Panoramica della natura di Buddha

Cosa significa natura di Buddha (sangs-rgyas-kyi rigs)? Non si tratta di una sorta di natura singolare che tutti noi abbiamo di essere già dei Buddha o di un fattore che ci consentirà - come un potenziale - di diventarlo. Piuttosto, si tratta di una rete di molti fattori diversi che ci consentiranno di ottenere l’illuminazione.

Dobbiamo considerare questi fattori liberi dai due estremi che sono spiegati in termini della vacuità dei risultati: un risultato non nasce dal nulla né esiste già all'interno della causa e solo aspetta di saltar fuori. Non è che lo stato di Buddha, questo è il risultato di cui stiamo parlando, viene dal nulla, che non c'è alcuna base o fondamento per esso e nessun nesso causale di molti fattori diversi che la produrranno. Non è che viene dal nulla assoluto, che era inesistente e poi - pop! - si trasforma in qualcosa. Inoltre, non è che quel risultato, lo stato di Buddha, è già seduto dentro di noi e, se lo riconosciamo, allora eccolo lì.

Abbiamo tutti questi fattori causali a livello di base che sono già presenti in tutti che, se combinati con molte, molte altre cause, porteranno al raggiungimento dello stato di Buddha. Quali sono questi fattori che noi tutti abbiamo? Sono divisi in tre gruppi.

Fattori in evoluzione 

Questo è il primo gruppo, fattori che si trasformano nei corpi di Buddha non statici. Come Buddha, avremo ciò che di solito viene tradotto come corpo (sku, sanscr. kaya). Corpo è una traduzione un po’ strana ma c'è un'altra parola, corpus, come un corpus di letteratura, un corpus di conoscenza - stiamo parlando di una rete di molte cose diverse. Ci sono queste varie reti di un Buddha che sono non statiche, il che significa che cambiano di momento in momento. Prima possono essere questo tipo di cosa, poi quel tipo e così via, anche se andrebbero avanti per sempre.

Abbiamo due corpi, due reti, due gruppi, che sono forme di fenomeni fisici, i cosiddetti corpi della forma (gzugs-sku, sanscr. rupakaya) che sono costituiti da due gruppi. Uno è il sambhogakaya (longs-spyod rdzogs-pa’i sku, corpus del pieno uso). Questa parola sambhoga è difficile, ha molti significati diversi, così come la traduzione tibetana. Un suo significato è "godere", quindi molte persone lo traducono come corpo di godimento. Potrebbe anche essere tradotto come "mangiare", ma nessuno lo traduce come corpo mangiante. L'altro significato è "fare uso di qualcosa", ed è proprio questo il significato qui; è il "corpus di forme sottili che fanno pieno uso degli insegnamenti Mahayana". Queste sono forme sottili che insegnano agli arya bodhisattva, dei bodhisattva altamente realizzati, nelle terre pure l'intera portata degli insegnamenti Mahayana, sempre. Questo è il sambhogakaya che appare nella forma completa di un Buddha, con tutti i vari segni fisici.

Il nirmanakaya (sprul-sku) è un corpus di emanazioni di questo sambhogakaya che può insegnare alle persone comuni (non solo agli arya bodhisattva) nelle nostre situazioni ordinarie. Inoltre, un altro corpus non statico di un Buddha è chiamato dharmakaya di consapevolezza profonda (ye-shes chos-sku, sanscr. jnana-dharmakaya, corpus della consapevolezza profonda che comprende tutto). Stiamo parlando dei tratti in evoluzione che si trasformano nei corpus non statici di un Buddha, e ce ne sono tre. Due sono corpi della forma - sambhogakaya e nirmanakaya - e uno è il dharmakaya della consapevolezza profonda.

Il dharmakaya è un corpus che comprende tutto. Dharma in questo contesto significa "tutti i fenomeni", quindi tutte le cose. Si riferisce alla consapevolezza profonda (ye-shes, sanscr. jnana) - la mente onnisciente di un Buddha - che comprende tutto (e possiamo anche pensare in termini del tipo di mente onni-amorevole di un Buddha che si estende a tutti assolutamente allo stesso modo) ed è consapevole delle due verità su tutto, la verità più profonda e la verità convenzionale, simultaneamente. Anche questo è non statico nel senso che, sebbene un Buddha sia consapevole di tutto simultaneamente, in un momento è consapevole di questo e aiuta lui, lei e così via. Quindi, è leggermente mutevole in quel contesto di consapevolezza di tutto in ogni momento. Non è così facile da capire.

