Linee guida per sviluppare bodhicitta e prendere i voti del bodhisattva

I grandi benefici di bodhicitta

Ci sono grandi benefici che derivano dallo sviluppo di un obiettivo illuminante di bodhicitta. La forza positiva da essa sviluppata è discussa in dodici strofe di un sutra del Buddha che fu richiesto dal capofamiglia Viradatta. Il testo recita come segue:

(14) La forza positiva di tutto ciò è mostrata in modo esteso nel Sutra richiesto da Viradatta. Poiché [in questo sutra] è riassunta in tre sole strofe, vorrei citarle qui. 
(15) “Se la forza positiva della bodhicitta avesse forma, riempirebbe completamente la sfera dello spazio e andrebbe persino al di là di quello.
(16) Anche se qualcuno potesse riempire totalmente di gemme un numero di campi di Buddha pari ai granelli di sabbia del Gange e offrirli ai Guardiani del Mondo,
(17) Se qualcuno, con i palmi giunti, rivolgesse la sua mente alla bodhicitta, la sua offerta sarebbe ancora più nobile; non avrebbe fine”.

Il significato di questi versi è che questo scopo illuminante di bodhicitta è uno stato mentale e non qualcosa di fisico. Se avesse una forma, sarebbe così enorme da riempire l'intera sfera dello spazio. L'universo è situato nello spazio, e sarebbe persino più grande di quello. La grandezza delle qualità di bodhicitta è illustrata da questo esempio. 

La strofe sedici spiega che, anche se riempissimo il mondo intero di gioielli e li offrissimo ai Buddha, la forza positiva che ne deriverebbe non sarebbe grande quanto quella generata da questo obiettivo illuminante di bodhicitta. Esistono due tipi di reti: di forza positiva, a volte tradotta come "raccolta di meriti", e di consapevolezza profonda, a volte tradotta come "raccolta di saggezza". 

Lo sviluppo dell'obiettivo illuminante costruisce entrambe le reti perché, con questa motivazione, facciamo continuamente offerte ai re gioielli del rifugio e meditiamo sulla vacuità. In particolare, offriamo la prima porzione dei nostri pasti e cose del genere. In questo processo, si accumula una grande quantità di forza positiva.

Inoltre, ci sono altri esseri, e molti di loro sono invisibili, come gli dèi, i semidei e vari tipi di spiriti degli elementi. Dobbiamo anche fare loro offerte di cibo, torte, biscotti, torma e così via, immaginando che ne prendano parte. Inoltre, dobbiamo esercitarci a fare offerte a coloro che sono affamati e poveri, ai malati, a coloro che non hanno nessuno che li aiuti, anche solo a dare piccoli pezzi di pane agli uccelli. Tutto questo fa parte della pratica di addestramento a bodhicitta. 

Non dovremmo mai rinunciare a nessun essere vivente e dire: "Non posso davvero aiutare questa persona, mi arrendo", e poi dimenticarcene. Piuttosto, dobbiamo sempre lavorare per ogni singolo essere, senza mai rinunciare a nessuno di loro e lavorare per raggiungere l'illuminazione per il loro bene, per aiutare ad alleviare ognuno di loro dalla loro sofferenza. 

Le quattro azioni lucenti e le quattro azioni torbide

Ci sono delle linee guida da seguire nel nostro allenamento in bodhicitta, note come le quattro azioni splendenti o, letteralmente, "bianche" e le quattro azioni torbide o, letteralmente, "nere". Quelle torbide sono quelle che dobbiamo abbandonare, e quelle splendenti devono essere adottate. 

  1. La prima delle azioni torbide è che non dovremmo mai imbrogliare, mentire o ingannare i nostri guru, gli insegnanti e i nostri genitori. Il farlo costituisce una delle azioni torbide. 
  2. La successiva è non avere un cuore gentile e sentimenti calorosi verso tutti, ma essere pretenziosi e avere una falsa umiltà. Con la pretenziosità, ad esempio, non abbiamo particolari talenti o capacità, ma fingiamo di averli e ci vantiamo di essi. L'altra è a volte tradotta come "falsa umiltà", ma riguarda l'essere subdoli nel senso di nascondere i nostri difetti. L’essere subdoli o pretenziosi con gli altri è un'azione oscura perché non dovremmo avere altre motivazioni se non l'eccezionale determinazione di aiutare tutti gli altri. 
  3. Far sì che gli altri si pentano di qualsiasi cosa costruttiva abbiano fatto. 
  4. La quarta è criticare o dire cose cattive ad altri che potrebbero essere bodhisattva. In generale, non possiamo mai dire chi lo è, a volte si manifestano anche sotto forma di animali. Pertanto, non dobbiamo mai dire cose cattive su nessuno perché non sappiamo mai chi potrebbe essere. 

