Meditazioni sulla mancanza del sé nei quattro sistemi filosofici buddhisti

Vaibhashika

Secondo l'interpretazione vaibhashika ghelug,

  • la mancanza del sé della persona (assenza di identità, mancanza di un'impossibile "anima") grossolana è il fatto che le persone – io e te – non sono entità statiche, senza parti, che possono esistere indipendentemente da un corpo e una mente e che abitano, possiedono e controllano il corpo e la mente. In altre parole, non sono l'atman affermato dai sistemi filosofici indiani non buddhisti. Le persone sono imputazioni sull'insieme dei cinque aggregati, sono fenomeni superficiali. Quando vengono mentalmente sezionate nelle loro parti (i loro singoli aggregati componenti), perdono le loro identità convenzionali.
  • La mancanza del sé dei fenomeni grossolana è il fatto che gli oggetti non sono proprietà di un atman statico, senza parti e indipendente che li utilizza.

L'inconsapevolezza di queste mancanze del sé della persona e dei fenomeni grossolane ha una base dottrinale: si basa sull'apprendimento e sull'accettazione degli insegnamenti delle scuole filosofiche indiane non buddhiste riguardanti l'atman. Questa inconsapevolezza riguarda l'atman nel suo complesso, con tutte le sue caratteristiche. Sebbene ciò sia vero, possiamo avere considerazioni errate sia dottrinalmente fondate che innate riguardo a ciascuna delle caratteristiche di tale atman – ad esempio, considerare erroneamente qualcosa di non statico come statico. 

Ciascuno dei seguenti esercizi si basa su considerazioni errate e inconsapevoli riguardo a ciascuna delle caratteristiche di tale atman – come statico, senza parti e con un'esistenza indipendente. Sebbene le caratteristiche siano in realtà intrecciate e interrelate, è utile considerarle individualmente.

[1] Ricorda il pensare a te stesso come a un'entità statica che non è mai cambiata e non cambierà mai e di non essere consapevole di essere non statico – in continuo cambiamento e capace di ulteriori cambiamenti.

  • Identifica (a) le emozioni disturbanti, come la rigidità, che derivano da questa inconsapevolezza, (b) i comportamenti distruttivi fisici, verbali e mentali che conseguono da queste emozioni disturbanti e (c) le sofferenze che hai sperimentato che derivano da tale comportamento.
  • Pensa allo stato mentale più felice che avresti se ti rendessi conto di non essere statico, in cambiamento e capace di altri cambiamenti.
  • Genera la determinazione di liberarti dalla sofferenza generata da questa inconsapevolezza e di liberarti dalla sua causa, quella inconsapevolezza.
  • Concentrati su te stessa come una persona non statica, ricordando in che modo sei cambiata nel corso della tua vita e comprendendo che continuerai a cambiare anche in futuro.
  • Pratica il tong-len (dare e prendere) rivolto a te stessa, allontanandoti da quella inconsapevolezza e da quella sofferenza e dandoti la corretta comprensione che sei non statica (cambi continuamente).
  • Pensa alla sofferenza che provano gli altri a causa dello stesso problema e a quanto sarebbero più felici se se ne liberassero.
  • Genera la compassione che ne siano liberi.
  • Esercitati con il tong-len, rivolgendolo a loro.
  • Ripeti l'intera procedura pensando agli altri come a entità statiche e poi fai in modo che gli altri pensino nello stesso modo sbagliato.

[2] Ricorda l’aver pensato a te stesso come un'entità unidimensionale, monolitica e senza parti – identificandoti con una sola sfaccettatura o una fase della tua vita o una sola relazione – e di non essere consapevole di avere parti (molte sfaccettature e fasi della tua vita).

  • Identifica le emozioni disturbanti, i comportamenti distruttivi e le sofferenze che hai sperimentato e che derivano da questa inconsapevolezza, come ad esempio l'isolamento da altri aspetti della vita o da altre relazioni.
  • Quindi ripeti tutti i passaggi dell'esercizio precedente.

[3] Ricorda l’aver pensato a te stessa come un'entità autosufficiente – esistente indipendentemente da un corpo, una mente, sentimenti ed emozioni e che li abitavi semplicemente come loro possessore e utilizzatore – e di non essere consapevole di esistere in modo dipendente da un corpo, una mente, sentimenti ed emozioni come un'imputazione su di essi come base.

  • Identifica le emozioni disturbanti, i comportamenti distruttivi e le sofferenze che hai sperimentato e che derivano da questa inconsapevolezza, come l'alienazione dal tuo corpo o dai tuoi sentimenti.
  • Quindi ripeti tutti i passaggi degli esercizi precedenti.

