Modelli lineari e non lineari di progresso
Tutti noi desideriamo progredire nel cammino spirituale ma, poiché abbiamo idee irrealistiche su come avviene il progresso, siamo frustrati. Molti vogliono risultati immediati e costanti, e questo non accade. Di conseguenza, dopo una fase iniziale di idealismo entusiastico, molti si scoraggiano e magari ci rinunciano. Per acquisire un atteggiamento realistico dobbiamo capire che il progresso avviene solo attraverso un lento processo in cui, di giorno in giorno, ci sono alti e bassi. Questo perché abbiamo conseguenze karmiche sia positive che negative dal nostro precedente comportamento costruttivo e distruttivo e, in ogni momento, il nostro costante afferrarci a modi impossibili di esistere attiva diversi potenziali di felicità, infelicità, successo o fallimento.
Quindi, il progresso avviene attraverso una combinazione di modelli lineari e non lineari. Il modello lineare è con percorsi graduali e quello non lineare è con reti. Esploriamo le fonti di questi modelli negli insegnamenti e il loro modo di adattarsi insieme.
I tre cicli di trasmissione
Il Mahayana organizza gli insegnamenti buddhisti in tre cicli di trasmissione del Dharma (chos-skor gsum, tre giri della ruota del Dharma): uno hinayana e due mahayana.
Sebbene le diverse tradizioni tibetane concordino per lo più su quali testi appartengano a quale giro, spiegano in modo diverso cosa definisce ognuno di questi. Tsongkhapa, il fondatore della tradizione Ghelug, afferma che lo schema non è in base alla sequenza temporale, ma in base all'argomento. Se l'argomento consiste in sistemi filosofici riguardanti la vacuità, allora ghelug e non ghelug li definiscono in modo diverso.
Per ghelug:
- Scuole hinayana
- Madhyamaka
- Cittamatra
Per la vacuità d’altro (gzhan-stong) non ghelug:
- Scuole hinayana
- Vacuità di sé madhyamaka (rang-stong)
- Vacuità d’altro madhyamaka
Tuttavia, se definiamo i tre giri in un modo condiviso da tutte le scuole, i temi principali dei tre sono:
- Per l'Hinayana, le quattro nobili verità
- Per il Mahayana, la letteratura Prajnaparamita (consapevolezza discriminante di vasta portata, perfezione della saggezza), riguardante la vacuità e le fasi della sua realizzazione
- La letteratura sulla natura di Buddha.
Usiamo quest'ultimo schema.
Il ciclo hinayana come lineare e quello mahayana come non lineare
Gli insegnamenti hinayana sono la base per gli insegnamenti mahayana, che sono di più vasta portata in termini di motivazione e obiettivo. La motivazione hinayana è la rinuncia e l'obiettivo è la liberazione; la motivazione mahayana è la bodhicitta e l'obiettivo è l'illuminazione. Sulla base della rinuncia sviluppiamo una motivazione di più vasta portata: la bodhicitta, e sulla base della liberazione si ottiene un obiettivo di più vasta portata: l'illuminazione.
Allo stesso modo, il metodo mahayana di presentare gli insegnamenti si basa su quello hinayana e lo supera, come si può vedere negli insegnamenti dei tre cicli.
- L'Hinayana insegna le quattro nobili verità in modo lineare. I veri problemi derivano dalle loro vere origini (vere cause) – impulsi karmici ed emozioni e atteggiamenti disturbanti – ed entrambi derivano dall'inconsapevolezza (ignoranza). Il loro vero arresto (vera cessazione) deriva dalle vere menti del sentiero (veri sentieri) che li rimuovono per sempre – vale a dire, la cognizione non concettuale della mancanza di un’“anima” impossibile di una persona (gang-zag-gi bdag-med, mancanza del sé della persona).
- I due cicli mahayana insegnano i loro argomenti in termini di base, sentiero e risultato (gzhi-lam-’bras-bu gsum), presentano i tre come reti e descrivono il sentiero sia in modo lineare che non lineare.