Gli opposti di queste sono le azioni splendenti che dobbiamo praticare. 

  1. L'opposto dell'ingannare i nostri guru e i nostri genitori è agire in modo onesto e diretto e non ingannarli mai. 
  2. L'opposto di essere pretenziosi e subdoli, senza una determinazione eccezionale verso gli altri, è non ingannarli mai, essere onesti. 
  3. L'opposto di far sì che gli altri si pentano delle azioni costruttive che compiono, sarebbe incoraggiare loro a fare cose costruttive e in questo modo cercare di condurli al sentiero Mahayana. Incoraggiamo azioni costruttive piuttosto che far sì che gli altri se ne pentano. 
  4. L'opposto di criticare gli altri che potrebbero essere bodhisattva è mostrare sempre rispetto e cercare di riconoscere tutti come nostri insegnanti. Possiamo imparare da tutti e non dobbiamo mai criticare nessuno. Queste sono le quattro azioni splendenti. 

Questo è trattato nella strofe: 

(18) Avendo generato gli stati aspiranti della bodhichitta, accrescili sempre con molti sforzi e inoltre, per esserne coscientemente consapevole in questa vita come pure in quelle successive, proteggi scrupolosamente gli addestramenti spiegati nei testi.

Quella successiva recita:

(19) Se non attraverso i voti che sono la natura stessa della bodhicitta dell’impegno, la tua pura aspirazione non aumenterà mai. Pertanto, con il desiderio di progredire verso l’ambita illuminazione piena, adottali con decisione, energicamente, per questo scopo.

Impegnarsi nella pratica di bodhicitta

Come detto, ci sono due tipi di bodhicitta: d’aspirazione e d’impegno. Con la seconda ci impegniamo nelle pratiche effettive che ci porteranno al raggiungimento dell'illuminazione. Una volta sviluppato lo stato di bodhicitta d’aspirazione, per aumentarlo e potenziarlo, dobbiamo impegnarci nelle pratiche effettive: lo stato di bodhicitta d’impegno. Bodhicitta d’aspirazione è semplicemente il voler raggiungere l'illuminazione per poter beneficiare tutti gli esseri viventi; mentre, con lo stato di bodhicitta d’impegno, sentiamo che per raggiungerla effettivamente utilizzeremo le pratiche dei bodhisattva. Per raggiungerla sono necessarie, in particolare, le pratiche dei sei atteggiamenti di vasta portata, le cosiddette "sei perfezioni", le "sei paramita": generosità, autodisciplina etica, pazienza, perseveranza, stabilità mentale o concentrazione e consapevolezza discriminante o saggezza. Questa è la differenza tra questi due stati di bodhicitta, d'aspirazione e d'impegno. 

Ad esempio, immaginiamo di sviluppare il desiderio di andare in India. Una volta che abbiamo deciso di andarci effettivamente, compriamo i biglietti e ci organizziamo per andare in macchina, in treno o in aereo. Questo è analogo allo stato di bodhicitta d’impegno, perché stiamo effettivamente andando. Se, infatti, desideriamo sinceramente raggiungere lo stato illuminato di un Buddha dobbiamo impegnarci nelle pratiche effettive dei bodhisattva che ci condurranno lì. Con l'atteggiamento noto come stato di bodhicitta d’impegno, ci avventuriamo nelle pratiche: ciò comporta prendere i voti del bodhisattva e seguire altri consigli e addestramenti specifici per praticare correttamente i sei atteggiamenti di vasta portata. 

Prendere i voti

Riguardo al prendere i voti del bodhisattva, il testo dice:

(20) Coloro che mantengono in ogni momento altri voti di una qualunque delle sette classi [di voti] della liberazione individuale hanno il contributo appropriato per i voti del bodhisattva; gli altri non ce l’hanno.

