Riepilogo
Riguardo i sette punti vajra, il nostro testo afferma:
(2) La connessione sequenziale di questi che è dovuta alle loro caratteristiche distintive, nell’ordine in cui devono essere compresi, è come nel Sutra (Richiesto) dal Re Dharani. Dalla sua introduzione, si deve essere consapevoli di tre dei suoi punti, mentre quattro dalle sue delineazioni delle misure di Dharma di quelli con la mentalità e dei Trionfanti.
La fonte principale di questi insegnamenti è il Sutra Richiesto dal Re Dharani Ishvara. I primi tre punti vajra provengono dalla sua introduzione e sono spiegati nel primo capitolo del nostro testo. Gli ultimi quattro punti vajra sono discussi nel resto dei capitoli, e spiegano la differenziazione delle qualità dei bodhisattva e dei Buddha in termini delle misure di Dharma di quelli con la mentalità e dei Trionfanti. “Quelli con la mentalità” vuol dire i bodhisattva, gli esseri dedicati; la “mentalità” è il cuore dedicato di bodhichitta. “I Trionfanti” vuol dire i Buddha.
Le qualità dei bodhisattva sono delineate in questo sutra tramite la discussione dei 60 punti completamente puri o fattori purificanti. Questi sono i 4 ornamenti dei bodhisattva (i tre addestramenti nell’autodisciplina etica, la concentrazione assorbita e la consapevolezza discriminante, e le misure vitali), gli 8 aspetti della consapevolezza illuminante di un bodhisattva, i 16 aspetti della loro grande compassione e i loro 32 tipi di influenza illuminante. In aggiunta a questi 60 fattori purificanti dei bodhisattva, il sutra presenta, come qualità di un Buddha, le 10 forze della mente onnisciente di un Buddha, le 4 garanzie su cui un Buddha non ha paura e le 18 caratteristiche non condivise di un Buddha.
A cosa equivale questa presentazione dei sette punti vajra e il loro ordine?
(3) Dai Buddha, il Dharma; dal Dharma, l’Assemblea degli arya Altamente Realizzati; dall’Assemblea, il fattore essenziale (il grembo), la fonte di consapevolezza profonda (fino al) punto finale, il suo conseguimento. E dal conseguimento di tale consapevolezza profonda, il supremo stato purificato, dotato dei poteri e così via, le misure di Dharma che apportano benefici significativi a tutti gli esseri limitati.
Quando i Buddha stabilirono il flusso delle ruote degli insegnamenti, furono trasmesse le misure preventive del Dharma. Quindi, dai Buddha, il Dharma. Da questa impostazione del flusso del Dharma, una comunità spirituale di praticanti altamente realizzati, un Sangha, cominciò a svilupparsi: dal Dharma, l’Assemblea degli arya Altamente Realizzati.
Nel verso, la fonte di consapevolezza profonda (fino al) punto finale, il suo conseguimento, “la consapevolezza profonda” è quella dei Buddha e “fino al punto finale, il suo conseguimento” indica il suo pieno conseguimento dello stato effettivo dell’illuminazione. La “fonte” che consente a tutti di raggiungere questo punto finale, l’illuminazione, è all’interno dell’assemblea del Sangha, specificatamente la natura di Buddha di ciascun membro. La loro natura di Buddha come il fattore essenziale (il grembo) è la causa di ottenimento che consente loro di diventare illuminati.
Dal conseguimento di tale consapevolezza profonda si riferisce a quando realizziamo pienamente la fonte che consente l’illuminazione, raggiungendo il supremo stato purificato: diventiamo illuminati. Avendo raggiunto lo stato illuminato dei Buddha, diventeremo dotati dei poteri e così via: possediamo tutte le qualità illuminanti di un Buddha. Con queste qualità illuminanti, queste misure di Dharma che apportano benefici significativi a tutti gli esseri limitati, possiamo beneficiare tutti gli esseri limitati attraverso la nostra influenza illuminante.
La struttura con cui il testo presenta i primi tre punti vajra
Il testo presenta ciascuna delle Tre Gemme Rare e Supreme con la stessa struttura. Innanzitutto, c’è un verso di omaggio che presenta le varie caratteristiche generali della Gemma. Segue un’affermazione delle sue otto qualità. I versi successivi indicano le ragioni delle otto qualità attingendo dalle parole dell’omaggio. È importante vedere come applicare certe parole del verso di omaggio ai versi successivi riguardanti le qualità e le ragioni di queste qualità. Se abbiamo questa idea generale di come il testo presenta gli argomenti, possiamo districarlo e capire come le varie parti si relazionano tra loro.
La Gemma del Buddha
Il testo presenta il primo dei punti vajra, la Gemma Rara e Suprema dei Buddha Chiaramente Evoluti con i versi seguenti:
(4) Io m’inchino a colui che, con la Buddhità, non avendo inizio, metà o fine, e una quiete serena, si è risvegliato, e una volta illuminato, impavido e stabile, mostra sentieri della mente per portare alla realizzazione coloro che non hanno realizzazione e che, tenendo la suprema spada e lo scettro forte come il diamante dell’onnisciente consapevolezza e dell’intensa cura amorevole, tronca i germogli di tutti i problemi e spacca i muri dell’esitazione vacillante che sono circondati da una densa crescita di diverse prospettive.