La presentazione mahayana delle reti e del progresso non lineare appare più chiaramente nei due testi di Maitreya che sono i principali commentari sugli ultimi due cicli di trasmissione del Dharma:
- Per Prajnaparamita, la Filigrana delle realizzazioni (mNgon-rtogs rgyan, sanscr. Abhisamaya-alamkara)
- Per la natura di Buddha, il Continuum sublime (rGyud bla-ma, sanscr. Uttaratantra).
Il primo presenta il sentiero e il risultato, mentre il secondo presenta la base, il sentiero e il risultato, ma si concentra in modo approfondito sulla base e sul risultato.
La presentazione delle reti lineari e non lineari in Filigrana delle realizzazioni
In Filigrana delle realizzazioni Maitreya presenta il sentiero sia in modo lineare che non lineare. Il processo lineare comporta il progredire attraverso cinque menti del sentiero (cinque sentieri), uno schema in comune con la presentazione lineare hinayana. Il progresso non lineare è in termini di reti di otto serie di realizzazioni interrelate (dngos-po brgyad). Il testo si conclude presentando il risultato come la rete intrecciata dei quattro corpi di Buddha.
Le cinque menti del sentiero sono:
- La mente del sentiero di costruzione (tshogs-lam, sentiero di accumulazione)
- La mente del sentiero applicativo (sbyor-lam, sentiero di preparazione)
- La mente del sentiero della visione (mthong-lam, sentiero della visione)
- La mente del sentiero della familiarizzazione (sgom-lam, sentiero della meditazione)
- La mente del sentiero che non necessita di ulteriore addestramento (mi-slob-lam, sentiero del non più apprendimento).
La presentazione delle reti nel Continuum sublime
In Continuum sublime Maitreya presenta la base del sentiero, la natura di Buddha, come una rete di fattori, e il risultato come una rete non solo di corpi di Buddha (i corpi fisici, la parola e la mente di un Buddha), ma anche di qualità illuminanti di un Buddha (yon-tan) e attività o influenza illuminante (’phrin-las).
Così,
- La base, come descritto in Continuum sublime, è una rete di fattori della natura di Buddha
- Il sentiero, come descritto in Filigrana delle realizzazioni, è una rete di realizzazioni ottenute sia linearmente che non linearmente
- Il risultato, come descritto in entrambi, è una rete di corpi di Buddha.
Base, sentiero e reti risultanti in termini di natura di Buddha
La rete di fattori o tratti della natura di Buddha è un complesso di diverse reti di tratti in evoluzione (rgyas-’gyur-gyi rigs) intrecciati con tratti dimoranti (rang-bzhin gnas-rigs).
- Le reti di tratti in evoluzione si evolvono nelle reti di corpi di Buddha non statici (i corpi fisici, la parola e la mente di un Buddha).
- I tratti dimoranti, come la vacuità della mente quando è contaminata dall'oscuramento e la vacuità delle reti di tratti in evoluzione, consentono alla trasformazione di avvenire.
Inoltre, un ulteriore fattore della natura di Buddha è il fatto che le reti di tratti in evoluzione possono essere stimolate o ispirate (byin-rlabs, “benedette”) ad evolversi nelle reti dei corpi di Buddha.
La rete di realizzazioni, insieme all'ispirazione dalla rete delle fonti di direzione sicura (i tre preziosi gioielli) e dalla rete dei propri mentori spirituali, influenza la rete di base dei fattori della natura di Buddha in modo che si evolva per diventare la rete risultante dei corpi di Buddha. Quindi, le reti di tratti in evoluzione come base, le reti di questi tratti lungo i sentieri e le reti dei corpi di Buddha come loro stati risultanti si riferiscono tutte alle stesse reti, solo in stadi diversi.
Cos'è una rete?
Una rete non è semplicemente una raccolta di elementi che la compongono, ma è la rete interattiva di tutti gli elementi che la compongono che si collegano tra loro in molti modi, interagiscono e funzionano insieme in modo armonioso. In termini buddhisti, è una variabile influenzante non concomitante (ldan-min ’du-byed, una variabile influenzante che non è né una forma di fenomeno fisico né un modo di essere consapevoli di qualcosa). È semplicemente un'imputazione, in altre parole, qualcosa di astratto che tuttavia funziona per produrre effetti.
