La maturazione delle due raccolte nel samsara o nel nirvana

Introduzione 

I fattori della natura di Buddha si riferiscono a vari aspetti che fanno parte del nostro continuum mentale che ci consentiranno di raggiungere i vari corpi di un Buddha. La presentazione principale della natura del Buddha la divide in tre tipi diversi:

  • i fattori in evoluzione, che si evolveranno per trasformarsi nei corpi non statici di un Buddha: nei corpi della forma - nirmanakaya e sambhogakaya - e nella mente onnisciente - dharmakaya della consapevolezza profonda.
  • Il secondo gruppo si riferisce ai fattori dimoranti, alla vacuità del nostro continuum mentale causa dello svabhavakaya, il corpo essenziale della natura di Buddha che è la vacuità della mente onnisciente.
  • La terza caratteristica della natura di Buddha è che il nostro continuum mentale può essere ispirato ed elevato, così che questi fattori in evoluzione e le varie buone qualità e così via che abbiamo crescano fino a diventare le varie caratteristiche di un Buddha.

La presentazione principale dei fattori in evoluzione è in termini di due reti, a volte chiamate le due raccolte o due accumulazioni. Queste sono le reti di forza positiva (o merito) e di profonda consapevolezza (o saggezza), e abbiamo bisogno che entrambe lavorino insieme. La rete di forza positiva è costruita da un comportamento costruttivo, ed è la causa di ottenimento dei corpi della forma per i quali la rete di profonda consapevolezza agisce come condizione simultanea. Questa posizione è invertita rispetto all'ottenimento della mente onnisciente di un Buddha; per questo, la rete di profonda consapevolezza è la causa di ottenimento e la rete di forza positiva è la condizione che agisce simultaneamente. Quella rete di profonda consapevolezza è costruita dalla nostra meditazione sui sedici aspetti delle quattro nobili verità e, più specificamente, sulla vacuità. 

Un punto che deve essere compreso è - specialmente in termini di rete di forza positiva - che questo dà origine a ciò che sperimentiamo nel samsara, nelle nostre rinascite, non solo ciò che alla fine darà origine ai nostri corpi illuminanti, quelli non statici, vale a dire i corpi della forma di un essere illuminato. Abbiamo ciò che è noto allora come reti di costruzione del samsara e reti di costruzione pura, e abbiamo visto che tutto dipende dalla motivazione e dalla dedica. Se costruiamo queste reti senza scopo, senza motivazione, senza dedica, allora perpetuano solo la nostra esistenza samsarica. Se le costruiamo con lo scopo e la dedica di raggiungere una rinascita migliore, allora la otterremo. Se miriamo alla liberazione e dedichiamo a questo, ci porterà allo stato di un arhat e, se abbiamo l'intenzione e la dedica affinché questo vada all'illuminazione, allora ci porterà all'illuminazione.

Sia che costruiamo questa rete di forza positiva attraverso un comportamento costruttivo nel sutra, o che la costruiamo - oltre all’avere un comportamento costruttivo - immaginandoci nella forma di un Buddha come nel tantra in generale (in tutte le classi); o che la costruiamo, oltre a entrambe, generando infine la nostra energia sottile nella forma di un Buddha (corpo illusorio) nella classe più elevata del tantra, anuttarayoga, la struttura di base è la stessa. La forza positiva darà origine a un corpo samsarico o a un corpo di rinascita migliore (che è anche un corpo samsarico) o al corpo di un arhat o ai corpi fisici di un Buddha, a seconda dell'intenzione e della motivazione. Ecco perché si afferma che, se visualizziamo noi stessi nella forma di una divinità tantrica ma senza una motivazione di bodhicitta, è solo una causa di rinascita come fantasma nella forma di questa figura di Buddha. Questa è un'affermazione molto forte che dobbiamo tenere a mente.

