I mezzi abili del Buddha e la legge del karma di causa ed effetto

Prendere rifugio nel Buddha

Nell'ultima sessione abbiamo discusso anche dei tipi di oggetti nei quali potremmo rifugiarci e che potrebbero offrirci una direzione sicura: i tre gioielli di rifugio e le ragioni per avere certezza e fiducia che essi siano fonti di rifugio valide. 

Perché sono adatti come rifugio? In primo luogo, i Buddha sono liberi da ogni paura; se non lo fossero non sarebbero in grado di proteggere gli altri. Inoltre sono estremamente abili nei metodi per liberare gli altri dalle loro paure. Diamo uno sguardo ad alcuni esempi tratti dai sutra.  

I mezzi abili riguardo alla rabbia 

C'era una volta un serial killer chiamato Angulimala, che letteralmente significa "l'uomo con un rosario di pollici". Angulimala si era affidato a un guru ingannevole che gli aveva ordinato di comporre un rosario di mille pollici umani: avrebbe dovuto uccidere delle persone, tagliare i loro pollici e farne un rosario. Raccolse 999 pollici, costringendo la gente del luogo a fuggire terrorizzata dai propri villaggi ma non riusciva a trovare nessuno da uccidere per prendersi l’ultimo police mancante, così pensò di prenderlo da sua madre. 

Proprio in quel momento arrivò il Buddha e, quando Angulimala lo vide pensò "Va bene, risparmierò mia madre e prenderò il pollice dal Buddha". Il Buddha dava l'impressione di camminare molto lentamente, ma anche se Angulimala cercava di afferrarlo molto velocemente, non riusciva a raggiungerlo. Alla fine, Angulimala chiese al Buddha di fermarsi in modo da poterlo raggiungere e il Buddha gli rispose che stava camminando molto lentamente “Perché non puoi prendermi? Sto camminando molto lentamente", disse. Alla fine, Angulimala si rese conto che era impossibile raggiungerlo e soddisfare la sua rabbia, e così poterono incontrarsi. Il Buddha iniziò a insegnargli il Dharma e, di conseguenza, Angulimala imparò, cambiò i suoi modi e alla fine riuscì a ottenere la realizzazione della vacuità. 

I mezzi abili riguardo all'ignoranza e alla stupidità

Un altro racconto narra la storia di un monaco totalmente privo di intelligenza e incapace di memorizzare alcunchè; anche se avesse provato per un mese intero, non sarebbe riuscito a memorizzare nemmeno una parola. Il Buddha gli insegnò una semplice frase “Sparisca lo sporco, sparisca la polvere”. Il monaco cercò di memorizzarla ma, anche dopo un mese intero, non vi riuscì. Il Buddha allora gli disse di lucidare le scarpe degli altri monaci: questo sapeva farlo e così fece. 

Scoraggiato, andò dal Buddha e disse “Sono così stupido. Non so niente e non riesco a imparare niente, non ho capacità né buone qualità”. Il Buddha rispose “Va bene, non preoccuparti. Qualcuno che dice che non sa niente è molto meglio di qualcuno che va in giro vantandosi di sapere tutto. Se ammetti di non sapere qualcosa, allora è possibile arrivare a conoscerla. Ma se affermi di saperlo già, allora sei molto orgoglioso e non potrai mai imparare nulla”.  

Lucidando le scarpe dei monaci quest'uomo fu in grado di rimuovere alcune delle oscurazioni che gli annebbiavano la mente e alla fine riuscì a ricordare le due frasi che il Buddha gli aveva detto di memorizzare. 