Questi sono i corpi in evoluzione di un Buddha (useremo la parola corpo che è più facile da dire).

Fattori dimoranti 

Poi c'è il fattore dimorante, il secondo dei tre tipi di fattori della natura del Buddha. Dimorante significa "che rimane sempre lo stesso" e si riferisce alla vacuità del nostro continuum mentale, ed è ciò che consente di ottenere i corpi statici di un Buddha. Il corpo statico di un Buddha si riferisce a ciò che in sanscrito è chiamato svabhavakaya (ngo-bo-nyid sku) e che può essere tradotto come corpo della natura essenziale (o corpus). È anche un tipo di dharmakaya: si estende e comprende tutto. È la vacuità della mente onnisciente di un Buddha.

Ora, badate bene, quello che ho appena spiegato è la spiegazione ghelugpa. Nelle altre tradizioni tibetane ci sono leggere varianti, in particolare in termini di dharmakaya, ma non c'è bisogno di entrare nei dettagli. Dal punto di vista del tantra, il sambhogakaya, di solito viene spiegato in termini di parola di Buddha, quindi è una forma fisica sottile di un Buddha. Il Kalachakra lo spiega sia come queste forme sottili che come parola. Comunque, non c'è bisogno di entrare in tutte le varianti qui. Almeno di alcune dovreste essere a conoscenza e non siate scioccati quando vi imbattete in una spiegazione leggermente diversa. Il Buddhismo è ricco di varianti di quasi tutto, il che in realtà è molto utile perché poi vediamo questo materiale da molti punti di vista diversi, e ogni variante ci dà una diversa intuizione.

Abbiamo questi tratti in evoluzione, o sfaccettature della natura del Buddha. Abbiamo quelli dimoranti. La vacuità del nostro continuum mentale è la ragione della vacuità del continuum mentale di un Buddha. È statica, non cambia. Ricordate, vacuità significa assenza di modi impossibili di esistere. Poiché il nostro continuum mentale non esiste in qualche modo impossibile, ciò consente la trasformazione nell'essere un Buddha, e questo continua a essere così; anche il continuum mentale di un Buddha non esiste in alcun modo impossibile.

Fattori che possono essere stimolati a crescere 

Tratti evolutivi, tratti dimoranti e poi il terzo tipo di fattore della natura di Buddha è una certa sfaccettatura, o aspetto, del nostro continuum mentale che consente ai fattori che sono imputati o legati ad esso, che sono in un certo senso trasportati insieme ad esso, di essere stimolati o di aumentare. Questa capacità è dovuta alla loro capacità di essere influenzati dall'ispirazione (byin-gyis rlabs, sanscr. adhishthana), solitamente tradotta come "benedizione" che trovo essere una traduzione molto fuorviante. In sanscrito la parola implica "innalzarsi" e in tibetano il termine implica "splendere", quindi forse ispirazione copre questi significati. Buddha e grandi maestri spirituali sono molto stimolanti e quell'ispirazione può elevarci, così che le varie qualità che abbiamo - compassione, energia e così via - vengano rafforzate; questo è un fattore natura di Buddha. Ecco perché il ruolo dell'insegnante spirituale è sempre sottolineato, in particolare nelle tradizioni indiana e tibetana del Mahayana, in tutti gli aspetti degli insegnamenti buddhisti e l’iniziazione (dbang, sanscr. abhishekha) nel tantra è in realtà una cerimonia in cui avviene questa ispirazione, una sorta di attivazione di questi fattori della natura di Buddha.

Fattori in evoluzione: le due reti 

Ora i fattori in evoluzione, diamo un'occhiata più da vicino. I principali fattori che vengono solitamente presentati sono quelli che sono noti come le nostre due reti (tshogs-gnyis): di forza positiva (bsod-nams-kyi tshogs, sanscr. punyasambhara) e di consapevolezza profonda (ye-shes-kyi tshogs, sanscr. jnanasambhara). Rete (tshogs), altri traduttori di solito la traducono come "raccolta" - le due raccolte, ma queste non sono solo raccolte come una raccolta di francobolli ma sono vari fattori che interagiscono tra loro. Ecco perché la chiamo rete. Forza positiva (bsod-nams) è solitamente tradotta come "merito" che però è un termine molto vago, difficile da comprendere veramente. Questa rete di consapevolezza profonda è spesso tradotta come raccolta di saggezza, ma "saggezza" è anche una parola molto vaga.