Quando visualizziamo noi stessi come una figura di Buddha, ovviamente, dobbiamo avere una certa comprensione della vacuità di ciò che stiamo facendo. Abbiamo visto che anche senza una comprensione molto profonda e concettuale della vacuità, se abbiamo la motivazione di bodhicitta nello yoga della divinità, agirà comunque come causa per raggiungere l'illuminazione. Tuttavia, anche se abbiamo una certa comprensione della vacuità e meditiamo su noi stessi come se fossimo questa figura senza una motivazione di bodhicitta, non costruiremo la rete di costruzione dell'illuminazione; contribuirà comunque al samsara e all’essere un fantasma in questa forma. Quindi, la motivazione di bodhicitta è assolutamente essenziale.

C'è una differenza tra bodhicitta con o senza sforzo. Per generare la prima dobbiamo sforzarci utilizzando ragionamenti come "tutti sono stati mia madre", ecc. Quella senza sforzo è quando abbiamo sviluppato una tale enorme familiarità con la bodhicitta attraverso la fase con sforzo che automaticamente abbiamo quella motivazione, senza dover attraversare tutti i passaggi per generarla. Non dovremmo ingannarci pensando che finché recitiamo un verso all'inizio e un verso alla fine della bodhicitta, ciò significhi che abbiamo una motivazione di bodhicitta. Ciò significa che non dovremmo pensare di avere già la fase senza sforzo quando in realtà non è così, non sentiamo nulla e stiamo solo recitando parole. Ciò significa che dobbiamo davvero impegnarci per sentire bodhicitta sulla base di amore, compassione e così via, e sapere cosa sia effettivamente. Ci stiamo concentrando su una qualche rappresentazione della nostra futura illuminazione che non è ancora accaduta - la nostra illuminazione individuale e non quella di Buddha Shakyamuni o solo su una piatta illuminazione generale ma ci stiamo concentrando sulla nostra illuminazione individuale. Non è ancora accaduta ma può accadere sulla base della natura del Buddha.

Quindi, la motivazione ha due aspetti. L'intenzione, lo scopo, è un aspetto, raggiungere questa illuminazione in modo che diventi effettiva e di beneficiare tutti gli esseri diventando un Buddha. Ciò che ci spinge a raggiungere questo scopo, amore e compassione - il desiderio che tutti siano felici e abbiano le sue cause, il desiderio che tutti siano liberi dalla sofferenza e dalle sue cause - e la determinazione eccezionale di assumersi la responsabilità di portare tutti alla liberazione e all'illuminazione anche se dobbiamo farlo noi stessi, questa è bodhicitta. È importante sapere cos'è in modo da poter lavorare su noi stessi per sentirla davvero, avere quello stato mentale prima della nostra pratica del tantra e questa dedica alla fine, in modo che la forza positiva che accumuliamo contribuisca effettivamente al raggiungimento dell'illuminazione e non solo al diventare un fantasma nella forma di questa divinità. Questo non può essere sottolineato abbastanza. 

Per favore, assimiliamolo e cerchiamo di generare la forte intenzione, se già stiamo praticando il tantra, affinché la nostra pratica quotidiana di yoga della divinità, tantra, visualizzazione di noi stessi nella forma di questa figura, sia con bodhicitta con sforzo, coltivandola in modo da sentirla davvero. Se non siamo a quel punto in cui possiamo davvero iniziare a sentirla un po', allora mi dispiace ma non siamo pronti per la pratica del tantra che potrebbe agire come causa per rinascere come un fantasma in questa forma. Se ci siamo già impegnati nella pratica del tantra prematuramente, allora anche se potremmo non sentire molto e non essere sinceri nel generare bodhicitta, almeno seguiamo i passaggi. Non pensare che la vera bodhicitta sia facile da generare; non lo è. Quando pensiamo "Porterò tutti" - cioè, innumerevoli esseri - "all'illuminazione, con uguale riguardo per tutti", non è esattamente facile essere sinceri, vero? Soprattutto se pensiamo a quegli esseri senzienti sfortunati che al momento sono scarafaggi e zanzare. Prendiamoci un momento per far sedimentare questo e generare l'intenzione.

