Relazioni Sane con i Maestri Spirituali
È molto importante che il discepolo esamini e verifichi il lama molto attentamente prima di studiare con lui. Non andate solo perché viene impartito un insegnamento famoso. Bisogna esaminare il lama con molta attenzione. In un testo si dice che ci vogliono circa dodici anni perché il maestro e il discepolo si esaminino a vicenda per vedere se possono stabilire un rapporto corretto. Anche se è così, si tratta in realtà di un tempo molto lungo, e il fatto di impiegare così tanto tempo presenta molti inconvenienti.
C’è l’esempio di un grande maestro Sakya che fu invitato in Cina per insegnare all’imperatore. L’imperatore lo esaminò per nove anni prima di decidere di studiare con lui. Quando il maestro gli chiese: “Perché hai aspettato nove anni prima di richiedere insegnamenti?”, l’imperatore rispose: “Ti ho controllato per tutto questo tempo”. Il maestro replicò: ”Ora mi prenderò altri nove anni per esaminarti!”. In realtà, si scoprì che non fu mai in grado di insegnare all’imperatore. Se si aspetta troppo a lungo, può succedere questo.
Per quanto riguarda il modo in cui esaminare un lama al giorno d’oggi, il primo punto può essere chiarito con queste due domande: che tipo di sensazione avete provato quando avete incontrato il maestro per la prima volta? La vostra mente è diventata immediatamente molto felice, o non è successo proprio nulla? Inoltre, quando avete sentito il nome del maestro per la prima volta, vi siete sentiti felici o no? Il secondo punto è: quando siete andati per la prima volta a incontrare il maestro, lui era davvero lì o no? A volte, quando si va per la prima volta a incontrare un maestro, il maestro non è in casa. Questo non è un segno di buon auspicio. Il terzo punto è ascoltare ciò che gli altri dicono del maestro spirituale e sentire le varie opinioni. Anche se è difficile che i maestri spirituali abbiano tutti i requisiti appropriati, i punti principali sono che devono avere un cuore molto caldo e gentile, un interesse molto intenso e amorevole per tutti e devono essere onesti.
È molto importante fare un esame adeguato del maestro spirituale o del lama prima di andare a studiare con loro. Non bisogna entusiasmarsi solo quando si viene a sapere che sta arrivando un lama e andarci senza riflettere. Questo non è affatto corretto. Ma una volta che ci si è impegnati con tutto il cuore con un maestro spirituale, non è più il momento di avere dubbi e di fare controlli su di lui o su di lei.
In passato, i traduttori e le persone provenienti dal Tibet, come il grande traduttore Marpa, hanno affrontato molte difficoltà per raccogliere l’oro per recarsi in India e incontrare i maestri spirituali. Milarepa, che studiò con Marpa, dovette costruire una torre di nove piani da solo, a mano. Portò le rocce sulla schiena e gli vennero delle piaghe terribili. Provò molto dolore. Anche dopo aver costruito la torre, Marpa non gli diede alcuna iniziazione o insegnamento. Marpa aveva un altro discepolo chiamato Ngog Choku Dorje [rNgog Chos-sku rdo-rje] che aveva richiesto l’iniziazione di Chakrasamvara. Viveva a circa un giorno di distanza a cavallo. Quando la torre fu terminata, la moglie di Marpa, Dagmema [bDag-med-ma] diede alla luce un figlio di nome Darma Dode [Dar-ma mdo-sde]. Per celebrare la nascita del figlio e il completamento della torre di nove piani da parte di Milarepa, Marpa inviò un messaggio a Ngog Choku Dorje dicendo che avrebbe dato un’iniziazione di Chakrasamvara e che doveva venire per questa occasione.
Quando Ngog Choku Dorje arrivò, portò tutto ciò che possedeva come offerta a Marpa. Tra i suoi averi, c’era una capra che si era rotta una zampa e non poteva camminare. La lasciò indietro. Marpa disse: “Qual è il problema? Non hai portato l’altra capra? Ho affrontato una serie di problemi terribili per andare in India tre volte per ricevere questi insegnamenti, e questa è un’iniziazione molto preziosa. Dovrai tornare indietro a prendere la capra”. Quando Marpa diede l’iniziazione di Chakrasamvara, la moglie di Marpa, Dagmema, ebbe pietà di Milarepa e lo portò con sé per l’iniziazione. Marpa prese un grosso bastone e scacciò Milarepa rimproverandolo e non gli permise di ricevere l’iniziazione. La moglie di Marpa continuava a chiedere a Marpa di lasciare che Milarepa rimanesse e ricevesse l’iniziazione.
Alla fine Marpa accettò di dare l’iniziazione a Milarepa, per la compassione che provava nei confronti di sua moglie. Il motivo per cui Milarepa incontrò tali ostacoli era che Marpa aveva raggiunto l’illuminazione dopo aver affrontato un’enorme quantità di difficoltà per studiare con Naropa in India, e Naropa aveva affrontato un’enorme quantità di difficoltà e privazioni per studiare con il suo maestro, Tilopa. L’illuminazione non è cosa facile da raggiungere. Anche Milarepa avrebbe dovuto affrontare delle difficoltà, per raggiungere gli stessi risultati.
Marpa disse: “Mentre Milarepa è al mio servizio, sono sempre molto collerico e severo con lui. Ma, come risultato del suo servizio, sarà in grado di raggiungere l’illuminazione in questa stessa vita. Ha già fatto cose difficili come costruire la torre”. Comunque, Marpa ebbe pietà della moglie, che mostrava tanta compassione per Milarepa, e gli permise di ricevere l’iniziazione. Dopo l’iniziazione, Milarepa dovette partire e dedicarsi a un’enorme quantità di meditazione e di pratica per raggiungere l’illuminazione nel corso della sua stessa vita. Tuttavia, grazie al suo essere un servitore molto fedele di Marpa, riuscì a raggiungere l’illuminazione, ma anche in quel caso dovette sottoporsi alle difficoltà di meditare nelle caverne.