Potrebbe sorprendere molto sapere che tutti noi abbiamo, come parte di questi fattori della natura di Buddha, queste due reti. Potremmo dire: "Beh, non ho mai fatto nulla di positivo nella mia vita, come faccio ad avere una rete di forza positiva? O che dire di questo scarafaggio sul pavimento, che tipo di merito o forza positiva ha?". È una bella domanda. Bene, possiamo essere certi di avere una rete di forza positiva come esseri umani; altrimenti, non saremmo mai nati come tali, in particolare con una preziosa rinascita umana. Ciò dimostra chiaramente che abbiamo una rete di forza positiva. 

E che dire del nostro amico scarafaggio sul pavimento? Bene, da un punto di vista buddista, possiamo dire che, a causa di infinite vite passate, a un certo punto è stato nostra madre, ecc., un essere umano. Tuttavia, per molti di noi questo non è molto convincente, ma il fatto che quello scarafaggio sia ancora vivo, cammini sul pavimento e non sia stato ancora calpestato o sterminato con qualche insetticida, dimostra che ha una forza positiva che gli consente di essere ancora vivo, di avere una lunga vita. Spero che apprezziate il fatto che l'analisi logica sulla base dei principi buddhisti è molto importante per ottenere una sorta di convinzione nelle affermazioni del Buddhismo, come quella "tutti hanno una rete di forza positiva".

Che dire della rete di consapevolezza profonda? Per convincercene, dobbiamo guardare a un modo di dividerla, che è il sistema dei cosiddetti cinque tipi di consapevolezza profonda (a volte chiamati cinque saggezze del Buddha, ma questo oscura davvero ciò che accade qui). Uno è la consapevolezza profonda simile allo specchio (me-long lta-bu’i ye-shes) che assorbe informazioni; poi c'è quella (mnyam-nyid ye-shes) che raggruppa le cose, ecc. Non passerò in rassegna l'intero elenco delle cinque. Tuttavia, quello scarafaggio è in grado di assorbire informazioni, di mettere insieme le cose come, ad esempio, questo oggetto e quell'oggetto come cibo; ha una consapevolezza profonda che realizza (sa cosa farne, mangiarlo). Abbiamo tutti una rete di consapevolezza profonda - è un fattore della natura del Buddha.

Questa rete di forza positiva è costruita da un comportamento costruttivo, in generale. La consapevolezza profonda, se la guardiamo da un punto di vista tecnico, deriva dall'apprendimento dei sedici aspetti delle quattro nobili verità o, più specificamente, dall'apprendimento della vacuità. "Apprendimento" significa cognizione corretta e decisiva di qualcosa. Sebbene sia la stessa parola di "comprendere" in tibetano, tuttavia, ha un significato molto specifico: è corretta ed è decisiva. Questo è considerare questa consapevolezza profonda da un punto di vista tecnico e non necessariamente dal sistema dei cinque tipi di consapevolezza profonda a cui mi riferivo.

Ricordate che i fattori in evoluzione, queste due reti, sono ciò che si trasformerà nei corpi non statici di un Buddha. La forza positiva è la causa di ottenimento (nyer-len-gyi rgyu) per i corpi della forma, nirmanakaya e sambhogakaya (spiegherò cos'è una causa di ottenimento). La rete di consapevolezza profonda è ciò che è noto come condizione che agisce simultaneamente (lhan-cig byed-pa’i rkyen) per questi corpi della forma. Per il dharmakaya della consapevolezza profonda è esattamente il contrario: la rete di consapevolezza profonda è la causa di ottenimento per questo, e la rete di forza positiva è la condizione che agisce simultaneamente. Ora che abbiamo visto le definizioni tecniche, cosa significano questi termini?

Una causa di ottenimento è la causa da cui otteniamo il risultato; ecco perché è chiamata così. È un tipo di fonte natale (rdzas) che dà origine a qualcosa come suo successore in un continuum e che cessa di esistere una volta che il risultato ha finito di sorgere completamente. Un esempio facile è un seme e un germoglio. È la fonte natale. Il germoglio proviene dal seme, dà origine al germoglio come suo successore ed è in un continuum; una volta che quel germoglio è completamente sorto, il seme cessa di esistere. Dal seme, otteniamo il germoglio. Ecco cos'è una causa di ottenimento.

Una condizione che agisce simultaneamente è qualcosa che esiste prima del sorgere di qualcosa, e aiuta a far sì che il sorgere accada; aiuta a farlo accadere. Agisce simultaneamente con la causa di ottenimento, ma non si trasforma nel risultato.

