Cognizione

La cognizione ingannevole o la cognizione apparentemente nuda Ci sono altri modi di conoscere oltre all’elenco tradizionale di sette. Quello delineato in modo più dettagliato è la cognizione ingannevole (’khrul-shes) anche chiamata “cognizione apparentemente nuda” (mngon-sum...

Comprendere le diverse interpretazioni e analisi nelle scuole buddhiste Abbiamo presentato il modo sautrantika di enumerare i diversi modi del conoscere e, man mano che approfondiamo i nostri studi, scopriamo che ci sono alcune varianti. Ad esempio, nella presentazione di...

Breve revisione Dei sei atteggiamenti di vasta portata, generosità e così via, abbiamo iniziato a discutere del sesto, l'atteggiamento di vasta portata della consapevolezza discriminante. Prima di questo c'erano le strofe riguardanti lo stato di unione di una mente calma e...

I fenomeni non esistenti possono essere oggetti di cognizione, non di cognizione valida bensì distorta.

È utile non considerare la mente come una “cosa” ma come attività mentale, che avviene di momento in momento e che può essere concettuale o non concettuale.

Tutte e quattro le nobili verità riguardano ciò che facciamo con le nostre menti, quindi la maggior parte del lavoro che facciamo nel Dharma è fondamentalmente su come funzionano le nostre menti.

Per comprendere la presentazione Prasangika-ghelug dell’origine interdipendente e della vacuità di esistenza autostabilita dobbiamo capire le distinzioni tra imputazione, etichettatura mentale e designazione.

Un’analisi dei fenomeni statici, che sono validamente conoscibili e non sono influenzati da cause e condizioni, e dei fenomeni non statici, che sono impermanenti e cambiano di momento in momento.

Milarepa introduce un giovane alla meditazione mahamudra per trovare la sua mente.

Tutti i sistemi filosofici buddhisti indiani, ad eccezione dei Vaibhashika, concordano sul fatto che il “me” validamente conoscibile non è un fenomeno conoscibile autosufficiente ma è un conoscibile imputato.