Per quanto riguarda queste sette classi di voti di pratimoksha o di liberazione individuale, come capofamiglia possiamo averli su due livelli diversi. C'è la serie di voti di un giorno e quella i voti da laico. I voti di un giorno sono otto precetti particolari che manteniamo per un giorno e rientrano nella categoria dei voti del capofamiglia. I voti di un laico comportano cinque voti particolari e possiamo prenderne uno, due, tre, quattro o tutti e cinque. I cinque voti del laico sono: non uccidere, non rubare e non indulgere in comportamenti sessuali inappropriati. Il quarto è non mentire e si riferisce principalmente al mentire sul nostro sviluppo spirituale. Il quinto è non bere alcolici o assumere sostanze inebrianti. 

Quando prendiamo i voti nella cerimonia tradizionale, promettiamo verbalmente di mantenerli tutti e cinque, ma quelli che manteniamo effettivamente sono una nostra scelta. In altre parole, durante la cerimonia le parole pronunciate riguardano il mantenimento di tutti e cinque, ma in termini di cosa manterremo, possiamo decidere personalmente a quel punto nella nostra mente quali siano. Questo è il modo tradizionale di prenderli.

I vantaggi di prendere e mantenere i voti

C'è una grande differenza nella quantità di forza positiva coinvolta nei due esempi seguenti. Da un lato, c'è qualcuno che considera tutti gli svantaggi dell'uccidere, vede che è molto negativo, che porta a molta sofferenza e, sulla base di questa comprensione, decide formalmente di astenersi dall'uccidere per il resto della sua vita. D'altro canto, abbiamo qualcuno che prende semplicemente la decisione in un momento particolare di non uccidere in un istante specifico. C'è una grande differenza nella forza positiva generata da queste due persone. 

Questo perché qualcuno che vede gli svantaggi dell'uccidere in una sola occasione particolare e quindi se ne astiene, produce solo una certa forza positiva in quel momento particolare. Questa è la portata di quell'atto costruttivo, e poi è finita. Mentre qualcuno che giura da ora per il resto della sua vita di non uccidere perché ne vede gli svantaggi accumula sempre più forza positiva in ogni momento, anche quando dorme. Questa è la differenza. 

Fare una promessa come questa, di astenersi dal togliere la vita ad altri da ora in poi, di non uccidere mai nessun essere, è noto come fare un voto. Un voto può essere fatto di fronte a chiunque; non importa chi sia. 

Una volta, al tempo del Buddha, c'era un grande arya shravaka di nome Katyayana. Stava chiedendo l'elemosina con la sua ciotola per l'elemosina quando arrivò a casa di un macellaio. Katyayana gli chiese se poteva promettere di smettere di uccidere perché aveva molti svantaggi. Questo macellaio disse che poteva promettere di smettere ma solo di notte, non durante il giorno. 

Come risultato di ciò, nella sua vita successiva, questo macellaio nacque in una terra lontana e bellissima con una casa molto bella. Di notte tutto era estremamente bello, aveva da mangiare, da bere ed era estremamente a suo agio. Ma durante il giorno, dall'alba al tramonto, tutti gli animali della zona lo attaccavano, gli saltavano addosso, lo azzannavano, incornavano e scalciavano. Aveva un periodo assolutamente orribile durante il giorno ma poi, non appena il sole tramontava, tutto si calmava e lui si sentiva molto bene. 

Un monaco buddhista arrivò nel luogo in cui viveva quest'uomo. Raccontò al Buddha cosa aveva visto e gli chiese il motivo di questo evento. Il Buddha spiegò che nell'ultima vita questa persona aveva fatto un voto di fronte all'arya Katyayana e aveva promesso di non uccidere di notte; tuttavia, durante il giorno continuò a macellare animali. Di conseguenza, era molto felice di notte ma durante il giorno tutti gli animali lo attaccavano. 

Per rivedere le azioni splendenti, la prima è che dobbiamo essere onesti con gli altri. La seconda è avere un cuore gentile verso gli altri. La terza è che dovremmo sempre incoraggiare gli altri nelle loro azioni costruttive. La quarta è che dobbiamo vedere tutti in modo puro, come nostri insegnanti e preziosi come una gemma che esaudisce i desideri. Dobbiamo cercare di vedere tutti con questo tipo di apparenza pura. 

Ora una storia per illustrare i risultati del non mentire. Tanto tempo fa c'era un uomo che, come risultato del non aver mentito in passato, aveva un potere speciale. Ogni volta che sorrideva o rideva, una perla gli cadeva dalla bocca. Tutti cercavano sempre di farlo ridere per questo. Tuttavia, non trovava le cose molto divertenti e non rideva molto facilmente. 

