Revisione
Abbiamo parlato delle apparenze nella cognizione concettuale e non concettuale, del meccanismo di base nella presentazione sautrantika e nella variazione cittamatra delineando solo alcune differenze, specificamente riguardanti le fonti natali delle varie componenti all'interno dell'ologramma mentale. Per i sautrantika per superare i nostri problemi e la sofferenza dovremmo almeno differenziare tra, per dirla in parole semplici, le nostre proiezioni e la realtà oggettiva.
Con i cittamatra abbiamo iniziato ad analizzare la vacuità di tutti i fenomeni, realizzando che l’afferrarsi a queste apparenze come se esistessero in modi impossibili ci causa problemi, quindi va compresa la vacuità o l'assenza di certi modi impossibili in cui queste apparenze mentali esistono.
Le apparenze sono come un'illusione secondo i cittamatra
Spesso sentiamo dire che dobbiamo capire, oltre all'assenza di modi impossibili di esistere, che le apparenze sono come un'illusione. Questo è spesso chiamato il "periodo post-meditazione", un modo terribile di tradurre ma "saggezza post-meditazione" è anche peggio. Prima di tutto, ciò che è tradotto come la parola "post" significa in realtà "successivo", è successivo a un assorbimento totale nella vacuità; viene dopo, può venire solo direttamente dopo. Dopo aver realizzato che non esiste nulla come questi modi impossibili di esistere, allora successivamente, ciò che otteniamo (rjes-thob) o realizziamo - e potrebbe essere sia mentre stiamo ancora meditando sia al di fuori della meditazione - è che ciò che appare, in altre parole questi ologrammi mentali di cui abbiamo parlato, sono come un'illusione. Ciò significa che non sono la stessa cosa di un'illusione - questa è la comprensione ghelugpa - perché sebbene sembrino esistere o implichino un modo impossibile di esistere, non lo sono. È solo un'apparenza del genere, quindi è come un'illusione. Sembra esistere in un modo in cui non esiste.
È molto chiaro nel testo di Shantideva Impegnarsi nella condotta del bodhisattva (sanscr. Bodhicharyavatara) che un'illusione non è la stessa cosa della vita reale. Uccidere qualcuno in un sogno o in un'illusione non è la stessa cosa che uccidere qualcuno nella vita reale. Quindi dobbiamo essere molto cauti qui nella nostra comprensione.
Dal punto di vista dei cittamatra, se comprendiamo in termini molto generali la vacuità grossolana, ciò che è come un'illusione è che ciò che ci appare in un ologramma mentale sembra provenire da una fonte esterna, che l'immagine di esso proviene da una fonte esterna che in qualche modo stabilita all'esterno, prima di qualsiasi cognizione di essa.
Questa comprensione può aiutarci in molti, molti modi. Per esempio, mi sembri la persona più attraente o il più grande idiota del mondo. Sembra, però, che tu sia così indipendentemente dal fatto che io ti veda in quel modo, come se esistessi in quel modo esternamente prima che io arrivassi, ti guardassi e ti etichettassi in quel modo. Questo ovviamente è falso.
In tutta questa proiezione di un ologramma attraverso cui ti riconosco, con cui ti vedo o penso a te, c'è qualcosa di veramente sbagliato in questo che fa apparire come se tu esistessi esternamente in quel modo, come la persona più bella o più orribile, esternamente a una percezione di te in quel modo - un ologramma mentale, una proiezione di qualcuno così. Quindi, anche se mi sembra così, non ci credo. Non credo che abbia l'oggetto implicito, che ciò che implica sia qualcosa che esiste realmente, che è reale.
C'è qualcosa di sbagliato in tutta questa tendenza karmica che si ripresenta sempre di nuovo per percepirti in quel modo; quindi dobbiamo fare qualcosa al riguardo. Parte di tutto quel pacchetto di te che appari come la persona più bella o meravigliosa dell'universo è attrazione e poi desiderio e attaccamento, o rabbia e antipatia e odio per te che sembri la persona più terribile dell'universo.
Schemi di classificazione con categorie
La scuola Madhyamaka si divide in Svatantrika e Prasanghika e a sua volta quella Svatantrika si divide in Yogaciara e Sautrantika.
