Introduzione: decostruire il sé e gli aggregati
Secondo l’analisi buddhista, il sé è attribuito alla continuità individuale dei cinque aggregati, costituiti da tutti i fenomeni non statici - tutto ciò che cambia da un momento all’altro - e qualsiasi fenomeno non statico potrebbe far parte della nostra esperienza. Anche i fenomeni statici, come le categorie, possono far parte delle nostre esperienze ma non sono annoverati tra i cinque aggregati. La vacuità è l’assenza di tutto ciò che esiste in modi impossibili, sia rispetto al sé sia agli aggregati.
[Vedi: Schema di base dei cinque aggregati]
Quando decostruiamo il sé, è molto importante ricordare che, anche nell’analisi prasanghika, si afferma che convenzionalmente esiste un sé. Tuttavia, questo sé è come un’illusione; sembra che esista da solo, ma non è così, è impossibile. Tecnicamente parlando, non esiste alcuna cosa di riferimento trovabile nell’oggetto di riferimento dell’imputazione.
Ora si tratta di decostruire gli aggregati stessi ed è importante non solo comprendere a livello più profondo come esistono, ma anche come nascono e quali sono le loro cause a livello convenzionale. Ogni momento della nostra esperienza è composto da tanti fattori e ognuno cambia a ritmi diversi perché ciascuno deriva da un diverso insieme di cause e condizioni, sebbene alcune siano condivise tra loro. E poiché le cause e le condizioni influenzano e producono le nostre esperienze, hanno anche un effetto su di noi perché siamo imputati su queste e le sperimentiamo. È importante non identificarsi con nessuno di essi, né con il nostro corpo, né con l’età, né con i numerosi giudizi come “non sono bravo” o “non sono abbastanza bravo” e simili. Giudicarsi in questo modo è un esempio di etichettatura mentale con categorie, e potrebbe essere corretta o semplicemente sbagliata. Lo verifichiamo controllando se esiste una convenzione generalmente accettata da un gruppo di persone e se non è in conflitto con una mente che riconosce validamente la verità convenzionale, superficiale, e vede correttamente la verità più profonda.
Ecco un esempio: c’è una convenzione secondo cui non sei abbastanza bravo per l’università perché non hai una certa media dei voti. Come convenzione, questo è stato accettato da una certa società. Chiunque guardi i voti sarebbe d’accordo: il livello non è abbastanza buono, non è che qualcuno ha commesso un errore nella valutazione. Ma non dovremmo nemmeno pensare che questo significhi che siamo intrinsecamente non abbastanza bravi – dalla nostra parte – e che siamo solo davvero incompetenti. Ciò è contrario a una mente che ha una visione corretta del livello più profondo e si tratta di una convenzione o categoria di “qualcuno che non è mai abbastanza bravo per niente” che viene mentalmente attribuita al sé convenzionale come la sua vera identità. Ma sarebbe contraddetto da una mente che ha una visione corretta della verità più profonda.
I sei tipi di cause secondo la scuola Vaibhashika
Ora, per decostruire gli aggregati – ciò che sperimentiamo – dobbiamo comprendere la presentazione della causalità: cause, condizioni e risultati. Allora potremo comprendere la vacuità della causalità e come funziona, il che è assolutamente necessario. Non è forse vero che sia la causa che il risultato sono separati, come se fossero imballati nella plastica? Perché altrimenti come potrebbero essere collegati? Il nostro argomento, tuttavia, non è la verità più profonda riguardo a causa ed effetto, ma la loro verità convenzionale. In altre parole, quali sono i diversi tipi di cause, condizioni e risultati. Diamoci un’occhiata.
Non sorprende che questo aspetto venga esplorato in modi diversi dalle scuole filosofiche indiane. Tuttavia, non entreremo qui in tutti i dettagli perché sarebbe troppo complicato. Piuttosto, stiamo solo guardando il sistema che troviamo nella scuola Vaibhashika – l’analisi della causalità generalmente più accettato che descrive sei tipi di cause. Devo avvisarvi che qui le cose diventano davvero complicate e bisogna avere familiarità con questo sistema per un lungo periodo di tempo per interiorizzarlo e utilizzarlo. Quindi, per favore, non scoraggiatevi. È possibile lavorarci, ma bisogna davvero esserne familiari.