Quindi, la rete di fattori della natura del Buddha nelle loro basi, sentieri e risultati produce tutti effetti, come il beneficio per noi stessi e per gli altri. Gli effetti che le reti producono sono maggiori o minori a seconda del livello di purificazione, dell'estensione della loro dimensione e del livello della loro forza.
Inoltre, per progredire sul sentiero dobbiamo mettere in rete progressivamente più elementi all'interno delle reti di base e di sentiero in più modi, progressivamente. Sul sentiero, dobbiamo applicare diverse combinazioni di essi per adattarli a situazioni specifiche in noi stessi (per superare emozioni e atteggiamenti disturbanti) e negli altri (per aiutarli a fare lo stesso).
Si noti che, sebbene la maggior parte degli elementi che compongono le reti siano fattori della natura di Buddha senza inizio, potremmo aggiungere elementi che non sono mai stati lì prima. Esempi sono il primo momento di sviluppo di bodhicitta e la prima cognizione corretta della vacuità.
Livelli di funzionamento delle reti
Nel suo Continuum sublime, Maitreya descrive la differenza nei livelli di funzionamento di questi tratti di rete spiegando che possono essere:
- non purificati – la situazione di base, quando la rete della natura del Buddha è oscurata dalla confusione,
- parzialmente non purificati e parzialmente purificati – lungo il sentiero, quando parte della confusione viene rimossa,
- completamente purificati – nella fase risultante, quando tutta la confusione e le sue abitudini vengono totalmente rimosse per sempre.
Ricordiamo che la scuola Ghelug parla dei preliminari (mngon-’gro) come "raccolta e purificazione" (bsags-sbyang). Ciò si riferisce al processo di purificazione delle reti di confusione (inconsapevolezza, ignoranza) e di espansione e rafforzamento delle reti della natura di Buddha. Questo processo continua lungo l'intero sentiero verso l'illuminazione.
Tratti in evoluzione
Tre sistemi
Discutiamo i tre sistemi principali di evoluzione dei tratti.
- Le varie buone qualità (yon-tan) della mente/cuore (attività mentale), come il suo dare origine alle apparenze degli oggetti (gsal, chiarezza), il riconoscimento degli oggetti (rig, consapevolezza), la ricettività (snying-rje, compassione), il calore, la comprensione e il prendersi cura di qualcuno. Possiamo anche includere fattori mentali costruttivi (virtuosi) come generosità, amore, pazienza e così via.
- La rete di forza positiva (bsod-nams-kyi tshogs, raccolta di meriti) derivante da azioni costruttive.
- La rete della consapevolezza profonda (ye-shes-kyi tshogs, raccolta di intuizioni o saggezza).
La rete delle buone qualità
Buone qualità come calore, compassione, generosità e così via, possono accompagnare momenti di consapevolezza e comportamento. Anche quando quei momenti sono finiti, possiamo attribuire loro una rete di buone qualità. Inoltre, tutte le nostre varie buone qualità si interconnettono, interagiscono e funzionano insieme come una rete. Più pura e forte è ciascuna delle buone qualità e più frequentemente accompagna la nostra cognizione e il nostro comportamento, più forte sarà la rete attribuita loro. Inoltre, più forte e frequente sarà il funzionamento e gli effetti di questa rete; vale a dire, la futura presenza e forza di queste buone qualità che accompagnano i nostri modi di pensare, parlare e agire.
Quando sono contaminate (zag-bcas, mescolate con confusione, "contaminate") e quindi non purificate (impure), le buone qualità funzionano debolmente o raramente. Inoltre, possono diventare qualità negative, come rispondere in modo insensibile o ipersensibile, essere emotivamente freddi, non avere comprensione, essere egoisticamente interessati solo a noi stessi e così via.
Quando è incontaminata (zag-med, libera da ogni confusione, “incontaminata”) e quindi completamente purificata (pura), la rete di queste buone qualità funziona senza interruzione o variazione di forza come la rete delle buone qualità illuminanti di un Buddha.
