Abbiamo parlato delle varie aree o argomenti di analisi nella metafisica buddhista e abbiamo visto che tutti questi sistemi di analisi possono essere utilizzati a un livello molto pratico per aiutarci a decostruire - prima di tutto per comprendere, e poi decostruire – l’apparente solidità delle esperienze difficili che incontriamo. Tutto ciò che Buddha ha insegnato è volto alla liberazione. Sebbene possa non sembrare ovvio a livello superficiale come uno qualsiasi di questi insegnamenti si applichi al processo di ottenimento della liberazione, tuttavia, è importante investigarli e vedere come applicarli.
È cruciale non farsi scoraggiare dalla complessità del materiale, ma lavorarci con la certezza che in realtà ci sarà utile. La vita e l’universo sono complicati, quindi non dovremmo immaginare che comprenderli sia meno complicato. È proporzionalmente complesso. Speriamo che questo renda la complessità un po’ più facile da gestire.
L’ultimo argomento che affronteremo qui riguarda i vari tipi di relazioni tra fenomeni perché tutto è correlato in un modo o nell’altro; niente esiste totalmente isolato da tutto il resto. Per capire come tutto si integra dobbiamo capire i diversi tipi di relazioni che i fenomeni possono avere tra loro.
Due cose che sono identiche
Innanzitutto, abbiamo l’argomento di uno e molti. Il termine qui è letteralmente uno (gcig) e significa la stessa cosa, ma in realtà è molto più preciso; significa assolutamente identico: o due cose sono la stessa cosa (gcig) o sono diverse (tha-dad). Quando diciamo che due oggetti sono uguali, non intendiamo un oggetto a cui si fa riferimento con due nomi diversi (ming-gi rnam-grangs, sinonimi). Qui stiamo parlando di parole o nomi che si riferiscono a qualcosa. In realtà, quando diciamo uno ci riferiamo allo stesso nome che si riferisce alla stessa cosa. Identico significa questo.
È abbastanza ovvio che due cose separate come il tavolo e la sedia sono diverse, non sono la stessa cosa. Tuttavia, se usiamo l’esempio di questa situazione ipotetica che abbiamo analizzato ovvero che ho preso la borsa del computer sbagliata all’aeroporto, sono molto arrabbiato con me stesso (perché sono così stupido e così via) e voglio riaverlo indietro - ciò che sarebbe identico sarebbe il mio computer e il mio computer. Sono totalmente identici: la stessa parola, lo stesso oggetto. Ora il mio computer e il computer di Alex Berzin sono diversi. Giusto? Sebbene possano riferirsi allo stesso oggetto sono due cose diverse.
Vediamo l’applicazione di questo: chiamo l’ufficio oggetti smarriti dell’aeroporto e chiedo loro: “Avete il mio computer?”. Aiuta? No. Devo dire “Il computer di Alex Berzin” e non “il mio computer”, anche se si riferiscono alla stessa cosa. Anche se potrebbe sembrare un po’ sciocco, la differenza tra uno e molti è rilevante, anche se stiamo parlando dello stesso oggetto.
Questa differenza tra uno e molti è molto usata nell’analisi della vacuità. Quando parliamo della relazione tra me e la mia mente, o me e il mio corpo, tendiamo a identificarci con le nostre menti, il nostro corpo, la nostra professione o il nostro ruolo nella vita, come l’essere madre. Analizziamo: questi due sono esattamente la stessa cosa, identici? Io e madre? Se fossimo totalmente identici, dovremmo essere stati madri dal momento in cui siamo nati. O se io e madre fossero totalmente separati, allora chi è la madre se non “io? Se li pensiamo come due cose solide incapsulate nella plastica vediamo che io e madre non sono né totalmente identici né diversi.
L’unica conclusione è che c’è qualcosa di sbagliato nel modo in cui concepiamo me e madre. Non possono esistere come entità isolate, totalmente indipendenti, incapsulate nella plastica. Se fossero così - come palline da ping-pong individuali e isolate - o abbiamo una pallina o ne abbiamo due; non c’è un’altra possibilità. Quando parliamo di me e madre, o di me e mia mente, o di me e mio corpo, o è la stessa pallina o sono due palline diverse. Possono essercene solo una o due, ma non sono nessuna delle due, quindi la conclusione è che non sono come palline da ping-pong. Questo è uno dei principali ragionamenti per analizzare la vacuità.