Poi il Buddha gli affidò il compito di spazzare il tempio, compito che divenne sempre più difficile perchè il Buddha fece in modo che ogni volta che il monaco spazzava la polvere da un lato del tempio, quando si spostava nell'altro, la parte appena spazzata si ricopriva nuavamente di polvere. Andava avanti e indietro nel tempio e mentre spazzava si riempiva sempre di altra polvere. Mentre faceva questo recitava le due frasi che il Buddha gli aveva insegnato “Sparisca lo sporco, sparisca la polvere” e, così facendo, si rese conto che lo sporco e la polvere non erano esterne bensì dentro alla sua mente e doveva liberarsene. Attraverso questo fu in grado di ottenere una pura cognizione non concettuale della vacuità e di raggiungere lo stato di arhat, essere liberato. 

Quando spazziamo possiamo usare questo come metodo per eliminare lo sporco e la polvere che inquinano le nostre menti; quando abbiamo raccolto tutta la sporcizia e la polvere, prima di buttarla via, dovremmo prima elevare la natura della sporcizia e della polvere recitando "om ah hum" e trasformarle mentalmente in nettare. Immaginiamo di gettarle nella bocca del signore della morte, pensandolo nella forma delle raffigurazioni ove appare con la bocca spalancata in cui gettiamo, per soddisfarlo, la trasformazione elevata di questo sporco e polvere - questo nettare. Ciò agisce come metodo per purificare ed eliminare le nostre stesse negatività, macchie e impurità. Inoltre, il soddisfare il signore della morte aiuta ad avere una lunga vita. 

I mezzi abili contro la pigrizia e la distrazione

Un altro esempio dei mezzi abili del Buddha riguarda un vecchio capofamiglia di 80 anni, così vecchio e inutile che la sua famiglia lo buttò fuori di casa. Andò da tutti gli shravaka, una certa classe di discepoli del seguito del Buddha e chiese di essere ordinato monaco. Nessuno di loro accettò dicendo che, poiché era troppo vecchio, non sarebbe stato in grado di imparare e di acquisire buone qualità e abilità. Nessuno gli avrebbe dato l'ordinazione tuttavia, quando il Buddha arrivò disse “Ti farò monaco. Ti darò l'ordinazione”.   

Dopo che il Buddha lo ordinò gli assegnò Maudgalyayana come insegnante; egli aveva poteri extrasensoriali per vedere molto lontano e, sulla riva di un oceano lontano, vide le ossa di un grande mostro marino, forse una balena o qualcosa del genere. Maudgalyayana aveva anche poteri extrafisici per poter viaggiare ovunque desiderasse, e portò il vecchio presso questo mucchio di ossa dicendogli che erano le ossa della balena che in realtà era la sua vita precedente. Il vecchio chiese quale era stato il potenziale karmico che l’aveva fatto rinascere come balena.

Maudgalyayana gli spiegò che molte vite precedenti era il re di un certo paese dove, indipendentemente dal tipo di crimine commesso da qualcuno, non doveva essere giustiziato: questo re non credeva nella pena capitale. Un giorno, mentre il re stava giocando a un gioco simile agli scacchi, uno degli ufficiali della prigione si avvicinò con un documento da far firmare al re, che dava il permesso di giustiziare un certo criminale. Il re era così preso dal gioco degli scacchi che non vi prestò molta attenzione e si limitò a firmarlo. Dopo la partita a scacchi, quando gli chiese cosa avesse firmato, avevano già giustiziato il criminale. Questa azione distruttiva, consentire a una persona di essere giustiziata solo perché la mente era distratta e assorta in un gioco, agì come causa per rinascere come balena. 

Dopo aver ascoltato questa storia il vecchio sviluppò un forte senso di rinuncia; da quel momento in poi prestò rigorosa attenzione agli insegnamenti, senza essere troppo pigro nell’ascolto e, nel corso della sua vita, fu in grado di ottenere la realizzazione della vacuità e raggiungere lo stato di arhat.  