Queste classificazioni fondamentalmente sono state inventate dai tibetani, che hanno organizzato il materiale arrivato in modo caotico dall'India per un lungo periodo di tempo. Sono classificazioni utili, ma non dovremmo pensare che tutte le scuole e tutti i maestri tibetani nel corso della storia abbiano utilizzato queste stesse categorie. Eccoci di nuovo alle categorie, per classificare i vari i maestri indiani e i loro testi. Ma in realtà è un ottimo esempio perché le diverse scuole tibetane e i diversi maestri tibetani specificheranno diverse caratteristiche definitorie per ciascuna di queste scuole. Quindi questa è una buona illustrazione di: dove esistono queste caratteristiche? Esistono dalla parte della categoria o dalla parte della mente che costituisce ed etichetta la categoria?
Non dovremmo pensare che qualcuno crei una categoria: non è organicamente costruita da qualcosa ma è un'entità metafisica che utilizziamo nel nostro pensiero. Ma il processo di definizione e così via, quello è un processo organico. Una categoria in sé è statica, non è come se crescesse una pianta o la costruisci come un computer. Impariamo le categorie come un bambino che impara cosa è cibo e cosa non lo è. Ma la categoria di "cibo" in sé non è qualcosa che viene creato.
Questo è in realtà un punto interessante. Da dove è venuta la categoria "computer"? È semplicemente qualcosa che è etichettato su una raccolta di singoli elementi, quindi è derivato da esso in termini di etichetta, ma non è creato dai singoli elementi che compongono la categoria? Ovviamente se avessimo molto tempo potremmo esplorarlo in termini di: è un processo simile al creare la categoria "computer", "buono" o "cattivo", o "giallo" o "arancione", o "cane" e "lupo?"
I buddhisti farebbero una distinzione tra ciò che viene chiamato il "raggiungimento di una categoria" e la categoria stessa. Pensate a tutti i diversi tipi di animali che sono inclusi nella categoria "cane", è davvero straordinario che qualcuno abbia inventato una categoria che li includa tutti, i cani grandi con il pelo, quelli piccoli senza pelo e così via. Li guardi tutti e la derivazione può essere basata su un processo, ma la categoria stessa di "cane", quella di per sé non fa nulla. Qualcuno arriva e guarda tutte queste creature e dice: "Le chiameremo tutte... da questo deriveremo una categoria". Quindi la derivazione nasce da cause e condizioni. Ma quando all'improvviso hai l'inizio di una categoria allora è statica. Quindi il raggiungimento (thob-pa), l'inizio deriva da un certo processo, ma non dalla categoria stessa.
Madhyamaka Svatantrika
All'interno degli svatantrika, gli yogachara concorderanno con i cittamatra che non ci sono fenomeni esterni nel modo in cui li abbiamo definiti. Svatantrika sautrantika e prasanghika affermano che ci sono fenomeni esterni. Si riferiscono a una fonte natale dell'immagine di un fenomeno fisico in un ologramma mentale, la sua esistenza può essere stabilita prima della sua effettiva cognizione. Gli svatantrika yogaciara concordano con i cittamatra su questo punto, che non ci sono fonti natali esterne di queste immagini.
Ora, il punto principale del Madhyamaka in generale è che l'esistenza di qualcosa è stabilita in termini di ciò a cui si riferisce un'etichetta mentale, un concetto o una parola per qualcosa. Tuttavia, gli svatantrika affermano che l'esistenza è stabilita non solo dal fatto che è il referente di ciò a cui si riferisce una parola o un concetto, ma anche che è stabilita dalle caratteristiche di definizione appropriate sul lato dell'oggetto.
Un esempio classico è che deve esserci qualcosa dalla parte di un re che lo renda tale in combinazione con l'essere etichettato come re, altrimenti un contadino potrebbe essere chiamato "re". Ovviamente c'erano delle ragioni politiche sottostanti, perché questo è il classico esempio.
Gli svatantrika concordano con sautrantika e cittamatra sul fatto che la "cosa" referente di un nome o concetto per qualcosa può essere trovata nell'oggetto. È trovabile. Quindi con tutti gli oggetti, la loro esistenza è stabilita dalla loro natura intrinseca, dal loro lato. E la loro esistenza è stabilita dalle caratteristiche definitorie in relazione all'etichettatura mentale, non da sé stessa.
Se ci pensate, se prendiamo in esame il pensiero svatantrika sautrantika che afferma l'esistenza esterna, c'è una grande differenza tra il modo in cui questo modo di stabilire l'esistenza è spiegato da loro e il modo in cui un problema simile è discusso dai sautrantika.
Ricordate, per i sautrantika l’esistenza delle entità metafisiche può essere stabilita solo nel contesto di quando qualcuno ci sta effettivamente pensando concettualmente. La categoria non esiste da qualche parte lassù nella caverna di Platone o nel cielo da sola, al di fuori del contesto di qualcuno che pensa con la categoria.
