Tratti dimoranti ed evolutivi della famiglia Buddha
Le famiglie di Buddha, o più compiutamente, i tratti della famiglia di Buddha, si riferiscono ad aspetti della natura di Buddha che tutti noi abbiamo, persino i vermi. In generale, i fattori della natura di Buddha consentono o spiegano perché tutti possono diventare un Buddha. Più precisamente, sono fattori associati al continuum mentale contaminato di ogni individuo che si trasformano nei vari aspetti di un Buddha. Includono sia tratti dimoranti che sono sempre stati imputabili ai nostri continuum, sia tratti evolutivi che crescono. Esistono molte presentazioni dei due.
- I tratti dimoranti possono essere fenomeni che non cambiano mai come la natura convenzionale e più profonda della mente, oppure fenomeni che non cambiano mai in natura, come l’avere un corpo, una parola e una mente.
- I tratti evolutivi possono essere fattori che sono sempre stati presenti, ma che sono potenziali che possono essere stimolati a crescere come le buone qualità, ad esempio la compassione. Possono anche essere da ottenere, come la bodhicitta o una corretta comprensione della vacuità - c’è una prima volta nell’ottenerli e possono stimolare o rafforzare tratti che sono sempre stati presenti.
Quindi, lavorare con i tratti della famiglia del Buddha comporta sia il calmarsi per riconoscere quelli che sono sempre stati lì, sia lo stimolarli a crescere. Riconoscerli può comportare semplicemente il calmarsi, o il pacificare le loro distorsioni quando sono mescolate alla confusione. Sia i fattori della natura del Buddha che le loro distorsioni plasmano la nostra esperienza del mondo.
Quintuplice schema dei tratti della famiglia Buddha
Il kriya e il ciarya tantra hanno una triplice divisione dei tratti della famiglia del Buddha, mentre lo yoga tantra li divide in quattro. La maggior parte dei sistemi di divinità nella classe più elevata del tantra, anuttarayoga, presenta una struttura quintupla, sebbene il Kalachakra e il sistema Lamdre Sakya di Hevajra presentino uno schema sestuplice. Guhyasamaja parla di uno, cinque o cento tratti della famiglia del Buddha. Qui, concentriamoci sulla divisione in cinque.
Diversi gruppi di cinque tratti si adattano a questo schema. Ognuno dei cinque è chiamato "famiglia" o "casta" di tratti. Ogni famiglia ha una figura principale del Buddha e un'insegna che la rappresenta:
- La famiglia Tathagata o Buddha, rappresentata da una ruota, ha come figura principale Vairociana
- La famiglia del gioiello, rappresentata da un gioiello, ha come figura principale Ratnasambhava
- La famiglia del loto, rappresentata da un loto, ha Amitabha e Avalokiteshvara
- La famiglia del karma, rappresentata da una spada, ha Amoghasiddhi e Tara
- La famiglia del vajra, rappresentata da un vajra, ha come figura principale Akshobhya.
La pura attività mentale di un Buddha dà origine a una pura apparenza dell'universo come un mandala con queste cinque famiglie e alla cognizione di esse con una consapevolezza onnisciente che comprende l'interrelazione di ogni cosa. La nostra attività mentale impura che è limitata e mescolata alla confusione dà origine alla nostra esperienza ordinaria con apparenze impure dei cinque fattori aggregati e alla consapevolezza limitata di questi fattori compositi che comprendono ogni momento della nostra vita.
I cinque fattori aggregati sono:
- Forme di fenomeni fisici – immagini, suoni e così via, così come i nostri corpi
- Provare un certo livello di felicità o infelicità
- Distinzione
- Altre variabili influenzanti come l'impulso a fare, dire o pensare qualcosa
- Coscienza, che riconosce la categoria dei fenomeni convenzionali delle cose, come immagini, suoni o pensieri.
In termini di tutti gli aspetti di un Buddha
Presentazione generale
Tutti noi abbiamo simultaneamente:
- Corpo – famiglia di Buddha
- Buone qualità – famiglia del gioiello
- Discorso (comunicazione) – famiglia del loto
- Un’influenza sugli altri e su noi stessi – la famiglia del karma
- Mente – famiglia del vajra.