Il Buddha disse anche che quell’uomo in una vita passata molto remota era stato una mosca che era atterrata su un pezzo di sterco d'asino che, con l’arrivo delle forti piogge monsoniche, era stato trasportato intorno a uno stupa in un flusso di acqua piovana. In questa vita precedente come mosca aveva circumambulato attorno a uno stupa mentre era posato su uno sterco d'asino durante un grande temporale. Questa era una radice molto sottile del potenziale karmico positivo e solo il Buddha ne era consapevole, motivo per cui gli diede l'ordinazione, così questo vecchio fu in grado di ottenere lo stato di arhat.  

Immaginiano quanto potenziale positivo possiamo creare circumambulando gli stupa di Bodh Gaya o del Nepal con le nostre intenzioni di esseri umani. È di grande beneficio anche il disporre una rappresentazione del Buddha – una statua o un dipinto e immaginare che tutti i Buddha siano presenti lì – nella nostra casa o ovunque siamo, e circumambularla.

Tutto ciò illustra come il Buddha fosse molto abile nei diversi metodi per beneficiare gli altri. 

I mezzi abili per gestire il desiderio

Abbiamo visto come il Buddha aiutò coloro che erano estremamente privi di intelligenza - l'esempio del vecchio monaco e della distrazione, e anche coloro con una rabbia intensa - Angulimala, l'uomo con un rosario di 999 pollici umani. Quello successivo è un esempio di come il Buddha riuscì ad aiutare qualcuno che aveva un desiderio estremo, il suo fratellastro Nanda. 

Nanda era sposato con una regina estremamente bella, Janapada Kalyani; era così attaccato a lei che non usciva mai dal palazzo né si impegnava in alcuna attività di Dharma. Voleva solo stare con lei. Per aiutarlo, il Buddha lasciò Shravasti dove spesso soggiornava e tornò al palazzo ma, invece di entrare, rimase semplicemente nell'atrio. Nanda scese le scale con alcune deliziose prelibatezze da offrire al Buddha che non accettò il cibo e si voltò invece per andarsene; il Buddha era così radioso e glorioso che Nanda ne fu attratto e lo seguì fino al suo monastero.

Nanda decise di rimanere con il Buddha al monastero e di unirsi alla comunità dei monaci, ma quando Ananda, l’attendente del Buddha, cercò di tagliargli i capelli, come è consuetudine per tutti i monaci, Nanda era riluttante. Pertanto, il Buddha stesso gli tagliò i capelli e Nanda rimase lì come monaco, pur nutrendo ancora molto desiderio e attaccamento per sua moglie a palazzo, e al pensiero di tornare da lei. 

Un giorno cercò di lasciare il monastero per tornare a palazzo a vivere con sua moglie. Il Buddha lo aveva previsto, avendo percezioni extrasensoriali e poteri extrafisici. Mentre Nanda si dirigeva verso il palazzo il Buddha gli andò incontro lungo la stessa strada; Nanda cercò di nascondersi tra gli alberi in modo che il Buddha non lo vedesse. L'albero era piegato dove le foglie erano molto spesse ma, quando arrivò il Buddha, il ramo dell'albero si sollevò automaticamente e Nanda fu riportato al monastero.  

Nanda era un artista molto abile e, tornato al monastero, disegnò il ritratto di sua moglie su un pezzo di ardesia. C'era l'abitudine di toccarsi la fronte come saluto quando le persone si incontravano, così cominciò a toccare la fronte con questa immagine di sua moglie che aveva disegnato, tanto le era affezionato.

Un giorno il Buddha portò Nanda a fare un picnic con sé, c'erano molte scimmie e il Buddha chiese a Nanda chi fosse più bella, sua moglie o le scimmie? Nanda rispose “Queste sono solo scimmie, ma mia moglie è una vera bellezza, ovviamente mia moglie è più bella”. Quindi, il Buddha portò Nanda in uno dei regni divini popolato da fanciulle celestiali estremamente belle e il Buddha gli chiese di nuovo "Chi è più bella, queste fanciulle celesti o tua moglie?" Nanda rispose "Rispetto a queste fanciulle celestiali, mia moglie è come le scimmie di prima". Questo agì come mezzo per domare il grande desiderio per sua moglie.  