La rete della forza positiva
Ognuna delle nostre azioni costruttive, sia fisiche, verbali o mentali, funziona come una forza positiva (potenziale positivo, merito). Quella forza finisce quando finisce l'azione, ma possiamo imputare loro una rete di forza positiva che è direttamente proporzionale al numero di singole azioni costruttive che servono come base per l'imputazione. È anche direttamente proporzionale ai vari fattori che influenzano la forza della maturazione delle azioni karmiche, come i fattori mentali motivanti che le accompagnano dalla rete di buone qualità. Più forte è la rete di forza positiva, più forti e frequenti saranno i risultati che matureranno da essa.
Quando non è dedicata a bodhicitta come causa di illuminazione, questa rete funziona come una rete di costruzione del samsara. In altre parole, varie combinazioni di elementi dalla rete di forza positiva maturano in risultati samsarici. Questi includono l'esperienza dei fattori aggregati di uno stato di rinascita samsarica più favorevole per sperimentare ciò che matura da questa rete: felicità e sensazione di ripetere le azioni costruttive.
Quando siamo contaminati dalla confusione su causa ed effetto comportamentali e quindi non purificati, abbiamo una rete di forza negativa (sdig-pa, potenziale negativo, "peccato") costruita dal nostro comportamento distruttivo. Anche questa costruisce il samsara e matura nei fattori aggregati di una rinascita samsarica favorevole all'esperienza dell'infelicità e al voler ripetere azioni distruttive.
Anche quando la rete di forza positiva è contaminata dall'essere mescolata con la confusione sulla realtà (inconsapevolezza della vacuità), se gli elementi in essa sono dedicati con bodhicitta come cause per l'illuminazione, è parzialmente non purificata e parzialmente purificata. L'aspetto purificato diventa una rete di costruzione dell'illuminazione e funziona come causa per il raggiungimento degli aggregati purificati di un Buddha. L'aspetto non purificato funziona ancora come un costruttore di samsara, continuando a portare circostanze favorevoli al raggiungimento dell'illuminazione, come una preziosa rinascita umana. Quando è dedicata con la rinuncia come causa per la liberazione dal samsara, la rete di forza positiva costruisce la liberazione.
Una volta completamente purificata, la rete di forza positiva porta con sé gli aggregati del corpo di un Buddha, in particolare la rete di tutti i corpi della forma di un Buddha, inclusi sia il corpo che la parola, più le loro attività illuminanti.
La rete della consapevolezza profonda
Se definiamo questa rete nel suo senso più stretto, essa include solo momenti di cognizione non concettuale dei sedici aspetti delle quattro nobili verità o della vacuità.
Se la definiamo in modo più generale, include anche momenti di cognizione concettuale dei sedici aspetti, della vacuità e momenti dei cinque tipi di consapevolezza profonda (ye-shes lnga, cinque saggezze del Buddha):
- Consapevolezza profonda simile a uno specchio (me-long lta-bu ye-shes)
- Consapevolezza profonda equalizzante (mnyam-nyid ye-shes)
- Consapevolezza profonda individualizzante (sor-rtog ye-shes)
- Consapevolezza profonda realizzante (ye-shes sgrub-byed)
- Consapevolezza profonda della sfera della realtà (chos-dbyings ye-shes, saggezza del dharmadhatu). Ciò include la consapevolezza profonda sia dei fatti veri superficiali che di quelli più profondi sulle cose (verità convenzionali e ultime) – la loro apparenza e la loro vacuità.
I momenti di profonda consapevolezza cessano di esistere dopo essersi verificati, come nel caso dei momenti di comportamento costruttivo. Tuttavia, possiamo attribuire loro una rete di profonda consapevolezza. Inoltre, tutti questi tipi di profonda consapevolezza si interconnettono e funzionano come una rete.