Anche se non stiamo analizzando la vacuità, a livello molto pratico il mio computer e il computer di Alex Berzin non sono identici. Sono diversi. Se vogliamo riavere indietro il nostro computer, non possiamo semplicemente dire il “mio computer”.
Due cose che hanno la stessa natura essenziale
Abbiamo un altro termine di solito tradotto come due cose che hanno la “stessa entità” (ngo-bo gcig), ma io preferisco tradurlo come due cose che hanno la “stessa natura essenziale” o “che condividono la stessa natura essenziale”. Il motivo per cui non uso “stessa entità” è che dà la connotazione di qualcosa di solido - è un’entità - e non penso che qui si riferisca effettivamente a questo. Questi sono due fatti sullo stesso aspetto di un fenomeno considerato da due punti di vista cognitivi.
Ad esempio, la natura convenzionale del mio computer da un punto di vista è condizionata o influenzata da cause e condizioni. Da un altro punto di vista è impermanente, si sta avvicinando sempre di più alla sua fine. Questi due fatti sulla sua natura convenzionale, diremmo, condividono la stessa natura essenziale. In termini delle due verità: dal punto di vista convenzionale è il mio computer Dell nero, dal punto di vista più profondo un’altra verità su di esso, un fatto vero su di esso, è come esiste: è privo dell’esistere intrinsecamente, per sempre, come questa cosa solida, il mio computer, come se mi fosse appartenuto ancora prima di comprarlo.
Se conosco uno di questi due fatti non conosco necessariamente l’altro. Potrei capire che il mio computer è stato costruito in una fabbrica, probabilmente da lavoratori cinesi sottopagati in qualche provincia della Cina. Potrei capire che è fatto di ogni genere di parti, ma potrei non capire che è impermanente e che inevitabilmente si romperà. Giusto? Oppure so che sembra il mio Dell nero, ma potrei non capire affatto che non esiste dalla sua parte, per il suo potere, come mio, intrinsecamente come mio. Quando so che questo è il mio Dell nero, non so necessariamente che non esiste dalla sua parte, per il suo potere, come intrinsecamente mio. Se lo fosse avrebbe dovuto esistere in quel modo anche prima che lo comprassi ma ovviamente non è così. Pensateci per un momento.
È molto utile comprendere questi due diversi punti di vista cognitivi perché otteniamo molta intuizione e comprensione quando vediamo lo stesso aspetto di qualcosa da varie prospettive. Comprendiamo di più. Queste due cose che condividono la stessa natura essenziale non possono essere identiche; altrimenti, sono lo stesso fatto. Sono due fatti diversi sulla stessa cosa.
Due fatti su aspetti diversi dello stesso oggetto non condividono la stessa natura essenziale. Ad esempio, l’aspetto del computer (il Dell nero) e cosa gli è successo (è stato perso all’aeroporto). È una relazione abbastanza diversa, non è vero? È stato creato da cause e parti e alla fine si romperà è una relazione abbastanza diversa, tra è un Dell nero e l’ho perso all’aeroporto, anche se tutte queste cose parlano del computer.
Due cose che sono inseparabili
Se due cose condividono la stessa natura essenziale sono inseparabili (dbyer-med). Inseparabile significa che, se uno è vero, lo è anche l’altro. Ad esempio, derivante da cause e condizioni e che alla fine si distrugge: se è vero uno, lo è anche l’altro. Che dire di questi due fatti su due aspetti diversi del computer, sono inseparabili o no? È un Dell nero e l’ho perso all’aeroporto. Se uno è vero, l’altro è necessariamente vero? No.