La Rarità delle Opportunità di Incontro con il Dharma
Se applichiamo tutto questo ai tempi attuali, ci sono molti grandi paesi nel mondo in cui la parola Dharma non viene nemmeno udita. Non esiste neanche una rappresentazione del corpo, della parola e della mente dei Buddha grande quanto un dito. Anche se ce ne sono, non vengono trattate come oggetti sacri e non sono considerate preziose. In questi paesi, tutti sono completamente impegnati nel tentativo di far andare bene le cose per questa vita e tutti hanno concentrato tutte le loro energie su se stessi. In questo modo, si ingannano pensando che questa sia l’unica cosa da fare nella vita. Su questa base hanno voluto realizzare grandi progressi materiale, costruire strade e fare ogni sorta di cose. Per quanto meraviglioso sia tutto ciò che fanno, per quanto il progresso materiale sia grande, ciò non fa che aumentare i problemi, l’infelicità e l’insoddisfazione. Questo lo sapete tutti. Lo stesso Buddha Shakyamuni nacque in una famiglia reale. Era figlio di un re e aveva una quantità enorme di ricchezza. Vedendo che questa non aveva alcuna essenza, la abbandonò e, grazie a tutti i suoi sforzi, raggiunse l’illuminazione.
Anche voi avete visto che trascorrere tutta la vita alla ricerca di oggetti materiali per la felicità di questa vita non ha una grande essenza o significato. Per questo motivo, vi siete rivolti alle questioni spirituali del Dharma, e credo che questo sia molto positivo. Per quanto riguarda le questioni spirituali, si tratta delle varie misure e pratiche che porteranno beneficio alle vostre vite future e oltre. I metodi migliori sono stati insegnati in India e poi si sono diffusi in Tibet.
È successo che in Tibet le condizioni sono diventate insopportabili e non è stato più possibile praticare il Dharma. Abbiamo ritenuto che non valesse la pena di vivere una vita senza le pratiche spirituali del Dharma e così abbiamo lasciato il Tibet come rifugiati. Siamo venuti in paesi come questo e qui incontriamo persone come voi che hanno un grande interesse per il Dharma e per le questioni spirituali e che non conoscono la lingua tibetana. È grazie al vostro grande interesse e alle vostre grandi intenzioni di praticare il Dharma che vi spieghiamo nel miglior modo possibile.
Se mi considerate come esempio, in Tibet ho studiato soprattutto con i lama e i maestri della tradizione Gelug. In realtà, ho ricevuto insegnamenti anche da vari lama e maestri delle tradizioni Sakya, Kagyu e Nyingma. In tutto ho studiato con 53 maestri spirituali. Sono molto preoccupato che la continuità degli insegnamenti del Dharma non si deteriori e non scompaia. Tutti voi avete un grande interesse per lo studio del Dharma. Pertanto, provo a insegnare alle persone come voi con l’intenzione di cercare di esservi di beneficio.
Avete visto che non c’è una grande essenza nell’essere coinvolti solo con le cose di questa vita. Siete tutti interessati ad apprendere queste misure spirituali, e non conoscete la lingua tibetana. È molto difficile per voi. Io sto invecchiando, e se il Dharma non viene insegnato, non sarà più disponibile. Perciò, anche se non so tutto completamente, ho cercato di spiegarvi gli insegnamenti dei sutra e dei tantra nel modo migliore possibile.
È possibile che abbiate dei dubbi. Avete sentito dire che è corretto chiedere insegnamenti, fare una richiesta per un periodo di tre anni. Sapete che è consuetudine chiedere molte volte un’iniziazione prima che venga effettivamente conferita e che non è corretto che le iniziazioni vengano date immediatamente alla prima richiesta. Quindi, potremmo avere un dubbio sul perché gli insegnamenti e le iniziazioni vengano dati così facilmente in questo periodo. Per quanto mi riguarda, penso che non voglio che questi insegnamenti e lignaggi scompaiano. Poiché tutti voi avete un grande interesse e intenzione di praticare, e io stesso sto diventando vecchio, accetto di dare insegnamenti e iniziazioni quando le persone lo chiedono, senza farle aspettare a lungo. Lo faccio con il pensiero di beneficiare gli altri.
Il Significato del Dharma e i Tre Livelli di Pratica
Qual è il significato del Dharma? Il Dharma è una misura preventiva che porterà benefici alle vite future e oltre. Qualunque sforzo si faccia per migliorare le cose in questa vita - per avere buon cibo e bevande e una bella casa in cui vivere - nulla di tutto ciò può essere considerato una misura preventiva [Dharma]. Queste non sono pratiche spirituali. Se desiderate che le cose vi vadano bene in questa vita e fate un’offerta di centomila fiorini olandesi in oro a un funzionario a questo scopo, non può essere considerata una misura preventiva. Il vostro modo di pensare e è che se date centomila fiorini d’oro, ne riceverete un milione in cambio. Questo è fare affari, non è una pratica spirituale. Se fate solo un piccolo gesto, come dare un pezzo di pane a un animale, con l’intenzione che vi porti felicità nelle vite future, questa è in realtà una misura preventiva; è una pratica spirituale.
Esistono molti livelli e ambiti diversi di misure preventive per migliorare le vite future e oltre. Se state adottando misure preventive per essere felici voi stessi nelle vite future, questa è una pratica hinayana di mente modesta. Se state adottando misure preventive per portare la felicità a tutti in tutte le vite future, si tratta di una pratica mahayana di mente vasta. La cosa migliore, quindi, è lavorare sempre con l’idea di cercare di migliorare le cose e aiutare tutti gli esseri con mente limitata, tutti gli esseri senzienti.
Ognuno ha un’idea diversa di come essere felice e ognuno ha un metodo diverso da seguire per raggiungere la felicità. Allo stesso modo, ci sono molti metodi diversi di praticare nel perseguimento delle vite future.Tra questi, è necessario praticare in modo da desiderare la felicità per tutti - per tutti gli esseri limitati senza eccezioni. La motivazione minima che dovete avere è quella di non voler cadere in un tipo di rinascita inferiore nelle vite future. Per questo, si apprendono le pratiche di rinuncia alle dieci azioni distruttive - le dieci azioni non virtuose. Chi insegna il Dharma inizia spiegando come evitare le azioni distruttive per non rinascere in stati peggiori.