Usando vari metodi come questo, il Buddha riuscì a diminuire e domare il desiderio di Nanda, e alla fine Nanda riuscì a raggiungere lo stato di arhat. Anche nel caso del desiderio il Buddha offre mezzi abili. 

Questo è il secondo punto per cui il Buddha è superbamente qualificato come fonte di guida sicura e di rifugio. Per ripeterlo, la prima qualifica è che il Buddha è libero da tutte le paure, e la seconda è che è abile nei mezzi per liberare gli altri dalle loro paure.

Il Buddha non è di parte

Il punto successivo sul motivo per cui il Buddha è una fonte affidabile di direzione sicura è che non è di parte, non considera alcuno vicino o distante. Ad esempio, il cugino del Buddha Devadatta complottava costantemente per ucciderlo, ma quando Devadatta molto malato era sul punto di morire, lo curò recitando parole di verità.  

Il Buddha aiuta tutti

Un altro aspetto di questa imparzialità è che il Buddha aiuta gli altri ed è loro di beneficio indipendentemente dal fatto che lo abbiano aiutato o meno in passato. Noi di solito aiutiamo solo coloro che ci hanno aiutato, ma il Buddha non è così.  

La presa di rifugio

Dovremmo cercare rifugio in qualcuno che abbia questo tipo di buone qualità. I tre gioielli possiedono completamente tutte queste quattro qualità. Dovremmo avere grande fiducia che abbiano il potere di offrirci una direzione sicura e darci rifugio. 

Ciò che è noto come “prendere rifugio” significa affidarsi completamente a questi tre gioielli che ci offrono una direzione sicura, sulla base della paura di cui abbiamo parlato prima e sulla fiduciosa convinzione che possano fornire questa direzione. 

Prendere rifugio è un argomento estremamente vasto e qualcosa di cui potremmo parlare per mesi senza riuscire a finire. In futuro dovreste cercare ulteriori insegnamenti riguardo i benefici del prendere rifugio, in particolare studiare la presentazione completa delle buone qualità di corpo, parola e mente del Buddha: è molto utile per rafforzare e aumentare la fiducia nel Buddha. Senza la consapevolezza delle buone qualità degli oggetti di rifugio, è difficile sviluppare una fiducia in essi. 

Una volta, in Tibet, il successore al trono di Tsongkhapa fu invitato in un certo posto. Detenere il trono di Ganden è una posizione estremamente elevata, inferior solo a quella di Sua Santità il Dalai Lama. Ovunque vada, qualcuno gli sorregge un parasole di broccato d’oro. Quando giunse in questa zona, c'era un'anziana signora che si rivolse a questo parasole d'oro "Mi rifugio in questo parasole d'oro che appartiene al trono di Ganden" e poi aggiunse "E che caro vecchio monaco sta sotto di te". Questo è un esempio di come ci si rifugia nella cosa sbagliata: ella si rifugiò nell'ombrello e non nella persona; possiamo commettere errori non conoscendo le buone qualità dell’oggetto di rifugio. 

Se ci fosse un animale feroce saremmo tutti molto spaventati, probabilmente abbastanza da trovare qualcuno coraggioso con cui ci sentiamo molto sicuri e che è in grado di proteggerci. Ci sentiremmo a nostro agio solo se ci affidassimo a qualcuno così, non penseremmo di affidarci a qualcuno che abbia semplicemente un falso senso di orgoglio di poterci proteggere. C’è in primo luogo la paura di questa bestia e, in secondo luogo, la fiducia che questa persona possa proteggerci. Se ci affidassimo e lo dicessimo, le nostre menti si tranquillizzerebbero con le parole di fiducia per questa persona; il sentirci a nostro agio come risultato di ciò è simile a quello che sentiamo dopo aver preso rifugio.  