Quando mescolata con la confusione sulla realtà e quindi contaminata e non purificata, la rete dei cinque tipi di consapevolezza profonda funziona solo in modo limitato. Quando non è dedicata alla bodhicitta come causa per l'illuminazione costruisce il samsara. Matura nel livello di base dei cinque tipi di consapevolezza profonda come qualità della mente di uno dei tre migliori stati di rinascita o di uno dei tre peggiori. Ciò avviene in connessione con la maturazione della rete di forza positiva o negativa che costruisce il samsara. Inoltre, la rete non purificata dei cinque tipi di consapevolezza profonda funziona anche come una rete di emozioni disturbanti (nyon-mongs, sanscr. klesha, emozioni afflittive). Rispettivamente, i cinque diventano ingenuità (gti-mug, sanscr. moha, chiusura mentale), orgoglio e avarizia, avidità e attaccamento, gelosia e invidia, rabbia e paura.
Quando è ancora macchiata dall'essere mescolata alla confusione sulla realtà, ma dedicata con bodhicitta come causa per l'illuminazione, la rete dei cinque tipi di consapevolezza profonda è parzialmente non purificata e parzialmente purificata. L'aspetto non purificato costruisce il samsara, mentre l'aspetto purificato costruisce l'illuminazione, agendo come causa per raggiungere i cinque tipi di consapevolezza profonda pienamente operativi di un Buddha.
Considerando la rete di consapevolezza profonda come una rete di momenti di corretta cognizione della vacuità, se questi sono dedicati con bodhicitta come cause per l'illuminazione, diventa una rete di costruzione dell'illuminazione. Se sono dedicati con la rinuncia come cause per la liberazione dal samsara, diventa una rete di costruzione della liberazione. Se non sono dedicati né con la rinuncia né con bodhicitta, diventa una rete di costruzione del samsara che matura in intelligenza in una rinascita samsarica. In tutti e tre i casi, anche se i momenti di cognizione sono concettuali e in questo senso non purificati, contribuiscono ai rispettivi risultati.
Quando completamente purificata, la rete di consapevolezza profonda si trasforma nella rete illuminante di consapevolezza profonda di un Buddha che comprende tutto (ye-shes chos-sku, sanscr. jnanadharmakaya, d harmakaydi saggezza).
Come progrediamo
Purificare, rafforzare e integrare
Il progresso sul cammino spirituale, quindi, deriva dal purificare, dal costruire e dal rafforzare queste tre reti di fattori della natura di Buddha. Inoltre, dobbiamo lavorare su tutti e tre insieme, combinandoli anche come una rete, come mettere insieme i pezzi di un puzzle. Quando sono adeguatamente dedicati con bodhicitta, le reti di forza positiva e di consapevolezza profonda si uniscono per realizzare il raggiungimento delle reti illuminanti dei corpi di Buddha. Esaminiamo questo più da vicino.
Rafforzare le reti di forza positiva e consapevolezza profonda
Quando analizziamo più precisamente le reti di forza positiva e di consapevolezza profonda, la prima viene costruita o rafforzata da una mente che si concentra sulla verità superficiale (kun-rdzob bden-pa, verità convenzionale o relativa) sugli esseri – le loro apparenze convenzionali – mentre agisce in modo costruttivo nei loro confronti.
La rete della consapevolezza profonda è costruita o rafforzata da una mente che si concentra in modo non concettuale sulla verità più profonda (don-dam bden-pa, verità ultima) su tutti i fenomeni.
Secondo la presentazione ghelug, la verità o il fatto più profondo di tutti i fenomeni è solo la loro vacuità ma, secondo le scuole non ghelug, è la loro vacuità inseparabile dalla loro apparenza - in altre parole le due verità ghelug inseparabilmente insieme, che è come sono sempre in ogni caso. Quando presentiamo la rete di consapevolezza profonda in termini dei cinque tipi di consapevolezza profonda, quando completamente purificati, hanno anche la cognizione delle due verità insieme.
Entrambe le reti come cause e condizioni per i corpi di Buddha
La rete di forza positiva che costruisce l'illuminazione è la causa di ottenimento (nyer-len-gyi rgyu, causa materiale) per una rete di forme illuminanti (gzugs-sku, sanscr. rupakaya). La rete di consapevolezza profonda che costruisce l'illuminazione è la causa di ottenimento per una rete di consapevolezza profonda illuminante che comprende ogni cosa.