Esistono molti tipi diversi di pratiche spirituali e religioni, e tutti mirano a portare la felicità, ad allievare o a liberarsi di problemi, sofferenze e infelicità. Nel buddismo, i metodi principali sono tre. Il primo è la pratica di evitare le dieci azioni distruttive per prevenire la rinascita in uno stato peggiore. Poi c’è la pratica dei tre addestramenti eccezionali che permettono di uscire da tutti i problemi che si ripresentano in modo incontrollabile - il samsara. Il terzo metodo di pratica consiste nel fare tutte le diverse pratiche per raggiungere l’illuminazione e poter beneficiare tutti. Questi sono i tre livelli di pratica.
Raggiungere la Felicità
Quando insegno il Dharma, la mia intenzione è di riuscire a trasmettervi i vari metodi per raggiungere questi obiettivi. Non insegno con l’intenzione di far diventare tutti Gelugpa insegnando il Dharma Gelugpa. Non insegno nemmeno con l’idea che tutti debbano diventare buddisti. Quello che voglio spiegarvi o dirvi, visto che non volete essere infelici, è che tutti i vostri problemi e le vostre sofferenze derivano dall’agire in modo negativo. E se smettete di agire negativamente, non avrete più problemi o sofferenze. Se volete diventare felici, dovete agire in modo costruttivo, perché la felicità è il risultato di un agire costruttivo. Questo è ciò che devo dirvi. Siamo tutti uguali: nel senso che tutti vogliamo essere felici, e nessuno vuole essere infelice e avere problemi. Tutti desideriamo la massima felicità possibile e che duri per sempre.
Per quanto riguarda la possibilità di raggiungere uno stato di felicità che sia duraturo, che continui ad esistere e che sia il massimo livello di felicità possibile, essa si ottiene solo raggiungendo lo stato di piena illuminazione del Buddha. Raggiungere questo stato significa avere una mente totalmente chiara ed evoluta e raggiungere il livello più alto di tutti i potenziali. Per quanto riguarda il modo in cui diventare un Buddha pienamente evoluto e con una mente totalmente chiara in questa stessa vita, i metodi per farlo sono spiegati negli insegnamenti del tantra. Queste sono le misure nascoste per proteggere la mente. Per quanto riguarda il tipo di persona che potrebbe effettivamente compiere tali pratiche, tutti noi abbiamo le basi per poterle fare. Abbiamo la base di questa vita umana.
Anche se abbiamo la base di una mente e di un corpo umani, il modo migliore di usarla davvero per ottenere l’illuminazione nel corso della nostra vita è quello di fare un tipo di pratica come fece il grande Milarepa. Egli era totalmente impegnato a investire tutte le sue energie, dal profondo del suo cuore, nel sottoporsi a qualsiasi difficoltà fosse necessaria per ottenere l’illuminazione. È proprio perché non siamo disposti ad impegnarci in modo così completo e a sottoporci a tali enormi difficoltà che non riusciamo ad avere una mente totalmente chiara e pienamente evoluta nel corso della nostra vita. Se guardiamo all’esempio di Milarepa, egli dovette affrontare enormi difficoltà e fare un’enorme quantità di duro lavoro prima ancora di ricevere istruzioni o insegnamenti. In seguito, sulla base della pratica del tantra, è stato in grado di raggiungere il suo massimo potenziale e di diventare un Buddha nel corso della sua stessa vita. Tutti voi siete molto fortunati, perché Sua Santità, un essere completamente illuminato, è stato qui in Occidente. Vi ha dato delle iniziazioni e voi avete avuto la fortuna di poterle ricevere. Il fatto che siate stati così fortunati da riceverle indica che avete avuto la fortuna di essere dei recipienti adatti a riceverle.
Diventare Consapevoli della Morte e dell’Impermanenza
Se ci si chiede da dove iniziare realmente la pratica del Dharma, il primo punto è di non ingannare se stessi lasciandosi coinvolgere totalmente dalle cose di questa vita. Se vi chiedete perché vi siete ingannati lavorando solo con le cose di questa vita, il motivo è che non siamo stati consapevoli del fatto che moriremo. Non siamo stati consapevoli della morte o dell’impermanenza, del fatto che nessuna situazione nella vita rimane statica o dura per sempre. Innanzitutto, è estremamente importante pensare e prendere coscienza della morte e dell’impermanenza.
Se poteste far sparire la morte non ascoltando nulla al riguardo, perché non vi piace, sarebbe molto bello. Ma che vi piaccia o no, la morte arriverà per tutti. Quando arriverà, avrete molta infelicità, problemi e sofferenze. È solo una questione di tempo e non c’è modo di evitarla. Ciò che si può evitare è tutta l’infelicità e la sofferenza quando la morte ci raggiunge davvero. Se seguite la pratica di cercare di agire nel modo più costruttivo e positivo possibile e di astenervi il più possibile dalle dieci azioni negative, e vivete la vostra vita in questo modo, con l’avanzare dell’età diventerete sempre più felici. Non sarete infelici e in uno stato mentale terribile quando morirete. Questo è il punto di partenza dell’intera pratica del Dharma. Proseguendo, ci sono tutti i vari metodi coinvolti nei diversi temi della pratica dei sutra e nelle correnti eterne della pratica delle divinità del tantra [i tantra]. Nelle prossime lezioni spiegherò un po’ le differenze.
Se volete meditare, costruire un’abitudine benefica della mente, la prima cosa da pensare è che, essendo nati, non c’è altro da fare che morire alla fine. Questo è il risultato naturale della nascita. Se diventate consapevoli e coscienti del fatto che un giorno morirete e se prendete sul serio questa consapevolezza, creerete uno stato mentale molto benefico. Se ci pensa seriamente, la cosa che viene in mente è che se si passa tutto il proprio tempo a lavorare per accumulare vari oggetti e cose nel corso di questa vita, al momento della morte queste cose non saranno di alcun aiuto. Di tutti gli oggetti che avremo accumulato, non c’è nulla che possiamo portare con noi. Questo è qualcosa che si costruisce come una forte abitudine mentale.