Questo diventa davvero molto utile per quanto riguarda i nostri beni, “me” o qualsiasi altra cosa. Se nasciamo, cosa è necessariamente vero? Moriremo. Qualcosa che viene creato alla fine si romperà. Tuttavia, nascere e avere successo nella vita, non è necessariamente consequenziale, vero? O avere un matrimonio felice. Penso che sia molto utile sapere quali sono le cose inseparabili in termini di quali sono le aspettative nella vita e quali non lo sono. Pensateci un attimo. Perché spesso ci aspettiamo che certe cose accadano, come quando incontriamo questa persona, la sposiamo e ci aspettiamo che vivremo felici e contenti. È inseparabile? No. Dobbiamo capire quali fatti condividono la stessa natura essenziale e quali no. Provate a pensare ad alcuni esempi.
Vado in vacanza e mi aspetto che sarà meraviglioso condividono la stessa natura essenziale? No. Vado in vacanza e la vacanza finirà condividono la stessa natura essenziale. Ovviamente potremmo rimanere in vacanza per sempre, decidere di non tornare mai più a casa e trascorrere il resto della vita a Maiorca o altro, ma allora non è più una vacanza, giusto?
Ora mi sento in salute o ora sono giovane, e sarò sana e giovane per sempre ovviamente non condividono la stessa natura essenziale. E ora sono giovane e sperimenterò la vecchiaia? No, perché potremmo morire giovani. Mia figlia e la sorella di mio figlio, con la stessa madre e lo stesso padre, condividono la stessa natura essenziale. E mio marito e la mia migliore amica? Non proprio.
Che dire della parte anteriore e posteriore del mio computer? O delle due facce di una moneta? Sono inseparabili (non possiamo avere l’una senza l’altra), ma non condividono la stessa natura essenziale perché si tratta solo di guardarla da due punti di vista visivi, non due modi di comprendere o punti di vista cognitivi. Sono due aspetti della sua apparenza, non due fatti sulla sua apparenza.
La moneta.
La moneta? Parliamo di un punto di vista cognitivo, comprendiamo che qualcosa è fatto di parti, cause e condizioni e che un altro modo di comprenderlo è in termini di impermanenza. Sono modi diversi di comprendere.
Come ho perso il mio computer. Da un punto di vista potrei considerarlo una tragedia ed esserne molto turbato. Da un altro potrei considerarlo una meravigliosa opportunità per praticare la pazienza. Questi sono due modi diversi di comprenderlo, due atteggiamenti diversi che potremmo avere al riguardo. È abbastanza differente dal fronte e dal retro del computer che sono solo due parti di esso. Ma il fronte e il retro della moneta sono anche inseparabili, non puoi avere il fronte senza avere il retro della moneta.
Possono condividere la stessa natura?
No, perché sono solo due modi diversi di guardarla, non due modi di comprenderla: la parte anteriore e la parte posteriore. Se abbiamo un pezzo di carta ci deve essere un lato A e un lato B. Se ci fossero più lati del foglio, non sarebbe un foglio di carta. Giusto? Tuttavia, il lato A e il lato B non sono identici, ovviamente; sono diversi.
Se si tratta di un foglio di carta bianco e non c’è nulla di scritto, dal lato del foglio di carta, un lato può essere stabilito come lato A e l’altro lato come lato B?
Assolutamente no. Questo è un ottimo esempio. Hai appena aperto la porta a un argomento vasto. Non posso resistere, ora che la porta è aperta, a spiegare le implicazioni di ciò che hai detto. Sebbene la vacuità non sia un argomento in programma, è un aspetto essenziale dell’insegnamento buddhista quindi lasciate che ve ne parli perché è anche il mio argomento preferito.
Stabilire l’esistenza dei fenomeni
La vacuità è ciò che stabilisce le cose. Non tanto come esistono, ma cosa sono e cosa stabilisce la loro esistenza. Cosa stabilisce che questo è il lato A e il lato B dei due lati di un foglio di carta bianco? Qualcosa nel foglio di carta bianco? No. È stabilito come lato A o lato B semplicemente dal potere dell’etichettatura mentale. Chiamerò questo lato A e questo lato B. È così che funziona tutto. Cosa stabilisce che questo è un tavolo? È un pezzo di legno su gambe. Cos’è? È stabilito come tavolo perché abbiamo un concetto di cosa sia e cosa dovrebbe fare. È un tavolo per una formica o per una mosca? Per loro è molto diverso. La differenza qui, in termini di vacuità, è che le cose non sono semplicemente come un foglio di carta bianco, lì, in attesa che noi lo etichettiamo come questo o quello, ma tutto è stabilito in termini di etichettatura mentale.