Ad esempio, con la mente o l'attività mentale siamo consapevoli degli altri: c'è il sorgere di un'apparenza e una sua conoscenza, senza un "io" solido separato che la fa accadere, la controlla o la osserva. La nostra attività mentale ha delle buone qualità come la felicità di base, la capacità di essere affettuosi, di capire e così via. Ciò si traduce spontaneamente in comunicazione e azione in risposta agli altri, e questo esercita un'influenza su di loro. Sebbene la paura, i sentimenti di inadeguatezza, l'essere troppo occupati e così via possano bloccare o limitare il funzionamento di tutti e cinque i tratti, le capacità ci sono. Anche quando non diciamo nulla, abbiamo la capacità di esprimerci verbalmente.
Esercizio
Come esercizio, dividetevi in gruppi di tre, con una persona che funge da oratore, una da ascoltatore e una da testimone. Chi parla dice: "Buongiorno. Come stai?" e può elaborare frasi. Ogni persona quindi riferisce, dalla propria prospettiva, cosa è accaduto: l'attività mentale, le qualità che vi sono dietro, la comunicazione verbale, il linguaggio del corpo e l'influenza che ha avuto.
I diversi sistemi
Ognuno dei cinque aspetti sopra menzionati può avere la stessa divisione in cinque parti. Ci sono due presentazioni principali di essi, ciascuna con due varianti:
- Anuttarayoga generale: Ghelug e non Ghelug
- Il sistema di consapevolezza specifica e profonda mahamudra karma kagyu (rnam-shes ye-shes) – la presentazione del terzo Karmapa e del primo Jamgon Kongtrul Rinpoce, e la presentazione di Ciogyam Trungpa Rinpoce elaborata nella consapevolezza dello spazio maitri.
Consideriamo principalmente il sistema generale anuttarayoga ghelug e il sistema mahamudra karma kagyu presentati da Trungpa, poiché sono i più noti in Occidente.
In termini di mente di un Buddha
Anuttarayoga generale
Secondo la presentazione ghelug tutti noi abbiamo simultaneamente in ogni momento dell'esperienza:
- Consapevolezza simile a uno specchio di assorbimento di tutte le informazioni dell'oggetto - famiglia di Buddha
- Consapevolezza equalizzante di oggetti che rientrano ugualmente in uno schema o in universale – famiglia del gioiello
- Consapevolezza individualizzante di un oggetto come individuo specifico – famiglia del loto
- Consapevolezza realizzante, relazionarsi con un oggetto o fare qualcosa con esso o in risposta ad esso – famiglia del karma
- Realtà (sanscr. dhamadhatu) consapevolezza di (a) oggetti come "questo" o "quello", (b) del modello in cui rientrano come modello "questo" o "quello", (c) di essi come aventi "questa" o "quella" individualità, e (d) di relazionarsi ad essi in "questo" o "quel" modo - in termini di verità convenzionale o superficiale. In termini di quella più profonda, questa è consapevolezza della mancanza di adattamento degli oggetti a categorie solide, ma piuttosto della loro apertura al cambiamento e all'etichettatura mentale - famiglia del vajra.
Quando si mescolano alla confusione su come noi e tutto il resto esistiamo realmente, questi cinque tipi di consapevolezza profonda si distorcono nelle cinque emozioni e atteggiamenti disturbanti:
- Ingenuità, con cui non prendiamo in considerazione tutte le informazioni o non teniamo conto di tutte le cause e gli effetti di qualcosa
- Arroganza, con cui consideriamo gli altri e noi stessi alla luce di una qualità e poi ci consideriamo migliori; anche avarizia, con cui non vogliamo condividere le nostre buone qualità o beni con gli altri
- Desiderio ardente e attaccamento, con cui individuiamo una persona o un oggetto, lo consideriamo speciale e poi, se non lo abbiamo, sentiamo di doverlo avere o, se lo abbiamo, non vogliamo lasciarlo andare
- Gelosia, con cui vediamo qualcun altro realizzare qualcosa e, invece di cercare di realizzarlo noi stessi, proviamo gelosia
- Rabbia, con cui identifichiamo fortemente qualcosa come “questo” e non “quello”, e poi lo rifiutiamo fermamente perché non è “quello”.