Abbiamo una differenza molto sottile che viene fatta qui dagli svatantrika sautrantika, ovvero che puoi stabilire l'esistenza di qualcosa solo nel contesto di ciò a cui si riferisce un nome o un'etichetta sulla base delle caratteristiche che lo definiscono. È così che lo stabilisci. Ciò non significa che esista solo quando qualcuno lo etichetta. Questa è una grande differenza. I cittamatra dicono qualcosa di simile, che puoi stabilire l'esistenza di qualcosa solo quando viene percepito o conosciuto o pensato. Qui stiamo dicendo qualcosa di completamente diverso.
Spesso c'è un malinteso. Quando parliamo di etichettatura mentale e di cose che esistono in termini di etichettatura mentale, ciò che intendiamo è - e non posso ripeterlo abbastanza volte - che la sua esistenza è stabilita, non creata, dall'etichettatura mentale. L'unica cosa che stabilisce che c'è un cane è che c'è una parola per cane ed è ciò che significa la parola o il concetto "cane". Ciò non significa che non ci siano cani esistenti prima che qualcuno arrivi e dica "cane". Cos'è un cane? Un cane è ciò a cui si riferisce la parola "cane".
Se comprendiamo questa sottile differenza, allora possiamo capire che possono esserci fenomeni esistenti esternamente provenienti da una fonte natale esterna. Ciò richiederà un bel po' di riflessione e analisi, ma è importante non sopravvalutare il nostro processo concettuale e dire che crea la realtà. Se crediamo che corrisponda alla realtà e che ciò che ci appare sia impossibile, allora siamo nei guai. È un problema anche quando è impreciso. Ma non è come uno schizofrenico che ha delle strane apparenze delle cose e che crea davvero la realtà circostante. Sembra così, ma non è la realtà esterna effettiva. Questo ha a che fare con la nostra esperienza e non dovremmo sopravvalutare il potere dei nostri ologrammi mentali.
Ora, non abbiamo molto tempo per entrare nei dettagli su come esistono le cose e così via, pur essendo un argomento importante. Ne abbiamo discusso un po' anche prima. Ma qui il punto è che, anche se mi sembra che tu sia la persona più bella o più idiota del mondo, questo non ti rende o crea la persona più bella o l'idiota prima che ti incontrassi. La mia convinzione che questa apparenza della persona più bella o più orribile corrisponda alla realtà, può farmi provare ogni sorta di emozioni disturbanti e di agire in ogni sorta di modi distruttivi, ma non ti rende quel tipo di persona. È solo come un'illusione, sembra così.
Ma gli svatantrika dicono che ci deve essere qualcosa dalla tua parte, alcune caratteristiche, che sono la base, riscontrabili dalla tua parte, per me pensare che tu sia la persona più bella o la persona più orribile. Potrebbe essere qualcosa nel tuo comportamento, qualcosa nel tuo aspetto, ecc.
Madhyamaka prasanghika
I prasanghika dicono che non ci sono caratteristiche individuali definitorie nell'oggetto. Tutto ha individualità, ci sono caratteristiche individuali, ma non sono reperibili nell'oggetto. Infatti, non c'è nulla nell'oggetto che stabilisca la sua esistenza nell'oggetto. Quindi non puoi stabilire la sua esistenza da un'auto natura, non è auto stabilita, non è stabilita dal suo stesso lato o da caratteristiche individuali che definiscono il lato come la "cosa" referente di ciò a cui la parola si riferisce. Non puoi trovare qualcosa là fuori a cui si riferisce, che la stabilisce.
Ciò significa che nella mia mente sto elaborando la definizione di ciò che è veramente bello o di ciò che è veramente terribile e quindi sto etichettando mentalmente non solo la categoria, ma anche la definizione della categoria.
Questo è molto importante. Dobbiamo evitare di immaginare, quando diciamo che ci sono fenomeni esterni, che tutto esista come una cassetta vuota, una tela bianca o semplicemente un campo elettromagnetico indifferenziato, o che singoli oggetti esistano come cassette o CD vuoti e possiamo etichettare e attribuire loro qualsiasi cosa, possiamo chiamarli qualsiasi cosa e ciò li rende tali. O che ci siano tutte queste caratteristiche individuali di definizione dell'acqua per gli umani, del pus per i fantasmi, del nettare per gli dèi e di una casa per i pesci. Allora poi siamo pieni di caratteristiche di definizione dalla sua parte.