Ancora, se non sappiamo quali sono le qualità delle fonti di rifugio e quale è l'atteggiamento di cui abbiamo bisogno per affidarci ad esse, allora non ha senso anche solo il dire “mi rifugio” e ripetere queste parole.  

Le azioni karmiche

Non basta affidarsi semplicemente ai tre gioielli ma bisognerebbe effettivamente credere fiduciosamente nelle leggi di causa ed effetto karmiche e agire di conseguenza. Analizziamo quindi un'azione distruttiva, come quella di togliere la vita ad un altro essere. Ci sono quattro fattori che devono essere completi affinché il risultato sia pieno: 

  • una base 
  • un contesto motivante 
  • l’eseguire un metodo per compiere l'azione 
  • il raggiungimento di una fine. 

Quando uccidiamo una pecora, ad esempio, la pecora è la base verso cui è diretta questa azione distruttiva; il contesto motivante ha due aspetti, l’intenzione e un'emozione disturbante. Possiamo essere motivati dal desiderio, ad esempio, di mangiarne la carne e così uccidiamo l’animale; possiamo anche essere motivati dalla rabbia o dall'ostilità nell’uccidere le pecore del nostro nemico, o anche per ucciderle per ignoranza. Alcuni credono che macellare e sacrificare un animale a una divinità assicuri ricchezza, questo è un esempio dell’uccidere per ignoranza. 

Il prossimo punto è l’esecuzione di un metodo per compiere l'azione dell’uccidere una pecora. La si può uccidere in modo cruento o gentile. Potremmo soffocarla perché non vogliamo che sanguini, pensando che questo rovini il sapore della carne: questo è un modo terribile di uccidere la pecora. Potremmo farlo in un modo più umano come facendole semplicemente un'iniezione. 

L’ultimo punto è ciò che accade alla fine dell’azione. Per completare un'azione, il finale deve essere che la pecora che abbiamo ucciso muoia prima di noi. 

Questi sono i quattro fattori coinvolti nel rendere completa un'azione come l'uccidere: una base, un contesto motivante, l'esecuzione di un metodo per compiere l'azione e il raggiungimento del finale. Possiamo applicare questo a tutte e dieci le azioni distruttive. 

I risultati karmici

Esistono diversi tipi di risultati che derivano dal potenziale karmico negativo accumulato da azioni distruttive:

  • il risultato di maturazione. Nel caso dell'uccidere una pecora, il risultato di maturazione è la rinascita in uno dei regni inferiori; 
  • il risultato che è simile alla causa. Ciò ha due aspetti: (1) un risultato simile alla causa in termini di ciò che sperimentiamo, ad esempio una vita breve o con molte malattie a causa dell'aver ucciso. (2) Un risultato simile alla causa in termini di comportamento istintivo: ad esempio istintivamente ci piace allevare e macellare animali per venderne la carne; 
  • il risultato complessivo, ad esempio, fin dalla prima infanzia, il cibo a nostra disposizione nel luogo in cui viviamo è molto debole in termini di forza nutrizionale. 

Sono molti i benefici che derivano dal vedere gli svantaggi dell’uccidere e poi decidere di non farlo mai più. Se decidiamo solo in un’occasione di astenerci dal farlo, allora c’è solo un beneficio dal trattenerci solo una volta, invece se d’ora in poi promettiamo di non farlo mai più "Non ucciderò mai più finché vivrò", allora su questa base i benefici si accumulano continuamente fino alla morte. In altre parole, questa decisione è sempre, presente sia che siamo svegli o addormentati. 

Le quattro leggi del karma

La certezza del karma

Ci sono quattro leggi del karma. La prima è che le azioni distruttive provocano sofferenza e le azioni costruttive determinano felicità; questo è un punto certo. È chiaro che la sofferenza, non la felicità, deriva da azioni distruttive, e che la felicità, non la sofferenza, deriva da azioni costruttive. 