Se abbiamo meditato molto su bodhicitta nella nostra pratica di sutra, allora abbiamo accumulato molta familiarità con il generarla con sforzo. Questo è il punto della meditazione, costruire qualcosa come un'abitudine benefica tramite ripetizione in modo che alla fine lo stato mentale che stiamo cercando di generare con la motivazione diventi privo di sforzo e sorga automaticamente. Questo è il punto della meditazione. Se abbiamo fatto molta meditazione di bodhicitta nella nostra pratica di sutra prima di impegnarci nel tantra, allora tutto ciò che dobbiamo fare all'inizio, prima di fare la pratica del tantra ogni giorno, è semplicemente passare rapidamente attraverso tutte le fasi fino a sentire quella motivazione, perché ci siamo già familiarizzati molto con essa. Se non riusciamo a farlo e se non riusciamo nemmeno a ricordare quali sono le fasi, abbiamo davvero bisogno di tornare indietro e fare un'enorme quantità di meditazione su bodhicitta, passo dopo passo, familiarizzandoci.

La pratica del tantra è molto avanzata. Sfortunatamente, molte persone l’iniziano prematuramente. Anche se ci siamo impegnati prematuramente, non significa che possiamo saltare tutte queste fasi necessarie e fare solo la sadhana breve. Questo è un grosso errore. Cercate di imprimere nella mente "Se sto praticando questo senza bodhicitta, sto solo costruendo cause per rinascere come un fantasma nella forma di questa divinità". Prendetelo sul serio, altrimenti la nostra pratica del tantra, piuttosto che essere una causa di felicità e illuminazione, sarà causa di sofferenza.

Karma e costruzione della rete di forza positiva 

Diamo un'occhiata più in profondità alla rete di forza positiva. È costruita da un comportamento costruttivo, e poi sarà una causa per realizzare - se è dedicato con bodhicitta - i corpi della forma di un Buddha. Il comportamento costruttivo che abbiamo ora, se sarà un costruttore di samsara, allora coinvolge il karma. Impegnarsi in un qualche tipo di comportamento fisico, verbale o mentale, lascia una conseguenza che diventa parte del nostro continuum mentale. C'è una certa forza karmica. Non entrerò in tutte le varianti di interpretazioni e spiegazioni di ciò, ma in modo semplice, è una sorta di forza e tendenza karmica.

Se il nostro comportamento, ciò che facciamo, è mescolato all'inconsapevolezza della realtà ma non ad altre emozioni disturbanti, piuttosto motivato da qualche emozione più positiva - come amore, compassione, ecc. - allora quella forza karmica è positiva, il cosiddetto "merito", e conduce a una rinascita migliore.

Se quell'azione è costruita insieme non solo all'inconsapevolezza della realtà ma anche a quella di causa ed effetto - non ci rendiamo conto che ciò che facciamo ci causerà sofferenza - e quell'azione è anche accompagnata da un'emozione disturbante (un'altra emozione oltre all'inconsapevolezza - desiderio o attaccamento, rabbia, gelosia, orgoglio, ecc.), allora ci stiamo impegnando in quella che è la struttura di un'azione distruttiva; stiamo facendo qualcosa di distruttivo. Ciò accumula forza karmica negativa e porta a uno stato di rinascita inferiore.

Abbiamo questo meccanismo karmico, per così dire, che accumula forza positiva o negativa, tendenze positive o negative. C'è una leggera differenza tra la forza karmica e le tendenze, e non entrerò nei dettagli tecnici.

Maturazione della rete di forza positiva che costruisce il samsara 

Se osserviamo il risultato di questa rete di forza positiva in termini di costruzione del samsara, ed estendiamo la nostra discussione anche alla rete di forza negativa, allora questi sono i tipi di risultati che seguiranno. Li elencherò.