Un giorno, un monaco dall'aspetto molto elegante e gentile, con in mano un lungo bastone lo invitò a far visita al re del distretto nel suo palazzo. Il re invitò il monaco e l'uomo a fare un giro per tutto il suo palazzo. 

Arrivarono in una stanza del tesoro dove c’erano molto oro e broccato dorato e, quando il monaco camminava, pezzi di filo dorato si attaccarono alla sua tunica. Quando il monaco uscì, raccolse i pezzi di filo dalla sua tunica e li soffiò via a terra. La parte inferiore del suo bastone era come miele molto appiccicoso e, mentre il monaco si allontanava, parte del filo d'oro si attaccò alla parte inferiore del suo bastone. L'uomo che era famoso per il suo potere speciale vide questo e rise. Una perla gli cadde dalla bocca.

Se non mentiamo, il risultato di questo sarà che cadranno perle dalla nostra bocca quando rideremo. Racconti come questo sono realmente accaduti, non sono solo inventati. Pertanto, dobbiamo praticare molto bene le quattro azioni splendenti.

Per tornare al testo, per prendere il voto del bodhisattva, dobbiamo avere, come fondamento, uno dei tipi dei voti di pratimoksha o di liberazione individuale. Per riesaminare, se siamo laici, possono essere sia i voti di un giorno che i voti del laico. Anche se non possiamo mantenerli, almeno dobbiamo fare voto di cercare di astenerci dalle dieci azioni distruttive. È sulla base dell'autodisciplina etica che abbiamo nel mantenere tali voti che possiamo assumere anche i voti del bodhisattva. 

I voti del bodhisattva

I voti di un giorno rimangono nel nostro continuum mentale solo per un giorno e, alla fine di quella giornata, non ci sono più. I voti di laico o di monaco o monaca novizi rimangono fino alla nostra morte. Quando moriamo, perdiamo questi voti. Tuttavia, una volta presi, i voti del bodhisattva rimangono nel nostro continuum mentale per tutte le nostre vite future. In altre parole, una volta che promettiamo di lavorare per il bene di tutti gli esseri, a meno che non rinunciamo effettivamente a questi voti, continuano a rimanere nel nostro continuum mentale e non degenerano quando moriamo.

Se, per avere i voti del bodhisattva, abbiamo bisogno dei voti pratimoksha di un laico o di un novizio come base, allora potrebbe sorgere la domanda: se i voti del bodhisattva continuano nelle vite future e perdiamo i voti pratimoksha al momento della morte, come possiamo avere un voto del bodhisattva nella nostra vita futura senza la base di un voto pratimoksha, che è stato perso alla morte precedente? 

Questa è una buona domanda. Quando prendiamo i voti di pratimoksha promettiamo che non faremo del male o uccideremo gli altri. Proprio come, per esempio, una persona anziana ha bisogno di un bastone di legno per sostenersi quando si alza, il bastone non cade sul pavimento perché la persona anziana lo tiene stretto. Allo stesso modo, per prendere i voti del bodhisattva abbiamo bisogno dei voti pratimoksha come base per far sorgere i voti del bodhisattva.  

Nello specifico, il voto di cui abbiamo bisogno è quello di non danneggiare o uccidere gli altri che funge da base per i voti del bodhisattva che sorgono nel nostro continuum mentale. Sebbene, in generale, i voti pratimoksha vengano persi al momento della morte, tuttavia, se abbiamo i voti del bodhisattva allora manteniamo il voto di non uccidere gli altri anche dopo la morte. In generale, nella prossima vita, se non abbiamo i voti del bodhisattva, allora non avremo i voti pratimoksha. Tutti i voti pratimoksha che abbiamo preso in passato saranno persi al momento della morte. Tuttavia, se abbiamo il voto di non uccidere gli altri dai voti del bodhisattva, allora sarà mantenuto nel nostro continuum mentale, questo perché i voti del bodhisattva hanno bisogno di una base per continuare. È come se nell'esempio precedente il vecchio tenesse stretto il bastone. 

Di tutte le sette classi di voti pratimoksha, la base migliore per prendere i voti del bodhisattva è quella dei voti di monaco o monaca completamente ordinati. Se non li abbiamo, allora sotto questi voti ci sono i voti del novizio e, sotto di loro, i voti del laico. Abbiamo bisogno di uno di questi insiemi di voti. 