Ad esempio, tra i seguaci del Buddha c'era un arya o nobile, Katyayana, che era molto abile nel sottomettere e domare gli altri e nell'essere in grado di aiutare coloro che vivevano in terre molto violente. Ciascuno dei discepoli del Buddha aveva una certa specialità e questa era la sua. Un tempo Katyayana stava chiedendo l'elemosina presso la casa di un macellaio a cui chiese "Sei in grado di promettere e giurare che non ucciderai mai più?". L'uomo disse "Posso solo promettere che non ucciderò di notte". 

Poiché il macellaio decise di astenersi dall'uccidere solo di notte, rinacque in un posto molto bello e piacevole e per tutta la notte, dal tramonto all'alba, tutto era felice, pacifico e perfetto. Tuttavia, non appena il sole sorgeva, per l’intera giornata, tutti gli animali del distretto – pecore, yak, bovini, bufali e così via – venivano ad attaccarlo, causandogli non pochi problemi. 

Un monaco descrisse la situazione al Buddha chiedendogli quale fosse la causa di ciò, al che il Buddha rispose che questo era il risultato del fatto che aveva promesso di non uccidere solo di notte. Poiché si era astenuto dall'uccidere di notte, viveva molto felicemente durante le notti ma, poiché non si era astenuto durante il giorno, aveva tutte queste sofferenze e difficoltà. Questa è un'illustrazione della certezza del karma. 

Non esiste risultato karmico senza una causa, e un'azione karmica compiuta non sarà invano

Il secondo punto sul karma è che se non abbiamo commesso una certa azione karmica non ne sperimenteremo il risultato. Vediamo un esempio. Molto tempo fa, c'era un re la cui consorte aveva una dama di compagnia e una volta le due uscirono per un picnic nel bosco, ove si imbatterono nel nido di un uccello di quaglia o di fagiano. La regina diede fuoco al nido, uccidendo i pulcini non ancora nati nel nido; la sua dama non era presente nel momento in cui la regina appiccò il fuoco perché era andata al ruscello a prendere l'acqua.

Questa regina rinacque al tempo del Buddha, divenne monaca e raggiunse lo stato di arhat. Un giorno la casa in cui viveva prese fuoco; anche se era un arhat e normalmente aveva la capacità di volare in aria ed eseguire ogni sorta di imprese extrafisiche, non fu in grado di usare alcun potere durante questo incendio e non riuscì a sfuggirgli, in quanto aveva i residui del potenziale karmico negativo di quella volta in cui aveva dato fuoco al nido delle quaglie. Di conseguenza, non riuscì a scappare e morì bruciata. 

Questo è un esempio del terzo punto sul karma: se abbiamo commesso una certa azione karmica questa non sarà invano, dovremo sperimentarne i risultati e, anche se raggiungiamo lo stato di arhat, dobbiamo comunque affrontare le conseguenze karmiche delle nostre azioni precedenti. 

Per quanto riguarda il secondo punto, anche la serva rinacque in questo periodo e si trovò di nuovo con questa monaca che divenne un arhat, tuttavia riuscì a scappare dall'incendio attraverso uno scarico dell'acqua della casa. Questo è l'esempio del fatto che se non abbiamo commesso una certa azione karmica non ne sperimenteremo i risultati. Poiché ella non aveva dato fuoco al nido della quaglia non ne aveva accumulato il potenziale karmico negativo e, quindi, non ne sperimentò i risultati karmici, ovvero morire nell’incendio.

L’aumento del karma

Il quarto punto riguardo al karma è che il potenziale karmico aumenta. Possiamo capirlo osservando la crescita dei raccolti: se piantiamo un minuscolo chicco di mais, otterremo un'enorme pianta di mais con molte spighe; allo stesso modo, se piantiamo il piccolo nocciolo di un frutto, da esso potremo ricavare un enorme albero. Similmente, se facciamo le prostrazioni correttamente sviluppiamo il potenziale karmico positivo per rinascere come imperatori del mondo, accumulando una quantità di potenziale karmico positivo pari al numero di particelle di polvere sotto il nostro corpo quando è disteso a terra in completa prostrazione. 