Questa rete di forza positiva darà origine a un risultato. Se pensiamo in termini di un Buddha, saranno i corpi della forma. Si trasformerà in quello e, una volta che avrà finito di trasformarsi in quello, non esisterà più, non abbiamo più una rete di forza positiva (un Buddha non ha una rete di forza positiva ma ha corpi della forma). Perché quella forza positiva si trasformi in questi corpi della forma, deve essere accompagnata da questa rete di profonda consapevolezza.

Pensateci. Ciò significa che stiamo compiendo molte azioni positive, giusto? Un comportamento costruttivo accumula molta forza positiva. Fare tutto questo come un non-ancora-Buddha è ciò che si trasformerà in corpi di Buddha, in cui agiamo come un Buddha: fisicamente, aiutando gli altri, con i corpi della forma. Non abbiamo più quella rete associata al non essere illuminati perché ora siamo illuminati, quindi ha cessato di esistere. Tuttavia, aiutare tutti, accumulare forza positiva non è abbastanza perché deve essere aiutato da questa profonda consapevolezza della vacuità. Senza questa, tutto quel comportamento costruttivo non porterà ai corpi fisici di un Buddha. Saremo solo in grado di aiutare le persone sempre di più ma non come un Buddha, perché ci afferriamo alla vera esistenza di ciò che stiamo facendo e di noi come la persona che sta aiutando.

Capovolgendo questo, quella rete di profonda consapevolezza – avere sempre apprendimento, corretta comprensione, comprensione decisiva delle quattro nobili verità, vacuità, ecc. – si trasformerà nella mente onnisciente di un Buddha, giusto? La mente onnisciente di un Buddha, e quella rete non onnisciente – non si estende a tutto – di profonda consapevolezza cesserà una volta che diventerà una rete onnisciente (non è più non onnisciente). Tuttavia, deve essere assistita dalla creazione di forza positiva altrimenti è solo intellettuale.

L'unica differenza tra sutra e tantra in questo senso ha a che fare con i metodi per costruire la forza positiva che sono la causa per diventare un Buddha, visualizzando noi stessi come una figura di Buddha (yi-dam), il cosiddetto "yoga della divinità", naturalmente sulla base della costruzione di molta forza costruttiva, facendo cose positive. Non è che stiamo lì seduti e "Sono un Buddha!" e non muoviamo un dito per aiutare nessuno e feriamo le persone. Non è così. 

Questi sono i fattori in evoluzione.

Fattore dimorante: la vacuità del continuum mentale 

Il fattore dimorante, la vacuità del continuum mentale, che consente la trasformazione è statico, rimane lo stesso prima e dopo l’illuminazione. A causa della vacuità del continuum mentale, uno stato non illuminato, che consente la trasformazione e persino come essere illuminato, il continuum mentale sarà comunque privo di modi impossibili di esistere. Questa è la presentazione ghelugpa di ciò. 

La vacuità del continuum mentale si riferisce, a livello di Buddha, al corpo di natura essenziale (svabhavakaya), la vacuità della mente onnisciente di un Buddha. Il fattore della natura di Buddha dimorante, questa vacuità, è la causa del corpo di natura essenziale, la vacuità della mente di un Buddha. Non è che uno si trasformi nell'altro; è la stessa cosa. La vacuità del continuum mentale non è influenzata dalle varie cose che sono trasportate insieme a quel continuum mentale, imputate su di esso. Come ho accennato prima, alcune delle tradizioni non ghelugpa hanno, oltre a questa, ulteriori spiegazioni, alcune varianti in più, e probabilmente è meglio non parlarne, potrebbe creare confusione.

Come possiamo costruire la rete di forza positiva? 

La forza positiva, la rete di forza positiva, che tutti noi abbiamo - come dimostrato dal fatto che siamo umani - è responsabile del fatto che abbiamo un corpo umano e, da quello, otterremo un corpo fisico di un Buddha se costruiamo questa rete con sempre più forza positiva, ma è assistita dalla comprensione della vacuità del perché lo stiamo facendo, chi lo sta facendo, ecc. Quella rete di profonda consapevolezza che tutti noi abbiamo - perché siamo in grado di assorbire informazioni e vedere schemi e sapere cosa fare, cosa sono le cose (ed è piuttosto efficiente ora come esseri umani perché abbiamo intelligenza umana, siamo in grado di distinguere tra ciò che è benefico e ciò che è dannoso a lungo termine) - possiamo rafforzarla in modo che diventi la mente onnisciente di un Buddha. Possiamo farlo concentrandoci, meditando sempre di più, sulle quattro nobili verità e sulla loro vacuità. Le quattro nobili verità sono:

  • La vera sofferenza
  • Le vere cause della sofferenza (le vere cause sono la nostra inconsapevolezza della vacuità di come le cose esistono)
  • Vero arresto (è effettivamente possibile liberarsi della sofferenza e delle sue cause in modo che non si ripresentino mai più)
  • Vero sentiero della mente (la vera comprensione della vacuità, ecc., che eliminerà le cause della sofferenza e, quindi, la sofferenza).