Una Vita Umana Preziosa
Se cercherete di rallegrarvi del fatto che ora avete una vita umana così preziosa, acquisirete un’ottima abitudine mentale. Dovete pensare che è il risultato di tutte le cose positive che sono state fatte nelle vite passate. Dovete rallegrarvi e sentirvi molto felici di ciò che avete fatto in passato per produrre questa preziosa vita umana. Sulla base di questa vita umana, è possibile adottare tutte le misure preventive del Dharma che ci permetteranno di rinascere nelle vite future in stati e condizioni molto felici. Possiamo farlo ora sulla base di lavoro che abbiamo. La cosa migliore che possiamo fare, naturalmente, è raggiungere il nostro massimo potenziale e diventare un Buddha pienamente evoluto, dalla mente totalmente chiara, nel corso della nostra stessa vita.
Questo è qualcosa che possiamo fare sulla base di questa preziosa vita che abbiamo ora. È quindi molto importante imparare ad apprezzare la propria preziosa vita umana, a gioire e a sentirsi felici per tutte le possibilità che si hanno di progredire. Meditate, pensando che, sulla base della vita umana che avete ora, potete effettivamente evitare di cadere in peggiori stati di rinascita in futuro. In questo modo, si può evitare di dover sperimentare di nuovo i problemi e l’infelicità incontrollabilmente ricorrenti del samsara. Potrete così raggiungere il vostro massimo potenziale, ottenere lo stato di illuminazione di un Buddha ed essere in grado di beneficiare tutti. Si medita prima di tutto per cercare di costruire la benefica abitudine mentale di essere consapevoli di tutte queste possibilità e di sentirsi felici per esse.
Il mio modo di parlare vi è utile? Preferireste che insegnassi in modo diverso? Se tutti voi sapete già tutto questo, potrei spiegarvi in modo diverso. Ma se questo è qualcosa che trovate utile, posso continuare a spiegare in questo modo. Anche se sapete già tutto questo, è molto importante ascoltare e riascoltare gli insegnamenti più volte. È possibile che sappiate tutto questo e che quando andate agli insegnamenti siate consapevoli che l’insegnante sta spiegando questo ora, e poi spiegherà questo, e poi userà questo esempio. Ma anche se le parole sono esattamente le stesse, un discepolo può avere una comprensione diversa; il livello di comprensione cambia. Quando ascoltate gli insegnamenti, non ascoltateli solo con l’idea di poter raccogliere informazioni, ma piuttosto dovete ascoltarli per mettere effettivamente in pratica ciò che ascoltate. Questo è il punto principale.
L’Inutilità di Lavorare per Ottenere Risultati Solo per Questa Vita
Questa è la storia di Geshe Langri Tangpa [Glang-ri thang-pa]. Durante la sua vita, rise solo tre volte. Nella sua offerta del mandala aveva un pezzo di turchese molto grande. Una volta vide cinque topi. Uno di loro era sulla schiena con la pietra sullo stomaco e gli altri quattro topi lo stavano trascinando ognuno con una zampa in bocca. Quando vide questo, si mise a ridere. Dopo tutto, non è una grande conquista riuscire a ottenere oggetti materiali. Anche gli animali, come i topi sono in grado di accumulare cose.
La seconda volta che questo grande maestro rise fu quando vide una persona che doveva essere giustiziata il giorno dopo passare la sua ultima notte a rammendare le scarpe. La terza volta fu quando vide alcune persone in un prato che raccoglievano pietre per costruire un camino. Una di loro vide quello che sembrava un sasso con dell’erba sopra, andò a scavarlo dal terreno e in realtà si rivelò essere la testa di un orco che giaceva a terra. Come possiamo vedere, non è una grande meraviglia essere in grado di realizzare cose in questa vita. È un risultato molto più grande essere una persona interessata alle pratiche spirituali che andranno a beneficio delle vite future e oltre.
Quando abbiamo una preziosa vita umana per la quale nutriamo un tale interesse, dobbiamo sentirci molto felici a riguardo. In generale, se abbiamo centomila fiorini in banca, ci sentiamo molto felici. Ma con quel denaro non potete evitare di rinascere in uno stato peggiore e non potete comprare lo stato di illuminazione. Sulla base di questa preziosa vita umana, possiamo infatti raggiungere lo stato illuminato di un Buddha. Pertanto, dobbiamo gioire di ciò che abbiamo. La cosa migliore, naturalmente, è seguire l’esempio del grande Milarepa e abbandonare ogni preoccupazioni per questa vita, dedicandoci in modo univoco a ottenere l’illuminazione in questa vita. Ma è molto difficile per tutti i praticanti del Dharma essere così. Se non possiamo fare come Milarepa e rinunciare completamente a tutte le cose di questa vita, possiamo almeno avere l’atteggiamento di non essere così coinvolti e preoccupati dalle cose di questa vita.
Per esempio, possiamo cercare di sviluppare l’atteggiamento con cui vediamo che non c’è alcuna essenza nei vari beni che abbiamo, perché quando moriremo non li avremo più. Quindi, in un certo senso, appartengono già ad altre persone. Se pensiamo in questo modo, non ci aggrappiamo così strettamente a ciò che abbiamo. Usiamo ciò che abbiamo per la pratica spirituale, come dare alle persone bisognose.
Anche se avete questo atteggiamento di non essere così coinvolti o presi dalle cose di questa vita, se, come risultato delle cose positive che avete fatto nelle vite passate, siete nati in circostanze in cui avete possedimenti e ricchezze materiali, non buttate via tutto e non sprecatelo. L’altro estremo sarebbe quello di aggrapparsi strettamente a ciò che si ha, senza essere mai disposti a separarsene. Questo è pericoloso perché se siete così possessivi e vi aggrappate così tanto a ciò che avete, potreste rinascere come uno spirito affamato e avido. Queste sono alcune delle cose da tenere in considerazione per quanto riguarda il modo in cui si affronta la pratica spirituale del Dharma.
Il fatto che abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Sua Santità il Dalai Lama, che è in realtà un vero Buddha illuminato, e il fatto che abbiamo interesse per le questioni spirituali è il risultato di aver svolto un’enorme quantità di duro lavoro positivo nelle vite precedenti, che ha costruito un enorme potenziale positivo. Ora, sulla base di questa preziosa vita umana, dobbiamo lavorare molto duramente per ottenere un cuore dedito alla bodhicitta e cercare di raggiungere lo stato illuminato di un Buddha. Abbiamo già lavorato duramente nelle vite passate per arrivare fino a qui e per avere questa preziosa vita umana, quindi dobbiamo pensare se vogliamo doverlo fare di nuovo. Ora che siamo arrivati a questo punto, dobbiamo andare fino in fondo, sviluppare questo cuore dedicato alla bodhicitta e raggiungere davvero l’illuminazione. Poiché è possibile ottenere l’illuminazione sulla base di questa vita, è importante non sprecare le nostre vite.
