Linee guida per creare una comunità buddhista

Il sangha in occidente

In occidente la parola “sangha” è usata per i membri di un centro di Dharma o di un gruppo di centri, in modo quasi equivalente ai membri di una chiesa, la “congregazione”, come si dice in inglese. Questo non è affatto l’uso tradizionale della parola “sangha” – la comunità monastica - ma in occidente è diventata una convenzione. Dobbiamo avere molto chiaro ciò a cui si riferisce e non si riferisce. Non si riferisce al Gioiello Sangha, la comunità di esseri altamente realizzati, gli “arya”: coloro che possiedono una cognizione non concettuale delle Quattro Nobili Verità e della vacuità.

Ma a prescindere da come chiamiamo la nostra comunità buddhista – un “sangha” o qualcos’altro – ci sono molte linee guida nelle regole della disciplina monastica, i voti dei monaci, che possono anche servire da linee guida per sapere come costruire una comunità del genere. In generale, è molto importante per i membri di un gruppo buddhista:

  • Lavorare insieme armoniosamente;
  • Far sì che la principale attività sia studiare, praticare e meditare insieme;
  • Sostenersi reciprocamente in questa attività;
  • Lavorare per il beneficio degli altri;
  • Fare tutto questo, il più possibile, senza una motivazione samsarica.

In questo modo possiamo esercitare un'influenza illuminante su tutti noi a vicenda, e anche esercitare un'influenza positiva sulla comunità intorno a noi. Finché coltiviamo un obiettivo positivo, il significato letterale della parola tibetana per “sangha”, e quell'obiettivo è la liberazione e l'illuminazione.

Esaminiamo ora alcune delle linee guida dai voti monastici, i voti dei bodhisattva e i voti tantrici che possono aiutarci in questo contesto.

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