La strofe che tratta questo punto specifico è:

(21) Quanto alle sette classi [di voti] della liberazione individuale, il Così Andato ha affermato nelle sue spiegazioni che quelli del glorioso celibato sono supremi; e questi sono i voti per monaci pienamente ordinati.

Prendere i voti del bodhisattva comporta una cerimonia. Dice qui nel testo: 

(22) Tramite il rituale ben espresso nel “Capitolo sulla disciplina etica” de Gli stadi del bodhisattva, prendi i voti (del bodhisattva) da un guru eccellente, pienamente qualificato.

C'è una cerimonia per poter prendere i voti e la persona da cui li prendiamo deve essere un guru pienamente qualificato. Il testo ora parla del guru:

(23) Sappi che un guru eccellente è qualcuno che è competente nella cerimonia dei voti, che per natura vive secondo i voti, che ha la fiducia di conferire i voti e che possiede compassione.

Tuttavia, se non riusciamo a trovare un guru come questo, è anche possibile prendere i voti del bodhisattva senza un guru. Ci sono due modi per farlo. 

(24) Tuttavia, se ti sei sforzato in questo e non sei stato in grado di trovare un guru del genere, per ricevere i voti c’è un altro rituale oltre a questo, che spiegherò per intero.

Prepariamo un altare con varie immagini dei Buddha e seguiamo la procedura per prendere i voti del bodhisattva noi stessi. Il testo afferma:

(25) In merito a questo, scriverò qui molto chiaramente come Manjushri generò la bodhicitta in tempi precedenti, quando era il re Ambaraja, proprio come è spiegato nel Sutra di un ornamento per il campo di buddha di Manjushri.

Questa è la fonte in cui viene spiegato questo particolare modo di generare bodhicitta e prendere i voti. Il rituale o testo effettivo che recitiamo per prenderli da soli è il seguente:

(26) “Sotto gli occhi dei miei Guardiani, io genero la bodhicitta e, invitando tutti gli esseri erranti come miei ospiti, li libererò dalla rinascita incontrollabile.
(27) Da ora fino al mio conseguimento di un supremo stato purificato, non agirò mai con intenzioni nocive, con una mente arrabbiata, con avarizia o gelosia.
(28) Vivrò seguendo un comportamento casto; mi sbarazzerò delle negatività e dell’attaccamento/avidità. Provando gioia nei voti della disciplina etica, mi addestrerò continuamente, proprio come hanno fatto i Buddha.
(29) Non proverò alcuna gioia nell’ottenere l’illuminazione con metodi rapidi per me stesso, ma rimarrò fino alla fine del futuro, se questo fosse una causa per (aiutare) un essere limitato.
(30) Pulirò ogni cosa in regni inconcepibili, incommensurabili e rimarrò dovunque nelle dieci direzioni per coloro che hanno chiamato il mio nome.
(31) Purificherò tutte le azioni del mio corpo e della mia parola e inoltre purificherò le azioni della mia mente: non commetterò mai nessun atto distruttivo”.

Possiamo studiare da soli i dettagli più specifici di questo. 

La cosa principale che dobbiamo praticare in questo momento è non avere pensieri dannosi o cattive intenzioni verso gli altri. Qualunque cosa facciamo, dobbiamo cercare di ridurli il più possibile. Inoltre, non dobbiamo essere avari; se lo siamo e teniamo le cose per noi, come risultato rinasceremo come spirito famelico. Dobbiamo cercare di non essere gelosi. La gelosia è l'atteggiamento in cui non siamo contenti degli attributi positivi degli altri. Dobbiamo praticare e agire con il nostro corpo, la nostra parola e la nostra mente in modo puro ed eccellente. 

I tre tipi di autodisciplina etica 

Per allenarci, dobbiamo praticare i tre tipi di autodisciplina etica. C'è quella dell’astenersi da azioni distruttive, quella di impegnarsi in azioni costruttive e quella di lavorare per il bene degli altri. Il testo afferma:

(32) Se ti addestri per bene nei tre addestramenti della disciplina etica vivendo secondo i voti che sono la natura stessa della bodhichitta dell’impegno e che sono una causa per purificare completamente il tuo corpo, parola e mente, il tuo rispetto per i tre addestramenti nella disciplina etica crescerà.

