Le apparenze sottili come gioco della mente
Quando i testi parlano di apparenze di samsara e nirvana come del "gioco della mente" (sems-kyi rol-pa), secondo la presentazione Prasangika ghelug, significa che la mente è l'agente (byed-pa-po) che dà origine alle apparenze. Più in dettaglio, per un corpo illusorio, un corpo di bardo e un sambhogakaya, la mente più sottile di chiara luce è la condizione che agisce simultaneamente (lhan-skyes rkyen) - l'agente effettivo, come un vasaio per una brocca di argilla - e il vento energetico più sottile, che è il supporto di questa mente, è la causa di ottenimento (nyer-len-gyi rgyu), come l'argilla per la brocca di argilla. Per il dharmakaya, i ruoli dei due sono invertiti.
La mente più sottile di chiara luce e l'energia più sottile possono funzionare ciascuna come agenti che danno origine ad apparenze samsariche, come quella di un corpo di bardo, a causa dei potenziali karmici positivi e negativi che sono fenomeni di imputazione sulla base della mente più sottile di chiara luce. "Dare origine a un'apparenza samsarica" non si riferisce esclusivamente a tale apparenza quando funge da oggetto focale (dmigs-yul) in una cognizione, come una di un corpo di bardo. Si riferisce anche alla forma del corpo che appare nello stato tra morte e rinascita, anche quando non viene conosciuto. Il potenziale karmico è la causa di maturazione (rnam-smin-gyi rgyu) per la forma specifica che assume il corpo di bardo.
Nel caso delle apparizioni nirvaniche di un sambhogakaya, un corpus di corpi di pieno uso, le reti di costruttori di illuminazione di forza positiva e di profonda consapevolezza che sono allo stesso modo fenomeni di imputazione sulla base della mente più sottile di chiara luce sono anche parti del processo causale. Queste sono reti costruite con una dedica di bodhicitta. La rete di costruttori di illuminazione di forza positiva - e in particolare i voti del bodhisattva, che sono forme non rivelatrici (rig-byed ma-yin-pa’i gzugs) incluse in questa rete - è una causa di ottenimento aggiuntiva oltre al vento di energia più sottile. La rete di costruttori di illuminazione di profonda consapevolezza è una condizione di azione simultanea in aggiunta alla mente più sottile di chiara luce.
Le apparenze grossolane come gioco della mente
Per i quattro grandi elementi (terra, acqua, fuoco e vento) e le apparenze grossolane dell'ambiente e dei suoi abitanti (snod-bcud), la coppia inseparabile della mente più sottile di chiara luce e dell'energia-vento più sottile è la condizione e l'agente che agiscono simultaneamente per il loro sorgere.
Poiché l'energia-vento più sottile è molto sottile, non può essere la causa di ottenimento dei quattro grandi elementi. Una causa di ottenimento e il risultato ottenuto da essa devono essere allo stesso livello di sottigliezza. Qual è allora la causa di ottenimento dei quattro elementi? La potenziale capacità (nus-pa) di ciascuno di essi di dare origine a forme di fenomeni fisici che non solo appaiono, ma possono essere validamente conosciuti, anche se solo molto tempo dopo il loro sorgere, come gli elementi che compongono l'universo. Ciò non significa, tuttavia, che sia possibile stabilire o provare l'esistenza di questi elementi con mezzi diversi dal loro essere semplicemente gli oggetti di riferimento (btags-chos) dei concetti e delle parole per loro.
L'esempio del pus e dell'acqua
Si consideri l'esempio citato da Chandrakiriti in Impegnarsi nella Via di mezzo (dBu-ma-la ’jug-pa, sanscr. Madhyamakāvatāra) (VI.71ab): lo stesso liquido è percepito come acqua dagli umani e come pus dai preta, ed entrambe le percezioni sono cognizioni valide. In questo esempio, la potenziale capacità dell'elemento acqua di dare origine a un'apparenza è la causa di ottenimento delle due diverse apparenze. La condizione che agisce simultaneamente per l'insorgere di queste apparenze è il potenziale karmico che è un fenomeno di imputazione sulla base del continuum della mente più sottile di chiara luce e del vento energetico più sottile degli esseri limitati individuali rinati in queste due forme di vita.
Come funziona? L'elemento acqua ha diverse sfaccettature (cha-shas) e ciascuna ha il suo segno caratteristico definitorio. Il segno caratteristico definitorio di una sfaccettatura non nega i segni caratteristici definitori delle altre. Tenete presente che gli elementi mancano sia di esistenza auto stabilita (rang-bzhin-gyis grub-pa, esistenza intrinseca) sia di esistenza stabilita dal potere di questi segni caratteristici definitori (rang-mtshan-gyis grub-pa).