Risultati di maturazione

Innanzitutto, abbiamo un risultato di maturazione (rnam-smin-gyi ’bras-bu) che si riferisce agli aggregati contaminati (zag-bcas kyi phung-po) con cui nasciamo. Il significato di contaminato (zag-bcas) ha diverse interpretazioni. Se utilizziamo la definizione più generale, significa che è ottenuto dall'inconsapevolezza della realtà ed è mescolato ad essa. Questo si riferisce ai cinque fattori aggregati che compongono ogni momento della nostra esperienza:

  • L'aggregato delle forme dei fenomeni fisici (gzugs-kyi phung-po, sanscr. rupa- skandha), il tipo di corpo con cui nasciamo: di un umano, di uno scarafaggio, di un cane, di un fantasma, qualsiasi cosa. Corpo completo, corpo deforme, cieco, ecc.
  • L'aggregato delle sensazioni (tshor-ba’i phung-po, sanscr. vedana-skandha) si riferisce al provare felicità, infelicità, qualcosa in quello spettro. Sebbene la presentazione di questi risultati sia solitamente data in termini di ciò con cui siamo nati, può anche riferirsi a ciò che sperimentiamo in ogni momento - ci sentiamo felici, infelici, ecc. Ciò con cui nasciamo è fondamentalmente un certo spettro tra felicità e infelicità supportato dalla nostra base fisica. Se c'è troppo dolore e sofferenza, infelicità, il nostro corpo diventa incosciente, per esempio. Nei regni infernali il nostro corpo non diventa incosciente, quindi possiamo sperimentare livelli molto più intensi di infelicità e di sofferenza. Questa è la differenza. Dipende dalla nostra base fisica quanto sperimentiamo nello spettro di infelicità e felicità.
  • L'aggregato della distinzione (’du-shes-kyi phung-po, sanscr. samjna-skandha), a volte chiamato riconoscimento ha a che fare, all'interno un campo cognitivo - visivo, uditivo e così via -, con cosa è e con cosa siamo in grado di distinguere al suo interno. Ciò, ovviamente, dipenderà dalla base fisica e così via, se abbiamo occhi o udito buoni e possiamo distinguere di più. O intelligenza. Una persona daltonica non riesce a distinguere i colori, vede solo varie tonalità di grigio. Una persona che non è daltonica riesce a distinguere tutti i tipi di colori. Questo è solo un esempio di ciò di cui stiamo parlando qui.
  • L'aggregato delle altre variabili influenzanti (’du-byed-kyi phung-po, sanscr. samskara-skandha). Qui ciò che deve essere menzionato è che questi risultati di maturazione sono tutti fenomeni non specificati (lung ma-bstan, sanscrito avyakrta). Il Buddha non li ha specificati come costruttivi (dge-ba, sanscr. kushala) o distruttivi (mi-dge-ba, sanscrito akushala), quindi sono eticamente neutri; possono essere usati per scopi costruttivi o distruttivi. Non includeremmo qui cose come la quantità di compassione istintiva, la rabbia o cose del genere che derivano dalle tendenze ad avere rabbia o compassione nelle vite precedenti, e ciò crea una tendenza a essere così nelle vite future. Qui stiamo parlando di altre variabili influenzanti non specificate come l'intelligenza, la concentrazione e questo genere di cose neutre possono essere utilizzate per scopi positivi o negativi.
  • L'aggregato della coscienza (rnam-shes-kyi phung-po, sanscr. vijnana-skandha). Questo, in termini di un risultato di maturazione, si riferisce a quanti tipi di coscienza sensoriale abbiamo, per esempio. Gli dèi del regno del desiderio, ad esempio, non hanno le coscienze dell'olfatto e del gusto o forse sono gli dèi della forma, non ricordo. Comunque, alcune classi di dèi non hanno gusto e olfatto. Nel regno della forma, man mano che saliamo sempre più in alto, mancano certi tipi di sensazioni, ma non ricordo esattamente dove vengono meno i vari tipi di coscienza sensoriale. Lo controllerò. [Sono, in effetti, gli dèi del regno della forma, il piano delle forme eteree, che non hanno coscienza dell'olfatto o del gusto.]