Perché anche questo rivestimento di plastica di cui abbiamo parlato che stabilisce l'esistenza di qualcosa come un singolo elemento, un elemento validamente conoscibile, anche quello non esiste nell'oggetto. Cos'è un oggetto validamente conoscibile? Ciò a cui si riferisce la parola "oggetto validamente conoscibile". Quindi ci sono cose convenzionalmente esistenti, ma non c'è una linea attorno a loro o un rivestimento di plastica attorno a loro che separi i loro atomi o il loro campo elettromagnetico da ciò che li circonda.
Poiché non c'è un rivestimento di plastica che lo trasforma in una cosa individuale, tutto può interconnettersi, interagire. Se fosse incapsulato nella plastica, niente potrebbe interagire con l'altro. Quando lo comprendiamo è molto importante non negare la verità convenzionale delle cose, la realtà convenzionale. Quindi, anche se le cose possono sembrarmi esistere in tutti i tipi di modi folli con questi ologrammi mentali, tuttavia (1) non esistono in quel modo e (2) ciò non significa che non esistano affatto.
All'interno del nostro ologramma mentale, le apparenze, dobbiamo distinguere cosa è corretto, cosa è scorretto e come questo implica il modo in cui le cose esistono e cosa sono. Tutti, tranne i vaibhashika dicono che conosciamo tutto attraverso ologrammi mentali, ma è come un'illusione. Cosa significa? Cosa è come un'illusione e quale aspetto di esso è come un'illusione? Questo è importante per comprendere gli ologrammi, poiché ci sono anche per un Buddha.
Due aspetti dell'attività mentale in relazione alle due verità
Un altro punto prasanghika ghelug: quando parliamo di mente parliamo dell'attività mentale di creazione di apparenze e conoscenza e ci sono due aspetti in questo. Un aspetto è la creazione di apparenze di ciò che qualcosa è. Questo è valido per conoscere la verità superficiale o relativa. E poi c'è l'aspetto che dà origine all'apparenza di come qualcosa esiste e questo è l'aspetto che è valido per conoscere la verità più profonda delle cose. Ripeto: ci sono due aspetti. Uno è valido per conoscere la verità convenzionale e uno per la verità più profonda. Quello che è valido per conoscere la verità convenzionale dà origine alle apparenze della verità convenzionale e quello che è valido per conoscere la verità più profonda dà origine all'apparenza di come le cose esistono, la verità più profonda.
Quando parliamo dell'apparenza convenzionale di ciò che qualcosa è, può esserci una creazione di apparenza accurata o inaccurata. Questo lo puoi determinare dal punto di vista di altre menti. Non può essere stabilito dal lato dell'oggetto. Niente può essere stabilito dal lato dell'oggetto per i prasanghika ma può essere verificato in relazione alla mente.
Vedo qualcosa e lo percepisco come un cane, un animale domestico. Ciò deve essere in linea con la convenzione del gruppo a cui appartengo. Deve esserci la categoria di "cani come animali domestici", non solo "cani come cibo". Quindi è convalidato dall'esistenza di una convenzione, che è con la mente. Quindi potremmo stabilire che questo è corretto se c'è una convenzione e anche se non è contraddetta da altri aspetti della mente che sono validi per percepire la verità convenzionale. Quindi chiediamo ad altre persone nella nostra comunità, "Questo è un cane o è uno scarafaggio?" e se tutti concordano che "Non è uno scarafaggio, è un cane. Questo è un animale domestico", allora non è contraddetto. Se tutti gli altri dicono, "Questo è uno scarafaggio", allora c'era qualcosa di sbagliato nella nostra cognizione di esso come cane.
Quando parliamo dell'aspetto della mente che dà origine a come qualcosa esiste, allora abbiamo anche due aspetti qui, due possibilità. E qui ciò che è corretto sarebbe che tutto esiste solo in termini di nome o etichettatura mentale. In altre parole, è semplicemente ciò a cui si riferiscono parole e concetti. Questo si chiama "origine interdipendente". Sono fenomeni che sorgono in dipendenza. E ciò che è errato è un'apparenza di essi come veramente esistenti.
Secondo i prasanghika ghelug, la nostra mente crea apparenze di cose esistenti in questo modo impossibile, come se fossero stabilite dal loro stesso lato, sia nella cognizione concettuale che non concettuale. Quindi, il nostro ologramma mentale dà questa apparenza in termini di come esiste: la sua esistenza è stabilita dal suo stesso lato in generale, ed è stabilita come questo o quello dal suo stesso lato. Come esistono realmente le cose? Esistono sorgendo in modo dipendente in termini di etichettatura mentale - questa è la verità più profonda sulle cose: esistono prive di esistenza stabilita dal loro lato.
