Condotta Eccellente, con la mente che non torna mai indietro fino alla (realizzazione) definitiva della tua essenza di Buddha,

(9) Con fede suprema nelle Tre Gemme Supreme, toccando per terra con un ginocchio e con i palmi giunti, innanzitutto prendi la direzione sicura per tre volte.

(10) Poi, con una mente d’amore verso tutti gli esseri limitati, per cominciare, osserva tutti gli esseri erranti, nessuno escluso, che soffrono la nascita e così via nei tre reami peggiori, e la morte, il trasferimento, e così via.

(11) Allora con il desiderio che tutti gli esseri erranti siano liberati dalla sofferenza del dolore, dalla sofferenza, e dalle cause della sofferenza, genera la promessa di bodhicitta con la quale non tornerai mai indietro.

(12) I benefici del generare menti aspiranti come questa sono stati spiegati a fondo da Maitreya nel Sutra sparso come il tronco di un albero.

(13) Quando avrai letto questo sutra o ne avrai sentito parlare dal tuo guru e quando avrai acquisito consapevolezza degli infiniti benefici della piena bodhicitta, allora, come causa per renderla stabile, genera questa mente più e più volte.

(14) La forza positiva di tutto ciò è mostrata in modo esteso nel Sutra richiesto da Viradatta. Poiché [in questo sutra] è riassunta in tre sole strofe, vorrei citarle qui. 

(15) “Se la forza positiva della bodhicitta avesse forma, riempirebbe completamente la sfera dello spazio e andrebbe persino al di là di quello.

(16) Anche se qualcuno potesse riempire totalmente di gemme un numero di campi di Buddha pari ai granelli di sabbia del Gange e offrirli ai Guardiani del Mondo,

(17) Se qualcuno, con i palmi giunti, rivolgesse la sua mente alla bodhicitta, la sua offerta sarebbe ancora più nobile; non avrebbe fine”.

(18) Avendo generato gli stati aspiranti della bodhichitta, accrescili sempre con molti sforzi e inoltre, per esserne coscientemente consapevole in questa vita come pure in quelle successive, proteggi scrupolosamente gli addestramenti spiegati nei testi.

Prendere i voti della bodhicitta dell’impegno

(19) Se non attraverso i voti che sono la natura stessa della bodhicitta dell’impegno, la tua pura aspirazione non aumenterà mai. Pertanto, con il desiderio di progredire verso l’ambita illuminazione piena, adottali con decisione, energicamente, per questo scopo.

(20) Coloro che mantengono in ogni momento altri voti di una qualunque delle sette classi [di voti] della liberazione individuale hanno il contributo appropriato per i voti del bodhisattva; gli altri non ce l’hanno.

(21) Quanto alle sette classi [di voti] della liberazione individuale, il Così Andato ha affermato nelle sue spiegazioni che quelli del glorioso celibato sono supremi; e questi sono i voti per monaci pienamente ordinati.

(22) Tramite il rituale ben espresso nel “Capitolo sulla disciplina etica” de Gli stadi del bodhisattva, prendi i voti (del bodhisattva) da un guru eccellente, pienamente qualificato.

(23) Sappi che un guru eccellente è qualcuno che è competente nella cerimonia dei voti, che per natura vive secondo i voti, che ha la fiducia di conferire i voti e che possiede compassione.

(24) Tuttavia, se ti sei sforzato in questo e non sei stato in grado di trovare un guru del genere, per ricevere i voti c’è un altro rituale oltre a questo, che spiegherò per intero.

(25) In merito a questo, scriverò qui molto chiaramente come Manjushri generò la bodhicitta in tempi precedenti, quando era il re Ambaraja, proprio come è spiegato nel Sutra di un ornamento per il campo di buddha di Manjushri.

(26) “Sotto gli occhi dei miei Guardiani, io genero la bodhicitta e, invitando tutti gli esseri erranti come miei ospiti, li libererò dalla rinascita incontrollabile.