(5) La Buddhità è inalterata, consegue tutto spontaneamente, non viene realizzata grazie alle circostanze di altri, possiede la consapevolezza onnisciente, intensa cura amorevole e potenti abilità, e possiede un beneficio significativo per entrambi.
(6) Siccome ha una propria natura senza inizio, metà o fine, è inalterata. Poiché ha un Dharmakaya di quiete serena, e un Corpus che Racchiude Tutto, si dice che consegua tutto spontaneamente.
(7) Poiché deve essere realizzata da ciascuno individualmente, non viene realizzata grazie alle circostanze di altri. Poiché ha la realizzazione di questi tre aspetti così, possiede la consapevolezza onnisciente. Poiché indica i sentieri della mente, ha un cuore di intensa cura amorevole.
(8) Possiede potenti abilità perché può determinare la liberazione dai problemi e dalle emozioni disturbanti mediante la profonda consapevolezza e un cuore compassionevole. Con le prime tre, c’è un beneficio significativo per sé stessi, mentre con le ultime tre c’è un beneficio significativo per gli altri.
Questa sezione del testo comincia con il lungo verso di omaggio e poi un verso che presenta le otto qualità di un Buddha Chiaramente Evoluto. Queste prime sei qualità sono: inalterata, consegue tutto spontaneamente, non viene realizzata grazie alle circostanze di altri, possiede la consapevolezza onnisciente, intensa cura amorevole e potenti abilità. La settima e ottava qualità sono indicate come possiede un beneficio significativo per entrambi, con “entrambi” che si riferisce sia a sé stessi sia agli altri. La settima qualità, possedere un beneficio significativo per sé stessi, è il risultato di aver padroneggiato le prime tre qualità. L’ottava qualità, possedere un beneficio significativo per gli altri, viene conseguita attraverso il secondo set di tre qualità. Pertanto, ci sono otto qualità, con le ultime due che riassumono i primi due gruppi di tre ciascuna.
Il testo innanzitutto elenca queste qualità e poi prosegue con molti versi che spiegano ciascuna di queste qualità. Esso spiega le ragioni per ciascuna delle otto qualità di un Buddha, facendo riferimento alle descrizioni di un Buddha nel verso di omaggio.
Le qualità dell’abbandono
Il verso 4 comincia così:
Io m’inchino a colui che, con la Buddhità, non avendo inizio, metà o fine, e una quiete serena, si è risvegliato,
Siccome ha una propria natura senza inizio, metà o fine, è inalterata si riferisce alla prima qualità che un Buddha possiede, la qualità di essere inalterata, incondizionata. Il testo non sta semplicemente dicendo che un Buddha ha una natura propria non influenzata da cause e condizioni, ma che anche la Buddhità possiede una natura propria che non è influenzata da cause e condizioni. Poiché la loro stessa natura non sorge in maniera veramente stabilita, non c’è un vero e intrinseco inizio; poiché non dimora in modo veramente stabilito, non ha una metà vera e intrinseca; e poiché non ha un arresto veramente stabilito, non ha una fine vera e intrinseca. Così, la qualità della natura propria di un Buddha e della Buddhità nel senso di essere inalterata è perché non ha inizio, metà, o fine.
Il Buddha è in grado di conseguire spontaneamente tutte le attività benefiche grazie alla qualità di una quiete serena, [una pacificazione] di qualunque ostacolo che lo impedisca. Un Buddha si è risvegliato poiché la Buddhità non viene realizzata grazie alle circostanze di altri. In altre parole, un Buddha consegue l’illuminazione grazie ai suoi sforzi individuali, alle sue realizzazioni.
Più in dettaglio, ci sono quattro qualità di un Dharmakaya o Corpus che Racchiude Tutto, sia un Dharmakaya di Consapevolezza Profonda (Jnana Dharmakaya) sia un Dharmakaya della Natura Essenziale (Svabhavakaya). La prima qualità è che un Corpus che Racchiude Tutto è costante, perché è inalterato. La seconda qualità è che è beato, poiché non è un Corpus derivato dall’inconsapevolezza, o ignoranza, e le sue tendenze. La terza qualità è che è tagliato fuori dalle emozioni disturbanti ed è libero dai due oscuramenti, emotivi e cognitivi. La quarta qualità è che è profondo, perché non è un oggetto dei suoni delle parole, oppure un oggetto del pensiero concettuale.
Il verso di omaggio in cui si afferma che un Buddha non ha inizio, metà o fine si riferisce alla prima qualità di essere inalterato. Essere inalterato si riferisce a quelle quattro qualità del Dharmakaya. Le quattro qualità del Dharmakaya qui si applicano alla prima qualità di un Buddha.
La qualità seguente di un Buddha nell’omaggio si riferisce a una quiete serena, che fa riferimento alla seconda qualità, il conseguimento spontaneo di tutto. Il verso che spiega questo afferma:
(6) Poiché ha un Dharmakaya di quiete serena, e un Corpus che Racchiude Tutto, si dice che consegua tutto spontaneamente.