Se aveste un pezzo d’oro grande quanto la vostra mano, non lo buttereste via. Se prendete questo pezzo d’oro e lo buttate nel fiume e poi pregate per avere un altro pezzo d’oro, sarà molto difficile che il desiderio si avveri. Non seguire alcuna pratica spirituale in questa vita, sprecare la nostra vita e poi pregare di avere un’altra preziosa vita umana in futuro è esattamente la stessa cosa. Se chiedete: “Quali sono i vari tipi di misure preventive che posso effettivamente adottare?”, ci sono molte cose che si possono fare. Ve ne spiegherò alcune.
Astenersi dal Togliere la Vita agli Altri
La prima cosa riguarda le azioni del vostro corpo. Non togliere la vita a nessuna creatura. Per poter uccidere qualcuno, è necessario che quattro cose siano complete. La base dell’atto di uccidere potrebbe essere, ad esempio, una pecora. L’intenzione o il pensiero comporta sia una motivazione che il riconoscimento. Si può uccidere per tre tipi diversi di motivazione: per desiderio, per rabbia e odio, o per ignoranza. Il modo in cui si uccide per desiderio è, ad esempio, macellare un animale per il desiderio di mangiare la carne. Oppure ci si arrabbia e si odia qualcosa a tal punto da andare a ucciderla. Il modo in cui si può uccidere per ingenuità e ignoranza mentale è quello di non conoscere alternativa migliore. Ci sono persone che sacrificano molti animali per fare offerte di sangue ad alcune divinità; allo stesso modo, alcuni pensano che quando sono malati se vanno a sacrificare un animale, questo li guarirà dalla malattia. Per quanto riguarda il riconoscimento, se si ha l’intenzione di uccidere una pecora e ci sono due animali, uno è una capra e l’altro una pecora, perché l’atto sia completo, bisogna uccidere la pecora, non la capra.
Per quanto riguarda l’azione vera e propria dell’uccisione, alcuni uccidono gli animali soffocandoli, mettendo qualcosa sulla bocca e sul naso in modo che non possano respirare. Altri infilano la mano e tirano fuori tutte le interiora. Altri ancora tagliano la gola agli animali. Affinché l’azione di uccidere la pecora sia effettivamente completata, essa deve perdere la vita; la sua vita deve finire.
Ci sono quattro tipi di risultati. Il primo tipo di risultato che segue è il risultato maturo. Il risultato maturo dell’uccidere è una rinascita come essere infernale, come spirito, o come animale. Anche quando questa rinascita termina e si rinasce di nuovo come essere umano, i risultati dell’azione precedente non sono ancora terminati. Ci sono altri risultati che sono simili alla loro causa in termini di ciò che sperimentiamo. Come risultato dell’aver accorciato e tolto la vita a qualcun altro, voi stessi avrete una vita molto breve e piena di malattie. Esiste anche un risultato simile alla causa in termini di comportamento istintivo. Come risultato dell’uccisione, quando rinascerete come umani, già dall’infanzia sarete una persona molto sadica che si diverte a uccidere le creature. C’è poi un risultato globale, che comporta l’uccisione di un’intera area o di un gruppo di persone. Nella zona in cui siete nati, tutto ha una capacità molto bassa di sostenere la vita. Il cibo è molto scarso e di bassa qualità; le medicine non sono molto efficaci o potenti, ecc.
Se vedete tutti questi svantaggi e difetti che derivano dall’uccidere, e di conseguenza decidete di non uccidere, quindi di trattenervi dall’uccidere, questa è un’azione costruttiva. Il risultato di un’azione costruttiva positiva è la rinascita come essere umano o come divinità. Un risultato che corrisponde alla sua causa nella vostra esperienza è, essendo rinati come umani, voi stessi avrete una lunga vita e una buona salute, senza malattie. Poiché tutti vogliono avere una vita lunga e non essere malati, e a nessuno piace morire giovane e con qualche malattia, la cosa da fare per ottenere questo risultato è astenersi sempre dall’uccidere. Il risultato che corrisponde alla causa nel nostro comportamento sarebbe, anche da piccoli, avere sempre orrore dell’uccisione. Non si ucciderebbe mai e si proverebbe persino repulsione al pensiero di mangiare carne. I risultati complessivi sono che nella zona in cui siete nati, il cibo sarà molto ricco e nutriente e le medicine saranno molto potenti ed efficaci. Se, semplicemente limitandosi a trattenersi una volta dall’uccidere, si ottiene una serie di effetti positivi come questo, se si promette effettivamente di non uccidere mai più, si otterrano effetti continui, anche mentre si dorme. Sarà un’azione sempre costruttiva.
Il Buddha Shakyamuni aveva molti grandi discepoli - grandi uditori degli insegnamenti, shravakas - e ognuno di loro aveva una specialità. Alcuni avevano la specialità dei poteri miracolosi, altri della saggezza e così via. Colui che aveva la grande specialità di riuscire a domare le menti delle persone nelle zone di confine incivili era l’essere arya altamente realizzato Katyayana [Ka-tya’i bu]. Una volta, mentre Katyayana era in giro per la questua, andò a casa di un macellaio. Gli spiegò tutti i difetti e gli svantaggi che derivano dalla macellazione degli animali e il macellaio gli disse: “Non posso promettere di smettere di macellare animali durante il giorno, ma prometto di non uccidere mai un animale di notte”. E così fece.