Cause agenti
Innanzitutto, ci sono cause effettive sono tutti fenomeni tranne il risultato stesso, che non impediscono la produzione del risultato. Sono divise in
- cause agenti potenti
- cause agenti non potenti.
La causa agente potente di un germoglio è il seme, quella non potente sarebbe, ad esempio, la madre del contadino che lo ha seminato. Il germoglio non esisterebbe se non fosse stato piantato, né potrebbe nascere dal seme se non fosse stato seminato da qualcuno. E il contadino non esisterebbe senza sua madre, ecc. Ma la madre non è la causa potente del germoglio. Nel sistema Cittamatra di un altro grande maestro indiano, Asanga, sono esposti venti tipi diversi di queste cause agenti e sono davvero molto interessanti da studiare.
Quindi c’è questa vasta gamma di tutte le diverse cause che risalgono a molto tempo fa. In un certo senso, anche il Big Bang è la causa del germoglio. Se non fosse accuduto, non esisterebbe alcun germoglio. Possiamo farla risalire ai dinosauri e alle piante che esistevano a quel tempo: se non fossero marciti e trasformati in humus, il germoglio non potrebbe esistere. Questo diventa davvero vasto e profondo, se ci si pensa, perché suggerisce che tutto è interdipendente e interconnesso. Niente accade da solo. Questo è un aspetto dell’origine interdipendente: fondamentalmente le cose sorgono e accadono in dipendenza di tutto il resto.
Per quanto riguarda i nostri aggregati - ciò che vedo, sento, ecc. - vedo il germoglio o il tavolo; tutto quello che vedo ha come causa agente il Big Bang. La conseguenza importante di ciò è la comprensione di questa vasta rete di interdipendenza. Guarda questo tavolo di legno. Le sue cause agenti sono il legno di cui è fatto; tutta la gente che ha tagliato gli alberi e la legna; tutti gli animali e le piante che hanno creato l’humus su cui sono cresciuti gli alberi; i mezzi di trasporto che hanno portato il legname alla fabbrica dove è stato realizzato il tavolo; le persone coinvolte nella costruzione della strada; coloro che hanno prodotto i veicoli da trasporto; i minatori che hanno estratto il minerale di ferro e chi lo ha trasformato in acciaio; chi ha costruito le automobili e mezzi di trasporto che hanno trasportato il tavolo fino a noi.
Quando lo ripercorri, è semplicemente incredibile quanto lavoro sia stato necessario per realizzare quel tavolo o costruire quell’edificio. Sulla base di ciò, comprendiamo che tutti sono stati gentili con noi in un modo o nell’altro; è il lavoro di un numero incredibilmente elevato di persone per un periodo di tempo incredibilmente lungo che ci permette di godere di tutte le cose che usiamo. Questo ci aiuta a sviluppare la compassione. Non è che abbiano fatto tutto questo per essere gentili con noi ma, se non l’avessero fatto, non saremmo in grado di sopravvivere. Traiamo grandi benefici dal lavoro di tutti coloro che sono venuti prima di noi, e comprendere questo è una conseguenza della comprensione di queste cause agenti.
Cause concomitanti
Poi ci sono le cause concomitanti che si riferiscono agli elementi che compongono qualcosa. Nel sistema Vaibhashika, quanto segue è definito come avente una relazione di causa-effetto: (1) gli elementi e i materiali di cui è composto qualcosa e (2) la cosa stessa, sebbene siano simultanee.