[4] Sebbene in questo momento tu possa vedere te stesso solo come appari adesso, pensa alla sofferenza che deriva dal non vederti come un'imputazione su tutta la tua vita - e vite, se puoi pensare in termini di rinascita - come identificarti esclusivamente con l'essere malato, vecchio, disoccupato, che si è appena lasciato, ecc.

  • Pensa allo stato mentale più felice che potresti avere se ti considerassi un'imputazione sulla tua vita.
  • Pensa a tutti i cambiamenti che hai attraversato e osserva come si integrano nella base di imputazione di chi sei ora. Integra anche tutti i cambiamenti che affronterai in futuro, come l'invecchiamento e la morte.
  • Quindi ripeti tutti i passaggi degli esercizi precedenti.

[5] Anche se in questo momento potresti essere impegnato in un solo aspetto della tua vita, ad esempio la tua vita spirituale o la tua relazione con una persona o un gruppo, pensa alla sofferenza che deriva dall’ignorare e non riconoscere altri aspetti della tua vita, ad esempio la tua vita familiare, sportiva, da studente, ecc. e le altre relazioni, sia presenti che passate, e la loro influenza su di te.

  • Pensa allo stato mentale più felice che potresti avere se ti vedessi in tutti gli aspetti della tua vita.
  • Pensa a tutti gli aspetti e le influenze della tua vita, passata e presente, e osserva come si integrano nella base di imputazione di ciò che sei ora. Integra in questa base di imputazione anche tutti gli aspetti e le influenze che si verificheranno in futuro.
  • Quindi ripeti tutti i passaggi degli esercizi precedenti.

[6] Sebbene al momento possa sembrare che tu sia impegnato solo con un aspetto della base di imputazione di te stesso – il tuo corpo, le tue percezioni sensoriali, le tue emozioni, il tuo intelletto, ecc. – pensa alla sofferenza che deriva dal pensare che esisti indipendentemente dal resto delle tue basi di imputazione – ad esempio, ignorando di prenderti cura e allenare il tuo corpo mentre ti prendi cura e alleni la tua mente e le tue emozioni.

  • Pensa allo stato mentale più felice e più sano che potresti avere se ti vedessi in termini di tutti e cinque gli aggregati che sono alla base della tua imputazione come persona e se lavorassi su te stesso come un tutto.
  • Pensa a tutti e cinque i tuoi aggregati – corpo, percezioni sensoriali, mente, memoria, concentrazione, intelletto, emozioni, sentimenti di felicità e infelicità, ecc. – e osserva come si integrano nella base completa di imputazione di ciò che sei.
  • Quindi ripeti tutti i passaggi degli esercizi precedenti.

[7] Pensa agli oggetti o alle cose – come la tua casa, occupazione, partner, condizioni del corpo e della mente – e ricorda il considerarli come beni di te stesso come persona statica, cioè identificandoti con essi e pensando che li avrai sempre così come sono ora.

  • Ricorda il non essere consapevole del fatto che, mentre tu cambi, cambiano anche gli altri, e che anche il tuo rapporto con loro e il tuo atteggiamento nei loro confronti sono cambiati e continueranno a cambiare.
  • Quindi ripeti tutti i passaggi degli esercizi precedenti.

[8] Pensa agli oggetti o alle cose – come le attività che svolgi, i luoghi in cui le svolgi, le persone e le cose con cui le fai – e ricorda il considerarli come proprietà di te stesso, persona monolitica e senza parti, cioè identificandoti con una sola delle cose che fai come “la tua occupazione”, uno solo dei luoghi in cui lo fai come “il tuo luogo” e una sola delle persone o uno dei gruppi come quelli con cui condividi tutto.

  • Ricorda il non essere consapevole del fatto che, così come hai tante sfaccettature, fai anche tante cose diverse, in tanti luoghi e le condividi con tante persone.
  • Quindi ripeti tutti i passaggi degli esercizi precedenti.

[9] Pensa alle cose – come la tua salute, la tua vista e il tuo udito, la tua memoria, la velocità del tuo pensiero, la tua capacità di apprendere – e ricorda il considerarle come tuoi beni che esistono indipendentemente dal tuo corpo e dalla tua mente, dissociati e alienati da essi.

  • Ricorda il non essere consapevole e il non accettare che, quando il tuo corpo e la tua mente invecchiano, invecchi anche tu. Non esisti dissociato e alienato da loro.
  • Quindi ripeti tutti i passaggi degli esercizi precedenti. 
Top