Quando percepiamo qualcosa come se la sua esistenza fosse stata stabilita dal suo stesso lato, semplifichiamolo dicendo come se la sua esistenza fosse veramente stabilita, allora ciò blocca la capacità di percepire che non è veramente stabilito dal suo stesso lato. Se ogni volta che percepiamo qualcosa allo stesso tempo la nostra mente produce un'apparenza di esistenza veramente stabilita, non c'è modo di percepire l'apparenza effettiva di ciò che è e la sua vacuità: che non è veramente stabilita e che sta sorgendo in modo dipendente.
Quindi, finché c'è un'apparenza di esistenza veramente stabilita, non c'è modo di percepire le due verità su qualcosa simultaneamente: la sua apparenza di ciò che è e la sua vacuità di esistenza come veramente stabilita. Se potessimo far sì che la nostra mente smetta di proiettare un'esistenza veramente stabilita, allora sarebbe possibile avere le due verità simultaneamente: la sua vacuità o assenza di esistenza vera, quindi la sua origine interdipendente, e ciò che è. Quindi dobbiamo far sì che la mente smetta di produrre questa apparenza sbagliata di come le cose esistono.
La mente di chiara luce nell’anuttarayoga tantra
Ora entriamo nel regno dell'anuttarayoga, la classe più elevata di tantra, e delle sue spiegazioni. Qui abbiamo una distinzione di tre livelli di attività mentale. Il livello grossolano sorge sulla base dei sensori fisici dei nostri organi di senso ed è responsabile della nostra percezione sensoriale non concettuale. Ha una base fisica grossolana, quindi è una coscienza grossolana.
Poi c'è la coscienza mentale che può essere concettuale o non concettuale. È ciò che chiameremmo la coscienza sottile. Non dipende da un sensore fisico grossolano, cellule sensoriali, ma si basa solo su ciò che chiameremmo i "venti", le energie sottili del corpo sottile. Ora, questa è solo una spiegazione molto approssimativa, ma non ci addentreremo in profondità in merito a questo.
Il livello più sottile di attività mentale è noto come "mente di chiara luce" e si basa sul vento energetico più sottile. È questo livello che ha una continuità ininterrotta senza inizio e senza fine, attraverso la morte, vita dopo vita e continuando anche nello stato di Buddha. In un certo senso, è responsabile di una continuità di attività mentale. Tutti gli altri livelli dipendono dall'avere una sorta di corpo più grossolano, anche se è un corpo molto sottile.
Non stiamo parlando del corpo di un Buddha ma del corpo di un essere limitato, quello che viene chiamato "essere senziente". Questa parola tradotta come "senziente" di "essere senziente" ha in realtà la connotazione di essere limitato. Ci sono due termini qui, semchen (sems-can), qualcosa con una mente limitata - un Buddha non è così - o luchen (lus-can), qualcosa con un corpo limitato - un Buddha non è nemmeno così. E qual è la limitazione? La limitazione è dovuta - se possiamo prendere in prestito l'analogia da un computer - all'hardware limitato di un corpo ordinario, anche se è molto sottile, che è limitato e quindi fa sì che anche la coscienza o l'attività mentale che si basa su di esso siano limitate, nel senso che danno sempre origine a un'apparenza di esistenza veramente stabilita.
Se parliamo solo della mente di chiara luce stessa, questa attività non solo non ha emozioni disturbanti e inconsapevolezza e non crede in queste apparenze di modi impossibili di esistere, non solo non ci crede o non ne è disturbata, ma non le produce nemmeno. Questo diventa molto interessante quando si analizza. Solo questa mente è in grado di percepire le due verità simultaneamente: un'apparenza di ciò che qualcosa è e il modo in cui esiste, come origine interdipendente.
Se qualcuno chiede di cosa è fatto quell'ologramma mentale della creazione dell'apparenza, l'aspetto dell'ologramma mentale di cosa è, cosa sembra essere, quello - dovresti dire - è fatto da questo sottilissimo vento energetico della mente di chiara luce. Mentre la falsa apparenza di come le cose esistono, di un modo impossibile di esistere, di cosa è fatto, sono i venti energetici più grossolani che sono il supporto di questi livelli più grossolani di attività mentale.