Questi sono i risultati di maturazione in termini del nostro stato di rinascita e, per estensione, possiamo pensare a ciò che potremmo sperimentare di momento in momento. Potremmo diventare ciechi in futuro, perdere un braccio e anche questi sono risultati di maturazione.

Risultati che corrispondono alla loro causa

Quindi, abbiamo risultati che corrispondono alla loro causa in termini di comportamento (byed-pa rgyu-mthun-gyi ’bras-bu) e in termini di esperienza (myong-ba rgyu-mthun-gyi ’bras-bu). Abbiamo impulsi o stimoli che emergono per via del ripetere un certo tipo di comportamento passato. Abbiamo sviluppato una forte tendenza a urlare quando ci arrabbiamo, quindi ci arrabbiamo, e poi quell'impulso emerge - questo è ciò a cui si riferisce in realtà il karma -, quell'impulso emerge e urliamo di nuovo, lo mettiamo in atto. Questo è un risultato che corrisponde alla sua causa nel nostro comportamento, e un risultato che corrisponde a una causa nella nostra esperienza si riferisce principalmente a quell'impulso a entrare in una situazione in cui - beh, non è realmente l'impulso -entriamo in quella situazione in cui cose simili a ciò che ci è successo in passato ci accadono di nuovo. Inconsciamente, di solito, totalmente inconsciamente.

Devo precisare ciò che ho appena detto perché ora ricordo un principio secondo cui il karma non matura mai dal karma, quindi ciò che matura qui è che ci piace urlare. Corrispondente alla sua causa è che ci piace urlare, abbiamo il desiderio di urlare; ci piace. Poi arriva il karma, l'impulso a urlare. Ci piace urlare, ci piace uccidere le mosche, uccidere le zanzare. Ci piace un certo tipo di comportamento sessuale improprio. Qualunque cosa sia, ci piace farlo. Quindi, a seconda delle diverse condizioni e circostanze, l'impulso sorgerà per agire sulla base di quel gradimento. Questo è più preciso su come funziona il karma, su come matura.

Ci piaceranno istintivamente certe persone che ci urleranno contro. Questo è ciò che significa entrare in una situazione in cui le cose ci tornano indietro. Abbiamo una sorta di attrazione karmica per le persone che ci urleranno contro e ci insulteranno verbalmente, ci coinvolgiamo con loro e poi sperimentiamo l’essere sgridati. Orribile, vero? Abbiamo causato separazione, linguaggio divisivo per gli altri e, di conseguenza, siamo attratti da persone con cui ci coinvolgiamo, di cui ci innamoriamo che ci lasceranno, si trasferiranno in un'altra città, divorzieranno da noi, qualsiasi cosa possa essere. Questo è il tipo di persona che ci piace, e non lo sappiamo nemmeno. Ci innamoriamo sempre della persona sbagliata. Terribile.

Risultati dominanti

Il terzo tipo di risultato è chiamato dominante (bdag-’bras), è il tipo di società e ambiente in cui nasciamo o che incontriamo durante la nostra vita, come trattano noi e i nostri beni. Nasciamo o ci trasferiamo in un posto dove c'è guerra, povertà o cose del genere, e le persone lì sono molto aggressive nei nostri confronti o trattano noi o i nostri beni in un modo o nell'altro.

Cercate di ricordare questo, i risultati di maturazione. Ci sono gli aggregati contaminati: il nostro corpo, le sensazioni di felicità, infelicità, ecc., e l'intelligenza: cosa ci piace fare, com'è il nostro ambiente e come ci tratta. Lasciamolo sedimentare. Potrebbe essere in uno stato meraviglioso (forza karmica positiva) o in uno stato orribile (forza karmica negativa) e, ovviamente, si mescola perché abbiamo accumulato molto karma, tendenze e forze karmiche diverse. Ecco come matura una rete di costruzione del samsara di forza positiva o negativa.