Innanzitutto, lasciatemi spiegare un po’ più chiaramente cosa significa stabilire. Stabilire (grub, sanscr. siddha) non significa stabilito tramite etichettatura mentale; non è che la nostra etichettatura mentale lo trasforma in un tavolo. Come sappiamo che questo è un tavolo? Cos’è un tavolo? Non c’è nulla in questo oggetto che lo renda un tavolo, per suo stesso potere. Se lo smontiamo, è in una delle parti sotto un microscopio? Cos’è? L’unica cosa che possiamo dire è che abbiamo questa parola o concetto tavolo, e un tavolo a cui si riferisce, sulla base di tutte queste parti e cause, e così via.
Se non lo etichettassimo come tavolo, sarebbe ancora un tavolo? Beh, è interessante. C’è una convenzione di un gruppo di persone che ha concordato che è un tavolo; hanno quel concetto e così via. Quindi possiamo dire che è validamente un tavolo, ma solo in base a questa convenzione. Che lo conosciamo come un tavolo o no non ha importanza. Per le termiti, piccoli insetti che mangiano il legno, è un pasto. Per noi è un tavolo, per loro è cibo. Quindi, non è intrinsecamente stabilito come un tavolo o come cibo, dalla sua parte, ma dipende solo dall’essere etichettato da una convenzione relativa a un certo gruppo di esseri.
C’è una convenzione che è concordata e validamente conosciuta da un gruppo, e può funzionare così per esso. Non è che le cose siano lì come fogli di carta bianchi in attesa di essere etichettate mentalmente. Anche solo essere una cosa è etichettata mentalmente perché, se andiamo abbastanza in profondità, vediamo che tutto è composto di atomi e particelle subatomiche, campi di energia, gravità, ecc. Dove c’è una linea continua, come la plastica - ecco perché uso questa immagine - che separa questo da un’altra cosa, che lo trasforma in una cosa, come una pallina da ping-pong? Non c’è niente del genere, vero? Di nuovo, è etichettato mentalmente; è stabilito dal modo in cui è percepito, ma funziona. Non è che tutto sia un minestrone indifferenziato.
Cosa lo rende il mio computer? L’ho comprato? Beh, posso anche perderlo e qualcun altro lo prende e allora è il suo computer. Cosa lo rende un computer? Per una mosca, è un computer? È stabilito come un computer semplicemente in termini di etichettatura mentale.
Con l’etichettatura mentale abbiamo tre cose: l’etichetta mentale (btags), che è un nome. Ricorda, un nome può essere designato e dato a una categoria. Abbiamo la base su cui è etichettata (gdags-gzhi, base per l’etichettatura) e poi ciò a cui si riferisce il nome o la parola (btags-chos, oggetto referente).
Abbiamo il continuum mentale - corpo e mente - che è una base per l’etichettatura e una categoria generale, me, con un’etichetta mentale associata, la parola o il concetto “me” (diremmo concetto in Occidente). Abbastanza specifico, in termini del mio “me”, non del tuo “me”. È un “me” individuale specifico, etichettato su ogni momento di esperienza, corpo e mente. La parola “me” si riferisce al me convenzionale. Tuttavia, ciò a cui si riferisce la parola e la base non sono identici, ed è qui che la nostra discussione sulla relazione tra le cose diventa assolutamente importante. La relazione tra una base per l’etichettatura e l’oggetto di riferimento dell’etichettatura è un tipo speciale di relazione. Il me, il me convenzionale, ciò a cui si riferisce la parola, è stabilito in termini di etichettatura mentale e non c’è un piccolo me seduto all’interno di quella base (il continuum mentale) che stabilisce me.
Sto solo introducendo alcuni degli strumenti fondamentali per comprendere le relazioni tra le cose, davvero importanti da applicare nella nostra analisi della vacuità e di causa ed effetto. Il processo di etichettatura mentale, la relazione tra ciò che è etichettato e la base per l’etichettatura è un altro tipo di relazione, generalmente menzionato in presentazioni più avanzate.