Parlando delle qualità preminenti del mantenimento di questi tre tipi di autodisciplina etica, il testo prosegue: 

(33) In questo modo lo stato pieno, completamente purificato, dell’illuminazione (arriverà); poiché, sforzandoti nei voti del bodhisattva, completerai interamente le reti necessarie per l’illuminazione totale.

Mantenendo i tre tipi di autodisciplina etica saremo in grado di raggiungere l'illuminazione. Normalmente, non parliamo mai delle nostre qualità più eccellenti ma piuttosto di quelle degli altri. Qui si parla della grandezza del mantenere questi tre tipi di autodisciplina etica. 

Astenersi da azioni distruttive

L'autodisciplina etica di astenersi da azioni distruttive significa mantenere qualsiasi voto che abbiamo preso, come quello di astenersi dall'uccidere e così via. Possiamo pensare ai vantaggi di mantenerla. Ad esempio, i fiori sono molto belli. Allo stesso modo, quando qualcuno ha etica e autodisciplina, non uccide mai, non mente, non ruba, non beve alcol o fuma o cose del genere, naturalmente sarà una persona molto bella e tutti la vedranno tale. 

Lavorare per il bene degli altri

Il tipo successivo di autodisciplina etica è quella di lavorare per il bene degli altri. Non importa chi incontriamo, dobbiamo cercare di aiutarlo al meglio che possiamo, in qualunque modo sia appropriato. Non dobbiamo mai distoglierci da questo fino al nostro raggiungimento dell'illuminazione, senza mai arrenderci. Ad esempio, se ci troviamo in un paese in cui c'è una malattia, dobbiamo cercare di eliminarla completamente in tutti e andare fino in fondo. Se la malattia viene eliminata completamente, allora questo è corretto. 

Impegnarsi in azioni costruttive

L'autodisciplina etica di impegnarsi in azioni costruttive significa che sviluppiamo e lavoriamo su qualsiasi qualità positiva o buona esista. In questo modo diventiamo come un vaso pieno d'acqua. Raccogliamo tutte queste buone qualità finché il vaso non è pieno. Se un vaso è completamente riempito fino all'orlo con acqua pura e pulita, non c'è alcun suono di schizzi d'acqua all'interno del vaso. Mentre, se il vaso è mezzo pieno, quando lo portiamo in giro l'acqua schizza e fa molto rumore. Allo stesso modo, se siamo completamente pieni di buone qualità e talenti e abbiamo ottenuto tutto ciò che è possibile, allora siamo molto umili e non facciamo alcun rumore. Se abbiamo solo un po' di buone qualità, allora andiamo in giro a vantarci e a ostentarle, facendo molto rumore come l'acqua in un vaso mezzo pieno. 

Tutti e tre i tipi di autodisciplina etica insieme

Se manteniamo l'autodisciplina etica di astenerci da azioni distruttive, il nostro corpo diventerà molto bello. Diventeremo belli perché ci asteniamo da azioni distruttive. Il mantenere la disciplina di lavorare sempre per il bene degli altri ci porterà direttamente all'illuminazione. Il nostro cammino verso l'illuminazione sarà dritto, senza interferenze di malattie o altre difficoltà. Se manteniamo l'autodisciplina etica di impegnarci sempre in azioni costruttive, allora diventiamo come un vaso pieno d'acqua. Questi tre tipi di autodisciplina etica sono illustrati da questi tre esempi o illustrazioni.

Allenarsi nella generosità e nell’autodisciplina etica di vasta portata 

Generosità di vasta portata

Dobbiamo allenarci specificamente nei sei atteggiamenti di vasta portata, dalla generosità fino alla consapevolezza discriminante. Il primo di questi atteggiamenti è la generosità, il desiderio di donare tutto, il nostro corpo e tutti i beni, agli altri. La vera generosità non è, in effetti, donare tutti i nostri beni ai poveri, ma piuttosto l'atteggiamento di essere disposti a farlo. Il risultato finale non è quando non ci sono più poveri nel paese o nel mondo. 