Una causa di ottenimento è l'elemento da cui si ottiene il risultato. Funziona come la fonte natale (rdzas) che dà origine al risultato come suo successore e cessa di esistere simultaneamente con il sorgere del suo risultato.
Per produrlo, tuttavia, una causa di ottenimento deve avere condizioni che agiscono simultaneamente (lhan-cig byed-rkyen, condizioni di accompagnamento). I risultati non provengono da una sola causa. Ognuna delle due reti funge da condizione che agisce simultaneamente per l'altra quando l'altra funziona come causa di ottenimento. La condizione che agisce simultaneamente lavora insieme alla causa di ottenimento per produrre il risultato, ma non è la fonte natale del risultato. Come lo capiamo?
La rete di forme illuminanti consiste in una rete di forme sottili (longs-sku, sanscr. sambhogakaya) e una rete di forme più grossolane emanate da esse (sprul-sku, sanscr. nirmanakaya). Tutte le forme sottili e le forme di emanazione suprema (mchog-gi sprul-sku) (come Shakyamuni Buddha) hanno una rete di 32 qualità che sono maturazioni (rnam-smin-gyi yon-tan). Ciò si riferisce alle loro reti di 32 eccellenti segni corporei (mtshan-bzang, caratteristiche principali), che maturano e indicano le loro cause, vale a dire reti di costruzione dell'illuminazione di forza positiva purificata. Quindi, prendendosi cura degli altri come una madre animale che lecca i suoi cuccioli, queste forme illuminanti hanno lunghe lingue.
Sebbene una rete di 32 qualità che sono maturazioni risulti da una rete di forza positiva come sua causa di ottenimento, quella causa deve avere come sua condizione di azione simultanea momenti di cognizione della vacuità come una rete di profonda consapevolezza. Altrimenti, la forza positiva di azioni costruttive compiute senza alcuna precedente cognizione della vacuità si tradurrà semplicemente in una rinascita fortunata nel samsara. Quindi, i momenti di cognizione della vacuità non devono verificarsi simultaneamente con le azioni costruttive che servono come forze positive.
Una rete di dharmakaya di profonda consapevolezza consiste nella rete delle 32 qualità di un Buddha che sono stati di separazione (bral-ba’i yon-tan). Queste sono qualità della consapevolezza onnisciente di un Buddha (rnam-mkhyen), che sono il risultato della rimozione o del vero arresto delle due oscurazioni e comprendono le dieci forze, le quattro mancanze di paura e le diciotto qualità non condivise.
I veri arresti provengono dalla cognizione non concettuale della vacuità. Tuttavia, poiché le 32 qualità che sono stati di separazioni sono consapevolezze non solo della vacuità ma anche delle due verità inseparabili, si ha bisogno come condizione che agisce simultaneamente di cognizioni di fatti veri superficiali con l'accumulo di una rete di forza positiva.
Le buone qualità di accompagnamento
Non solo dobbiamo lavorare per purificare e rafforzare le reti di forza positiva e consapevolezza profonda (e nel tantra, in un momento della mente), ma dobbiamo anche accompagnare le cognizioni delle apparenze o della vacuità con vari elementi della rete di buone qualità. Affinché le reti funzionino per costruire un samsara migliore, la liberazione o l’illuminazione, queste buone qualità di accompagnamento includono i tre livelli di motivazione del lam-rim (il sentiero graduale), vale a dire, il desiderio di rinascere in uno degli stati migliori (in particolare, una preziosa rinascita umana), la rinuncia e la bodhicitta.
Per raggiungere ciascuno di questi tre obiettivi, le buone qualità che li accompagnano devono anche includere ciò che nel contesto mahayana sono chiamati i sei atteggiamenti di vasta portata (phar-phyin, sanscr. paramita, perfezioni). I sei atteggiamenti sono di vasta portata, ovvero conducono al raggiungimento dell'illuminazione, solo se accompagnati da bodhicitta. Quando non sono accompagnati da bodhicitta, ma semplicemente dal desiderio di un samsara migliore o della liberazione, non sono "di vasta portata".