Tantra e la maturazione della rete di forza positiva pure 

Per le reti pure il karma matura in una struttura parallela. Penso che sia importante vedere il parallelo tra il cosiddetto samsara e il nirvana e che fondamentalmente stiamo parlando di un certo meccanismo che può essere diretto in una direzione, il samsara, o in un'altra, il nirvana (il nirvana è sia liberazione che illuminazione) perché questo è fondamentale per comprendere la teoria del tantra. Stiamo parlando dei meccanismi di base della vita e del sapere come funziona, come regolarlo in modo che, piuttosto che dare origine all'esistenza samsarica, dia origine a quella del nirvana.

Nel tantra in generale ripariamo il sistema in termini di maturazione del karma – della forza positiva e negativa – attraverso l'utilizzo della bodhicitta.

Con la classe più elevata di tantra, oltre a sistemare il meccanismo di come maturano le reti di forza positiva e consapevolezza profonda, agiamo anche sul meccanismo di morte, bardo e rinascita. Quando la nostra coscienza si ritira, diventa sempre più sottile e raggiunge il livello più sottile della chiara luce generando un corpo sottile nel bardo e un corpo grossolano con la rinascita - invece, generiamo la mente di chiara luce, lo stadio più sottile, nella meditazione (anche se potrebbe essere fatto al momento della morte se abbiamo davvero meditato molto e non siamo stati in grado di realizzarlo durante la nostra vita). Quindi, usando quello stesso meccanismo lo cambiamo in modo che, invece di dare origine a un corpo sottile del bardo e a uno grossolano e samsarico della rinascita, dia origine a un corpo sottile sambhogakaya e a un più grossolano nirmanakaya. Quindi, oltre a bodhicitta, ci sono vari metodi nell'anuttarayoga tantra per accedere a quella mente di chiara luce nella meditazione: con i sistemi energetici (yoga dei venti), con i livelli di consapevolezza beata (bde-ba, sanscr. sukha), i metodi dzogcen - tutti realizzano lo stesso scopo. Quindi, aggiustiamo e modifichiamo il sistema.

Con rete di forza positiva pura parliamo semplicemente di ciò che costruisce l'illuminazione, per semplificare, piuttosto che parlare di ciò che costruisce la liberazione e di cosa succede diventando un arhat. Similmente ai risultati di maturazione del karma, abbiamo qualcosa di leggermente diverso, sebbene parallelo, con il raggiungimento dell'illuminazione. La differenza è che i risultati di maturazione in termini di samsara sono fenomeni non specificati mentre quelli di uno stato illuminato sono fenomeni costruttivi (quindi non è tecnicamente un risultato di maturazione).

Simile a un risultato di maturazione, otteniamo i corpi della forma. Invece di un corpo samsarico, otteniamo da questa forza positiva costruita con bodhicitta i corpi della forma di un Buddha che possiedono i 32 segni eccellenti e le 80 caratteristiche esemplari, tra cui le 64 qualità della parola di un Buddha. Abbiamo, in modo simile, corpo e parola illuminati.

Simile alla sensazione samsarica di felicità o infelicità c’è la beatitudine incontaminata di un Buddha; non finisce mai, a differenza della nostra felicità ordinaria, non diminuisce mai, non è mai insoddisfacente, niente di tutto ciò. Non è mescolata all'inconsapevolezza.