Fenomeni totalmente pervasivi e reciprocamente esclusivi
Due fatti inseparabili che condividono la stessa natura essenziale possono essere totalmente pervasivi (don-gcig) l’uno con l’altro o reciprocamente esclusivi (’gal-ba). Totalmente pervasivo significa che tutto ciò che appartiene all’insieme A appartiene anche all’insieme B. Se due fatti significano fondamentalmente la stessa cosa, ad esempio condizionati o influenzati da cause e condizioni e impermanenti, questi sono fatti inseparabili ma diversi sullo stesso aspetto delle cose; condividono la stessa natura essenziale e sono totalmente pervasivi. Tutto ciò che è dipendente da cause e condizioni è impermanente. Tutto ciò che è impermanente è influenzato da cause e condizioni. Questa è la teoria degli insiemi di base che è molto usata nell’analisi buddhista, nella relazione tra due insiemi, due gruppi.
Abbiamo due insiemi. Tutto ciò che è in un insieme è anche nell’altro o, nel nostro caso qui, ci sono questi fatti inseparabili che condividono la stessa natura essenziale. L’altra possibilità per questo gruppo è che questi due fatti siano reciprocamente esclusivi (contraddittori). Tuttavia, reciprocamente esclusivo significa che non c’è nulla che sia in entrambi gli insiemi. Ad esempio, le due verità su qualsiasi cosa: l’apparenza, la verità convenzionale, il mio Dell nero e la sua vacuità, non esiste, per il suo stesso potere, come il mio. Non c’è nulla che sia entrambi, ma questi sono fatti inseparabili che condividono la stessa natura essenziale.
Fenomeni mutuamente esclusivi dicotomici e non dicotomici
Ci sono vari tipi di fenomeni contraddittori (phan-tshun spangs-’gal; ’gal-ba): contraddizione logica diretta (phan-tshun spangs-’gal-gyi dngos-’gal; dngos-’gal, fenomeni dicotomici reciprocamente esclusivi) e contraddizione logica indiretta (phan-tshun spangs-’gal-gyi rgyud-’gal, fenomeni non dicotomici reciprocamente esclusivi). Stiamo parlando di fenomeni contraddittori che formano una dicotomia (quello che è tradotto qui come diretto) o quelli che non formano una dicotomia. Cerchiamo di capire cosa significa.
Dicotomia significa che tutto ciò che esiste è o in una categoria o nell’altra. Come mio computer e non mio computer. Tutto può rientrare in queste due categorie? Dove rientra il tuo computer? Quale casella? Non mio computer. E il tavolo? Non è il mio computer, così come il cane e la rabbia non sono il mio computer. È una dicotomia, tutto può essere diviso in queste due caselle. Ci sono solo due possibilità.
Che ne dici di tre possibilità (mu-gsum, trilemma)? Diciamo che ci sono le due caselle il mio computer e il tuo computer ma c’è anche una terza casella o possibilità, né il mio computer né il tuo computer, e metteremmo il cane in quella. Non c’è una quarta possibilità. Non c’è niente che potrebbe essere in due di queste caselle, il mio computer e il tuo computer a meno che, ovviamente, non abbiamo la comproprietà del computer ed è sia mio che tuo. Ma il cane non potrebbe essere messo in più di una casella.
Il mio computer e il tuo computer sono opposti? All’interno di un trilemma due degli elementi possono essere opposti. Ma in questo trilemma il mio computer, il tuo computer e né il mio computer né il tuo computer, il mio computer e il tuo computer non sono opposti - potrebbe essere il computer di qualcun altro - sebbene il mio computer e il tuo computer siano reciprocamente esclusivi. Non è come caldo e freddo, che sono opposti. C’è caldo, c’è freddo e c’è tutto il resto - né caldo né freddo, come il cane.