Nella variante non-ghelug, la consapevolezza della realtà degli oggetti di senso comune come "questo" o "quello" è nella famiglia del Buddha, mentre la consapevolezza simile allo specchio del semplicemente assorbire tutte le informazioni dell'oggetto nel contesto di ogni cosa rientra nella famiglia del vajra. Quando mescolata alla confusione che dà origine a un'apparenza dualistica di un "io" solidamente esistente e di un "tu" o "oggetto" solidamente esistente, la consapevolezza della realtà si distorce in ingenuità su cosa sia qualcosa o quale effetto abbia. La consapevolezza simile allo specchio si distorce in rabbia, quando non capiamo come qualcosa si adatti al contesto più ampio di altre cose e quindi la rifiutiamo.
Pertanto, in entrambe le varianti, l'aspetto nevrotico della famiglia Buddha è l'ingenuità e quello della famiglia vajra è la rabbia, indipendentemente dal fatto che la consapevolezza profonda associata alla famiglia sia quella simile allo specchio o quella della realtà.
Mahamudra karma kagyu
Secondo la consapevolezza dello spazio maitri di Trungpa, in ogni momento dell'esperienza tutti noi abbiamo simultaneamente:
- Consapevolezza della realtà con la quale, come consapevolezza profonda (ye-shes), siamo aperti, onnicomprensivi e, in modo rilassato, prendiamo tutto per quello che è - famiglia di Buddha
- Consapevolezza simile allo specchio con la quale, come la consapevolezza generale (yid), evidenziamo le caratteristiche generali dell'intero campo sensoriale che percepiamo in modo da ottenere una panoramica; vediamo come tutto si adatta insieme e percepiamo l'ordine nel campo sensoriale - famiglia del vajra
- Consapevolezza equalizzante con la quale abbiamo uguale considerazione per l'intero campo sensoriale che percepiamo e accettiamo ugualmente tutto ciò che contiene - famiglia del gioiello
- Consapevolezza individualizzante con la quale, come la consapevolezza specifica (rnam-shes), percepiamo i dettagli di ogni singolo elemento percepito – famiglia del loto
- Consapevolezza che realizza con la quale ci relazioniamo e rispondiamo a ciò che percepiamo in modo specifico: la famiglia del karma.
Quando sono mescolate alla confusione le cinque consapevolezze profonde diventano nevrotiche e si distorcono nelle cinque emozioni e atteggiamenti disturbanti:
- Ingenuità, nel senso di essere disordinati e non preoccuparsi se le cose sono "questo" o "quello", usando qualsiasi cosa come qualsiasi cosa
- Rabbia, nel senso che siamo eccessivamente precisi e pignoli riguardo alle regole e all'ordine (nel contesto, ad esempio, delle nostre case, della società o della scienza); ci arrabbiamo quando le cose non si adattano ai nostri preconcetti di ordine e di come dovrebbero essere
- Arroganza, con cui non accettiamo tutto e tutti allo stesso modo, e quindi pensiamo di essere migliori degli altri o che tutti siano migliori di noi; anche avarizia, con cui non accettiamo gli altri come bisognosi e quindi non condividiamo ciò che abbiamo
- Attaccamento e passione, con cui esageriamo l'individualità delle cose e quindi ci affezioniamo o ci appassioniamo ad esse; diventiamo eccessivamente drammatici con le nostre emozioni
- Gelosia, che ci porta a diventare estremamente competitivi e a lavorare in modo fanatico per superare gli altri o noi stessi.
Nella variante di Kongtrul, la consapevolezza simile allo specchio con cui assorbiamo tutte le informazioni è nella famiglia del Buddha, mentre la consapevolezza della realtà con cui discriminiamo l'immagine generale di ciò che le cose sono è nella famiglia del vajra. La consapevolezza simile allo specchio distorce in ingenuità, mentre la consapevolezza della realtà distorce in rabbia.
Come nel caso delle due varianti del sistema generale dell'anuttarayoga tantra, l'aspetto nevrotico della famiglia del Buddha è l'ingenuità e quello della famiglia vajra è la rabbia, indipendentemente dal fatto che la consapevolezza profonda associata alla famiglia sia quella simile allo specchio o quella della realtà.