(27) Da ora fino al mio conseguimento di un supremo stato purificato, non agirò mai con intenzioni nocive, con una mente arrabbiata, con avarizia o gelosia.

(28) Vivrò seguendo un comportamento casto; mi sbarazzerò delle negatività e dell’attaccamento/avidità. Provando gioia nei voti della disciplina etica, mi addestrerò continuamente, proprio come hanno fatto i Buddha.

(29) Non proverò alcuna gioia nell’ottenere l’illuminazione con metodi rapidi per me stesso, ma rimarrò fino alla fine del futuro, se questo fosse una causa per (aiutare) un essere limitato.

(30) Pulirò ogni cosa in regni inconcepibili, incommensurabili e rimarrò dovunque nelle dieci direzioni per coloro che hanno chiamato il mio nome.

(31) Purificherò tutte le azioni del mio corpo e della mia parola e inoltre purificherò le azioni della mia mente: non commetterò mai nessun atto distruttivo”.

Praticare la condotta dei bodhisattva

Addestrarsi nella disciplina etica superiore

(32) Se ti addestri per bene nei tre addestramenti della disciplina etica vivendo secondo i voti che sono la natura stessa della bodhichitta dell’impegno e che sono una causa per purificare completamente il tuo corpo, parola e mente, il tuo rispetto per i tre addestramenti nella disciplina etica crescerà.

(33) In questo modo lo stato pieno, completamente purificato, dell’illuminazione (arriverà); poiché, sforzandoti nei voti del bodhisattva, completerai interamente le reti necessarie per l’illuminazione totale.

Addestrarsi nella concentrazione superiore

(34) Quanto alla causa che completerà pienamente queste reti aventi la natura della forza positiva e della consapevolezza profonda, tutti i Buddha hanno affermato che è lo sviluppo della consapevolezza avanzata.

(35) Proprio come un uccello senz’ali pienamente sviluppate non può volare nel cielo, similmente, senza la forza della consapevolezza avanzata, non sarai in grado di soddisfare gli obiettivi degli esseri limitati.

(36) Qualunque forza positiva ottenuta in un giorno e una notte da qualcuno che possiede consapevolezza avanzata non può essere ottenuta nemmeno in cento vite da qualcuno senza consapevolezza avanzata.

(37) Pertanto, se desideri completare per intero, rapidamente, le reti per l’illuminazione totale, sforzati e ottieni dunque la consapevolezza avanzata. Non sarà ottenuta dagli indolenti.

(38) Colui che non ha ottenuto una mente calma e posata [lo shamatha] non raggiungerà la consapevolezza avanzata. Pertanto sforzati ripetutamente per conseguire una mente calma e posata [lo shamatha].

(39) Tuttavia, se i fattori per una mente calma e posata [lo shamatha] sono deboli, allora persino se avrai meditato diligentemente e per migliaia di anni, non otterrai la concentrazione esclusiva [il samadhi].

(40) Pertanto mantieni per bene i fattori citati nel capitolo su Una rete per la concentrazione esclusiva. Allora piazza la tua mente su qualcosa di costruttivo: vale a dire uno degli oggetti appropriati di concentrazione.

(41) Quando uno yogi realizza una mente calma e posata [lo shamatha], lui o lei consegue pure la consapevolezza avanzata.

Addestrarsi nella consapevolezza discriminante superiore

Tuttavia, se non sei riuscito a impegnarti nella consapevolezza discriminante di vasta portata, non sarai in grado di eliminare le oscurazioni.

(42) Pertanto, per sbarazzarti di tutti le oscurazioni senza eccezione, per quanto riguarda le emozioni disturbanti e i fenomeni conoscibili, medita sempre sullo yoga della consapevolezza discriminante di vasta portata assieme ai metodi.

(43) Questo perché si dice che la consapevolezza discriminante senza i metodi, così come i metodi senza consapevolezza discriminante, siano ancora schiavitù. Pertanto non abbandonare mai l’averli entrambi.