- In generale, gli atteggiamenti di vasta portata di generosità, disciplina etica e pazienza di non arrabbiarsi per le difficoltà con gli altri e per i propri problemi contribuiscono o rafforzano la rete di forza positiva quando accompagnano la cognizione delle apparenze convenzionali durante un comportamento costruttivo.
- Gli atteggiamenti di vasta portata della consapevolezza discriminante, della stabilità mentale (concentrazione) e della pazienza di non lasciarsi frustrare dalle difficoltà nella pratica del Dharma contribuiscono o rafforzano la rete della consapevolezza profonda quando accompagnano la cognizione della vacuità.
- L'atteggiamento di perseveranza di vasta portata contribuisce o rafforza entrambe le reti.
I quattro supporti per la perseveranza sono:
- L'intenzione di raggiungere i nostri obiettivi e di costruire le cause per raggiungerli
- Fiducia in se stessi e fermezza
- Gioia
- Prendersi una pausa, quando necessario.
Le due forze che aumentano la perseveranza sono:
- Accettare che per raggiungere i nostri obiettivi dobbiamo fare questo o quello e accettare che, fino al raggiungimento della liberazione, la nostra esperienza samsarica avrà alti e bassi
- Volontà personale o presa del controllo.
Sebbene i diversi atteggiamenti di vasta portata contribuiscano a rafforzare reti diverse, cerchiamo di averli tutti e sei insieme in ogni momento, come una rete.
Riepilogo
- Facciamo progressi sul sentiero lavorando per rafforzare la rete di consapevolezza profonda durante la cognizione di assorbimento totale (mnyam-bzhag, equilibrio meditativo) della vacuità, e la rete di forza positiva durante i successivi periodi di ottenimento (rjes-thob, "post-meditazione") della propria meditazione e tra le sessioni di meditazione quando si aiuta gli altri. Questi si collegheranno in rete.
- Inoltre, cerchiamo di mettere insieme le esperienze e le intuizioni di tutti questi periodi come i pezzi di un puzzle multidimensionale, in modo che formino una rete multidimensionale.
- Allo stesso tempo, lavoriamo per purificare e rimuovere completamente la rete di forza negativa (creata da azioni distruttive) e la rete di forza positiva contaminata (da azioni costruttive mescolate a confusione), in modo che non diano origine alla rinascita samsarica priva di alcuna certezza, con alti e bassi.
- Allo stesso tempo, lavoriamo per purificare la rete della consapevolezza profonda contaminata, rimuovendo da essa non solo la confusione che la accompagna, ma anche le sue abitudini, mentre procediamo dalla cognizione concettuale a quella non concettuale della vacuità e, infine, verso la rimozione delle apparenze della vera esistenza.
Ispirazione
Inoltre, grazie al fattore della natura di Buddha che stimola le reti di base a crescere, facciamo progressi tramite l’intessere il "raccogliere e purificare" con l'ispirazione delle tre gemme preziose e del mentore spirituale. Otteniamo l'ispirazione attraverso la convinzione delle loro buone qualità, che la forza di queste deriva da cause, che possiamo svilupparle noi stessi, e dall'apprezzamento della loro gentilezza nell'aiutarci.
Inoltre, a livello del tantra,
- i fattori della natura di Buddha vengono attivati attraverso l'iniziazione.
- Possiamo anche stimolarli a crescere recitando mantra e immaginando che l'ispirazione provenga sotto forma grafica dalle figure del Buddha (yi-dam).
- Inoltre, le figure del Buddha con tutti i loro volti, braccia e gambe che rappresentano le buone qualità, i tipi di consapevolezza profonda e così via, rappresentano graficamente una rete, come fa un mandala di figure. Anche questo è stimolante. Visualizzare noi stessi in queste forme aiuta a mettere in rete tutto insieme.
Perseveranza attraverso gli alti e bassi
Per quanto riguarda il modo in cui queste reti maturano lungo il sentiero e al momento del risultato, come nelle leggi dell'analisi dei sistemi, le reti maturano in modo non lineare. Quindi, sebbene a lungo termine, progrediamo linearmente da un sentiero all'altro; tuttavia, all'interno di ciascuno dei cinque sentieri, saliamo e scendiamo di ora in ora. Questa è una delle caratteristiche del samsara: nessuna certezza di cosa maturerà dopo.