Un altro esempio di come da una piccola azione si ottiene un risultato molto grande. Una volta una persona disse a un monaco che la sua voce era come quella di un cane e, come risultato, questa persona rinacque come cane 500 volte. Un altro esempio: il monaco Shariputra era noto per la sua saggezza e intelligenza e questo fu il risultato di una vita precedente in cui era un postino che consegnava messaggi. Una notte si fermò in una casa che aveva molti dipinti di divinità appesi alle pareti, trascorse lì la notte cercando di rattoppare un buco nelle sue scarpe; accese una lampada per poter vedere e, così facendo, poté vedere tutti quei dipinti appesi. Come risultato di quell'azione, in questa rinascita successiva come Shariputra, ebbe una grande quantità di chiara saggezza.  

C’è anche l’esempio di un grande ghesce kadampa in Tibet che nella prima parte della sua vita fu estremamente povero e viveva in montagna: non poteva permettersi di comprare l'incenso così lo preparava arrotolando dell'erba per bruciarla come offerta. Come risultato del potenziale karmico positivo accumulato da ciò, nell'ultima parte della sua vita fu in grado di fare offerte molto estese, come accendere bastoncini di incenso del costo di dieci monete d'oro ciascuno.  

La fiducia nella legge del karma

Possiamo sviluppare fede nella legge di causa ed effetto del karma sulla base dell'autorità scritturale di citazioni che descrivono e illustrano la legge del karma. È molto difficile stabilire una fede sicura basata sul ragionamento logico. 

Se chiediamo “Perché possiamo credere nell’autorità scritturale del Buddha?” la ragione è che egli insegnò la vacuità e i metodi per ottenere la concentrazione assorbita di uno stato mentale calmo e stabile di shamatha. Possiamo provare noi stessi la validità della vacuità con la logica. Se vi meditiamo e seguiamo le istruzioni per sviluppare shamatha, possiamo realizzarle esattamente come ha insegnato il Buddha. Se è vero ciò che il Buddha ha insegnato su questi argomenti profondi, se può essere stabilito dalla logica e dall’esperienza diretta, e se possiamo avere fiducia in essi sulla base della logica e della nostra valida esperienza diretta, allora ne consegue che possiamo credere anche a questi altri argomenti che non sono stabiliti dalla logica.  

Ecco perché in Occidente, dove la maggior parte delle persone è molto intellettuale, gli insegnanti buddhisti spesso insegnano prima la vacuità e come ottenere la concentrazione assorbita con shamatha: perché queste sono temi che, con la meditazione, possiamo stabilire da soli attraverso la logica e l'esperienza. Sperimentandoli personalmente, gli studenti possono quindi acquisire una fede convinta negli insegnamenti buddhisti. 

Se a tale persona viene poi insegnato il concetto di causa ed effetto karmico, essa lo accetterà come vero. In Tibet invece le persone hanno automaticamente una grande fede e normalmente si insegna prima la legge del karma e solo successivamente gli altri argomenti come vacuità e shamatha.

Domande

Come può una persona diventare un arhat e soffrire ancora del karma passato, come nell'esempio della monaca che viene bruciata viva? Pensavo che un arhat fosse libero dalla sofferenza.

Il punto in questo esempio è che la forza del potenziale karmico è grande ed è stata accumulata da vite senza inizio, così che anche quando raggiungiamo lo stato di arhat, anche se ci siamo liberati della maggior parte del potenziale karmico negativo del passato, ce n'è anche di non completamente purificato. Il potere del potenziale karmico è così grande che nemmeno il raggiungimento dello stato di arhat lo supera completamente. La monaca dovette sperimentare il risultato di una precedente azione karmica distruttiva bruciando viva. Tuttavia, non è la stessa cosa di una persona normale che muore bruciata; era un'arhat e non soffrì affatto, ma fu così morì senza sofferenza.