(44) Per liberarti dai dubbi riguardanti ciò che è consapevolezza discriminante e ciò che sono i metodi, chiarirò l’effettiva divisione tra i metodi e la consapevolezza discriminante.

(45) Il Trionfante ha spiegato che escludendo la consapevolezza discriminante di vasta portata, tutte le reti di fattori costruttivi, come la generosità di vasta portata e così via, sono i metodi.

(46) È grazie al potere dell’aver meditato sui metodi che, meditando profondamente e con consapevolezza discriminante su un oggetto, qualcuno con una natura (di bodhichitta) può ottenere rapidamente l’illuminazione. Questo non avverrà avendo meditato soltanto sulla mancanza di identità (stabilite in modo autonomo).

(47) La consapevolezza della vacuità di nature che si stabiliscono autonomamente, la quale è arrivata a realizzare che gli aggregati, le fonti cognitive e gli stimolatori cognitivi sono privi di un sorgere (stabilito in modo autonomo), è stata pienamente spiegata come consapevolezza discriminante.

(48) Se (le cose avessero) un’esistenza (stabilita in modo autonomo), sarebbe illogico che esse debbano sorgere. Inoltre, se (fossero stabilite in modo autonomo come) non-esistenti (al momento della loro causa, non potrebbero essere fatte sorgere), come un fiore dallo spazio. In più, poiché sussisterebbero le conclusioni assurde di entrambi questi difetti, le cose non avvengono nemmeno dall’avere entrambe (un’esistenza e una non-esistenza stabilite in modo autonomo).

(49) Le cose fenomeniche non sorgono (stabilite da sole) in modo autonomo, né da qualcosa di differente, né da entrambe. E nemmeno (sorgono) affatto da nessuna causa. Grazie a questo, per via della loro natura essenziale, (tutte le cose) sono prive di una natura che si stabilisca autonomamente.

(50) Inoltre, quando analizzi tutte le cose [per vedere] se siano (stabilite in modo autonomo come) una o molte, allora, siccome la loro natura essenziale è la mancanza di qualunque cosa che possa venire indicata, puoi acquisire certezza della totale non-esistenza di nature che si stabiliscono in modo autonomo.

(51) Inoltre, anche le linee di ragionamento nelle 70 strofe sulla vacuità e dal Testo radice sulla via di mezzo e così via spiegano come la natura intrinseca delle cose fenomeniche sia stabilita come vacuità.

(52) Tuttavia, poiché questo testo sarebbe diventato troppo lungo, non ho quindi aggiunto particolari qui. Quello che ho spiegato è finalizzato alla meditazione semplicemente su un comprovato sistema di principi filosofici.

(53) Così, siccome non puoi essere indirizzato verso la natura autonomamente stabilita di alcuna cosa, senza eccezioni, la meditazione sulla mancanza di identità (stabilite in modo autonomo) è la meditazione sulla consapevolezza discriminante.

(54) Con la consapevolezza discriminante, non viene mai vista una natura che si stabilisca in modo autonomo di alcun fenomeno; ed è spiegato che lo stesso è vero riguardo alla realtà della stessa consapevolezza discriminante. In questo (modo) medita (sulla vacuità) in maniera non concettuale.

(55) Questa esistenza compulsiva che proviene da pensieri concettuali (che si afferrano all’esistenza stabilita in modo autonomo) ha la natura di identità (meramente architettata) dal pensiero concettuale. Pertanto, lo stato di libertà da tutti i concetti, senza alcuna esclusione, è il supremo Nirvana Stato Oltre il Dolore.

(56) Così allo stesso modo, il Maestro Conquistatore che Sorpassa Tutti ha detto, “Il pensiero concettuale (l’afferrarsi all’esistenza stabilita in modo autonomo) è la grande inconsapevolezza, ciò che ti fa cadere nell’oceano dell’esistenza che ricorre in modo incontrollabile. Dimorando nella concentrazione assorta priva di tali concetti, renderai chiaro, come lo spazio, uno stato non concettuale”.