Quindi, abbiamo bisogno di pazienza per sopportare periodi difficili senza frustrarci e di perseveranza simile a un'armatura, per continuare a impegnarci indipendentemente da quanto difficile o lento possa essere il progresso, e anche se non abbiamo voglia di praticare. Dopo tutto, la voglia di praticare (’dod-pa) e di non praticare sono anche fattori mentali che maturano dalle reti di forza positiva e forza negativa.
Salti quantici sul sentiero mahayana
Nell'analisi dei sistemi queste reti sono sistemi organici, il che significa che sono sistemi aperti - le cose entrano ed escono continuamente - e quindi sono auto-organizzanti (rang-byung, auto-originanti). Ciò significa che, quando una rete raggiunge una certa massa critica, salta a un nuovo livello quantico e si riorganizza per funzionare a questo nuovo livello.
A livello di base, i salti quantici si verificano ogni volta che moriamo. Quando il karma proiettante per la rinascita successiva matura, tutti i nostri sistemi di rete si riorganizzano in modo da dare origine ai cinque fattori aggregati di esperienza (cinque aggregati) del nostro stato di rinascita successiva.
A livello del sentiero mahayana i salti principali, secondo lo schema Prasanghika Ghelug, sono:
- Passare da principiante a raggiungere una mente di sentiero di costruzione. Ciò avviene quando sviluppiamo la bodhicitta senza sforzo (rtsol-med) come nostra motivazione primaria.
- Saltare al raggiungimento di una mente di sentiero applicativo. Ciò avviene quando otteniamo uno stato concettuale di shamatha (zhi-gnas, mente serenamente calma e stabile, calmo dimorare) sulla vacuità e sui sedici aspetti delle quattro nobili verità.
- Saltare al raggiungimento di una mente di sentiero della visione e quindi passare da un essere ordinario a uno arya. Ciò avviene quando otteniamo la cognizione non concettuale della vacuità e dei sedici aspetti delle quattro nobili verità, così da rimuovere per sempre le nostre emozioni e atteggiamenti disturbanti basati sulla dottrina e il nostro afferrarci alla vera esistenza basato sulla dottrina (bden-’dzin).
- Saltando al raggiungimento dell'ottavo bhumi con una mente del sentiero della familiarizzazione, passando dai livelli non purificati a quelli purificati delle menti bhumi e da arya ad arhat liberato. Ciò avviene quando la nostra cognizione non concettuale della vacuità e dei sedici aspetti delle quattro nobili verità rimuove anche le emozioni e gli atteggiamenti disturbanti che sorgono automaticamente e l'afferrarsi alla vera esistenza innato. A questo punto, abbiamo rimosso per sempre le oscurazioni emozionali (nyon-sgrib) che sono emozioni e atteggiamenti disturbanti che impediscono la liberazione. Non c'è più nulla che attivi le nostre eredità karmiche (sa-bon, semi, tendenze) e quindi siamo anche liberi dal karma. Quindi, siamo liberati dal samsara.
- Saltare dall’essere arhat al conseguimento dello stato di Buddha. Ciò avviene quando la nostra cognizione non concettuale della vacuità e dei sedici aspetti delle quattro nobili verità rimuove le oscurazioni cognitive (shes-sgrib) riguardanti tutti i conoscibili e che impediscono l'onniscienza. Questo insieme di oscurazioni include le abitudini di afferrarsi alla vera esistenza, che causano il sorgere di apparenze cognitive di vera esistenza (bden-snang) e impediscono la cognizione simultanea delle due verità (bden-gnyis).
A causa delle differenze nell'asserire i due insiemi di oscurazioni, le varie tradizioni tibetane spiegano in modo leggermente diverso le realizzazioni e ciò di cui ci liberiamo per fare i salti da un livello quantico del sentiero al successivo. Particolarmente cruciale è come fare il salto quantico da una cognizione concettuale della vacuità a una non concettuale.