In nessuna delle altre scuole si crede che il materiale di cui è fatta una cosa ne sia la causa; dicono semplicemente che il tutto è attribuito alle sue parti. Non si tratta della farina, delle uova e dello zucchero che sono serviti per fare la torta e che erano lì prima e che hanno portato alla torta. Si tratta piuttosto della torta stessa e dei suoi ingredienti, che sono presenti contemporaneamente alla torta. Ecco di cosa si tratta, proprio come il corpo, con tutte le sue parti: il sistema circolatorio, respiratorio, ecc. Anche nella cognizione, sia la coscienza primaria sia tutti i fattori mentali che l’accompagnano sono cause concomitanti. La coscienza non può esistere da sé, ci sono tutti gli altri fattori mentali che permettono alla coscienza di funzionare. Questi si verificano contemporaneamente alla coscienza: questa è una delle cinque cose che hanno in comune. Non si può essere consapevoli di alcuna forma se non si ha attenzione, senza concentrazione su di essa. Questi fattori appaiono insieme a questa coscienza primaria. È così che decostruiamo qualcosa in termini di ciò di cui è fatto.
Cause di pari status
Poi abbiamo le cause di pari status i cui risultati sono momenti successivi nella stessa categoria di fenomeni delle cause stesse. Ad esempio, qui parliamo di continuità, come la continuità della pazienza, dell’amore o della rabbia, per cui i momenti precedenti producono i momenti successivi di una cosa di pari status. Rimangono anche nella stessa categoria di fenomeni: distruttivi, costruttivi o non specificati, cioè neutrali o nessuno dei due. (Questa categoria neutra è chiamata non specificata in quanto il Buddha non specificò se fosse costruttiva o distruttiva.) Quindi potrebbero essere livelli più profondi della stessa cosa, come livelli più profondi di comprensione; tuttavia, lo status è lo stesso perché riguarda momenti successivi di una cosa, cioè la causalità associata alla produzione di continuità.
Cause congruenti
“Congruente” si riferisce a cose che hanno cinque cose in comune. Nel sistema Vaibhashika questi cinque punti in comune sono: (1) hanno lo stesso oggetto focale (2) lo stesso aspetto mentale si riferisce al far apparire lo stesso ologramma mentale. Quindi sono ugualmente responsabili dell’ologramma che appare, non è che ciascuno faccia sorgere un ologramma mentale diverso. (3) Si basano sullo stesso sensore cognitivo. Nel vedere, tutti fanno affidamento sulla potenza delle cellule sensibili alla luce negli occhi. A proposito, i sensori si riferiscono alle cellule, alle forme di un fenomeno fisico, di solito tradotti come “poteri sensoriali”, ma questo è molto vago. Non si tratta di una forza, ma di vere e proprie cellule fisiche, come le cellule sensibili al suono nelle orecchie, le cellule sensibili all’olfatto nel naso, le cellule sensibili al gusto della lingua e le cellule sensibili al tatto in tutto il corpo, tranne le unghie e i capelli. Condividono questo. Quindi sono (4) simultanei - la coscienza primaria e i fattori mentali e (5) sono uguali nel senso che ciascuno deriva dalla sua fonte natale (rdzas), dalla sua tendenza. Così sono asseriti nel sistema Vaibhashika; quello Cittamatra ha un’opinione diversa, ma non entreremo nei dettagli.
Le cause congruenti sono una sottocategoria delle cause concomitanti. Nessun altro, eccetto i Vaibhashika, afferma che questo è un modo di causalità; dicono che si riferisce solo alle parti. Le cause concomitanti, quindi, si riferiscono agli elementi che compongono qualcosa: i fattori mentali e la coscienza che costituiscono una cognizione, mentre le cause congruenti si riferiscono semplicemente a quella coscienza primaria e ai fattori mentali che compongono un momento di cognizione.
Cause onnipresenti
Sono cause presenti ovunque sui tre piani dell’esistenza. Si riferiscono solo alle emozioni e agli atteggiamenti disturbanti che portano ad altre emozioni e atteggiamenti disturbanti successivi sullo stesso piano di esistenza. Qui si potrebbe parlare dei diversi livelli di esistenza, che implicano livelli sempre più profondi di assorbimento meditativo, ma questa sarebbe un’ulteriore complicazione in cui non ci addentreremo. Quando parliamo di cause di pari status, non parliamo solo di emozioni disturbanti e di atteggiamenti mentali ma di tutto ciò che ha continuità. Qui però si parla solo di emozioni e atteggiamenti disturbanti, che non devono necessariamente avere lo stesso status etico – è solo in termini di cause di pari status. Possono essere distruttivi o non specificati.
