Tempo e universo

Il sistema del Kalachakra parla dei dieci corpi celesti, chiamati anche “pianeti”. Una caratteristica in comune con i sistemi greco e indù è il chiamare i giorni della settimana con i nomi dei pianeti.

La prima e la seconda delle cinque caratteristiche del calendario tibetano sono i giorni della settimana lunare e le date del mese lunare che sono coinvolti nel meccanismo che armonizza i calendari solare e lunare.

Fonti induiste e buddiste come pure diverse tradizioni occulte occidentali presentano resoconti e interpretazioni diverse su Shambhala.

Le posizioni giornaliere dei pianeti sono calcolate seguendo complesse formule aritmetiche. Il modello matematico tibetano del moto dei pianeti differisce notevolmente da quelli indiano e cinese.

L’unico sistema tibetano di calcoli dei giorni della settimana e delle date lunari, usato per armonizzare i calendari lunare e solare, ha le caratteristiche delle date lunari doppie e omesse e degli anni bisestili, differenti da quelle dei calendari cinese e indiano.

Impara le diverse caratteristiche dell’almanacco tibetano come il sistema “derivato dalle vocali” e date speciali, periodi di combinazione e azione.

Comprendere la differenza tra fenomeni affermativi - conosciuti semplicemente affermando la presenza o l’esistenza di qualcosa - e quelli negativi - conosciuti mediante il negare la presenza o l’esistenza di qualcosa - ci permette di capire la non staticità e la vacuità.

Un sondaggio dei diversi tipi di mandala utilizzati per molti scopi diversi, sia nel sutra che nel tantra.

Il Buddhismo considera il tempo come un fenomeno non statico, un intervallo in un continuum mentale individuale tra le esperienze di due eventi sequenziali.

La scuola yoga della filosofia indiana condivide le affermazioni fondamentali del sistema Samkhya, come ad esempio quelle riguardanti la materia primordiale, il sé e la liberazione, ma aggiunge al sistema il dio supremo Ishvara, equivalente a Shiva.