Nel sutra abbiamo costruito le cause per queste – corpo e sensazione di felicità o infelicità – per mezzo di un comportamento costruttivo. I 32 segni di un Buddha, per esempio, sono indicativi delle loro cause. Per esempio, un Buddha ha una lingua lunga che rappresenta la cura che un bodhisattva ha per gli altri con amore, compassione e affetto, come fa una madre animale che lecca i suoi cuccioli. Per indicare quel tipo di affetto, Buddha ha una lingua lunga. Ci sono le descrizioni di tutte queste diverse caratteristiche di un Buddha. Nel sutra, pratichiamo un comportamento costruttivo che ci farà ottenere il corpo di un Buddha. In cosa matura il comportamento costruttivo? Nello sperimentare la felicità e la beatitudine incontaminata di un Buddha. Quindi, comportamento costruttivo, meditazione di bodhicitta e questi tipi di pratiche costituiscono il lato del metodo.

In generale il tantra è noto come veicolo risultante. Oltre al comportamento costruttivo, alla compassione, alla meditazione di bodhicitta, qui pratichiamo qualcosa di simile al risultato per ottenerlo più rapidamente. È come una prova generale a teatro. Per mettere in scena lo spettacolo per il pubblico si fanno le prove con i costumi come fase finale di preparazione, come se fosse la vera e propria rappresentazione. Il tantra è così. Immaginiamo di avere già la forma di un Buddha, immaginiamo noi stessi in questa forma. Nella classe più elevata del tantra, l’anuttarayoga, immaginiamo anche di avere una consapevolezza beata come la beatitudine incontaminata di un Buddha.

Vedete la struttura qui, il parallelo? Il comportamento costruttivo - livello samsarico - crea un corpo samsarico e felicità samsarica e, se costruisce l'illuminazione, questa forza positiva darà origine a un corpo della forma di Buddha e beatitudine incontaminata. Non solo pratichiamo un comportamento costruttivo, ma immaginiamo anche di avere il corpo della forma e la beatitudine incontaminata del livello risultante. Quindi, parallelamente ai risultati che corrispondono alle loro cause - ci piace agire in questo o quel modo, e ciò porta effettivamente ad agire in quel modo a un livello samsarico -, abbiamo l'attività illuminante di un Buddha, ciò che un Buddha fa per aiutare tutti.

Risultato dominante: in luogo dell'ambiente e di come ci tratta, della società, ecc. in cui siamo nati, allo stadio illuminato è un campo di Buddha e siamo in un mandala con tutti i bodhisattva e così via.

Vedete la struttura parallela? Penso che sia molto utile capirla.

La rete di consapevolezza profonda 

Se studiamo le quattro nobili verità, la vacuità e ne conosciamo tutti i sedici aspetti, conosciamo tutti i testi sulla vacuità ma non abbiamo una motivazione di bodhicitta, allora questo porterà solo ad avere conoscenza di questo. Potremmo diventare un professore e insegnarlo solo in termini di conoscenza scientifica, non diverso dal conoscere diverse classi di insetti. Tuttavia, se la supportiamo con una motivazione di bodhicitta ci può portare alla mente onnisciente di un Buddha, al dharmakaya di consapevolezza profonda e tutto ciò viene applicato per aiutare tutti gli esseri. È simile a quanto discusso con la rete di forza positiva.

La pratica del sadhana 

Nella nostra pratica del tantra di solito ci impegniamo nella pratica del sadhana (sgrub-thabs). Sadhana è una parola sanscrita; significa metodo per attualizzare noi stessi come un Buddha, per trasformarci in esso, farlo davvero, immaginando di essere già così. Tutto è nel contesto di bodhicitta. L'inizio deve assolutamente avere, come parte integrante del sadhana, la generazione di motivazione bodhicitta e, alla fine, una dedica. Se riceviamo un testo a cui mancano questi due aspetti allora dobbiamo aggiungerli: scrivendoli o recitandoli nella nostra testa, non importa, ma devono esserci. La figura in cui ci stiamo visualizzando rappresenta la nostra illuminazione non ancora raggiunta, a cui stiamo mirando e su cui siamo concentrati con bodhicitta. Naturalmente, la pratica deve essere fatta con bodhicitta, altrimenti cosa stiamo facendo? È un metodo meraviglioso per essere consapevoli di bodhicitta, non solo un mero esercizio di visualizzazione, come visualizzare una bella spiaggia e un tramonto per rilassarci. Non è questo.