Alcune emozioni disturbanti sono sempre distruttive, come la rabbia. Altre non sono specificate, come la mentalità afflitta della rete del transitorio, uno stato mentale che getta una rete di “io” e “mio” su qualcosa che accade nei nostri aggregati. L’attitudine può accompagnare stati mentali sia costruttivi che distruttivi e quindi non può essere definita solo con l’uno o solo l’altro. Magari guardiamo una nostra foto. Anche se è solo un pezzo di carta con pixel e forme colorate, vi gettiamo la nostra rete e lo consideriamo come “io”. Potrebbe essere accompagnato da uno stato mentale negativo in cui pensiamo “Sembro così vecchio”, ma poi potremmo sviluppare compassione per noi stessi e, in questo caso, tale stato mentale afflitto accompagna uno stato mentale positivo.
Cause di maturazione
Il sesto tipo di causa è la causa di maturazione. Una causa di maturazione è un fenomeno costruttivo distruttivo o contaminato. Ad esempio, “contaminato” si riferisce al fatto di andare bene a scuola. È un fenomeno costruttivo perché ottieni buoni voti. Tuttavia, se è contaminato, potremmo essere perfezionisti e pensare “Non sono abbastanza bravo, dovrei essere migliore”, mescolandovi l’incomprensione di come esistiamo. Questo è un fenomeno costruttivo contaminato.
La nostra discussione sulle cause della maturazione qui riguarda l’intero funzionamento del karma e della rinascita. È molto complesso e include i dodici anelli dell’origine interdipendente.
- Non siamo consapevoli di come esistiamo.
- Ciò porta a emozioni e atteggiamenti disturbanti.
- Ciò a sua volta porta a comportamenti distruttivi o a comportamenti costruttivi contaminati. Dietro tutto questo c’è una compulsione che ci spinge ad agire in questo modo.
- Ciò lascia dietro di sé i cosiddetti “semi karmici” e queste sono tendenze che, a seconda della scuola, vengono attribuite alla coscienza mentale o alla coscienza di base; nella scuola Prasanghika diremmo che si tratta semplicemente di un’imputazione sul mero “io”. In ogni caso, i semi karmici sono un’imputazione e una variabile influenzante non congruente; non sono statici, ma non sono né modi di essere consapevoli né forme di fenomeni fisici. Anche se usiamo la parola “semi”, in realtà non li consideriamo semi fisici.
- Queste tendenze vengono portate avanti dal continuum mentale e vengono attivate in questa vita o nella prossima. Quando sono attivate producono – ecco il risultato – oggetti non ostruenti e non specificati inclusi nei cinque aggregati dei futuri stati di rinascita.
I fenomeni non specificati sono costruttivi o distruttivi; può andare in entrambi i modi, a seconda che siano associati o meno a emozioni disturbanti. Alcuni di essi bloccano o impediscono la liberazione e l’illuminazione; altri no. Alcuni come il corpo, la coscienza, le emozioni, ecc., sono eticamente neutri e possono essere associati a uno stato mentale costruttivo o distruttivo.
Quando uccido qualcuno, il corpo è coinvolto così come la coscienza e un sentimento di felicità o tristezza. Se provo rabbia, sono lì con il mio corpo, oltre che con la coscienza; non sono particolarmente felice quando arrabbiato. La stessa cosa accade quando agisco in modo costruttivo con questa inconsapevolezza. Aiuto qualcuno, sono gentile e amorevole eppure c’è un corpo, una coscienza e una sensazione di felicità o tristezza. E anche se divento un Buddha, ci sono ancora un corpo, una coscienza e sensazioni di felicità. Quindi queste cose sono non ostruenti; non possono impedire l’illuminazione o la liberazione, a seconda del sistema. Tuttavia, ci sono altri fenomeni non specificati che sono associati a stati mentali costruttivi o distruttivi che potrebbero impedire la liberazione o l’illuminazione, come l’afferrarsi a un modo di esistenza impossibile.