Poiché è un Corpus di Consapevolezza Profonda che Racchiude Tutto (Jnana Dharmakaya), con quiete serena, e libero dai due tipi di oscuramenti mentali, è in grado di conseguire tutto spontaneamente, la seconda qualità.
La terza qualità è che non viene realizzato grazie alle circostanze di altri. Questo è indicato dalle parole dell’omaggio in cui si afferma che un Buddha si risveglia; diventa illuminato grazie ai suoi sforzi. Questo si riferisce al fatto che quando un Buddha raggiunge l’illuminazione, non deve affidarsi alle circostanze di altri per conseguire i suoi scopi e possiede un beneficio significativo per sé stesso. Questo spiega le tre qualità di essere inalterato, che consegue tutto spontaneamente, e che non si realizza grazie alle circostanze di altri.
Le prime tre qualità sono le qualità dell’abbandono che apportano un beneficio significativo per sé stessi e devono essere conseguite individualmente.
Le tre qualità della realizzazione
L’omaggio del verso 4 continua:
e una volta illuminato, impavido e stabile, mostra sentieri della mente per portare alla realizzazione coloro che non hanno realizzazione e che, tenendo la suprema spada e lo scettro forte come il diamante dell’onnisciente consapevolezza e dell’intensa cura amorevole, tronca i germogli di tutti i problemi e spacca i muri dell’esitazione vacillante che sono circondati da una crescita densa di diverse prospettive.
Questi versi si riferiscono al prossimo set di tre qualità, le tre qualità della realizzazione: la consapevolezza onnisciente, l’intensa cura amorevole e le potenti abilità. Attraverso queste qualità, un Buddha possiede un beneficio significativo per gli altri poiché realizza i loro obiettivi.
La prima di queste qualità è la consapevolezza onnisciente. Questa è la conoscenza di tutte le cose e si riferisce all’omaggio in termini di una volta illuminato, mostra sentieri della mente stabili e impavidi.
Con la consapevolezza onnisciente come condizione dominante o causa, e mosso dalla motivazione di intensa cura amorevole per gli altri, un Buddha Chiaramente Evoluto indica loro sentieri della mente. Si afferma nell’omaggio del testo che un Buddha impavido e stabile, mostra sentieri della mente. L’essere stabile si riferisce al fatto che una volta che abbiamo raggiunto gli abbandoni e le realizzazioni, non è necessario abbandonare nuovamente ciò che è già stato abbandonato o realizzare di nuovo ciò che è stato già realizzato. Questo conseguimento è stabile e irremovibile, quindi un Buddha non ha paura di dichiarare questo conseguimento.
La parola “stabile” a volte viene tradotta come permanente, ma non dovremmo pensare a questo termine come nel significato di permanente nella divisione tra permanente e impermanente. Qui il significato è che una volta conseguite le realizzazioni e l’abbandono, un Buddha ha raggiunto uno stato stabile e costante che non deve essere conseguito di nuovo.
Le prime due qualità delle realizzazioni di un Buddha, allora, sono la consapevolezza onnisciente o la conoscenza di ciò che non è stato ancora realizzato da coloro che non hanno realizzazione, e la qualità di intensa cura amorevole per cui impavido e senza paura, mostra sentieri della mente.
La qualità successiva consiste nelle abilità potenti. Questo si riferisce nel testo ai versi:
…che, tenendo la suprema spada e lo scettro forte come il diamante dell’onnisciente consapevolezza e dell’intensa cura amorevole, tronca i germogli di tutti i problemi e spacca i muri dell’esitazione vacillante che sono circondati da una densa crescita di diverse prospettive.
Questi versi si riferiscono alla potente abilità di un Buddha di eliminare tutti i problemi degli esseri limitati. Brandisce la sua spada per troncare i germogli di tutti i problemi, e con lo scettro forte come il diamante spacca i muri dell’esitazione vacillante e del dubbio che sono circondati dalla spessa oscurità di una densa crescita di diverse prospettive e punti di vista distorti.
Queste qualità hanno potenti abilità perché possono determinare l’abbandono dei problemi e delle emozioni disturbanti tramite la consapevolezza profonda e la compassione. In questo testo, la spada che tronca i problemi e lo scettro forte come il diamante o vajra che spacca i muri delle emozioni disturbanti simboleggiano il processo di abbandono.
Le qualità di un Buddha sono spesso spiegate in termini del suo splendido conseguimento dei suoi scopi, lo splendido conseguimento degli scopi degli altri, e il suo splendido conseguimento di un’influenza illuminante. Il primo di questi, lo splendido conseguimento dei suoi scopi, si suddivide nel conseguimento dell’abbandono e nel conseguimento delle realizzazioni. È presentato qui nei termini delle tre qualità dell’abbandono che sono un beneficio significativo per sé stessi e le tre qualità della realizzazione che sono un beneficio significativo per gli altri: consapevolezza onnisciente, intensa cura amorevole, e potenti abilità.