Qualche tempo dopo, ci fu un altro essere altamente realizzato chiamato Sangharakshita [dGe-‘dun ‘tsho]. A quei tempi, c’erano molte persone che uscivano nell’oceano per cercare di trovare grandi tesori. Non avevano le grandi navi che abbiamo oggi. Avevano solo barche a vela. Era consuetudine invitare una persona spirituale che facesse da cappellano sulla barca, così invitarono questo essere altamente realizzato, Sangharakshita. Persero la strada e finirono in una strana terra lontana. Sangharakshita uscì e arrivò in una casa molto bella. Di notte, tutto era bellissimo. C’era molto da mangiare e da bere e tutto era molto confortevole. Il proprietario della casa disse: “Per favore, non stare qui quando il sole sorge al mattino”. Spiegò che di giorno, non appena il sole sorgeva, arrivavano gli animali. Lo attaccavano tutti. Alcuni lo mordevano, altri lo prendevano a calci, e altri ancora lo incornavano con le corna. Era terribile. Ma di notte, non appena il sole tramontava, tutto diventava tranquillo e silenzioso. “Quindi, per favore, andate via quando sorge il sole, ma tornate di nuovo non appena fa buio”.
In seguito, Sangharakshita tornò e incontrò il Buddha Shakyamuni e gli spiegò ciò che aveva visto. Il Buddha spiegò che la persona in questa casa era la rinascita del macellaio che aveva fatto voto di non uccidere di notte, ma continuava a uccidere di giorno. Poiché non uccideva di notte, di notte tutto era molto bello. Ma poiché continuava a uccidere durante il giorno, gli animali lo attaccavano sempre.
In termini di ciò che si uccide, c’è una differenza nel tipo di potenziale negativo che si accumula a seconda delle dimensioni della creatura. È molto peggio uccidere un essere umano che un insetto. Se si uccide un arhat, un essere completamente liberato, o si uccide la propria madre o il proprio padre, questo è cio che viene riconosciuto come un crimine atroce, ed è il tipo di uccisione più grave che si possa commettere. Per esempio, si può uccidere un piccolo pidocchio. Anche se si tratta di un piccolo atto nocivo, se lo uccidete oggi e non ammettete che quello che avete fatto è sbagliato e non cercate di purificarvi, il potenziale negativo si accumula e domani sarà come se ne aveste uccisi due. Se si lascia perdere per un altro giorno, il potenziale negativo è come se ne avessimo uccisi quattro. Continua ad aumentare in questo modo, diventando ogni giorno il doppio. Se si lascia passare un anno, il potenziale negativo di aver ucciso un piccolo pidocchio è molto grande.
Il risultato di aver schiacciato un insetto tra le dita è rinascere in un regno senza gioia, un inferno in cui si ha un corpo molto grande e si è schiacciati tra due grandi montagne. È una cosa che si vede anche nel regno umano. Ci sono persone che cadono dalle rocce e dalle scogliere e si sfracellano sulle rocce sottostanti, o persone le cui case crollano sopra di loro. Anche questo è il risultato di un’azione simile di schiacciamento di una creatura nella vita precedente. Se si considerano tutte le cose orribili che accadono, tutti gli svantaggi e le complicazioni che derivano dall’uccidere, e si promette di non togliere mai più la vita a nessun essere vivente, questo è di grande beneficio. Quando si cammina e si vede che ci sono molti insetti per terra, bisogna cercare di evitare di calpestarli. Se, mentre si cammina, si calpestano per sbaglio piccoli insetti di cui non si era a conoscenza, non è intenzionale. Non si tratta quindi di un’azione negativa di questo tipo.
È molto importante vedere gli svantaggi che derivano dall’uccidere e promettere di non uccidere più. Facendo questa promessa, potrete vivere a lungo e godere di buona salute e libertà dalle malattie. Chi pratica come bodhisattva, come essere dedicato, ha una mente e uno scopo estremamente ampi e vasti. Possiamo osservare gli esempi delle vite precedenti del Buddha quando egli stesso era un bodhisattva.
Una volta, su una barca c’erano 500 passeggeri che stavano riportando grandi tesori di perle e altre cose preziose. Tra loro c’era un criminale chiamato Minag Dundung [Mi-nag gDung-gdung]. Il Buddha era a quel tempo un rematore molto forte. Vide che Minag stava per uccidere gli altri 499 passeggeri, rubare i loro tesori e requisire la barca. Il Buddha provò grande compassione per quanto sarebbe stato terribile per tutte le vittime. Non solo, sarebbe stato terribile anche per il criminale stesso perché, uccidendo 499 persone, avrebbe accumulato un potenziale negativo così terribile da rinascere in una situazione incredibilmente negativa. Come bodhisattva devoto, il Buddha vide che l’unica cosa che avrebbe aiutato era uccidere lui stesso Minag Dungdung. Si rese conto che se lo avesse fatto, le 499 persone non avrebbero persero la vita e avrebbe impedito a Minag di accumulare un potenziale negativo così terribile. Pensò: “Se uccido questo criminale, accumulerò il potenziale negativo dell’aver ucciso una persona, ma va bene così. Non importa se dovrò sperimentare sofferenze e conseguenze molto gravi. Vale la pena di alleviare tutte le sofferenze delle altre persone coinvolte”. Con questo pensiero molto coraggioso, egli uccise Minag Dungdung. Se siete un bodhisattva, allora in queste situazioni è necessario uccidere. Ma se non si è a quel livello, non è affatto corretto uccidere.
Potreste uccidere qualcuno voi stessi, o far sì che qualcun altro lo faccia al posto vostro, il che crea per voi un potenziale molto negativo. Anzi, è molto peggio. Si crea un doppio potenziale negativo, perché non solo si accumula il potenziale negativo di indurre qualcun altro a uccidere, ma anche l’altra persona accumula un potenziale negativo compiendo effettivamente l’atto al posto vostro. Se andate in battaglia come parte di un esercito di 500 soldati, e avete una forte sensazione nella vostra mente: “Andremo là fuori e massacreremo il nemico”, anche se non uccidete nessuno, accumulate un potenziale negativo come se aveste ucciso personalmente il numero di persone che l’esercito uccide. Anche se una sola persona in quel gruppo di cinquecento uccidesse 1000 persone, accumulereste il potenziale di averne uccise 1000 voi stessi.