Si tratta delle cause di queste cose non ostruenti e non specificate nella vita futura. In altre parole, qual è la causa della prossima rinascita e del samsara? Gli aggregati di questa futura rinascita conterranno l’ignoranza e tutte le altre cose che derivano da cause trainanti e cause di pari status. A causa delle prime, nella vita futura proveremo emozioni disturbanti; le cause di pari status porteranno a cose positive come pazienza e concentrazione e dalle cause concomitanti sorgeranno gli elementi del corpo. Questi sono tutti i diversi tipi di cause. Le tendenze karmiche nascono da comportamenti costruttivi e distruttivi e, una volta attivate al momento della morte, saranno responsabili come cause di maturazione per le cose non ostruenti e non specificate del prossimo stato di rinascita, il corpo, ecc.
Qual è il processo di una rinascita samsarica? Consideriamo ora gli altri aspetti dei dodici anelli dell’origine interdipendente.
- Innanzitutto, c’è una base fisica - nel caso di un umano, uno spermatozoo e un ovulo - e una coscienza, che non è ancora divisa in diversi tipi di coscienza o fattori mentali.
- Questa base fisica si divide poi in sensori sensibili alla luce e al suono, e la coscienza si divide in coscienza visiva, uditiva, sensoriale fisica, ecc.
- Infine, come feto, siamo in grado di distinguere tra diversi oggetti ed è così che prende forma l’aggregato della discriminazione. Inoltre, abbiamo la consapevolezza del contatto; Sulla base della discriminazione – che a sua volta è karmicamente condizionata – siamo consapevoli di questi oggetti che distinguiamo e sperimentiamo come piacevoli o spiacevoli. Quando suoniamo della bella musica, il feto riesce in qualche modo a percepirne una forma filtrata e quella è una piacevole coscienza di contatto. Tuttavia, se sente rumori molto forti e fastidiosi, gli risulta sgradevole e inizia a scalciare.
- Successivamente sorgono sensazioni felici o infelici.
- Nasciamo, sperimentiamo felicità o infelicità e questo a sua volta nasce da queste cause di maturazione; fa parte degli aggregati e dipende dal comportamento costruttivo o distruttivo.
- Viviamo la nostra vita e al momento della morte le tendenze karmiche, i cosiddetti “semi”, devono essere attivate per proiettare il continuum mentale nella vita successiva affinché possa continuare. Non è che un’anima esca dal nostro corpo ed entri in un altro. Piuttosto, in linguaggio tecnico il nostro continuum è proiettato nella prossima vita.
Nella nostra definizione qui, la causa della maturazione indica che queste tendenze karmiche o semi devono essere annaffiati per attivarli e far apparire un germoglio. La parola “irrigato” o “inumidito” qui significa qualcosa come “attivato”. Allora cosa attiva questi semi karmici, queste tendenze? Ci sono due anelli.
- Il primo si chiama “desiderio”.
Ecco come viene solitamente tradotto; tuttavia, il vero termine sanscrito per questa parola è “sete” – avere sete. È un po’ buffo che le cose siano annaffiate dalla sete ma, comunque sia, si tratta di questo ed è diretto alla sensazione che proviamo. Si riferisce allo stato mentale, al fattore mentale, non alla sensazione fisica della sete. Quando proviamo felicità abbiamo sete di non separarcene, come un assetato che ha a disposizione solo una goccia d’acqua. Ha tanta sete che pensa: non voglio separarmi dalla felicità di bere quest’acqua. Questa è la sete.