Questa è la versione ghelugpa e ci sono variazioni leggermente diverse su questo: il "samsara e nirvana inseparabili" per i sakya, per i karma kagyu è mahamudra e poi dzogcen - diversi modi di spiegare le apparenze della mente di chiara luce. L’argomento è sempre l'apparenza di ciò che qualcosa è e di come esiste, se si riuniscono in un unico pacchetto o provengono da cose separate e così via. È qui che nascono le differenze.
La creazione di apparenze dalla mente di chiara luce
Stiamo quindi esaminando solo la spiegazione ghelug, seppur questo argoment è spiegato in tutte le tradizioni tibetane. Vediamo il processo di dissoluzione e di riemersione dei livelli più grossolani di attività mentale dentro e fuori dalla mente di chiara luce.
Nel sistema anuttarayoga che deriva dal Guhyasamaja tantra abbiamo una spiegazione di sette stadi, con la mente di chiara luce come ottavo, sette stadi in basso, sette stadi in alto. Nel Kalachakra questo è descritto in un processo di dieci stadi. Tutti gli anuttarayoga tantra diversi dal Kalachakra accettano la presentazione di Guhyasamaja che è condivisa dal sistema Chakrasamvara e Yamantaka. L'unico sistema che lo spiega diversamente è il Kalachakra.
Questi livelli sono associati alla creazione di apparenze, quindi non possiamo dire che siano realmente associati alla creazione di oggetti esterni. Sebbene si possa avere una spiegazione cittamatra dell'anuttarayoga tantra e una spiegazione svatantrika, dal punto di vista ghelugpa, l'unica che porterà davvero fino all'illuminazione è la comprensione prasanghika. Quindi atteniamoci a questa.
Prima di addentrarmi in questa, dovrei informarvi che ve lo spiego secondo la mia comprensione. Che sia del tutto corretto o meno, non posso giurarlo. Non sono come un Buddha che può toccare il terreno e chiedere al terreno di testimoniare il fatto che ho una comprensione corretta. Ma ci ho pensato per molto, molto tempo e ho cercato di mettere insieme molti pezzi diversi: questo è ciò a cui sono arrivato.
I non ghelugpa hanno queste sette fasi del creare un'apparenza di ciò che qualcosa è e di come esiste insieme, mescolato insieme in un pacchetto. I ghelugpa non lo spiegano in questo modo, perché la mente di chiara luce può dare origine a un'apparenza di ciò che qualcosa è come origine interdipendente. Quando lo fa non crea quell'apparenza in termini di questi livelli più grossolani di energia-vento e coscienza. Quindi, alla base del processo di costruzione mentale di un'apparenza di vera esistenza attraverso queste sette fasi, c'è un'apparenza di base di ciò che qualcosa è.
In altre parole, la mente di chiara luce - questa è la mia comprensione - il vento energetico più sottile dà origine a un'apparenza di ciò che qualcosa è e, inoltre, a questi livelli più grossolani sovrappone l'apparenza di un'esistenza veramente stabilita. Infatti, quando ti liberi di ciò puoi vedere l'apparenza di ciò che qualcosa è come origine interdipendente. La mente di chiara luce, se è responsabile dell'apparenza di ciò che qualcosa è, forme colorate, allora quel livello è responsabile di quell'aspetto dei nostri ologrammi mentali, che siamo un essere limitato o un Buddha.
Oltre a tutto questo c'è una proiezione dell'apparenza di un falso modo di esistere. Responsabili di ciò sono questi livelli più grossolani della mente che cavalcano e usano questi livelli più grossolani di energia sottile al cui interno ci sono energie sottili più grossolane coinvolte negli ologrammi di ciò che vedi ed energie sottili più sottili coinvolte nell'ologramma di ciò che pensi. Ecco perché ho detto che non volevo entrare in tutte le diverse divisioni all'interno delle energie sottili, è complicato.
Quale presentare per primo? Penso che sia più facile presentare questa sequenza dal livello più sottile a quello più grossolano, introducendo diversi livelli di cognizione concettuale.
Ricordate che abbiamo parlato dell'esperienza concettuale personale e direi, usando una terminologia occidentale, che questa sarebbe una cognizione concettuale personale cosciente. Abbiamo la nostra idea personale di ciò che è bello e così via e questo è abbastanza cosciente per noi. Poi ci sono quelle che vengono chiamate le ottanta cognizioni concettuali primitive preconsce (rang-bzhin kun-rtog brgad-cu), come si chiamano in tibetano. È molto difficile da capire, quindi questa è la mia comprensione personale.