Nel mondo ci sono molte persone povere e ciò indica che l'atteggiamento di generosità di vasta portata non significa l'eliminazione di tutta la povertà. Il Buddha ha perfezionato la generosità e tuttavia c'è ancora povertà. Egli ha compreso completamente la vacuità e, di conseguenza, ha perfezionato la generosità nel senso che è totalmente disposto a dare qualsiasi cosa a chiunque, anche a qualcuno che gli taglierebbe la testa o qualcosa del genere. Il Buddha è disposto a rinunciare alla sua vita innumerevoli volte per gli altri. È questo atteggiamento di essere completamente disposto a donare tutto che è noto come l'atteggiamento di generosità di vasta portata. 

Il risultato della generosità è che, in futuro, avremo una grande ricchezza. È come quando abbiamo un pozzo da cui attingiamo acqua. Più acqua attingiamo da un ruscello sotterraneo, migliore diventa e più acqua scorre. Mentre se non facciamo uso del pozzo, l'acqua in esso diventa cattiva, si secca e il pozzo diventa stagnante e inutile. Allo stesso modo, più pratichiamo la generosità e doniamo, più ne riceveremo. 

Ad esempio, potrebbero esserci due campi uno accanto all'altro e in uno i raccolti sono molto buoni e nell'altro sono molto scarsi. La differenza è che la persona con il campo con buoni raccolti è stata molto generosa con gli altri in passato, mentre l’altra no. 

Ci sono molti resoconti scritturali delle pratiche di generosità del Buddha nelle sue vite precedenti. Dobbiamo studiarli per imparare dagli esempi. 

Autodisciplina etica di vasta portata

Il successivo atteggiamento di vasta portata è quello dell'autodisciplina etica: salvaguardare e mantenere fermamente qualsiasi voto abbiamo preso, non uccidendo, rubando e così via. Se non manteniamo una rigida autodisciplina etica, allora non sarà possibile per noi raggiungere nemmeno una rinascita umana, per non parlare dell'illuminazione. 

Se pratichiamo la generosità ma l'autodisciplina etica non otterremo un corpo umano ma rinasceremo come animale o spirito affamato con molta ricchezza - come risultato della generosità. Tuttavia, poiché non abbiamo praticato l'autodisciplina etica, non saremo umani e quindi non potremo fare un grande uso della ricchezza che abbiamo. Ad esempio, ci sono i naga, un tipo di serpente che ha una grande ricchezza, e ci sono spiriti affamati che vivono con grande splendore in case dorate ma sono completamente incapaci di usarla o di mangiare. Sebbene ci possa essere una grande quantità di cibo devono mangiare la loro stessa carne per sopravvivere. Questo è il risultato della generosità senza autodisciplina etica. Infatti, come spiriti affamati, potremmo avere molti beni grazie alla nostra precedente generosità, tuttavia essendo uno spirito affamato, non ci dedichiamo più alle pratiche che ci permetteranno di avere nuovamente ricchezza in futuro. 

Se pratichiamo sia la generosità che l'autodisciplina etica possiamo rinascere come esseri umani. Avremo la ricchezza che è il risultato della nostra precedente generosità e, inoltre, saremo in grado di farne uso. Saremo in grado di continuare ad agire con autodisciplina etica e in modi generosi in questa vita, e in tal modo possiamo garantire una rinascita umana di nuovo in futuro, continuando ad avere la prosperità che è il frutto della nostra generosità. 

Tra i discepoli del Buddha il più importante era Shariputra che aveva la più grande consapevolezza discriminante. Nella sua vita passata, era stato un messaggero che trasportava lettere alle persone. Mentre viaggiava per consegnarle, a volte doveva passare la notte in strada. In una di queste occasioni rimase in una casa e, mentre riparava la suola della sua scarpa, accese una lampada al burro per riuscire a vedere nell'oscurità della notte. C'erano molti dipinti all'interno di questa casa. Accendere questa lampada e vedere tutto ciò che lo circondava molto chiaramente gli fece avere una grande consapevolezza discriminante in una vita futura.

Questa è un'altra illustrazione di un aspetto del karma. Da una piccola causa seguono grandi risultati. Allo stesso modo, se manteniamo una grande autodisciplina etica e pratichiamo una grande generosità, allora seguiranno risultati molto vasti. Se manteniamo una rigorosa autodisciplina etica allora rinasceremo come esseri umani e avremo grande consapevolezza discriminante e prosperità.  

Questo conclude la nostra discussione sugli atteggiamenti di vasta portata di generosità e autodisciplina etica. Ci sono anche pazienza e perseveranza di vasta portata, ma lasciamoli per ora.

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