Quando sperimentiamo l’infelicità abbiamo naturalmente sete di liberarcene, come qualcuno che vuole essere liberato dalla sua sete. E quando siamo in uno stato meditativo profondo in cui abbiamo una sensazione neutra, desideriamo non perderlo. Qualunque di questi tre stati di sete avremo al momento della morte, inizierà ad attivare i semi karmici. Ecco perché è così importante, sia che siamo felici o infelici, non avere sete di questo stato di felicità o di non esserlo. Come si dice in India – è uguale – “Sono infelice, e allora?”. Cambierà. Non dovremmo essere come una persona assetata e non dare molta importanza all’essere felici o infelici. Fondamentalmente è solo importante portare avanti il tuo lavoro o quello che stai facendo. Anche se non è facile, è davvero il principio più fondamentale che possiamo avere. Non c’è niente di speciale nell’essere infelici o naell’essere felici.
- Passiamo all’anello successivo, solitamente tradotto con “afferrarsi”. Tuttavia, potremmo confondere questa traduzione con “afferrarsi alla vera esistenza”, e quindi non lo useremo qui. Si tratta piuttosto di un atteggiamento di ottenimento – questa è la traduzione letterale – e di ciò che “ci fa ottenere” la rinascita.
Qui abbiamo cinque diversi tipi di atteggiamenti disturbanti, uno dei quali è un’emozione disturbante. La sete è diretta alla sensazione come oggetto; non vogliamo che se ne vada, scompaia o diminuisca. Con un atteggiamento di ottenimento, l’oggetto è “io”. Ci riferiamo mentalmente a “noi”: “io non lo voglio” o “io lo voglio” – e gettiamo questa rete di “io” e “mio” sulle sensazioni e ci identifichiamo con esse. Qui ci sono tutta una serie di possibilità che ci fanno ottenere qualcosa nel senso che completano il processo di attivazione dei semi karmici. L’atteggiamento di ottenimento attiva i semi e provoca la rinascita successiva.
Quindi, quando la definizione di cause di maturazione parla non solo di un fenomeno distruttivo o costruttivo, come essere arrabbiati, uccidere qualcuno o essere un perfezionista, non si tratta solo di questo. Piuttosto, la tendenza che ne deriva non deve essere esente da attivazioni. Non è possibile non attivarla; deve essere attivata, irrigata da questa sete che poi porta al risultato e questa è una causa di maturazione.
I quattro tipi di cause
Vediamo ora le quattro cause. Abbiamo parlato delle sei cause e qui abbiamo un’altra presentazione di quattro cause.
Cause dirette o immediate
Esiste una causa diretta o immediata, cioè una causa che porta a un risultato immediatamente dopo che si è verificata. Ad esempio, sbattere un piede è la causa immediata di un livido. Il risultato segue immediatamente la causa e quindi è una causa diretta o immediata.
Cause indirette o antecedenti
Poi abbiamo cause indirette o antecedenti che portano al risultato dopo una lunga sequenza di eventi o dopo un lungo periodo di tempo. Ad esempio, il fumo è una causa a lungo termine di cancro. Non è che fumi una sigaretta e il mattino dopo ti viene il cancro. Non puoi paragonarlo a colpire un piede e poi farsi un livido. Almeno lo speriamo. È una causa antecedente a lungo termine; devi davvero fumare molto. Ma anche dopo aver smesso di fumare, puoi comunque ammalarti di cancro molto più tardi.
Questa è una cosa importante del karma: i semi karmici possono impiegare molto tempo per maturare. Con karma non ci riferiamo alla visione occidentale di “karma istantaneo”. Non esiste il karma istantaneo in cui otteniamo immediatamente un risultato karmico. Abbiamo concetti davvero strani e pensiamo “Ho dimenticato l’ombrello ed è per questo che piove”, a volte pensiamo che sia così.