Come risultato di maturazione (rnam-smin-gyi ’bras-bu) del potenziale karmico di questi esseri limitati, il loro fattore mentale della distinzione (’du-shes) può differenziare e concentrarsi sul segno caratteristico definitorio della sfaccettatura specifica che è rilevabile per la sua forma di vita attraverso i sensori cognitivi (dbang-po, le cellule fotosensibili degli occhi) che sono anche distintivi per la loro forma di vita. Nel distinguere questo specifico segno caratteristico definitorio, gli umani o i preta percepiscono validamente sia l'acqua che il pus come il risultato dominante o completo (bdag-’bras) del loro potenziale karmico.
Differenziare la visione prasanghika da quella cittamatra
Pertanto, la causa di ottenimento della materia che costituisce l'ambiente e i corpi degli esseri limitati che lo abitano non proviene dalla mente. La visione prasanghika non è come quella cittamatra secondo cui, nella cognizione sensoriale, sia l'oggetto percepito che la coscienza e i fattori mentali che la accompagnano provengono simultaneamente dalla stessa fonte natale (rdzas) - vale a dire, dalla stessa tendenza karmica che è un fenomeno di imputazione sulla base della coscienza fondamentale individuale dell'essere (kun-gzhi rnam-shes, sanscr. ālayavijñana) e del suo vento energetico sottile di supporto.
Inoltre, non è che tutto sia il gioco o la creazione della "mia mente". Tutte le apparenze sono il gioco della mente in generale. Ciò non significa che siano il gioco di una mente universale che esiste lassù nel cielo grazie al suo potere di essere auto stabilita e riscontrabile dalla sua parte. Tutte le apparenze che ogni essere individuale percepisce sono il gioco di ciascuna delle sue menti individuali. L'esistenza di fenomeni validamente conoscibili non può essere stabilita indipendentemente dalla mente, ma le nostre menti non creano l'universo e tutti coloro che vi sono dentro. Ogni essere ha un continuum mentale che crea le sue esperienze individuali di oggetti sensoriali in congiunzione con i potenziali degli elementi come loro cause di ottenimento.
Come possiamo capirlo? Il fatto che tutti gli esseri nati con lo stesso tipo di forma di vita riconoscano validamente lo stesso tipo di apparenza, ad esempio di acqua o pus, è dovuto al loro potenziale karmico collettivo o condiviso (thun-mongs-gi las). L'esistenza di queste apparenze come acqua o pus può essere stabilita solo come oggetti di riferimento dell'etichettatura concettuale di ogni essere che la percepisce. Ma dire che l'ambiente e gli esseri in esso sono il gioco della mente non si riferisce semplicemente a stabilire la loro esistenza come acqua o pus in termini di etichettatura concettuale, ma come già spiegato, sono il gioco del potenziale karmico e dei potenziali degli elementi.
Gli oggetti della cognizione sensoriale e la coscienza e i fattori mentali che li conoscono non sorgono nel modo in cui i cittamatra affermano che entrambi sorgono simultaneamente dalla stessa tendenza karmica. I due hanno una relazione di causa ed effetto. Dalla maturazione di una tendenza karmica sorge l'apparenza di un oggetto sulla base dei potenziali delle varie sfaccettature degli elementi che compongono la sua causa di ottenimento. Dalla successiva maturazione di un'altra tendenza karmica - e questa maturazione può verificarsi molto più tardi di quella precedente - sorge l'esperienza di conoscere l'oggetto. Secondo i prasanghika ghelug, l'inseparabilità di mente e apparenza non implica simultaneità, ma piuttosto interdipendenza. Tuttavia, quando un oggetto funziona come condizione focale (dmigs-rkyen) della sua cognizione, questa sorge ininterrottamente (bar ma-bcad).
Dobbiamo anche stare attenti a non comprendere questa spiegazione in termini del sistema Sautrantika-Svatantrika. Non è, come afferma, che convenzionalmente vi sia un liquido rintracciabile composto da un elemento acqua auto stabilito avente queste diverse sfaccettature rintracciabili sul suo lato e che, in seguito, in congiunzione e in dipendenza del fattore mentale di distinzione rintracciabile sul lato della mente del percettore, il liquido è validamente riconosciuto come acqua o pus.
Le apparenze come gioco di vuoto e beatitudine
Tutte le apparenze del samsara e del nirvana sono anche spiegate come gioco della vacuità. Ciò significa che tutte le apparenze hanno la vacuità come ciò su cui si basano (rten) e come loro natura propria (rang-bzhin) e, pertanto, sorgono in modo dipendente. Vacuità e apparenza sono inseparabili in questo senso. Sono anche inseparabili nel senso che le apparenze sono la base della loro vacuità (stong-gzhi). La vacuità non crea apparenze, né è la fonte natale da cui emergono.
C'è anche la spiegazione che le apparenze sono il gioco della beatitudine (bde-ba’i rol-ba) o il gioco della gioia (dga’-ba’i rol-ba). Sono anche chiamate il gioco della consapevolezza profonda (ye-shes rol-ba). Questo si trova, ad esempio, nella Guru Puja, Lama Ciopa (Bla-ma mchod-pa), dove le pure apparenze dei corpi della forma di un Buddha e degli ambienti del mandala sono indicate come il gioco della mente più sottile di chiara luce generata in una beata consapevolezza profonda della vacuità.