(57) Inoltre, dalla Formula Dharani per impegnarsi nel non concettuale, Egli disse, “Se la Progenie del Trionfante impegnata in questa pura pratica di Dharma dovesse contemplare questo stato [in cui non c’è] alcun pensiero concettuale (l’afferrarsi all’esistenza stabilita in modo autonomo), allora essi trascenderebbero questi concetti che sono difficili da oltrepassare e otterrebbero gradualmente uno stato non concettuale”.

(58) Quando avrai acquisito la certezza, grazie a queste citazioni e queste linee di ragionamento, che tutte le cose sono prive di un’esistenza stabilita in modo autonomo e senza un sorgere (che si stabilisca autonomamente), medita in uno stato [in cui non c’è] alcun pensiero concettuale (di esistenza stabilita autonomamente).

Rivelare il risultato

(59) Quando avrai meditato in questo modo sui fatti della realtà e avrai ottenuto gradualmente lo (stadio) del calore e così via, allora otterrai (lo stadio di) un essere estremamente gioioso e così via, e l’illuminazione della Buddhità non sarà lontana.

(60) Se tuttavia, attraverso azioni come il pacificare, lo stimolare, e così via, ottenute dalla forza dei mantra, nonché attraverso il potere degli otto grandi ottenimenti effettivi e così via, quali l’attuazione di un vaso eccellente ecc.,

(61) E attraverso una consapevolezza beata, desideri completare integralmente le reti che costruiscono l’illuminazione, e se inoltre desideri praticare le azioni dei mantra segreti discusse nelle classi del tantra kriya, charya e così via,

(62) Allora, per ricevere il potenziamento del maestro (vajra), soddisfa il tuo venerabile guru in ogni modo, come il rispettoso servizio, il donargli sostanze preziose e così via, e fare ciò che dice.

(63) Avendo ricevuto il potenziamento completo del maestro (vajra) grazie all’aver soddisfatto il tuo guru, ti purificherai completamente da tutte le forze negative e, di [tua] natura, diventerai dotato del contributo appropriato per ottenere i conseguimenti effettivi.

(64) Poiché è stato categoricamente proibito dal Grande Tantra del Buddha primordiale, il potenziamento della consapevolezza discriminante e [il potenziamento] segreto non devono essere (conferiti o) ricevuti (in senso letterale) da coloro che sono celibi.

(65) Se dovessi prendere questi potenziamenti così conferiti pur vivendo secondo la pratica ascetica del celibato, commetteresti delle azioni proibite e per via di questo, i tuoi voti dell’ascetismo degenererebbero.

(66) In altre parole, come praticante del comportamento sottomesso, contrarresti le cadute di sconfitte totali e siccome cadresti certamente in uno degli stati peggiori di rinascita, non avresti mai nessun conseguimento.

(67) Tuttavia, se hai ricevuto (non in senso letterale) il conferimento del potenziamento del maestro (vajra) e se sei consapevole della realtà, non c’è nessun difetto nelle tue azioni di ascoltare tutti i tantra, di spiegarli, di compiere puja del fuoco, di fare puja di offerta, e così via.

Io, l’Anziano Shri Dipamkara, avendo visto (come ogni cosa sia) com’è spiegata dagli insegnamenti di Dharma dei sutra e così via, e su richiesta di Jangciub Wo, ho composto questa abbreviazione della spiegazione del sentiero per l’illuminazione.

Questo conclude Una lampada per il sentiero verso l’illuminazione composto dal Grande Maestro Dipamkara Shrijnana. Fu tradotto, revisionato, e finalizzato dallo stesso Abate indiano (Dipamkara Shrijnana) e dal monaco traduttore tibetano Ghewey-Lodro. Questo (testo) di Dharma fu composto al tempio di Toling a Zhang Zhung.

Top