In termini di influenza illuminante
Anuttarayoga generale
Secondo la presentazione ghelug ci sono cinque modi fondamentali in cui agiamo, influenzando gli altri:
- Azione pacificatrice che calma gli altri, come il simbolo di un Buddha completamente calmo. Il nostro essere calmi influenza gli altri a pacificarsi dall'essere frenetici e persi nella fantasia, facendoli radicare, ancorare alla realtà pratica e quindi rispecchiare le informazioni di base di una situazione: la famiglia del Buddha e la consapevolezza simile a uno specchio.
- Azione stimolante che stimola le buone qualità degli altri a crescere. Come con il simbolo del gioiello, è un'azione regale, magnanima, generosa e aumenta la felicità degli altri: famiglia del gioiello e consapevolezza equalizzante.
- Tenere tutto in ordine e sotto controllo. Questa è un'attività con cui parliamo e agiamo in modo carismatico, gentile e rispettoso che affascina completamente gli altri, in modo che facciano ciò che vorremmo che facessero. Come il simbolo di un loto, è un'azione meravigliosa. Siamo così splendidamente organizzati, tutto sotto controllo, in ordine e funzionando in modo armonioso, che gli altri diventano altrettanto ben organizzati: famiglia del loto e consapevolezza individualizzante.
- Azione energica che, essendo estremamente potente e forte, fa sì che gli altri smettano di essere pigri, inefficienti o di fare le cose in modo scorretto e quindi li porta a realizzare molto. Come il simbolo di una spada o di un comandante militare forte e vigoroso, fa sì che gli altri recidano la loro attività negativa: la famiglia del karma e la consapevolezza realizzante.
- Azione diversificata che usa l'intelligenza per distinguere i fenomeni e cosa è utile e benefico, e quindi è flessibile per gestire qualsiasi situazione in modo appropriato. Tale comportamento influenza anche gli altri ad essere aperti e flessibili. Come il simbolo di un fulmine vajra, prende decisioni rapide e precise per gestire tutto: famiglia del vajra e consapevolezza della realtà.
Quando queste cinque modalità di comportamento di base si mescolano alla confusione che si afferra a un “io” solido:
- Invece di calmare gli altri, diventiamo completamente passivi, insensibili e non facciamo nulla, oppure annoiamo gli altri. Questo si collega all'essere pesanti, come il corpo, e all'ingenuità.
- Invece di stimolare gli altri essendo magnanimi, è un comportamento arrogante ed egoista tenere per noi tutte le nostre buone qualità. Sminuiamo gli altri e questo li deprime, facendo sì che le loro qualità diminuiscano a causa della mancanza di autostima e sicurezza in se stessi.
- Invece di ammaliare gli altri in modo che seguano il nostro esempio per diventare ben organizzati, li seduciamo sottomettendoli al nostro controllo egocentrico. Quindi, si collega al desiderio ardente di potere, attenzione, controllo e così via. Diventiamo "maniaci del controllo". Cercare di sedurre gli altri può causare la risposta opposta in loro, che è la ribellione dove tutto è fuori controllo. Inoltre, quando ci innamoriamo con passione perdiamo il controllo e, se facciamo innamorare qualcun altro di noi, facciamo sì che lui o lei sia fuori controllo.
- Invece di forzare gli altri a smettere di comportarsi in modo scorretto, diventiamo estremamente invadenti. A causa della gelosia o dell'invidia per ciò che gli altri hanno realizzato, spingiamo noi stessi o gli altri sotto di noi a fare sempre di più, come con la competizione estrema negli affari o nello sport.
- Invece di usare la nostra intelligenza per rispecchiare la situazione, discriminare ed essere flessibili, diventiamo rigidi e fissi, e facciamo sì che anche gli altri lo diventino. Fissiamo le cose in solide categorie di "questo" o "quello", e diventiamo critici.
Nella variante non-ghelug la consapevolezza della realtà si collega all'attività pacificatrice nella famiglia del Buddha. Noi calmiamo gli altri in modo che diventino con i piedi per terra, pratici e vedano le cose per quello che sono - "questo" o "quello". La consapevolezza simile a uno specchio si collega a un'attività diversificata nella famiglia del vajra. Rispecchiando tutte le informazioni su qualsiasi situazione, andiamo oltre la divisione delle cose nelle rigide categorie di "questo" o "quello". Essendo non giudicanti, come uno specchio, diventiamo flessibili per affrontare qualsiasi situazione in modo appropriato. Tale comportamento influenza anche gli altri ad essere aperti e flessibili.