Quando si è in un gruppo di soldati, c’è quello che viene chiamato “voto di non moderazione”. In altre parole, si prende la decisione molto precisa di non trattenersi affatto dall’uccidere, di uscire e distruggere completamente tutto ciò che si trova sulla propria strada. Questo crea un potenziale negativo ancora più grande. Se qualcuno prende questo tipo di impegno o voto, continua ad accumulare un potenziale negativo anche mentre dorme. D’altra parte, anche se si è un soldato di nome, se non si pensa mai di uccidere qualcuno, non c’è colpa. Quindi, anche se siete un soldato, se vi rendete conto che è molto brutto uccidere, non avete intenzione di farlo e promettete di non farlo, non c’è alcuna colpa. Se qualcuno ha intenzione di uccidere un gran numero di persone e non c’è modo di fermarlo se non uccidendolo, allora farlo con una motivazione pura, come nell’esempio della precedente vita del Buddha, è un’azione positiva, anche se accumula il potenziale negativo dell’uccidere.
Queste sono alcuni degli aspetti legati all’astensione dall’uccidere. Se promettete di non uccidere, sarà molto positivo. A volte, ci sono insetti fastidiosi come le zanzare, che possono dare la malaria, ecc. Esistono spray e prodotti chimici che si possono spargere per ucciderli. Quando si spargono questi prodotti chimici quando non ci sono insetti in casa per evitare che arrivino, non c’è nessuna colpa. Ma se lo si fa mentre la casa è infestata dagli insetti, c’è la colpa di averli uccisi, Ci sono molti punti di pratica per quanto riguarda l’astenersi dall’uccidere.
Astenersi dal Rubare
Il secondo punto è non essere un ladro, non rubare. L’oggetto coinvolto, la base, deve essere un oggetto che appartiene a qualcun altro. La motivazione può essere il desiderio o la rabbia. Come abbiamo descritto prima, si può rubare a qualcuno perché si ha un grande desiderio di un oggetto, o perché si è molto arrabbiati con qualcuno. L’azione del furto si completa quando si ha l’atteggiamento di sentire che ora ciò che ho preso è mio. I risultati che ne derivano sono rinascite come creature infernali, o spiriti affamati. Anche quando si rinasce come esseri umani, si può rinascere come qualcuno che è completamente povero e che non possiede nulla. Oppure, ogni volta che ottenete qualcosa, vi viene sempre rubato. Questo sarebbe il risultato corrispondente alla causa in termini di ciò che sperimentate. Per quanto riguarda i risultati che corrispondono alla loro causa in termini di comportamento istintivo: ci sono bambini che istintivamente vanno a rubare anche se rinascono in una famiglia ricca. Un risultato completo è rinascere in una zona o in un paese molto povero, dove la gente non ha niente. Il risultato di astenersi sempre dal rubare, invece, è nascere come una persona molto ricca in un paese molto ricco.
A questo punto, posso dare un esempio dalla vita del grande Geshe Ben Gungyal [‘Ban Gun-rgyal, ‘Phen rKung -rgal], il grande bandito di Penpo. Avete sentito i racconti della sua vita? Chi li ha sentiti? Da chi li avete sentiti? Se mi scusate, li spiegherò di nuovo per coloro che non li hanno mai sentiti prima. Racconto queste storie perché sono molto utili per la vostra mente. Illustrano un grande punto e non sono solo favole o storie inventate.
Ben Gungyal era un noto ladro. Viveva in una casa con quaranta acri di terra che utilizzava per coltivare. Usciva anche per cacciare e uccidere animali, pescare e rubare. Una volta, sul passo di alta montagna tra la sua casa e Lhasa, incontrò un viaggiatore a cavallo. Questo viaggiatore, non riconoscendo con chi stava parlando, chiese: “Quel bandito Ben Gungyal non è in giro da nessuna parte, vero?”. Quando Ben rispose: “Io sono Ben Gungyal”, il viaggiatore si spaventò a tal punto da cadere da cavallo e precipitare dalla montagna. Ben fu così sconvolto dal sentire che il suo nome aveva il potere di far cadere qualcuno dalla montagna che decise che da quel momento in poi non avrebbe più rapinato.
In seguito, praticò il Dharma. Cercò di trattenersi dal compiere le dieci azioni distruttive e di seguire sempre le dieci azioni costruttive. Ogni volta che faceva qualcosa di costruttivo, tracciava una linea bianca su un pezzo di roccia. Se faceva qualcosa di negativo o di distruttivo, tracciava una linea nera. All’inizio, aveva pochi segni bianchi e molti neri. Alla fine, aveva meno segni neri e più bianchi. Di notte, se aveva più segni neri, prendeva la mano destra nella sinistra e diceva: ”Re bandito di Penpo! Sei una persona orribile! In passato sei stato un ladro terribile e ora continui a essere una persona orribile”. Rivolgeva a se stesso un duro rimprovero. Se alla fine della giornata aveva più segni bianchi, prendeva la mano sinistra nella destra, la stringeva e si congratulava con se stesso. Si chiamava con il suo nome di Dharma, Tsultrim Gyalwa [“Colui che è vittorioso con l’autodisciplina etica”] e diceva: ”Ora stai davvero diventando una persona positiva”, e si congratulava con se stesso.
Alla fine divenne molto noto come grande praticante del Dharma. Una volta, una benefattrice lo invitò a casa sua per un pasto. Quando la benefattrice uscì, poiché aveva un forte istinto a rubare, mise la mano in un cestino dove lei teneva il tè e iniziò a servirsi. Si riprese, si afferrò la mano con l’altra e gridò: “Ehi, mamma, vieni subito, ho preso un ladro!”
Un’altra volta fu invitato, insieme a molti altri praticanti di Dharma, a casa di una persona dove veniva servito a tutti dello yogurt. Era seduto in fondo e osservava mentre il benefattore versava porzioni molto grandi di yogurt alle persone davanti. Cominciò a preoccuparsi e a temere che non ce ne fosse più quando sarebbe arrivato a lui. Si sedette lì con pensieri negativi, guardando lo yogurt che veniva versato. Quando la persona lo raggiunse, si rese conto del tipo di mente che aveva, così capovolse la ciotola e disse: “No, grazie. Ho già mangiato tutto il mio yogurt guardando gli altri”.