Meditando su questo con apprendimento delle quattro nobili verità, conoscendole correttamente e con decisione "Sono assolutamente convinta che sia possibile liberarsi della sofferenza e delle sue cause. Sono assolutamente convinto che la comprensione della vacuità le eliminerà e capisco la vacuità correttamente". Meditando su questi con i cinque tipi di consapevolezza profonda - assimilare informazioni, vedere che tutto è ugualmente vuoto, ecc. - tutto ciò si trasformerà nella mente onnisciente di un Buddha, il cosiddetto dharmakaya della consapevolezza profonda (jnana-dharmakaya in sanscrito), se è assistito dall'accumulo di sempre più forza positiva. Possiamo essere stimolati ad accumulare più forza positiva e ad avere una consapevolezza più profonda tramite l'influenza, l'ispirazione di insegnanti spirituali, i Buddha, ecc.

Riflettiamoci un attimo.

L'unica cosa che differenzia sutra e tantra rispetto a ciò di cui abbiamo appena discusso è che il tantra ha metodi speciali aggiuntivi per costruire questa rete di forza positiva che si trasformerà nei corpi fisici di un Buddha, vale a dire, il cosiddetto yoga della divinità, in cui immaginiamo di essere già nella forma di queste figure di Buddha. Nell'anuttarayoga tantra, la classe più elevata di tantra, sulla base dell'aver padroneggiato il processo di visualizzazione dell’avere il corpo di un Buddha, siamo in grado di modellare o manifestare effettivamente la nostra energia sottile nella forma di queste figure di Buddha con i cosiddetti corpi illusori (sgyu-lus). Questa è una differenza. Inoltre, nell'anuttarayoga tantra, abbiamo ulteriori metodi che ci consentiranno di raggiungere il livello più sottile della mente, quindi di avere più facilmente la stessa comprensione della vacuità che abbiamo nel sutra, quindi più sul lato del metodo. Rete di consapevolezza profonda, è sempre la stessa comprensione della vacuità, e si tratta semplicemente di metodi più efficienti per accumulare forza positiva per trasformarsi nei corpi di un Buddha e che ci aiuteranno a ottenere la cognizione non concettuale della vacuità.

Il punto importante, quindi, è che il tantra si adatta totalmente al contesto del sutra, non è qualcosa di separato in alcun modo, in termini di come ci aiuta o ci consente di raggiungere lo stato illuminato di un Buddha. È tutto basato su questi fattori della natura di Buddha, queste due reti, la vacuità della mente e l'ispirazione dei Buddha e dei maestri spirituali.

La meditazione discernente 

La cosiddetta meditazione analitica o discernente (dpyad-sgom) consiste nel ripetere nella nostra testa lo schema di base di ciò che ho appena spiegato. Ovviamente, ciò richiede di aver prestato attenzione e di ricordarlo. Dopo averlo esaminato, in questo caso non è un argomento logico ma simile a un ragionamento, allora giungiamo a un apprendimento di questo materiale - lo comprendiamo correttamente e in modo deciso. Siamo convinti che questo è ciò che è stato spiegato e, si spera, dopo averci pensato siamo convinti che sia corretto che sia, di fatto, ciò che accade in termini di come otteniamo l'illuminazione. 

Quindi, con uno stato mentale attivo, cerchiamo di discernere – “discernimento” (dpyod-pa) è un termine tecnico –, comprendere noi stessi nei termini di questa spiegazione: “Sì, ho la natura di Buddha. Sì, se la sviluppo in questo modo e in quel modo, e diventerà un corpo di Buddha. È così che ottengo l'illuminazione”, comprenderlo attivamente. Quindi, dopo di che, trascorriamo un periodo di tempo nella cosiddetta meditazione stabilizzante (’jog-sgom); restiamo concentrati su quella certezza e su quella comprensione con certezza.