E le quattro possibilità (mu-bzhi, tetralemma)? Il mio computer e gli oggetti smarriti all’aeroporto. C’è il mio computer, ci sono oggetti smarriti all’aeroporto, ci sono cose che non sono né l’uno né l’altro, come il cane, e c’è qualcosa che potrebbe essere entrambe le cose. Il mio computer potrebbe essere sia nella categoria - nella casella - del mio computer che degli oggetti smarriti. Tuttavia, se è il mio computer, non deve necessariamente essere negli oggetti smarriti all’aeroporto e potrebbero esserci cose che si trovano nella stanza degli oggetti smarriti che non sono il mio computer.
Comprendere tutte le possibilità coinvolte qui ci aiuta ad affrontare la situazione, ad analizzarla. Quindi, cerchiamo il nostro computer. È nell’ufficio oggetti smarriti? Chiamiamo tutti quelli che erano sull’aereo. Qualcuno l’ha preso? Dobbiamo guardare tutte le possibili caselle in cui potrebbe essere, tutte queste possibilità. Questo sistema di analisi è applicato molto ampiamente nel Buddhismo.
Fenomeni contraddittori incompatibili
Poi, abbiamo i fenomeni incompatibili e contraddittori (lhan-cig mi-gnas ’gal), e questo si riferisce a uno che interrompe la continuità di un altro. Per esempio, la mia infelicità per non avere il mio computer e la mia felicità per averlo riavuto. La felicità dell’averlo riavuto pone fine all’infelicità del non averlo più, anche se potremmo ricordarcene.
Applicare questo all’esempio del computer smarrito
Con il nostro esempio del computer smarrito, vediamo che ci sono molte applicazioni diverse qui. Ad esempio, qualcuno era con noi all’aeroporto e lo abbiamo accusato di aver preso il nostro computer. Quali sono le relazioni qui? Pensiamo “Se non l’ho preso io, l’hai preso tu”, come se ci fossero solo due possibilità. È sbagliato, non è vero? Perché c’è una terza possibilità (l’ha preso qualcun altro) e persino una quarta possibilità (nessuno l’ha preso, l’ho solo lasciato sul pavimento). Spesso in certe situazioni, non pensiamo che ci siano altre possibilità ma solo uno o due modi in cui potrebbe essere, e poi ci arrabbiamo molto.
Questo è un consiglio buddhista molto importante, molto basilare. Quando vogliamo fare qualcosa, è bene non avere solo il piano A ma anche un piano di riserva B e un piano C. Perché, se pensiamo che il piano A sia l’unica possibilità e non funziona, siamo completamente persi. Diciamo che facciamo domanda solo a un’università perché è quella in cui vogliamo davvero andare e non veniamo accettati, allora ci ritroveremo a lavorare solo al McDonald’s perché abbiamo considerato solo una possibilità. Tuttavia, se facciamo domanda a diverse università e non veniamo ammessi in una, abbiamo la possibilità di entrare in un’altra. Ciò deriva da tutta questa teoria degli insiemi. Il risultato può essere in questo insieme, in quello o in quello, ma non pensare che sia o questo o niente.
Quando affrontiamo questa situazione in cui abbiamo perso il nostro computer, con questo tipo di formazione analizziamo: quali sono le possibilità qui? sono solo due possibilità? c’è solo una possibilità? ci sono tre, quattro possibilità? Ciò aiuta molto a essere in grado di gestire logicamente varie situazioni, risolvere diversi problemi.
Ad esempio, possiamo andare qua e là durante la nostra vacanza, in uno solo posto, in entrambi o da qualche altra parte. Quando pianifichiamo la nostra vacanza, abbiamo queste possibilità. Diciamo che stiamo progettando di andare in due posti. In un posto piove sempre, quindi andiamo nell’altro posto. Se piove anche lì, non diciamo semplicemente “Oh, che orrore!” ma pensiamo che c’è un altro posto dove possiamo andare e, se era davvero bello in primo luogo, non dobbiamo andare nel secondo; potremmo rimanere lì per tutta la vacanza. Abbiamo diverse possibilità. L’essere aperti a diverse possibilità e vederne tutte le permutazioni che potremmo avere ci dà una grande flessibilità e rende la vita molto più facile.
Fenomeni correlati dall’avere la stessa identità
L’ultimo gruppo di relazioni sono i fenomeni che sono correlati perché hanno la stessa identità (bdag-gcig-tu ’brel) e i fenomeni derivati (de-byung ’brel).
