Il sé o “me” è un fenomeno di imputazione non statico legato al flusso di continuità dei nostri fattori aggregati che compongono ogni momento della nostra esperienza. Non può esistere o essere conosciuto separatamente da quegli aggregati. La sua esistenza può essere stabilita solo in termini di ciò a cui la parola o il concetto di “me” si riferisce sulla base di questi aggregati in continua evoluzione che formano una continuità secondo il karma individuale. La vacuità del sé della persona è l’assenza di vari modi impossibili di esistere che le nostre menti abituate alla confusione proiettano e confusamente credono corrispondere al nostro “me” convenzionalmente esistente. Ci sono molti livelli di questo falso “me” che dobbiamo confutare per smettere di proiettare e di credere in queste proiezioni, passo dopo passo.