È molto importante capire cosa intendiamo realmente per meditazione. Non è che abbiamo sentito tutte queste spiegazioni e poi ce ne stiamo lì seduti, distratti, con la mente vuota, senza sapere bene cosa fare, sperando che forse, stando semplicemente seduti in modo passivo, in qualche modo lo realizziamo.

Prova a farlo per qualche istante in termini di ciò che puoi ricordare e aver capito sulla natura del Buddha. "Ho una forza positiva. Ho intelligenza. Posso usarli, posso svilupparli sempre di più, non solo per ottenere una preziosa rinascita umana e una mente intelligente, ma per ottenere i corpi di un Buddha attraverso molto duro lavoro e l'ispirazione dei miei insegnanti". Anche se è solo così tanto, può essere molto utile. Se inizi a distrarti e la tua mente inizia a svuotarsi, allora rivedi di nuovo nella tua mente la comprensione.

Domande 

Qual è la differenza tra l'essere umano e lo scarafaggio in questo esempio (nel senso che ognuno di noi, l'essere umano e lo scarafaggio, possiede i cinque tipi di consapevolezza profonda)?

A un certo livello, sia l'uomo che lo scarafaggio hanno gli stessi materiali di lavoro. Tuttavia, come essere umano, in particolare o specificamente avendo una preziosa rinascita umana, abbiamo più capacità e opportunità di sviluppare ulteriormente questo materiale di lavoro. Lo scarafaggio non ha questa opportunità, questa circostanza. Nel caso dello scarafaggio, il funzionamento di questi cinque tipi di consapevolezza profonda è molto più limitato che come essere umano, quindi è oscurato da un’intelligenza limitata e un’ingenuità più intensa su tutto.

Quando lavoriamo per accumulare più forza positiva, essendo costruttivi e aiutando con una consapevolezza più profonda, una comprensione della vacuità e viceversa, dov'è o qual è il ruolo della purificazione?

Come nell'esempio dello scarafaggio, la capacità di comprendere le cose, di assorbire informazioni, di vedere schemi e così via, è limitata, oscurata da molte cose: dall'inconsapevolezza, semplicemente dal non sapere come esistono le cose, non conoscere causa ed effetto, ecc., oscurata dall'egocentrismo, preoccupata solo di un aspetto molto piccolo della vita. Questo è anche il caso di noi umani, oscurato dalla mancanza di intelligenza, mancanza di chiarezza, pigrizia, dimenticanza. L'accumulo di forza positiva è oscurato dalle nostre emozioni disturbanti, attaccamento, rabbia, gelosia, egoismo. Ciò che dobbiamo fare è sia accumulare forza positiva che profonda consapevolezza e purificare i fattori oscuranti. È un duplice processo in cui ci impegniamo, accumulando e purificando.

I fattori che utilizziamo per accumulare forza positiva sono gli stessi fattori che utilizziamo per la purificazione?

Ci sono molti livelli di risposta a questa domanda, ovviamente. Quando pensiamo alla purificazione, c'è quella provvisoria e quella finale, definitiva. Provvisoria è ammettere apertamente i nostri errori e le nostre mancanze, provare rammarico, promettere di non ripeterli. Ciò crea forza positiva? Probabilmente. Quindi, la successiva forza opponente è riaffermare il nostro fondamento, che è il rifugio (la direzione sicura nella vita) e bodhicitta. Ciò crea forza positiva? Sì. Applicare una forza opponente per contrastare le cose negative che abbiamo fatto, se pensiamo a questo in termini di essere costruttivi invece che distruttivi, aiuta sicuramente a creare forza positiva. Fare prostrazioni, meditazione Vajrasattva e così via. La prostrazione è virtuosa e costruttiva? La maggior parte delle spiegazioni lo direbbe. Questi sono i metodi provvisori per la purificazione e penso che, sebbene l'enfasi sia sulla purificazione, crei anche una certa forza positiva. Tuttavia, la purificazione definitiva avviene concentrandosi sulla vacuità, che sviluppa una consapevolezza profonda.

Quando facciamo pratiche preliminari, chiamate ngondro (sngon-’gro) in tibetano, ci sono quattro pratiche standard. La tradizione Ghelug ne ha nove. Ci sono molte, molte varianti delle pratiche preliminari, ma quattro sono piuttosto standard. Prostrazione e Vajrasattva sono solitamente pensati in termini di purificazione, e offerta di mandala e guru-yoga in termini di creazione di forza positiva. Abbiamo qui il duplice processo ma penso che, se analizziamo, questa sia l'enfasi per queste quattro pratiche. Penso che ognuna di esse abbia un aspetto che crea forza positiva e purifica.

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