I fenomeni correlati dall’avere la stessa identità sarebbero il mio computer e nient’altro che il mio computer. “Voglio indietro il mio computer. Non voglio nient’altro che il mio computer. Non voglio un altro computer, uno nuovo, perché tutti i miei dati erano su quello vecchio. Mi piace quello vecchio”. Questi hanno la stessa identità: il mio computer e nient’altro che il mio computer. Tuttavia, insistere su nient’altro che il mio computer è un po’ più forte che dire semplicemente “Voglio il mio computer”, non è vero? “Non mi accontenterò di nient’altro”.
Fenomeni correlati derivati
Una relazione derivata è, per esempio, il mio computer prima che lo riprenda e quando lo riprendo, o il mio computer prima che lo perdessi e ora che lo riprendo. Certamente lo controlleremmo per vedere se qualcosa è stato rovinato o manomesso, non è vero? Vogliamo confrontarlo con prima di perderlo. Qualcuno ha cancellato dei file? Ci ha aggiunto un virus? Cosa gli è successo? È derivato, deriva dal tempo precedente di quell’oggetto.
Usare questo per analizzare e comprendere i nostri problemi
In realtà, abbiamo a che fare con tutte queste relazioni, che diamo loro un nome o no, nelle nostre vite. È interessante come a volte confondiamo queste ultimi due tipi di relazioni, come nostro figlio quando ha 12 anni e quando ne ha 20. Tendiamo a pensare, erroneamente, che siano identici - che abbiano la stessa identità - mentre, in realtà, è derivata. Il ventenne è un’evoluzione successiva del dodicenne, e trattare il ventenne come se avesse ancora 12 anni causa un sacco di problemi.
Ci sono ovviamente molti altri tipi di relazioni tra due oggetti o due insiemi di oggetti di cui potremmo discutere, ma forse questo è sufficiente. Il punto finale principale di tutto questo è che non si tratta solo di metafisica teorica ma, in realtà, tutto è inteso ad aiutarci ad analizzare cosa sta succedendo e a superare problemi e difficoltà.
Considerate, ad esempio, la categoria amico. Tutte le persone sono in questa categoria? E coloro che lo sono, sono totalmente identiche? A volte pensiamo di sì, che la nostra amicizia dovrebbe essere esattamente la stessa in questa nuova relazione. Tuttavia, non lo è. Questi amici rientrano nella stessa categoria, ma sono particolari, in termini della stessa categoria. Qual è la relazione tra loro? Questi sono i tipi di cose per cui è necessario applicare questo tipo di analisi per capire dove sta il problema nella nostra relazione: stiamo trattando nostro figlio ventenne come se ne avesse 12. Stiamo trattando questo amico come se fosse identico a quest’altro. È sbagliato.
Cosa mette questa persona nella scatola degli amici? È un’etichetta mentale. È sono solo in questa scatola? Ci rimarrà per sempre? Quali sono le possibilità per questa persona? Può essere nostra amica, nemica o neutrale? Questo diventa molto interessante se si divorzia. C’è qualche possibilità che questa persona (che probabilmente amavamo quando ci siamo sposati) possa, dopo il divorzio, non essere gettata nella scatola di mio nemico ma in quella di mio amico? Ci saranno due possibilità, o tre possibilità, o cosa?
Un’altra è quella di andare a vivere in una grotta e separarsi.
Bene, hai suggerito la quarta possibilità, che è quella di andare in una grotta e non avere alcuna relazione con questa persona. Non è mio nemico, non è mio amico, non è mio partner; non abbiamo alcuna relazione con lui. Tuttavia, per essere più precisi, non abbiamo una relazione che sta accadendo al momento, ma c’è una relazione che non sta più accadendo e questo non possiamo negarlo, soprattutto se ci sono bambini coinvolti. Ciò influisce sul numero di possibilità in modo causale. Vediamo che tipo di causa è il fatto che abbiamo figli. Ciò complica l’intera equazione, non è vero?
Tutti questi tipi di sistemi si intrecciano insieme per gestire una situazione difficile, come un divorzio e la relazione che avremo con la persona da cui divorziamo.
Ok, grazie mille.