Cognizione

I fenomeni non esistenti possono essere oggetti di cognizione, non di cognizione valida bensì distorta.

Un’introduzione ai modi del conoscere (lorig), una componente fondamentale della mappa della mente buddhista. Il testo parla dei vari modi in cui conosciamo i fenomeni: validi, non validi, concettuali, non concettuali e così via.

Milarepa introduce un giovane alla meditazione mahamudra per trovare la sua mente.

La spiegazione ghelug di come tutti i nostri problemi sorgono a causa della confusione sulle apparenze, di come la mente le crea e di cosa sono il sorgere e l’impegnarsi con esse in termini di attività mentale.

Le cognizioni hanno numerosi oggetti cognitivi e le varie scuole filosofiche buddhiste indiane differiscono nelle loro spiegazioni di essi per i vari modi del conoscere.

Un’analisi dei fenomeni statici, che sono validamente conoscibili e non sono influenzati da cause e condizioni, e dei fenomeni non statici, che sono impermanenti e cambiano di momento in momento.

Per comprendere la presentazione Prasangika-ghelug dell’origine interdipendente e della vacuità di esistenza autostabilita dobbiamo capire le distinzioni tra imputazione, etichettatura mentale e designazione.

Tutte e quattro le nobili verità riguardano ciò che facciamo con le nostre menti, quindi la maggior parte del lavoro che facciamo nel Dharma è fondamentalmente su come funzionano le nostre menti.

L'attività mentale è costituita da sei tipi di coscienza che sono consapevoli di un oggetto come una vista, un suono, e così via, e 51 tipi di fattori mentali che qualificano o aiutano con la cognizione di quell'oggetto.

Comprendere la differenza tra fenomeni affermativi - conosciuti semplicemente affermando la presenza o l’esistenza di qualcosa - e quelli negativi - conosciuti mediante il negare la presenza o l’esistenza di qualcosa - ci permette di capire la non staticità e la vacuità.