Quel primo livello della coscienza personale è coinvolto con le parole. Quindi gli umani ce l'hanno e devi imparare il linguaggio e così via. Questi ottanta sono più primitivi; gli animali ce l'hanno. È una categoria, in un certo senso, che deriva da una sorta di abitudine o qualcosa del genere. È una specie di meccanismo di come funziona la mente per esseri limitati che dà, diciamo, una categoria di "bacio" o "abbraccio" o "suzione" per un mammifero. Come fa un animale a sapere come fare ciò? C'è un concetto, una categoria di ciò che non devi imparare, io lo chiamo "preconscio".
O "rabbia", "desiderio". "Mostrerò affetto", quindi c'è un concetto di come mostri affetto attraverso il bacio o l'abbraccio. "Sto per nutrire", quindi c'è un concetto di come nutri, succhi il capezzolo della madre. O "Mostrerò rabbia ", quindi c'è una certa categoria di come mostri rabbia. La tua faccia diventa rossa, la tua voce diventa forte o ringhi come un cane, o qualcosa del genere. Quindi c'è una categoria, è come "Questo è il modo", e ogni volta che lo fai potrebbe essere leggermente diverso, ma c'è un concetto generale di come lo fai. Questo è ciò che penso dell'elenco degli ottanta, è cognizione concettuale primitiva preconscia.
Poi abbiamo la cognizione concettuale completamente inconscia e sottile che crea l'apparenza della vera esistenza ed è una mente concettuale molto sottile. È la mente concettuale più sottile, è lì inconsciamente. È in funzione tutto il tempo. Anche nei nostri livelli più grossolani di cognizione non concettuale, ancora sottostante c'è questa attività mentale concettuale più sottile in corso. Perché sta dando origine a un'apparenza di vera esistenza, il cui oggetto implicito - l'effettiva vera esistenza - non esiste.
Ci sono tre livelli solitamente tradotti come "aspetto nero, aspetto rosso, aspetto bianco". Ciò non ci fornisce molte informazioni. Ha a che fare con quando sei a questo livello e hai bloccato gli altri, ciò che in realtà sembra apparire, come appare. Ha anche a che fare con le sottili gocce di energia, bianca e rossa. Non abbiamo tempo di approfondire questo aspetto, ma c'è una ragione per cui è bianco, rosso e nero. Scendendo, la goccia bianca arriva al cuore e c'è l'aspetto bianco; quando la goccia rossa scende al cuore, l'aspetto rosso; quando i due si uniscono, l'aspetto nero.
Ma c'è un altro livello in termini di creazione dell'apparenza. Non solo l'apparenza, ma l'attività di creazione dell'apparenza. Ricordate, stiamo parlando di attività mentale. Ora dobbiamo guardare i nomi tibetani per questo che ci danno un indizio sul significato. Quello nero è chiamato nyertob (nyer-thob), "quasi raggiunto". Significa che è come una soglia. Se pensiamo alla coscienza come a qualcosa che esce dalla mente di chiara luce, questo è il livello di soglia in cui stai iniziando a creare l'apparenza della vera esistenza.
Questo ha due fasi, una con consapevolezza e una senza. Cos'è la consapevolezza? È una colla mentale. Prima non abbiamo consapevolezza, quindi non c'è una colla mentale che si afferra a un'apparenza di vera esistenza e poi c'è la fase successiva, ora c'è la colla mentale che aderisce a un'apparenza di vera esistenza e ci si afferra.
La fase successiva, l'apparenza rossa, in tibetano è cheypa (mched-pa), diffusione della luce. La parola tibetana effettiva significa che c'è una diffusione "che esce", letteralmente "aumenta", quindi se usiamo la luce in termini di ciò che sta creando un'apparenza di vera esistenza da questa soglia, ora c'è una diffusione della luce che esce per creare un'apparenza di vera esistenza.
Poi c'è l'apparenza bianca, che in tibetano è nangwa (snang-ba), letteralmente "apparire". Questa è la luce che si congela. La luce si è spenta, nella creazione di un'apparenza di vera esistenza, e ora si congela in un'apparenza di vera esistenza. È come un'apparenza di solidità, non è vero? Concretezza. A questo stadio che sorgono le ottanta menti coscienti preconcettuali primitive, dopo il bianco.
Dopo di che ne abbiamo altri quattro e quindi ora ci sono elementi sottili all'interno del corpo. Ci sono gli elementi grossolani esternamente, quelli sottili nel corpo: vento, fuoco, acqua e terra.