D'altro canto, quando mescolata con confusione, l'attività pacificatrice può diventare così passiva che non facciamo distinzioni convenzionali. Con un atteggiamento noncurante prendiamo le cose così alla leggera che anche gli altri diventano così. L'approccio "tutto va bene, niente ha importanza" si collega quindi all'ingenuità. L'attività diversificata, quando mescolata con confusione, diventa un comportamento incoerente. Invece di basarsi su informazioni simili a uno specchio, il nostro comportamento diventa apparentemente casuale e irrazionale. Ciò confonde e infastidisce gli altri perché non vedono alcuna coerenza nel nostro comportamento.
Mahamudra karma kagyu
Secondo la presentazione di Trungpa sulla consapevolezza dello spazio maitri, i cinque modi di agire sono:
- Attività pacificatrice che calma gli altri semplicemente stando lì, come una madre - famiglia di Buddha e consapevolezza della realtà
- Attività pacificatrice che calma gli altri riflettendo oggettivamente una situazione senza giudizio, in modo che gli altri possano vedere l'ordine oggettivo presente - famiglia del vajra e consapevolezza simile a uno specchio
- Attività arricchente che considera equamente tutti gli aspetti degli altri e, facendo apprezzare loro le proprie buone qualità, li stimola a crescere – famiglia del gioiello e consapevolezza equalizzante
- Attività magnetizzante che, essendo basata sulla nostra esperienza personale individuale e su sentimenti ed emozioni profondamente sentiti, tocca gli altri su una base emotiva personale, viscerale. Muoviamo gli altri attraverso la nostra esperienza personale, in modo che entrino nella nostra sfera di influenza positiva: la famiglia del loto e la consapevolezza individualizzante.
- Attività distruttiva che, essendo energica - ma solo quando necessario - induce gli altri o noi stessi a tagliare e fermare ciò che è distruttivo o che non funziona - famiglia del karma e consapevolezza realizzante.
Quando si mescolano con la confusione del pensiero dualistico in termini di un “io” e un “tu” solidamente esistenti, i cinque diventano i cinque tipi di comportamento nevrotico:
- Attività eccessivamente confortevole con la quale diventiamo pigri, compiacenti, incuranti e non guardiamo ai nostri problemi
- Comportamento eccessivamente ordinato con cui imponiamo così tante regole che noi e gli altri non possiamo muoverci
- Comportamento eccessivamente protettivo, come una madre soffocante che dà troppo agli altri così da soffocare la loro crescita. Inoltre, comportamento con cui diamo troppo agli altri nel senso di ostentare le nostre buone qualità, il che li intimidisce.
- Comportamento seducente con cui tentiamo, stuzzichiamo o flirtiamo con gli altri, giocando con le loro emozioni
- Comportamento fanatico, con cui siamo sempre impegnati, dipendenti dal lavoro e spingiamo gli altri ad agire in modo simile. Inoltre, il controllo maniacale con cui sentiamo di dover fare tutto da soli e controllo tutti, così come il comportamento distruttivo.
In termini di parola
Anuttarayoga generale
I cinque modi di parlare, secondo la presentazione ghelug, sono:
- Parlare in modo rilassante e calmante - famiglia del Buddha
- Parlare in modo stimolante, con un ricco vocabolario e uno stile regale - famiglia del gioiello
- Parlare in modo affascinante e incantevole, ben organizzato ma con un umorismo gentile - famiglia del loto
- Parlare in modo forte e vigoroso - famiglia del karma
- Parlare in modo flessibile e preciso, in diverse lingue e stili possibili per adattarsi a diversi pubblici - famiglia del vajra.
Quando sono confusi o limitati, questi stili diventano:
- Parlare in modo noioso
- Parlare in modo arrogante e ostentato, così sofisticato e complesso da far sentire gli altri stupidi. Inoltre, parlare in modo eccessivamente breve, non fornendo le informazioni necessarie, in modo che gli altri non possano seguirci o capirci e, di conseguenza, sentirsi persi o stupidi.