Come possiamo dire che è così difficile avere una vita umana preziosa quando la popolazione umana è in costante aumento? 

La popolazione del mondo animale sta aumentando?

È difficile determinare il numero effettivo di insetti. Tuttavia, il numero degli animali più grandi sta diminuendo e alcune specie sono ormai estinte. 

Come facciamo a sapere che il numero totale di tutti gli animali sta diminuendo? Il numero di persone talentuose e intelligenti è in aumento? Anche se la popolazione umana è in aumento, e anche se non possiamo realmente stimare la popolazione degli insetti e delle piccole forme di vita nel mondo animale, possiamo comunque convenire che la popolazione umana è molto inferiore all'intera popolazione animale.  

Nella popolazione umana, se consideriamo la proporzione tra quelle che chiameremmo persone benestanti e quelle in condizioni difficili che vivono in povertà o miseria, ci sono molte più persone che vivono in grande difficoltà rispetto a quelle che sono benestanti. Possiamo anche renderci conto che il mondo animale non comprende solo gli elefanti e i grandi mammiferi ma anche l’intero mondo degli insetti. Se pensiamo ai minuscoli insetti e creature, e se consideriamo il numero di piccoli insetti in una sola area limitata, allora è molto facile capire che il mondo animale supera di gran lunga il mondo umano. Saresti d'accordo con questo? 

Sì.

La ragione per cui il mondo animale supera di gran lunga il mondo umano è perché coloro che hanno un potenziale karmico negativo sono di gran lunga più numerosi di quelli con un potenziale positivo. Nascono così in situazioni molto difficili come animali o insetti. Allo stesso modo, gli umani che si trovano in condizioni difficili superano di gran lunga quelli che si trovano in buone condizioni perché coloro che hanno accumulato molto potenziale karmico negativo sono di gran lunga più numerosi di quelli che ne hanno accumulato di positivo. 

Inoltre, considerando l’intera popolazione umana, coloro che conducono una vita positiva, seguendo ad esempio il Dharma o altri insegnamenti spirituali, sono molto rari ed esigui rispetto a coloro che non hanno alcun Dharma nella loro vita o che non sono inclini alla spiritualità. Coloro che non sono coinvolti nella vita spirituale o nel Dharma tendono a svolgere principalmente attività distruttive e, come conseguenza, rinasceranno in uno stato inferiore come animale o insetto. 

Quando consideriamo una rinascita fortunata umana questa può implicare una buona posizione o una molto difficile. Come già detto, coloro che compiono molte negatività superano di gran lunga coloro che agiscono positivamente e per essi non è di grande beneficio essere umani. In realtà, tale condizione serve solo come veicolo per accumulare molti potenziali karmici negativi che li faranno cadere in posizioni sfortunate quando moriranno.  

Tra la popolazione umana solo un numero molto limitato di persone conduce effettivamente una vita positiva e costruttiva. In un paese con molti ladri ciò non è considerato molto vantaggioso, vero? Ma quei ladri sono umani, no? Allo stesso modo, non è di grande beneficio per quel paese se ci sono così tante persone costantemente impegnate in azioni distruttive. Come risultato del potenziale karmico negativo del passato, anche se rinasciamo come esseri umani, possiamo rinascere come qualcuno che commette solo azioni distruttive e questo non sarà di grande aiuto.  

Ad esempio, circa 700 o 800 anni fa in Tibet c’erano monasteri che ospitavano fino a 180.000 monaci. Anche in un paese piccolo come il Tibet, a quel tempo c'era un numero molto maggiore di persone impegnate in una sorta di vita positiva. Questo è molto bello ed fu il risultato delle loro azioni costruttive nelle vite precedenti. Mentre coloro che hanno compiuto molte azioni distruttive nelle vite precedenti, anche se sono nati come umani, non ne trarranno grandi benefici. 

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