Per prima cosa, ciò che appare è come un punto di luce. I venti sottili, quindi il vento sta diventando sempre più grossolano qui, il vento energetico più sottile si collega con l'elemento vento interno. L'elemento vento di un corpo può essere il supporto per questa "esperienza del punto" o "una candela sul fondo di un pozzo". È descritto in molti modi in termini di come appare. Ora stiamo parlando di come un'apparenza può congelarsi. In cosa si congela? Il passo successivo dopo che sorgono le menti concettuali primitive è l'apparenza come un punto di luce.
Ora gli elementi sottili del corpo possono essere la base per questi venti, in cosa si congela, come appare e la sua qualità, la qualità dell'apparenza di solidità, di vera esistenza. Se pensiamo a un'immagine che appare sullo schermo del computer, prima c'è un punto di luce. Prima è uscito dalla modalità off, dalla soglia, e poi gli elettroni vanno su tutto lo schermo, quindi diffusione della luce, e poi si congela, quindi ora ha la capacità di dare origine a una sorta di forma concreta, e ora inizia con un punto di luce.
Ricordate che ciò di cui stiamo parlando non è l'apparenza di ciò che sembra ma di come sembra esistere, della formazione di una qualità di esistenza solida, vera esistenza, anche se usiamo le analogie della luce.
Quindi, oltre all’ elemento vento sottile, l’elemento fuoco sottile può agire come supporto di questa attività mentale e quindi l'aspetto è come una diffusione di molti punti di luce, "come lucciole nel cielo", quindi ora i punti di luce sono dappertutto sullo schermo.
Al livello successivo la coscienza, l'apparenza di come esiste, è supportata dall'elemento liquido sottile del corpo e ora l'apparenza è "come il fumo". Quindi non è ancora del tutto solido, ma sembra più solido, come il fumo che sembra più solido dei puntini di luce.
Poi anche l'elemento terra può sostenerlo e ora è "come un miraggio". Dopo abbiamo un'apparenza completa di solidità della vera esistenza all'apparenza di ciò che è. Ciò che è stato alla base di tutto questo, che è accaduto nello stesso momento, ma solo sulla base della mente di chiara luce, è l'apparenza di ciò che è. Stavamo parlando di come sembra esistere. Nella nostra esperienza ordinaria non possiamo separare le due ma, se possiamo rimanere con il livello di luce chiara, allora tutta questa creazione di apparenza della vera esistenza non si verifica.
Ciò che Kalachakra aggiunge a questo, con una sequenza leggermente diversa di dieci passaggi, anziché questi sette - se si include la mente di luce chiara, otto - è che ci sono quattro gocce di energia creativa e questi venti di energia di cui abbiamo parlato creano queste apparenze di vera esistenza, "i venti del karma".
Quindi, se è un ologramma mentale quando siamo svegli allora - in termini di "proiezione" - si proietta attraverso la goccia creativa della situazione di veglia. Se è un'apparizione durante un sogno, è attraverso la goccia creativa dell'occasione del sogno. Se è l'ologramma mentale di quando siamo in un sonno profondo senza sogni - un ologramma mentale di oscurità ecc. - è attraverso la goccia creativa del sonno profondo. Se è un'esperienza di quella che viene chiamata la quarta occasione, che ha a che fare con esperienze di grande beatitudine e felicità, allora è attraverso questa quarta goccia. Ricordate, stiamo anche parlando di un'apparenza di una sensazione di felicità, non solo di un'apparizione di macchie colorate.
Ma ricordate, tutti questi venti sottili di cui stiamo parlando, e in Kalachakra queste gocce di energia creativa delle quattro diverse occasioni, tutto ciò fa parte di un corpo samsarico limitato. Un Buddha non ha questo hardware limitato con cui funziona l'attività mentale. Tutto in un Buddha funziona solo sulla base della mente di chiara luce e del vento di energia più sottile.
Se riusciamo a rimanere con questo livello di chiara luce senza mai tornare ai livelli più grossolani, non ci saranno queste apparenze di esistenza veramente stabilita perché ci vuole un corpo più grossolano per crearle. Avremo ancora ologrammi mentali, ma di ciò che qualcosa è e di come esiste in termini di origine interdipendente. Quindi possiamo vedere l'interconnessione di assolutamente ogni cosa, specialmente in termini di causa ed effetto, e quindi conosciamo tutte le cause dei problemi di questo individuo e quale sarà l'effetto di qualsiasi cosa io insegni. Così diventiamo un Buddha, questo è ciò che fa un Buddha. Quindi, questo è ciò a cui stiamo mirando.