- Parlare in modo disorganizzato e volgare, con molte parolacce, slang e commenti volgari, o in modo civettuolo
- Parlare in modo troppo brusco, tagliente, sarcastico o eccessivamente critico a causa della gelosia, dell'incapacità di sopportare il successo degli altri
- Parlare in modo rigido, fisso, eccessivamente formale.
Mahamudra karma kagyu
Secondo la consapevolezza dello spazio maitri di Trungpa, i cinque modi di parlare sono:
- Parlare in modo calmo, aperto e accogliente - famiglia del Buddha
- Parlare in modo chiaro, preciso e ben organizzato - famiglia del vajra
- Parlare in modo ricco, completo e incoraggiante - famiglia del gioiello
- Parlare in modo individualistico, appassionato, personale, emotivo – famiglia del loto
- Parlare in modo forte e deciso, senza usare parole inutili - famiglia del karma.
Se unite alla confusione, le cinque forme nevrotiche del parlare sono:
- Parlare in modo vago o sciatto
- Parlare in modo eccessivamente pignolo e preciso, pieno di termini tecnici
- Parlare in modo ostentato, inondando gli altri di informazioni o dettagli non necessari. Inoltre, parlare in modo eccessivamente conciso.
- Parlare in modo eccessivamente emotivo o seducente
- Parlare in modo invadente, dare sempre ordini.
Esercizi
Come esercizi per apprezzare il fatto che tutti noi abbiamo la possibilità di parlare e agire nei modi delle cinque famiglie di Buddha sia nelle presentazioni generali di anuttarayoga che mahamudra karma kagyu, dividetevi in gruppi di tre. Per prima cosa, come esercizio di parola, date indicazioni per raggiungere la stazione ferroviaria o un altro luogo pubblico locale. Per il primo dei cinque stili, la persona uno è l'oratore, la persona due è l'ascoltatore e la persona tre è l'osservatore. Per il secondo, la persona due diventa l'oratore, la persona tre è l'ascoltatore e la persona uno è l'osservatore. In questo modo, scambiate i ruoli con ciascuno dei cinque stili. Se qualcuno nel gruppo non sa come parlare o agire in uno degli stili, altri nel gruppo potrebbero dare suggerimenti. Cercate di evitare, tuttavia, troppe discussioni e pianificazioni prima di mettere in atto ogni stile. Dopo aver messo in atto tutti e cinque, discutete l'esperienza. A seconda del tempo e dell'interesse, mettete in atto i cinque in uno o nell'altro dei due sistemi principali, o in entrambi.
Per l'influenza o attività illuminante ripetete la stessa procedura, ma questa volta fingendo di essere un cameriere o una cameriera in un ristorante. Fate a turno, in ognuno dei cinque stili, invitando qualcuno a sedersi, aiutandolo a ordinare, apparecchiando il tavolo e poi servendo il pasto. Combinate lo stile di recitazione con il corrispondente stile di parola.
In termini di corpo
Anuttarayoga generale
In termini di corpo, i cinque elementi e i cinque colori rientrano nei cinque tratti della famiglia del Buddha. Secondo la presentazione ghelug i colori sono in accordo con i colori delle figure principali di ogni famiglia e riflettono il colore del lato del mandala in cui ognuno siede. Quindi, i colori non corrispondono agli elementi. Lo spazio è l'elemento del centro del mandala e, poiché il mandala di riferimento è quello di Guhyasamaja con Akshobhya come figura centrale, lo spazio è blu:
- Terra e bianco - agire solidamente, coi piedi per terra, stabile, quindi calmare gli altri. Questo si collega anche al corpo - famiglia del Buddha e consapevolezza simile a uno specchio
- Acqua e giallo - agire fluidamente, in modo regale e sicuro di sé, stimolando così gli altri – famiglia del gioiello e consapevolezza equalizzante
- Fuoco e rosso - agire in modo caldo, gentile, invitante, rispettoso, conquistando così gli individui dalla nostra parte - famiglia del loto e consapevolezza individualizzante
- Vento e verde - agire in modo attivo e forte, soffiando via tutto ciò che è inutile - famiglia del karma e consapevolezza realizzante
- Spazio e blu - agire in modo spazioso e flessibile, lasciando spazio a tutti e a tutto - famiglia del vajra e consapevolezza della realtà.