Poi c’è la comprensione della vacuità. Inizia con una qualsiasi delle visualizzazioni e si mantiene attraverso tutte. È la vacuità della nostra forma ordinaria che poi dissolviamo e generiamo noi stessi come una figura di Buddha, e la vacuità di quella figura di Buddha mentre immaginiamo di averlo. Immaginiamo che la nostra parola sia come quella di un Buddha e recitiamo dei mantra. Visualizziamo che delle luci escano da noi e siano di beneficio a tutti gli esseri, praticando le attività di un Buddha e immaginiamo che l’ambiente sia un mandala, un campo di Buddha. Il mandala è il palazzo in cui siamo, e il campo di Buddha include il palazzo e tutto l'ambiente circostante. Nell'anuttarayoga tantra immaginiamo di avere una consapevolezza beata della vacuità mentre visualizziamo noi stessi come questa figura di Buddha.

Nel tantra generale non possiamo semplicemente avere una comprensione della vacuità, quella mente che comprende la vacuità deve avere una base fisica, e quindi quella base fisica è la forma di un Buddha che visualizziamo. Dobbiamo capire cosa significano istruzioni come "la mente che comprende la vacuità ora assume la forma di un Buddha". Non significa letteralmente che la mente diventa una forma, bensì che la base fisica per quella mente ha la forma di una figura di Buddha.

Nell'anuttarayoga tantra avanzato generiamo l'energia sottile del corpo nella forma di questa figura di Buddha, è chiamato corpo illusorio (sgyu-lus). Ci sono molti tantra diversi. Ci sono molte varianti di come usare il corpo in questa fase di completamento e quella del corpo illusorio è forse la più diffusa. C’è anche il corpo di luce (’od-lus), il corpo arcobaleno (’ja’-lus), la forma vacua (stong-gzugs) e così via. C'è un gruppo di diversi tipi di corpi creati specialmente da questa classe anuttarayoga o dzogcen.

In breve, nel tantra oltre al comportamento costruttivo che manteniamo sempre e alle meditazioni sulle nobili verità e sulla vacuità con la motivazione di bodhicitta (in altre parole, la nostra pratica del sutra), in aggiunta immaginiamo che stiamo già sperimentando, come in una prova, cosa verrà da questa forza positiva e profonda consapevolezza, queste reti, quando stanno costruendo l'illuminazione. Lo facciamo come metodo per ottenerlo più rapidamente. Simile a ciò che verrà da una rete di forza positiva che costruisce l'illuminazione, immaginiamo di avere un corpo di un Buddha; la parola di un Buddha, il mantra; l'attività di un Buddha, luci che si irradiano e beneficiano tutti; l'ambiente di un Buddha, il mandala, la terra pura la consapevolezza beata, il livello di felicità di un Buddha. 

Inoltre, in modo simile a ciò che deriva da questa rete di profonda consapevolezza abbiamo la piena comprensione della vacuità, della mente onnisciente, non solo della vacuità (quella è la verità più profonda), ma di tutti i diversi aspetti delle quattro nobili verità (che coprono tutta la verità convenzionale, in generale; in realtà sono la prima, la seconda e la quarta nobile verità che coprono la verità convenzionale; la terza, i veri arresti, è inclusa nella verità più profonda). Questo è ciò che stiamo facendo nel tantra. È lo sviluppo più completo dei nostri fattori della natura di Buddha. Possiamo vedere da questo, penso, come si sviluppa il lavoro con la natura di Buddha i cui fattori ci consentono di diventare un Buddha attraverso i soli metodi sutra o attraverso una combinazione di metodi sutra e tantra.

Grazie.

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