Cause di ottenimento
Veniamo alle cause di ottenimento, la parola è la stessa per gli atteggiamenti di ottenimento. Purtroppo, è stato tradotto come “causa materiale” e ha creato molta confusione. Quando pensiamo alle cause materiali, in realtà pensiamo a quelle concomitanti: gli elementi e i materiali che compongono qualcosa. Ma non è affatto questo il punto. È piuttosto ciò da cui si ottiene qualcosa come successore e che poi cessa di esistere quando il successore è apparso pienamente. Ad esempio, il seme è ciò da cui otteniamo il germoglio e quando c’è il germoglio il seme non esiste più. Chiaramente il germoglio non è costituito dal seme e quindi è abbastanza confuso chiamarlo causa materiale. Il seme o tendenza karmica qui è la causa di ottenimento da cui otteniamo la cognizione o l’esperienza di qualcosa.
Vediamolo con un semplice esempio. Forse abbiamo un biglietto per la metropolitana, l’U-Bahn come la chiamano qui. Questo biglietto è valido per un mese e all’inizio dell’anno lo compro per tutto l’anno. Ogni mese ho un biglietto e con esso posso viaggiare tutte le volte che voglio nel mese finché è valido. Tuttavia, trascorso il mese, il biglietto non è più valido; è scaduto. Non può più concedere viaggi al suo successore. Le cose che ottieni da esso, che ne derivano, come il viaggio, ovviamente non sono il biglietto. Pertanto, non può essere definita una causa materiale. Si tratta di tendenze o semi karmici. Le tendenze karmiche daranno origine a esperienze diverse; permettono ad una serie di esperienze di emergere. Tuttavia, una volta che sono maturate, non ottieni più nulla che possa maturare o essere prodotto da loro. Ad esempio, l’impasto non cotto è la causa della pagnotta di pane ma, una volta che c’è la pagnotta, l’impasto non cotto non esiste più. L’impasto crudo non è quindi la materia della pagnotta; è ciò da cui nasce la pagnotta e ciò che si trasforma in essa. In generale, stiamo parlando di qualcosa che si trasforma in qualcos’altro.
Condizioni contribuenti che agiscono simultaneamente
La quarta è una condizione concomitante e contribuente che deve esistere prima che qualcosa venga all’esistenza e contribuisce a farla esistere, ma non diventa ciò che viene ad esistere., Quindi il seme diventa un germoglio – questa è la causalità – ma l’acqua e la luce del sole sono condizioni contribuenti che agiscono contemporaneamente. Devono avvenire nello stesso momento.
Supponiamo di avere la tendenza karmica a essere investiti da un’auto, questo ci porterà all’esperienza di essere investiti da un’auto. Il corpo, la coscienza, la sensazione e tutto ciò che accompagna l’esperienza di essere investiti da un’auto sono le cause agenti. Ma, accanto alle varie cose che attiveranno il seme del karma, devono esserci condizioni contribuenti concomitanti: l’auto deve essere guidata da qualcuno, dobbiamo essere in un luogo dove possiamo essere investiti da un’auto e ci sono auto. Non possiamo essere investiti da un’auto in mezzo alla giungla in Nuova Guinea. Tuttavia, il nostro karma non fa sì che l’altra persona salga nella sua macchina e ci investa: ciò è causato dal suo stesso karma. Deve avere il karma per investire qualcuno con la sua macchina; queste cose devono unirsi. Non ho causato io l’azione dell’investirmi ma ho causato la mia esperienza di essere colpito. È molto semplice: sono uscito per strada e la persona era seduta in macchina. Non ho guidato io la macchina. È qui di grande importanza distinguere tra la causalità proveniente da noi e la causa simultanea proveniente dall’esterno.
Altri tipi di cause
Solo molto brevemente: ci sono altre due cause. Una causa dello stesso tipo relativa a qualcosa che serve da modello per qualcos’altro. Ad esempio, esiste un modello di un bicchiere, in base al quale vengono poi realizzati altri bicchieri. Questa è una causa dello stesso tipo. E poi ci sono le fonti d’origine, come il forno, che è fonte d’origine per il pane, o il grembo materno, che è fonte d’origine per il bambino.
Un ultimo punto: non dimenticate che una cosa può avere molti tipi diversi di cause. Qualcosa potrebbe agire da causa in diversi modi, quindi non è così semplice.