Un’altra volta, una sua benefattrice stava per venire a visitarlo a casa sua. Quella mattina si alzò molto presto, pulì molto bene la sua stanza e preparò un bellissimo altare con fiori e ogni tipo di incenso. Poi si sedette ed esaminò onestamente la sua motivazione per ciò che aveva appena fatto. Si rese conto che si era dato tanto da fare per allestire un bell’altare semplicemente perché stava arrivando la sua benefattrice e voleva farle una buona impressione. Uscì fuori e raccolse una manciata di cenere, tornò dentro e gettò la cenere su tutto. Disse: ”Prima, quando ero un ladro e lavoravo così duramente, la mia bocca spesso non riusciva a trovare abbastanza cibo per sfamarsi. Ora che sono diventato un praticante di Dharma, vengono così tante persone a farmi offerte che il cibo non trova in me una bocca abbastanza grande per entrare”.
Se pensate a tutti i punti illustrati dalla vita di Geshe Ben Gungyal, avrete molti spunti di riflessione e molte indicazioni sul modo in cui praticare realmente. Non si può smettere immediatamente di essere una persona negativa e di agire in modo così distruttivo. Bisogna affrontarlo gradualmente.
Se si pratica al meglio delle proprie capacità, si diventa persone più positive e costruttive. Allora, al momento della morte, non avrete problemi, infelicità o sofferenza. Tutti devono morire. Non siete gli unici a dover affrontare questa situazione. Se morite dopo aver lavorato tutta la vita a diventare una persona migliore, allora vi direte:” Non ho alcun rimpianto per la vita che ho condotto. Ho fatto del mio meglio e mi sono impegnato al massimo per essere positivo”. Allora potrete morire senza sentirvi orribili. Sarebbe molto bello.
Astenersi da Comportamenti Sessuali Inappropriati
Abbiamo trattato le prime due azioni distruttive del corpo. Il terzo tipo di azione fisica distruttiva è la condotta sessuale scorretta. Un esempio è un uomo sposato che accetta un’altra donna come partner sessuale. Come risultato, quando rinasce come essere umano, sua moglie sarà infedele e avrà molte relazioni a sua insaputa. Anche, quando si osservano gli insetti che nascono nelle latrine o in zone molto sporche con molti rifiuti, come mosche e vermi, per lo più si tratta del risultato di un comportamento sessuale scorretto.
Il grande essere realizzato Katyayana una volta incontrò una persona che aveva sempre comportamenti sessuali inappropriati e avventure amorose. Promise che non avrebbe fatto nulla del genere durante il giorno, ma non riusciva a trattenersi o a smettere di indulgere in questi comportamenti di notte. Così fece il voto di fermarsi solo durante il giorno. In seguito, l’essere realizzato Sangharakshita si imbatté in una famiglia in cui una persona era molto felice durante il giorno, ma di notte la situazione diventava orribile e insopportabile. Aveva problemi terribili. Sangharakshita chiese una spiegazione al Buddha, il quale gli spiegò che ciò era il risultato della promessa di questa persona di non indulgere in comportamenti sessuali inappropriati durante il giorno, ma del non essersi astenuta dal farlo di notte.
Astenersi dal Mentire
Passando alla parola: se si mente e si dice il falso, anche questo genera un potenziale negativo. Una menzogna è dire, ad esempio, che qualcosa che è vero non lo è, che qualcosa che non è vero lo è, o dire che qualcuno non ha qualcosa quando invece ce l’ha, e viceversa. Il risultato della menzogna sarebbe quello diventare come coloro che vediamo in questa vita a cui tutti mentono sempre - vengono sempre ingannati e raggirati. Come risultato dell’astenersi dal mentire, si rinascerà in un paese dove tutti sono onesti e non si viene mai ingannati da nessuno. Nessuno vi mentirà mai.
Al tempo del Buddha, c’era una persona di nome Kyewo Sude [sKye-bo bsu-bde]. Come risultato del non aver mai mentito, ogni volta che rideva gli cadeva una perla dalla bocca.Tutti gli raccontavano barzellette per cercare di farlo ridere, ma lui lo faceva molto raramente. Un giorno, un monaco che indossava pomposamente le vesti gialle da monaco e teneva in mano un bastone da monaco si recò alla corte del re della zona. Il re lo condusse a dare un’occhiata al palazzo. C’erano molti pezzi d’oro in giro, a volte in grandi pile. Il monaco mise del miele appiccicoso alla base del suo bastone. Mentre andava in giro appoggiava il bastone sulle monete d’oro e l’oro si attaccava alla base del bastone. Quando uscì dal palazzo, un pezzo di lanugine, come una piuma d’uccello, rimase attaccato alla veste da monaco. Pensò che non gli dava un bell’aspetto, così lo strappò dalla veste e lo soffiò via. Kyewo Sude vide questo monaco pomposo che usciva dal palazzo con le monete d’oro attaccate alla base del suo bastone da monaco, ma che si toglieva un pezzetto di lanugine bianca dalla veste e lo soffiava via, perché si preoccupava del suo aspetto, e si mise a ridere. Solo occasioni come questa facevano scoppiare a ridere questo Sude.
La regina di questa terra aveva una morale sessuale molto sciolta. Si recava nella stanza del palazzo dove stava il servitore che si occupava dei cavalli reali. Un giorno fece qualcosa che non piacque al servitore e questi diede uno schiaffo alla regina. Ma la regina non diede importanza alla cosa. Un’altra volta, il re si tolse l’anello dal dito e lo lanciò scherzosamente alla regina. La colpì delicatamente e lei si mise a piangere. Sude se ne accorse e scoppiò a ridere. Se vi astenete dal mentire, è possibile ottenere anche questo tipo di risultato: ogni volta che ridete, una perla cadrà dalla vostra bocca. Si avrà questo tipo di risultati.
Astenersi dall’Uso di un Linguaggio Divisivo
Il risultato dell’uso di un linguaggio divisivo è quello che si vede in alcune famiglie. I membri litigano e discutono sempre tra loro; i genitori e i figli non vanno affatto d’accordo. Tutto questo è il risultato dell’uso di un linguaggio divisivo e dell’aver detto cose che hanno provocato la distanza tra le persone. Allo stesso modo, se vi trovate in una regione molto accidentata e difficile, in cui il paesaggio è scosceso e il terreno molto impervio, anche questo è il risultato di un linguaggio divisivo. Se vi astenete dall’usare un linguaggio divisivo, come risultato rinascete in un luogo molto pianeggiante, uniforme e bello, e voi stessi avete relazioni armoniose con tutte.