Mahamudra karma kagyu
Secondo Trungpa, l'assegnazione degli elementi corrisponde ai colori delle figure principali in ogni famiglia di Buddha. Lo spazio è ancora l'elemento al centro del mandala e, in accordo con i mandala che hanno Vairochana come figura centrale, lo spazio è bianco:
- Spazio e bianco - agire in modo aperto supporta gli altri e supporta tutto - famiglia del Buddha e consapevolezza della realtà
- Acqua e blu - agire in un modo ben coordinato che riflette la situazione generale e in cui tutto si adatta insieme - famiglia del vajra e consapevolezza simile allo specchio
- Terra e giallo - agire con la sensazione di essere una persona con qualità sostanziali da offrire agli altri e nutrire tutti in modo equo - famiglia del gioiello e consapevolezza equalizzante
- Fuoco e rosso - agire con il fuoco della passione - famiglia del loto e consapevolezza individualizzante
- Vento e verde - agire con velocità e forza, senza movimenti inutili - famiglia del karma e consapevolezza realizzante.
Esercizio
Muovi il tuo corpo seguendo ciascuno dei cinque stili, ad esempio mentre balli, fai yoga o ti eserciti nelle arti marziali.
Kalachakra
I due schemi di elementi e colori di cui sopra non sono gli unici, e quindi ci sono numerosi modi per specificare i componenti delle famiglie di Buddha e come si adattano tra loro. Il sistema Kalachakra, ad esempio, ha sei famiglie di Buddha, aggiungendo una famiglia per l'elemento della consapevolezza profonda (ye-shes), con Vajrasattva come sua figura principale. Come nel sistema mahamudra karma kagyu, l'assegnazione degli elementi concorda con i colori delle figure principali in ogni famiglia di Buddha. Tuttavia, poiché la collocazione delle figure nel mandala differisce da quella nei sistemi generali anuttarayoga e mahamudra karma kagyu, anche i loro elementi e colori differiscono:
- Vento e nero - famiglia del karma, Amoghasiddhi e consapevolezza realizzante
- Fuoco e rosso - famiglia del gioiello, Ratnasamabhava e consapevolezza equalizzante
- Acqua e bianco - famiglia del loto, Amitabha e consapevolezza individualizzante
- Terra e giallo - famiglia del Buddha, Vairochana e consapevolezza simile a uno specchio
- Spazio e verde – famiglia del vajra, Akshobhya e consapevolezza della realtà
- Consapevolezza profonda e blu - famiglia della consapevolezza profonda, Vajrasattva e consapevolezza beata.
In termini di buone qualità
Anuttarayoga generale
Secondo il sistema ghelug, come suggerito dalle diciannove pratiche di legame stretto (dam-tshig, sanscr. samaya):
- Avere una direzione sicura e positiva nella vita e una disciplina etica - famiglia del Buddha, consapevolezza simile allo specchio, comportamento calmo, stabilità simile alla terra
- Generosità, atteggiamento equo verso tutti gli esseri, amore, gioia - famiglia del gioiello e consapevolezza equalizzante
- Comprensione precisa, essere ben organizzati, rispetto, gentilezza - famiglia del loto e consapevolezza individualizzante
- Entusiasmo positivo, perseveranza, agire all’interno della struttura dei voti - famiglia del karma e realizzazione della consapevolezza
- Consapevolezza discriminante e accettazione paziente di ciò che le cose sono, apertura e flessibilità - consapevolezza della famiglia vajra e della realtà.
Mahamudra karma kagyu
In accordo a Trungpa:
- Apertura mentale - famiglia del Buddha e consapevolezza della realtà
- Precisione, disciplina, pazienza nel vedere come tutto si adatta a uno schema, senza arrabbiarsi quando questo non è immediatamente chiaro - famiglia del vajra e consapevolezza simile a uno specchio
- Generosità, uguale considerazione per tutti e per tutto - famiglia del gioiello e consapevolezza equalizzante
- Amore, compassione - famiglia del loto e consapevolezza individualizzante
- Entusiasmo positivo, perseveranza - famiglia del karma e consapevolezza realizzante.